BASTA UN TASTO PER CAMBIARE L’UMORE - La diffusione dei dispositivi elettronici (Abs ed Esp in testa) ha migliorato la sicurezza; questi sistemi, però, sono spesso accusati di togliere piacere alla guida, riducendo chi si trova al volante nelle condizioni di un semplice passeggero, o poco più. In realtà, sono sempre più numerose le auto “di tutti i giorni” che ci sanno regalare sensazioni simili a quelle offerte da una sportiva vera, grazie a dispositivi specifici pensati per farci sentire (in tutta sicurezza) un po’ piloti. Tra i più diffusi, il selettore delle modalità di guida (c’è anche in vetture piccole come Alfa Romeo MiTo e Mini), che indurisce lo sterzo e rende più brioso il motore (e, a volte, rende meno invasivo l’Esp). Ma non mancano tranquille auto da famiglia (come le Renault Clio e Captur) che diffondono nell’abitacolo le “note” di scarico di una supercar, tramite gli altoparlanti dell’hi-fi di bordo.
PER RIVEDERSI IN VIDEO - Nei modelli sportivi, le case propongono sempre più funzioni progettate per chi si diverte a guidare la propria auto in circuito. Spesso, i cronometri sono integrati nella strumentazione per registrare il tempo sul giro e mostrarlo nel cruscotto: lo possono avere tutte le Porsche, ma anche la Renault Clio RS. Ma la Chevrolet Corvette va oltre: il Performance data recorder (qui sopra, 1.230 euro) registra con una telecamera il tracciato percorso. Il video può essere trasferito nel pc o riprodotto nella plancia, arricchito di dati quali velocità, accelerazione e uso del freno e dell’acceleratore. E si può sovrapporre la posizione dell’auto (è fornita dal navigatore) alle immagini satellitari scaricate da internet, ricavando così le traiettorie percorse un giro dopo l’altro.
CHE ROMBO! VIENE DAL COMPUTER - Per gli appassionati, il rumore del motore è musica. Proprio per questo, le leggi sull’inquinamento acustico, la sempre migliore insonorizzazione degli abitacoli e la diffusione del turbocompressore (sistema di sovralimentazione che, ostruendo i condotti, taglia certe frequenze) stanno favorendo il ricorso a “trucchi” da parte dei progettisti. E infatti, alcune diesel potenti, come l’Audi RS Q5 (qui sopra) o le Maserati, hanno altoparlanti nei terminali di scarico, per dare più “corpo” al rombo. In altri casi, il rumore viene amplificato soltanto all’interno dell’auto, attraverso gli altoparlanti dell’impianto audio (come nella BMW M5) o un diffusore specifico (Volkswagen Golf GTI). L’app R-Sound Effect del sistema R-Link della Renault fa poi scegliere il rombo (ci sono persino quello di una moto o di un’auto d’epoca), mentre nella Nissan GT-R, il subwoofer emette onde sonore di fase opposta a quelle più sgradevoli del motore, annullandole.
COSÌ TI FANNO SENTIRE PILOTA - Spesso, il computer fa meglio dell’uomo: ci sono cambi robotizzati che passano da un rapporto all’altro più rapidamente di quanto riesca al pilota più bravo. Allo stesso modo, i dispositivi di launch control assicurano (automaticamente) perfette partenze a razzo, sfruttando al massimo la meccanica: ne sono dotate anche vetture “insospettabili” come la monovolume BMW Serie 2 Active Tourer. In auto più sportive (come la Dodge Challenger SRT Hellcat, un “mostro” da 717 CV venduto negli Usa), si può preimpostare persino il regime di cambiata, da scegliere in base al fondo stradale. Nella Ford Mustang (foto qui sopra) è abbinato al sistema che permette le “sgommate” necessarie nelle gare di accelerazione: il sistema Line Lock mantiene ferma la Mustang azionando i freni anteriori: accelerando, le ruote posteriori “pattinano” sull’asfalto e le gomme, riscaldandosi, aumentano la presa. Alcune sportive col cambio manuale (BMW M4, Chevrolet Corvette e Nissan 370Z) hanno un dispositivo che esegue da solo la “doppietta” (il “colpetto” d’acceleratore che avvicina i regimi di rotazione dell’albero motore e di quello di trasmissione, rendendo la scalata più rapida e dolce). Altre, come la Renault Mégane RS, suggeriscono quale marcia usare per la migliore accelerazione. E non mancano prototipi (la vettura laboratorio ActiveAssist della BMW) che eseguono “scodate” controllate (il “drifting”) senza l’intervento dell’uomo (nella foto più in alto).