NESSUNO COME LUI - Nel 2011, quando si svolse l’ultima edizione del Gran Premio della Turchia, Lewis Hamilton correva per la McLaren e non era ancora diventato il super campione che oggi conosciamo: finì la gara al quarto posto e il campionato al quinto, il peggior risultato in carriera. Quei ricordi fanno parte del passato, perché oggi Hamilton, dal 2013 alla Mercedes, fa suo il Gp della Turchia 2020 e mette le mani sul sesto titolo negli ultimi sette anni (il quarto consecutivo), il settimo in carriera: come Michael Schumacher, che deteneva il record assoluto. E così il pilota inglese diventa il più vincente in Formula 1, perché ha anche il primato di vittorie, ben 94, e pole position, 97.
TANTI ERRORI - Dopo la forte pioggia caduta nelle qualifiche, le condizioni atmosferiche sono proibitive anche prima della gara e nei suoi giri iniziali, tanto che Giovinazzi dell’Alfa Romeo e Russell della Williams escono di pista nel giro di formazione; entrambi, però, riescono ad iniziare regolarmente il Gp. Al via, Stroll della Racing Point difende la prima posizione e parte bene anche il suo compagno di team, Perez, che sale al 2° posto, mentre Verstappen della Red Bull perde posizioni e Bottas della Mercedes fa “strike”: urta le due Renault e resta attardato. Questa è una buona notizia per Hamilton, che alla partenza passa dalla 6° alla 3° posizione, perché Bottas è l’unico che poteva ancora contendergli il titolo, seppure con scarsissime chance. E’ negativa anche la partenza di Leclerc della Ferrari: scivola al 14° posto.
LECLERC RIMONTA - Al 5° giro, Stroll guida il Gp e ha alle spalle Perez, Vettel della Ferrari, Verstappen e Albon della Red Bull e Hamilton. Due giri dopo, Leclerc si ferma ai box e anticipa gli altri piloti, perché sceglie pneumatici con mescola intermedia (l’asfalto è meno bagnato rispetto al via): il ferrarista indovina la strategia e inizia a macinare giri veloci, che gli permettono di recuperare posizioni mentre i rivali si fermano ai box. E infatti, al 14° giro è già al 9° posto, in zona punti. Le condizioni dell’asfalto non sono ancora ideali e così prima Hamilton commette un errore, facendosi superare da Albon, e poi Verstappen va in testa-coda, venendo superato da tre piloti.
LA ZAMPATA DEL CAMPIONE - A metà gara, le due Racing Point soffrono per l’usura dei pneumatici e alzano i tempi sul giro, vedendo svanire il vantaggio fin lì accumulato. Stroll è il primo dei due a fermarsi ai box, per sostituire le gomme; tuttavia, mentre è in testa Perez, Hamilton sferra la zampata, lo supera e si prende la prima posizione. Poco dopo, Leclerc passa Vettel e prende il quarto posto; il terzo gli arriva dopo la sosta di Verstappen. Nell’ultima fase di gara, Leclerc ha un ritmo migliore di Perez e lo sorpassa poco prima della bandiera a scacchi, ma commette un fatale errore all’ultima curva e viene scavalcato non soltanto da Perez, ma anche da Vettel.