70 ANNI FERRARI - Quasi mille Ferrari tutte insieme, un’asta record che ha superato i 63 milioni di euro, un concorso d’eleganza con 120 vetture storiche, il gotha del Cavallino riunito. Tutto questo, e molto di più, è la due giorni che tra sabato 9 e domenica 10 ha chiuso le celebrazioni per il 70° anniversario del brand più famoso al mondo, a Fiorano (guarda il video qui sotto). Quattromila clienti, da tutto il mondo, si sono spinti sulla pista che tiene a battesimo tutte le Rosse per festeggiare il Cavallino Rampante. Siamo, idealmente, al cospetto di una frase celebre di Enzo Ferrari: “Non puoi descrivere la passione, puoi solo viverla”.
I “RALLY” - Andiamo con ordine e partiamo dai “rally”, le sfilate delle Ferrari di varie annate che raggiungono Fiorano quasi all’unisono, partendo dalle principali città italiane ed europee. È così che, nel pomeriggio di sabato, la pista delle Rosse è invasa da quel migliaio di supercar che, già di per sé, rappresenta un’iperbole romantica del motorismo. E non siamo che all’inizio.
ASTA RECORD - Una volta radunate tutte le auto, l’asta di RM Sotheby’s prende il largo. Tra i lotti aggiudicati, spiccano modelli che da soli valgono un’intera, prestigiosa collezione. Un esempio su tutti: La Ferrari Aperta, battuta alla cifra record di 8.3 milioni di euro. E si tratta pure di una buona causa: l’intero ricavato di questa fuoriserie verrà devoluto dalla Ferrari a Save the Children, organizzazione internazionale che cerca di migliorare la vita dei bambini in tutto il mondo. La cifra entra nei record e negli Annali del mondo automobilistico: mai una quattroruote del ventunesimo secolo è arrivata a queste vette. Quello andato all’asta, colore rosso fuoco con doppia striscia bianca, è un esemplare aggiuntivo rispetto alle 209 vetture iniziali di questo modello. Tra le altre perle che hanno aiutato, in maniera significativa, a raggiungere i 63 milioni complessivi d’asta, non si possono tralasciare la California 250 GT SWB venduta a 7.9 milioni e la 250 GT Cabriolet I Serie del 1958 battuta a 4.7 milioni. Occhi puntati anche sulla 365 GTB/4, ritrovata in un fienile giapponese: questa rara vettura, con il telaio di alluminio, ha fatto volare le offerte fino a 1.8 milioni di euro.
ROSSO: COLORE DELLA PASSIONE - La passione genera la follia dell’amore. La passione ha un solo colore: il rosso. Anche in questo caso, le parole di Enzo Ferrari si fanno materia e sfociano in Rosso 70, la festa pensata nella serata di sabato con un solo imperativo: emozionare. L’introduzione del presidente Sergio Marchionne è eloquente e va in direzione di tutta la famiglia Ferrari, dai clienti ai dipendenti, passando per i piloti. Qualche attimo più tardi, sul maxi schermo iniziano a ruotare immagini, le musiche stringono l’anima e sul palco gli attori inscenano la storia della Ferrari. Davanti al figlio del Drake, Piero Ferrari, a John Elkann - l’erede simbolico dell’avvocato Agnelli e presidente di Exor, la società d'investimento della famiglia Agnelli che ha anche la Ferrari nel suo portafoglio - al presidente della FIA Jean Todt, ai piloti della Scuderia Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen, al team principal della F1 Maurizio Arrivabene lo spettacolo inizia dalla 125S, la prima creatura di Enzo Ferrari che uscì dall’arco della fabbrica Maranello il 13 marzo del 1947. Fu il Drake in persona a portarla in strada per il debutto, percorrendo 13 chilometri. Qualche settimana più tardi, la 125S debuttò nella sua prima gara sul Circuito di Piacenza. E la leggenda ebbe inizio.
SFILATA DI SIMBOLI - La Ferrari 125S fa da apripista. Poco dopo, sul palco di Rosso 70 ecco la 250 California del 1958, la vettura che siglò il legame forte con gli Stati Uniti fin dagli albori. Segue una 250 GTO, uguale a quella venduta nel 2014 per 38 milioni. Nel frattempo, i video, i ballerini e gli attori ripercorrono la parabola del Cavallino. E’ quindi la volta della 512 Berlinetta che precede la Testarossa, simbolo degli anni ‘80. La F50 rievoca il mezzo secolo di vita della Ferrari e ci catapulta negli anni ’90. Quando, poi, sul maxi schermo si vedono le immagini del crollo di Wall Street del 2002, è la volta della Enzo. Il rimando è chiaro: mentre l’economia mondiale era a rischio, a Maranello si continuava a investire e a sviluppare l’idea di Enzo Ferrari: costruire auto da sogno. Il racconto di Rosso 70 arriva al 2017 con La Ferrari, altra vettura iconica che ha scolpito un nuovo segno indelebile nella storia dell’automobilismo.
I PILOTI - Una parte importante di Rosso 70 è anche dedicata ai piloti che hanno contribuito a rendere grandioso il Cavallino: Ascari, Fangio, Gonzalez, Surtees, Lauda (presente alla serata), Villenueve, Andretti, Arnoux, Mansell, Berger, Alesi Capelli, Prost, Irvine, Barrichello, Massa, Raikkonen, Alonso, Fisichella e Vettel ne sono esempi lampati. Esattamente come Micheal Schumacher: al tedesco, il pilota più vincente in Rosso, è stato dedicato un filmato che chiude con le parole “Keep fighting Micheal” (non mollare Micheal). Poco dopo, una Formula 1 del 2009 introduce diverse vetture che hanno contribuito a tracciare il quadro vincente del Cavallino nel motorsport.
IL CONCORSO D’ELEGANZA - L’atto finale della due giorni è il concorso d’eleganza. Le 120 vetture storiche, tra cui modelli più unici che rari, sono state suddivise in venti classi e si sono contese il titolo di "Best of Show" nelle categorie Sport e Gran Turismo. Alla fine, i giurati si sono trovati d’accordo nell’assegnare i due titoli alla 340 MM Spider Vignale del 1953 e alla Testarossa Spider del 1986. La 340 MM Spider Vignale ha un’intensa storia sportiva: questa vettura disputò diverse gare e conquistò la sua più importante affermazione imponendosi nella Mille Miglia del 1953 con Giannino Marzotto e Marco Crosara. La Testarossa Spider del 1986 è invece una vettura unica, la sola versione spider costruita di questo modello. Venne realizzato per celebrare il 20° anniversario della nomina alla presidenza della Fiat dell’Avvocato Gianni Agnelli, che ne fu proprietario fino al 1991.