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Formula 1: Hamilton, con il 4° titolo verso il record di Schumacher

30 ottobre 2017

Con il titolo 2017 entra nel ristretto club dei piloti con più di 4 titoli e potrà dare la caccia ai primati che ancora gli mancano.

Formula 1: Hamilton, con il 4° titolo verso il record di Schumacher

19 RECORD - Vincere il titolo arrivando nono al traguardo (qui per saperne di più) non rientrerà fra i record che Lewis Hamilton ha stabilito in Formula 1, a partire da quelli ottenuti in gioventù (a 22 anni, 4 mesi e 6 giorni fu il più giovane in testa al campionato) fino ai risultati della stagione in corso: il pilota inglese detiene da poche settimane il primato assoluto per numero di pole position (72) e partenze dalla prima fila (117). Hamilton ha stabilito 19 record in 11 stagioni nella massima categoria dell’automobilismo e ieri quasi non si capacitava di aver vinto il titolo finendo la gara così in fondo, soprattutto alla luce dei risultati a cui è abituato da quando corre alla Mercedes, il team che lo ha reso grande nelle ultime 5 stagioni: il 32ene inglese è andato a podio in 70 gare delle 95 che ha disputato con il team tedesco. 

1 DEI 5 - Hamilton da ieri appartiene alla ristretta cerchia di piloti con almeno quattro titoli in Formula 1, riconoscimento che vale ben più di ogni altro record, perché lo mette alla pari di altri due campionissimi: solo Alain Prost e Sebastian Vettel hanno conquistato 4 allori, mentre Juan Manuel Fangio (5 titoli) e Michael Schumacher (7) sono quelli che ne hanno vinti di più in assoluto. Hamilton è inoltre l’unico britannico con 4 titoli in Formula 1. Avendo 32 anni, il pilota inglese è ancora relativamente giovane e ha tutto il tempo per ritoccare altri record, a partire dal numero assoluto di vittorie: gliene mancano 29 per arrivare 91 alle di Schumacher. Ciò significa correre almeno 3 o 4 anni, quanto basterebbe per avvicinarsi al numero di titoli vinti in carriera dall’ex ferrarista, che si aggiudicò il 4° alloro a 32 anni ma vinse gli altri 3 di fila.

AL TAVOLO DA VINCENTE - Hamilton ha prolungato il suo contratto con la Mercedes per l’ultima volta nel 2015 (l’accordo scadrà nel 2018) e può sedersi ora al tavolo delle trattative in posizione di forza, ben sapendo che il team tedesco difficilmente si risparmierà davanti alle sue richieste. È difficile infatti pensare a un epilogo diverso rispetto al prolungamento della scadenza e al rialzo del compenso: Vettel ha rinnovato pochi mesi fa il suo accordo in scadenza con la Ferrari e messo fine a fantasiose ipotesi di mercato, che coinvolgevano anche Hamilton, nell’ambito di un possibile “scambio” di sedili. È ancor più difficile pensare all’ipotesi del ritiro, a cui l’inglese aveva accennato nel corso di un’intervista a fine giugno, smentendo però le sue parole nell’arco di pochi giorni.



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Ritratto di Fr4ncesco
30 ottobre 2017 - 16:02
2
Si ok ma rispetto ai piloti citati le monoposto odierne equivalgono alla playstation, ciò ovviamente riguarda anche Vettel. In questo caso è giusto fare un peso due misure visto che passano epoche ed auto diverse.
Ritratto di Mattia Bertero
30 ottobre 2017 - 17:17
3
Verissimo, una volta c'erano più rischi e c'erano anche piloti più combattivi che se ne davano di santa ragione anche per un semplice piazzamento, però non si vincono 4 mondiali a caso indipendentemente dalla facilità o meno dell'attuale Formula 1.
Ritratto di Magnificus
30 ottobre 2017 - 18:51
Una notizia su seb Ogier campione del mondo rally con la Ford Fiesta wrc quando la pubblicate ? Solo F1 ..che noia...che barba ...che barba che noia
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
1 novembre 2017 - 16:10
Commento rimosso a seguito della cancellazione dell'utente dal sito.
Ritratto di impala
1 novembre 2017 - 19:50
si, poi dicono che si dovra ripristinare il motore della hypercar a 50000 kms ... grande mercedes ???
Ritratto di Claus90
30 ottobre 2017 - 21:29
I piloti come l'argentino Fangio erano molto più bravi di questi attuali, negli anni 50 pilotavano una bara su ruote, questi attuali hanno tutte le misure di sicurezza possibili e tutta l'elettronica che facilita molto.
Ritratto di Gordo88
31 ottobre 2017 - 00:49
1
Questo non vuol dire che se anche più facilitati dall elettronica e dalla tenuta laterale abissale rispetto alle monoposto degli anni 50-60, siano per forza inferiori come piloti. Io penso che si possa solo paragonare piloti di una stessa era tecnologica, questi confronti così tra i grandi in senso assoluto lasciano il tempo che trovano
Ritratto di palazzello
31 ottobre 2017 - 10:13
Complimenti ad Hamilton per il quarto titolo ma non è paragonabile ai titoli di Senna, Prost, Fangio Nuvolari e altri. Altre epoche altre macchine meno sicurezza più rischio e tantissimi piloti bravi rispetto ad oggi che sono contati sulle dita di una mano e che svettano solo se hanno la macchina migliore e sono guidati dagli ingegneri. Per avere una F1 più bella bisogna limitare molto l'elettronica, tornare al cambio manuale, limitare il dialogo con gli ingegneri, liberalizzare la tecnologia vincolandola su poche cose.
Ritratto di elmeio
31 ottobre 2017 - 18:34
Ciao palazzello sono daccordo con te fino a un certo punto: Quando correvano Prost e Senna (erano i miei preferiti) c'era gia parecchia elettronica non a questo livello. Non mi risulta che Nuvolari abbia vinto mondiali. Il campionato mondiale di f1 e cominciato nel 1950 mentre Nuvolari correva nel 1932-1935, comunque bravo ed e rimasto nella storia. Ti faccio notare che io tifo Hamilton da quando correva con la mclaren e per me e il numero 1 . Saluti
Ritratto di palazzello
2 novembre 2017 - 09:41
Su Nuvolari hai ragione, ma io intendevo non titoli di F1 ma titoli di vario genere che per il periodo andavano per la maggiore come la Targa Florio, vari Gran Premi, il campionato europeo, la Mille Miglia...Saluti.
Ritratto di studio75
1 novembre 2017 - 09:20
5
Che senso ha oggi dire che Hamilton è il pilota migliore? Dovrebbero premiare unicamente le scuderie perchè è la macchina che è vincente o meno...il pilota, al massimo, non deve fare piccioni andandosi a prendere rischi inutili (leggasi raikkonen).
Ritratto di Dirk
1 novembre 2017 - 22:09
Non concordo. Basta vedere cosa fanno le 'seconde' guide: Bottas per Mercedes e Raikkonen per Ferrari. Fossi in loro li cambierei entrambi.
Ritratto di studio75
2 novembre 2017 - 07:38
5
Hamilton, come tutti i piloti che corrono in F1 (perchè ci arrivano dopo una certa gavetta), è un campione. Ciò non toglie che i risultati arrivano se il mezzo ti aiuta. Pensa a Shumacher l'anno dopo l'abbandono di Ferrari. Guidava mercedes, mi pare, e fu un anno da dimenticare. Non era più capace di guidare? no, era la macchina a non essere competitiva. Le seconde guide devono assecondare il gioco di squadra e restare, appunto, seconde. Forse in un campionato di formula kart o comunque formule inferiori può emergere la vera caratura di un pilota (la gavetta per arrivare in F1).
Ritratto di alfabeto
2 novembre 2017 - 12:17
Vettel, pilota sopravvalutato. Ferrari, corre con un pilota solo, Raikkonen è bollito da anni. Speriamo che, nel 2018, la macchina sia così superiore da consentire facili vittorie.

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