Sportiva “radicale” imparentata con la Elise, la Lotus Exige Roadster è quasi altrettanto compatta: lunga poco più di quattro metri, è alta appena 113 cm. La costruzione è sofisticata, con la “vasca” centrale – quella che costituisce l’abitacolo biposto – in alluminio, mentre gli interni sono essenziali, con rivestimenti ridotti al minimo, un cruscotto a dir poco spartano e una dotazione di serie che si limita a radio, vetri elettrici e antifurto; qualificanti, comunque, le sagomate poltrone con poggiatesta integrato, il piccolo volante a tre razze, la sottile pedaliera metallica e la piastra poggiapiedi traforata del passeggero. La massa di soli 1100 kg (meno di molte utilitarie) è poca cosa per i 351 (o addirittura 415) CV del 3.5 V6 montato in posizione centrale posteriore (fornito dalla Toyota, come pure il cambio manuale a sei marce). Provvista di uno sterzo prontissimo e di sospensioni solide (ma non troppo brusche sullo sconnesso), fra le curve la Lotus Exige Roadster è composta ed efficacissima, e può anche contare sull’elettronica regolabile: in modalità Tour l’Esp è attivo e i freni aiutano a ridurre il sottosterzo (oltre a simulare l’azione di un differenziale autobloccante in uscita di curva), mentre su Sport il controllo elettronico della stabilità lascia un certo grado di libertà al retrotreno.