SI PARTE DA 10.000 - Non basta aumentare del 50% le vendite di quest’anno: la FCA punta ancora più in alto per l’
Abarth, raddoppiando la rete di vendita su scala globale ed espandendo la propria linea. Parola del responsabile del marchio, Paolo Gagliardo, che così si è espresso in una chiacchierata con
Automotive News. L’obiettivo di quest’anno, in pratica quello di partenza, è di 10.000 unità vendute.
PIÙ CONCESSIONARI - La rete commerciale, spiega Gagliardo, è destinata a passare dagli attuali 300 concessionari a 750 (senza tuttavia scendere nello specifico per l’orizzonte temporale): una mossa sensata per un prodotto di tipo premium come le Abarth. Il prossimo anno “ci sarà un nuovo modello”, secondo Gagliardo, che ha lasciato all’interpretazione degli interlocutori la risposta. Le prossime Fiat “abarthizzate” pare comunque che siano la 500X (e sarebbe la prima volta di una crossover firmata dallo Scorpione) e la 124 Spider: quest’ultima decisamente più in linea con la storia del marchio.
RIENTRO NEI RALLY? - Con la 124 potrebbe (qui il condizionale è ancor più d’obbligo) esserci il ritorno della Fiat ai rally, ovviamente con marchio Abarth: tra le illustri progenitrici, l’omonima Fiat 124 Abarth Rally della prima metà degli Anni 70 (foto qui sopra, quattro volte seconda nel Campionato costruttori tra il 1972 e il 1975) e la 131 Abarth Rally, che vinse il titolo costruttori nel 1977, 1978 e 1980 e il titolo piloti nel 1978 e nel 1980. I piloti erano due mostri sacri quali Markku Alen e Walter Rohrl.
STRIZZA L’OCCHIO AL GIAPPONE - Tornando al mercato, quelli di riferimento sono attualmente l’Italia e l’Inghilterra, che si equivalgono per volumi; terzo posto per il Giappone, dove la Fiat 124 Abarth giocherà in casa, visto che sarà costruita a fianco della 124 Spider, a sua volta cugina (condivide lo stesso pianale) della nuova Mazda MX-5. Quello nipponico potrebbe rappresentare un mercato veramente florido: gli appassionati di marchi italiani sono numerosi (e, vista la ricchezza del Giappone, anche facoltosi), amanti anche delle auto all’apparenza più umili.