Questa elegante coupé è un'evoluzione più sportiva della DB11, dalla quale la DBS eredita gran parte della meccanica, motore V12 incluso, ma con significative differenze. Intanto, proprio il motore è più potente, mentre la carrozzeria vanta importanti modifiche volte a migliorarne l'efficienza aerodinamica, e fa largo uso della fibra di carbonio (la DB11 è quasi tutta in alluminio): quindi, l'auto pesa meno. Da qui il nome Superleggera, termine che identifica una tecnica costruttiva di derivazione aeronautica messa a punto negli anni 30 dalla milanese Carrozzeria Touring. Era fra le preferite dai costruttori di auto sportive del primo dopoguerra, Aston Martin compresa, ma oggi non è più impiegata. Il suo vantaggio, appunto, era quello di contenere il peso delle vetture. Come da tradizione per le Aston Martin, anche se strapotente e velocissima, al punto da intimorire un po' persino i guidatori più esperti, la DBS resta una gran turismo di lusso, attenta al comfort e anche alla praticità: offre due posti posteriori di fortuna e un baule piuttosto capiente.