Prima dell’inizio dell’ePrix di Roma di Formula E, Dieter Gass (foto qui sopra), responsabile dell’Audi Motorsport ha partecipato ad una tavola rotonda con la stampa specializzata a cui eravamo presenti, parlando di Formula E.
Com’è cambiata la monoposto di Formula E?
“Il fatto che non ci sia più il cambio d’auto è un elemento importante, segno di un progresso tecnologico. Inoltre, dal punto di vista estetico, la nuova monoposto ha una sua precisa identità e carattere. Noi di Audi sviluppiamo internamente il motore, il generatore, l’inverter, il cambio e le sospensioni posteriori. Anche sotto questo profilo c’è stato un notevole progresso”.
Abbiamo visto diverse gare dall’esito incerto. Ci spiega la gestione dell’energia e della potenza in gara?
“Questa stagione è molto diversa dalla precedente. Abbiamo visto molte gare dove le monoposto possono essere usate a tutta potenza, dall’inizio alla fine, come ad esempio l’ePrix di Roma. Noi di Audi siamo molto efficienti dal punto di vista della gestione dell’energia, quindi questo tipo di gare non ci piacciono molto perché non riusciamo a sfruttare le nostre caratteristiche. Non è solo l’energia a limitare la performance, anche la temperatura della batteria limita le prestazioni, come ad esempio è avvenuto nell’ePrix del Cile. Non è facile trovare il giusto compromesso tra la gestione delle performance della vettura, la temperatura della batteria ed il sistema di recupero dell’energia (recuperando l’energia si riscalda di più la batteria)”.
Pregi e difetti della Formula E rispetto al motorsport tradizionale: quali sono?
“Sicuramente la mancanza di rumore è un deficit. Io, che vengo dal motorsport tradizionale, e che sono cresciuto con il motore a combustione, mi sono dovuto abituare. La cosa più bella della Formula E è il fatto che riusciamo a fare delle gare nel centro delle città di tutto il mondo, come Roma, Parigi e New York”.
La monoposto di Formula E dal punto di vista tecnico è complicata? In una scala di complessità dove si potrebbe collocare? Come vede il futuro della Formula E?
“La monoposto di Formula E è molto complessa. È difficile individuare le cause di un problema di “power cut”, come quello avvenuto a Daniel Abt durante le qualifiche dell’ePrix di Roma, perché è necessario controllare l’energia, il sistema di recupero, la potenza e la gestione del software. Secondo me siamo vicini ai livelli di complessità di una monoposto di Formula 1.
Per quanto riguarda il futuro, arriveranno Porsche e Mercedes, quindi la competizione aumenterà. Nei prossimi due-tre anni questo campionato lo vedo ancora in crescita. L’esperienza poi ci insegna che, fisiologicamente, visto che i costruttori in Formula E sono molti, alcuni di essi, in caso di mancanza di vittorie, potrebbero decidere di abbandonare la competizione”.