AdBlue: prezzo, cos’è e dove trovare i distributori. La guida

Vivere con l'auto
Pubblicato 02 novembre 2022

AdBlue è uno degli additivi più in uso: andiamo a vedere di cosa si tratta, il prezzo e dove trovare i distributori adatti oltre ad alcune curiosità.

COS’È ADBLUE E COME FUNZIONA?

AdBlue è uno degli additivi per diesel più in uso. Ma cos’è esattamente un additivo carburante, come funziona e qual è il suo scopo? Esistono additivi per benzina e per diesel, così come per GPL e metano. L’additivo carburante ha lo scopo di ottimizzare le prestazioni del veicolo agendo sul sistema di alimentazione, pulendo gli iniettori, attraverso lo scioglimento delle incrostazioni: gli iniettori tornano così a funzionare al meglio delle loro capacità. Ne consegue un miglioramento del processo di combustione, tramite una più ottimale nebulizzazione di gocce di benzina molto piccole, che bruciano meglio e che dunque creano meno residui dallo sprigionamento dell’energia. Quanto appena detto è molto importante per i veicoli alimentati a diesel, perché ripulendo gli iniettori e ottimizzando le prestazioni complessive della vettura, si riducono anche le emissioni nocive, rendendo il gasolio meno inquinante. 

ADDITIVO ADBLUE PER DIESEL: COS’È E COMPOSIZIONE

Veniamo ora al nostro additivo AdBlue per diesel, elemento fondamentale per tutte le vetture alimentate a diesel che dispongono di catalizzatore Scr. Cos’è un catalizzatore Scr? L’acronimo sta per Selective Catalyst Reduction, che tradotto significa semplicemente Catalizzatore a Riduzione Selettiva: quest’ultimo si trova sulle auto diesel di ultima generazione e il suo compito è quello di ridurre considerevolmente le emissioni di ossidi di azoto. Come? Grazie all’utilizzo dell’additivo AdBlue.

AdBlue, noto anche come Def, sigla che significa Diesel Exaust Fluid, è un additivo che presenta una certa composizione. Se gli elementi che la compongono differiscono dalla “ricetta” originale, allora l’additivo non può chiamarsi AdBlue. Questo additivo per diesel è composto da una soluzione acquosa a elevata purezza di Urea (32,5%), ovvero una soluzione acquosa che converte tramite riduzione chimica gli ossidi azoto in azoto e acqua in forma gassosa, e da acqua demineralizzata (67,5%). La soluzione viene iniettata nei gas di scarico di un motore diesel e si trasforma in CO2 (anidride carbonica) e NH3 (ammoniaca) quando vengono raggiunte elevate temperature. L’impiego di AdBlue permette l’azzeramento dei NOx, ovvero gli ossidi di azoto, composti da monossido di azoto (NO) e biossido di azoto (NO2). I NOx si formano dai processi di combustione a elevate temperature: con l’AdBlue, queste componenti nocive vengono trasformati in azoto e vapore in serbatoi appositamente dedicati, il che porta a una notevole riduzioni delle emissioni inquinanti.

ADBLUE VANTAGGI: QUALI SONO?

Sono diversi i vantaggi apportati dall’AdBlue: primo tra tutti, ovviamente, è la riduzione dell’inquinamento, che avviene attraverso l’eliminazione dei NOx (ossidi di azoto). Questo porta a un miglioramento della qualità dell’aria durante la circolazione e a una riduzione importante delle emissioni nocive. AdBlue è un additivo nato per questo, ma come abbiamo spiegato all’inizio di questo articolo, il suo compito è anche quello di migliorare le prestazioni complessive della vettura, che avrà effetti positivi anche sulla qualità della guida.

A tutto ciò si aggiunge un piccolo risparmio sul carburante, le cui percentuali dipendono dal tipo di vettura che si guida e dallo stile di guida stesso. Assolutamente non pericolosa, questa soluzione è ormai facilmente reperibile nei negozi di settore e presso le stazioni di servizio.

LE NORME SPECIFICHE: ISO 22241 E 22241 1… LE DIFFERENZE

Il marchio AdBlue è di proprietà della VDA, l’Associazione Tedesca dell’Industria Automobilistica. Quest’ultima assicura elevati standard qualitativi, in conformità delle specifiche ISO 22241 (ISO 22241-1, ISO 22241-2, ISO 22241-3, ISO 22241-4).

Quindi, non ci sono differenze tra ISO 22241 e ISO 22241-1, nel senso che la ISO 22241 comprende le seguenti versioni, aggiornate nel passare degli anni. Le norme ISO 22241, infatti, hanno sostituito le norme DIN V 70070 e possono essere riassunte nella seguente tabella:

Specifica ISO

Descrizione

ISO 22241-1

Requisiti di qualità: la norma riguarda l’individuazione dei parametri di qualità necessari affinché il catalizzatore SCR possa funzionare in modo corretto

ISO 22241-2

Metodo di analisi: la norma segnala il metodo analitico per determinare i parametri specificati nella norma precedente ISO 22241-1

ISO 22241-3

Manipolazione, trasporto e stoccaggio: la norma illustra le specifiche finalizzata a una corretta gestione del trasporto di AdBlue, andando così a evitare le contaminazioni accidentali

ISO 22241-4

Interfaccia di riempimento: in questa norma sono descritti i requisiti minimi di compatibilità del sistema di rifornimento tra il serbatoio dell’automezzo e il sistema di distribuzione a terra.

 

COME SCEGLIERE L’ADBLUE GIUSTO?

A questo punto può nascere una domanda legittima: ma come si fa a capire quale sia l’AdBlue più giusto? Ne esistono diversi tipi, sia nei negozi fisici, sia nei negozi online, anche nei grandi e-commerce, come eBay e Amazon.

Naturalmente, uno dei criteri per i quali gli automobilisti scelgono l’AdBlue è il prezzo: in tempo di rincari, è un parametro più che legittimo. Tuttavia, è necessario pensare anche alla qualità, cercando di valutare quale sia il miglior rapporto qualità prezzo a disposizione.

In verità, la caratteristica primaria che deve essere alla base della scelta dell’AdBlue è la conformità alla norma ISO 22241. In secondo luogo, è possibile prestare attenzione anche alla tipologia di fabbricazione. Se l’AdBlue è prodotto tramite composizione di sintesi, ciò significa che si usa l’Urea allo stato liquido e il prodotto è più puro. Se l’AdBlue è formato tramite processo di dissoluzione, ciò significa che l’Urea è prima allo stato solido e poi disciolto in acqua in un secondo momento: questo secondo tipo di fabbricazione è più rischioso, perché potrebbe facilitare una contaminazione accidentale.

Infine, un altro elemento deve essere considerato quando si sceglie l’AdBlue: la marca.

ADBLUE: LE MIGLIORI MARCHE

Quali sono le migliori marche di AdBlue? Andiamo a elencarle di seguito:

  • Magneti Marelli
  • Rhutten
  • Cora
  • Azotal
  • Happy Car
  • Lampa
  • GroupOil
  • Eurex
     

PREZZO ADBLUE IN ITALIA: QUANTO COSTA?

Quando si parla di prezzo AdBlue in Italia si entra in una piccola giungla nella quale può risultare difficile districarsi e, soprattutto, orientarsi. I prezzi variano se ad esempio l’AdBlue si acquista alla pompa, o in tanica presso un negozio o, ancora, in un negozio online. Proprio su internet, infatti, si trovano spesso differenze di prezzo esorbitanti per la stessa quantità di additivo per diesel.

A ogni modo, il costo medio dell’AdBlue alla pompa è di 70 centesimi di euro al litro, mentre se comprato già nelle taniche, si possono pagare in media 2 euro al litro. Naturalmente, presso le aree di sosta e i negozi specializzati in vendita di articoli per auto, si possono trovare anche taniche con un quantitativo maggiore (5, 10 o 20 litri) e il prezzo, in questo caso, può risultare più conveniente (ma dipende dal fornitore).

Per quanto riguarda il prezzo all’ingrosso, anche qui troviamo importanti variazioni di prezzo. Generalmente sono previsti quantitativi minimi da ordinare (ad esempio, 1.500 litri) a un prezzo che si aggira attorno alla metà di quello praticato per il consumatore. Il prezzo al litro può scendere se si ordinano quantitativi importanti.

AdBlue si può acquistare anche nei supermercati: anche qui il prezzo può variare in base alla posizione geografica del supermercato (a seconda che si trovi in città, in mare o in montagna) e spesso l’additivo è oggetto di offerte che possiamo trovare sui volantini. Non esiste dunque un costo standard, ma si va dai 0,50 centesimi di euro al litro fino ai 2-3 euro per litro.

Ad esempio: una risposta definitiva a quanto costano 10 litri di AdBlue non esiste? Come detto, nei supermercati possono essere acquistati a 20 euro in caso di offerte e promozioni. Come anticipato, il costo può scendere in caso di acquisto di quantitativi maggiori: è così che 1.000 litri di additivo per diesel AdBlue potrebbero costare all’incirca sui 1.000 euro (1 euro al litro).

DOVE TROVARE L’ADBLUE? DISTRIBUTORI E RIVENDITORI IN ITALIA

Come già detto, l’AdBlue si può acquistare presso le aree di sosta e le stazioni di rifornimento, nei negozi specializzati nella vendita di articoli per auto, presso alcune catene di supermercati e nei negozi online, prestando sempre attenzione alle maxi-offerte e ai prezzi stracciati, che spesso nascondono fregature.

Se si cerca un elenco distributori AdBlue sul territorio, può essere utile sapere che ogni rivenditore, sul proprio sito ufficiale, ha una mappa dettagliata dove si trovano questi punti. Ad esempio, si può andare sul sito di Q8 per vedere dove e come sono dislocati i distributori AdBlue. Lo stesso procedimento può essere fatto sul sito del Gruppo Api o di AS24, una rete europea leader nella distribuzione di carburante. Inoltre, si può fare rifornimento anche presso le stazioni Esso e TotalErg.

Per vedere una mappa completa e dettagliata dei distributori AdBlue in Italia, è consigliato servirsi di internet, e in particolare di Google Maps. Basterà inserire “Mappa distributori AdBlue” e sulla mappa compariranno tutti i punti di rifornimento dov’è possibile acquistare l’additivo, con tanto di numero di telefono, orari di apertura e indirizzo (se l’azienda è registrata su Google).

Questo procedimento indica un distributore che è vicino a chi lo cerca, se si ha attiva la funzione di geolocalizzazione. Così, nel raggio di alcuni chilometri, si possono trovare i punti di rifornimento.

ELENCO PRINCIPALI RIVENDITORI

Oltre alle stazioni di rifornimento carburante e ai negozi di articoli per auto e autoricambi, l’AdBlue si può trovare anche presso i seguenti rivenditori:

  • Bennet
  • Bricofer
  • Bricoman
  • Conad
  • Deco
  • Emisfero
  • Eurospin
  • Famila
  • Il Gigante
  • Interspar
  • Ipercoop
  • La Prealpina
  • Leroy Merlin
  • Obi
  • Orizzonte
  • Pam Panorama
  • Risparmio Casa
     

ELENCO AUTO ADBLUE

Su quali auto funziona l’additivo per diesel AdBlue? Andiamo a elencarle:

  • Audi
  • BMW
  • Citroën
  • Fiat
  • Ford
  • GM Opel
  • Hyundai
  • Iveco
  • Jeep
  • Maserati
  • Mercedes Benz
  • Peugeot
  • Range / Land Rover
  • Renault
  • Scania
  • Toyota e Mazda
  • Volkswagen
     

L’elenco è in aggiornamento, visto che, a causa della normativa, la lista delle marche e dei modelli auto non può che crescere con il tempo.

MANUTENZIONE AUTO ADBLUE

Chiudiamo questa guida sull’AdBlue con un capitolo sulla manutenzione. L’AdBlue non è illimitato, ma non c’è alcun motivo di preoccuparsi: quando i chilometri di percorrenza iniziano a ridursi, la spia dell’AdBlue invia una notifica sonora e visiva all’automobilista. L’avviso avviene con grande anticipo (2.400 chilometri) e diventa sempre più forte man mano che i chilometri di percorrenza si riducono. Bisogna sapere, infatti, che se l’AdBlue finisce, non è più possibile riavviare il motore dell’auto, quindi occorre fare rifornimento quando possibile. Proprio per questo motivo, non è necessario controllare a che livello sta l’additivo, perché ti appare l’avviso sul quadro strumenti dell’auto. A ogni modo, sul quadro sarà possibile visualizzare il livello e il numero di chilometri rimasti in autonomia.

AdBlue ha un suo serbatoio: si tratta di una piccola bocchetta che generalmente si trova accanto a quella del gasolio, anche se alcuni modelli hanno il serbatoio dell’addito nel bagagliaio. Il serbatoio può avere una capacità tra 10 e 30 litri. Generalmente 10 litri di AdBlue consentono di percorrere circa 10-15 mila chilometri, una forbice molto ampia perché soggetta a variabili: tra tutte, lo stile di guida.

ADBLUE FINITO: COSA SUCCEDE?

AdBlue esaurito: che succede? Può succedere di aver ignorato così tante volte l’avviso di esaurimento dell’additivo, che alla fine quest’ultimo è esaurito. Sui modelli di auto Euro 6, con l’AdBlue terminato, semplicemente avviene che il motore non si accende più.

A questo punto l’unica alternativa è quella di recarsi in officina (ma con il carro gru per il rimorchio) dove si effettuerà il reset della centralina e si farà rifornimento dell’additivo.

COME ELIMINARE L’ADBLUE DALL’AUTO?

Si può rimuovere l’AdBlue dall’auto? Sì: per farlo bisogna effettuare un intervento sulla centralina motore. Inutile dire che, se avete letto attentamente l’articolo, è una cosa che non si può fare, perché contro la legge. Leggendo sui vari forum su internet, si legge l’opinione di alcuni utenti che hanno deciso di rimuovere l’AdBlue perché creava dei problemi.

Le modifiche fuori legge, però, fanno decadere la garanzia dell’auto e portano i responsabili a dover pagare sanzioni piuttosto pesanti. Basta fare riferimento all’articolo 78 del Codice della Strada, dove al comma 3 si vietano questo tipo di modifiche. L’ammenda è di 431 euro, a cui va aggiunto il ritiro della Carta di Circolazione, che sarà restituita solo quando l’auto tornerà alle condizioni originali.

 

Aggiornamento del 2 novembre 2022

IL CLICK DAY - Il 4 novembre 2022 alle ore 10 verrà aperta la piattaforma informatica per presentare le domande d’incentivo relative agli acquisti di AdBlue. Le risorse stanziate per questo provvedimento sono complessivamente 29,6 milioni di euro (disponibili fino ad esaurimento) e saranno assegnate alle imprese di autotrasporto attraverso un credito di imposta pari al 15% degli acquisti effettuati durante il 2022. 

Per ottenere il bonus AdBlue è necessario avere un parco circolante composto da mezzi di ultima generazione (Euro 6/D, Euro 6/C, Euro 6B, Euro 6/A ed Euro 5) e con peso superiore alle 1,5 tonnellate. Il massimo ottenibile da ciascuna azienda è di 500.000 euro.

La piattaforma tramite la quale inoltrare la richiesta sarà attiva fino al 21 novembre 2022 ed è la medesima già utilizzata per il bonus gasolio sul portale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Si potrà accedere al sito tramite SPID, CNS o CIE.



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Ritratto di manuel1975
3 agosto 2022 - 18:07
devono mettere in commercio gasolio pulito che hanno gia inventato e togliere tutti sti filtri che non contano un tubo
Ritratto di lele70mi
3 agosto 2022 - 21:02
Confermo
Ritratto di Alvolantino
3 agosto 2022 - 21:39
Non esistono carburanti puliti per motori termici, e questi additivi ne sono l'esempio. L'unico motore pulito é quello elettrico proprio come la mia auto a zero emissioni, tutto il resto sono solo un modo per rimandare l'inevitabile progresso ⚡
Ritratto di NITRO75
4 agosto 2022 - 09:16
Le elettriche sono veramente pulite solo se la corrente che le alimenta è prodotta da fonte rinnovabile (fotovoltaico, eolico, geotermico). Se così non è a questo punto inquinano come una vettura normale.
Ritratto di gabri170297
4 agosto 2022 - 10:12
Dimentichi il pacco batteria al litio, 800 kg corrispondono in termini di emissioni di Co2 in fase di fabbricazione all'equivalente di 300.000 km xcorsi da 20 auto diesel di nuova generazione, il futuro dell'elettrico è la produzione di batterie al grafene, 1/2 h ca. X la carica completa e un peso ridotto del 90% rispetto al litio.
Ritratto di deutsch
4 agosto 2022 - 15:43
4
mi sa che i tuoi numeri sono un pò di parte da dieselista per sempre
Ritratto di gabri170297
4 agosto 2022 - 10:24
Zero emissioni? Il costo ambientale del litio è altissimo e poi finché non avranno autonomie nemmeno della metà dei motori termini, che viaggia molto, non ha scelta, x non parlare dei prezzi; a parità di modello e prestazioni, un' elettrica costa il 40% in+ , la colonnina dove la metti? Se hai una villa, no problem, con un costo aggiuntivo ancora sproporzionato di spazio nehai, machi abita nei condomini datati, ci sono 1000 problemi x la colonnina: i garage sono piccolissimi e tutto l'impianto x far arrivare corrente vicino alla macchina costa un capitale, nel mio caso, dovremmo spaccare tutto il cemento del parco garage e far fare da un'azienda elettricatutto il lavoro di portare i fili x ogni garage, ammasso che uno accetti di comprare auto al massimo grandi come la mia Captur, io vorrei cambiarla al + presto con un Suv..... mi trovi tu una colonnina in strada da affittare x caricarlo?
Ritratto di alvola2023
4 agosto 2022 - 11:27
Penso che al momento per un'altissima percentuale di italici, il massimo (se proprio sotto costrizione di poter circolare in alcuni contesti solo in BEV) sarebbe per diverse ragioni (economiche + cali giù la prolunga dal balcone) il ricorso alle microcar bev. In china già si sono portati avanti in tal senso.
Ritratto di Centoottani
4 agosto 2022 - 14:07
I carburanti puliti esistono, eccome se esistono…sono quelli sintetici prodotti prelevando la co2 atmosferica…quella che prelevi la reimmetti, come con la legna…poi l’elettricità pulita quando quella che utilizziamo proviene magari da qualche centrale a carbone tedesca…il litio se prende fuoco non è facilmente domabile e addirittura esplode a contatto con l’acqua, per non parlare della sua produzione e smaltimento quanta co2 produce…continuiamo a farci mettere il prosciutto sugli occhi…
Ritratto di deutsch
4 agosto 2022 - 15:42
4
certo, credici. intanto rimangono tutti gli inquinanti della combustione, poi serve un sacco di energia per produrli ed ancora non si sa a quali prezzi potrebbero arrivare sul mercato. allo stato è già un flop in partenza. cosa pensi che domattina dal benzinaio trovi benzina e diesel "ecologici" in quantità ed allo stesso prezzo di quelli ricavati dal greggio??? ma dai... questa è solo l'ultima speranza di quelli che vogliono salvare l'auto termica e non vogliono l'elettrica

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