IPOTESI OTTIMISTICHE - Le strategie future dell’Alfa Romeo (qui per saperne di più) sono uno degli argomenti più “gettonati” nel mondo dell’auto, specie in questa fase di attesa del ritorno del marchio sull’importante mercato Usa. Lo si può notare dall’attenzione posta dalla stampa estera ai possibili programmi della casa. Per esempio, il periodico americano Car and Driver (attraverso il proprio corrispondente dall’Italia) ha avanzato la tesi che all’Alfa Romeo stiano ragionando su due ipotesi per il modello che dovrà sostituire la l'Alfa Romeo MiTo (nella foto).
PICCOLA SPORTIVA O MINISUV? - La prima soluzione sarebbe quella di proseguire nell’impostazione dell'apprezzato modello attuale; la seconda sostiene invece l’opportunità di trasformare l'Alfa Romeo MiTo in una crossover tipo la Mini Paceman. Chi sostiene la prima ipotesi punta sul fascino delle piccole sportive, specie se italiane e con un marchio importante come quello Alfa Romeo. I sostenitori dell’ipotesi crossover ritengono invece che il mercato mondiale stia destinato ad apprezzare sempre di più quel tipo di auto, rendendo perciò importante per l’Alfa Romeo avere di una proposta del genere. Va peraltro detto che già più di due anni fa erano emerse ipotesi di una Alfa Romeo suv compatta, che poi non è arrivata. L’ipotesi MiTo crossover potrebbe essere una scelta che in qualche modo da corpo a quel progetto.
SULLA BASE DELLA FIAT 500L - Quel che viene dato per sicuro per la prossima Alfa Romeo MiTo è il ricorso alla stessa piattaforma usata per la Fiat 500L; così come alla gamma dei motori del gruppo, a partire dal piccolo 2 cilindri TwinAir (certamente in una versione evoluta che sarà messa a punto da qui al 2016) e via via i propulsori più grandi sino a un top di gamma capace di offrire oltre 200 CV.
E SE ARRIVASSERO TUTTE DUE? - Per quanto riguarda la scelta tra una carrozzeria berlina, come l’attuale MiTo, e la crossover che strizza l’occhio al mondo delle suv, non è neanche da escludere che in caso di raggiungimento dei piani della casa (300 mila vetture prodotte e vendute per il 2016) venga deciso di avviare alla produzione entrambe le ipotesi, perché quel livello di vendite nel mondo renderebbe credibile l’operazione.