UNA SFIDA EPICA - Stavolta il Quadrifoglio (ovviamente Verde, visto che quello Oro è stato riservato a pochi modelli con allestimento ricco ormai un quarto di secolo fa) ruggisce, e mette nel mirino due mostri sacri di nazionalità tedesca: i 510 CV dell'Alfa Romeo Giulia equipaggiata con il V6 3.0 di concezione Ferrari hanno le carte in regola per rivaleggiare con i 436 CV della BMW M3 (che ha un “sei in linea” turbo da 3 litri) e i 510 del 4.0 V8 biturbo che equipaggia la Mercedes Mercedes AMG C63 S (di cui esiste anche la versione C63 con 476 CV). Le tedesche hanno dalla loro una tradizione specifica consolidata che risale a fine anni 80, quando le prime M3 fronteggiavano le 190E 2.3 16V; la Giulia mette sul piatto una meccanica raffinata, portando un’italiana al confronto diretto con i mostri sacri come non accadeva dai tempi della Lancia Thema 8.32. L’Alfa è a trazione posteriore (come le tedesche) e, sulla carta, è la più veloce con una punta velocistica - 320 km/h dichiarati - fino a poco tempo fa riservata alle sole supercar; la Mercedes segue a quota 290 km/h, la BMW si ferma a 250 km/h autolimitati. Sullo scatto i 3”9 dell’Alfa Romeo “bruciano” di un soffio i 4”1 della Mercedes e i 4”1 della BMW (ove equipaggiata con il cambio a doppia frizione): questo per gli appassionati di numeri. Perché le sensazioni offerte dalle tre si preannunciano molto forti. Un confronto su strada sarà d'obbligo, ma questo potrà avvenire solo nel nella primavera del 2016 quando l'Alfa Romeo Giulia arriverà sul mercato.
FACCE CATTIVE - Non passano inosservate né l'Alfa Romeo Giulia, né la BMW M3, né la Mercedes AMG C63 (dall'alto verso il basso nella foto qui sopra): neppure, per converso, sono auto da corsa capitate nel traffico urbano per puro caso. Il frontale è caratterizzato da prese d’aria ampie, con una precisa valenza funzionale per il raffreddamento dei motori e degli impianti frenanti: gli sfoghi sul cofano mettono i muscoli della Giulia in bella mostra, mentre le due tedesche, pur vistose, appaiono più in giacca e cravatta. Pronunciate le mascherine, con quella dell’Alfa che richiama lo storico scudetto (che gli appassionati del marchio chiamano spesso “cuore”) della ex casa milanese; ampio il doppio rene BMW e quasi esagerata la stella della Mercedes. Vagamente simili nella forma i fari dell’Alfa e della BMW (sulla M3 rivisti di recente pur se in maniera marginale), sottili ed estesi in lunghezza; più massicci quelli della Mercedes. Per tutte e tre, passaruota decisamente ampi.
MUSCOLI IN EVIDENZA - L’assetto ovviamente ribassato rispetto alle sorelle “normali” caratterizza le tre contendenti: sull'Alfa Romeo Giulia i cerchi sono di 19”, sulla BMW M3 di 18”. Sulla Mercedes i 18” sono riservati alla Mercedes AMG C63, i 19” alla AMG S. La gommatura è generosa, indispensabile per scaricare a terra l’elevata potenza. Per tutte e tre prese d’aria in corrispondenza dei passaruota, e andamento del tetto moderatamente arcuato e loghi distintivi tutto sommato discreti: la presenza scenica non è demandata certo a loro.
FIANCHI LARGHI - Quattro scarichi per le tre sportive: quelli dell'Alfa Romeo Giulia sono disposti su un piano verticale, alloggiati in un diffusore; soluzione simile per la BMW M3 e la Mercedes AMG C63 (il diffusore è più evidente sulla AMG) con uscite orizzontali - tonde sulla prima, rettangolari sulla seconda. I paraurti sono specifici; mentre Alfa e BMW scelgono la via dei fanali con sviluppo marcatamente orizzontale (anche per enfatizzare la larghezza delle carreggiate), la Mercedes sceglie una forma obliqua.