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Anno 2035, fine dei motori a scoppio: cosa accadrà?

Pubblicato 10 giugno 2022

Una vera e propria rivoluzione sia avvicina per un settore industriale, quello dell’auto, che ha un peso molto rilevante nell’economia europea.

Anno 2035, fine dei motori a scoppio: cosa accadrà?

L’EUROPA HA DECISO - I motori a scoppio, compagni fedeli dei nostri spostamenti da più di un secolo, non potranno più equipaggiare le automobili nuove vendute in Europa dal 2035 (qui la news). La decisione dell’Europarlamento ha una portata epocale perché cambierà radicalmente le abitudini degli automobilisti e l’impostazione di un settore industriale che ha un peso molto rilevante nell’economia europea (e mondiale). Il voto di Strasburgo ha sollevato un vespaio di commenti: se molti sono preoccupati e qualcuno è persino polemico, c’è anche chi pensa che questa decisione sia giusta e offra occasioni positive. Una voce fuori dal coro è per esempio quella di Giorgio Airaudo, segretario generale della Cgil Piemonte, che invita "il sistema industriale italiano legato alla produzione dell'endotermico a non perdere l'occasione e ad adeguarsi e innovare. È inutile fare gli ultimi di un vecchio processo produttivo, pensiamo ad approfittare del salto tecnologico, senza però lasciare indietro nessuno". Dello stesso tenore è il parere di Alberto Stecca, ceo di Silla Industries, startup che produce wallbox e ha accordi con Totem per fornirne di personalizzate per la fantastica GT Electric (qui la notizia). Stecca ricorda che “le immatricolazioni di aprile dicono che l'auto elettrica più venduta in Europa è la Fiat 500 e il gruppo Stellantis pesa più di Volkswagen nel settore delle vetture elettriche pure. Quindi qualcuno che si sta preparando per tempo già c'è, anche se i volumi sono ancora piccoli, mentre gli altri hanno 13 anni di tempo per adeguarsi”.

PREOCCUPAZIONI GENERALIZZATE - Di tutt’altro tenore le altre reazioni, a partire da quelle di altre sigle sindacali. L’agenzia Ansa riporta che il segretario nazionale della Fim, Ferdinando Uliano, sollecita "l'immediata convocazione del tavolo ministeriale dell'automotive. È fondamentale non perdere ulteriore tempo davanti a una transizione epocale che mette a rischio, se non governata, oltre 75.000 posti di lavoro nel nostro Paese". Anche Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil, chiede che "parta subito con il confronto tra governo, sindacati e imprese. Il silenzio del Governo è ormai insostenibile e non si spiega nel momento in cui sindacati e sistema delle imprese insieme stanno chiedendo e sollecitando l'apertura di un tavolo specifico con la presidenza del consiglio e i ministri competenti". Se Cgil Piemonte vede delle positività, secondo il presidente degli industriali torinesi la decisione “è un durissimo colpo per il settore automotive: il voto del Parlamento Europeo ribadisce un'impostazione ideologica a favore dell'elettrico e pone in serio rischio la filiera dell'auto italiana e continentale". Anche Gilberto Pichetto, viceministro allo Sviluppo Economico, ritiene che questa sia "una soluzione molto ideologica e poco realistica. È difficile immaginare come sarà il 2035. Continuo a non immaginare il Gran Premio di Monza senza il rombo del motore delle auto in pista. Bisognava ridurre le emissioni in modo graduale tenendo conto della realtà che stiamo vivendo".

LAVORATORI A RISCHIO - Da Anfia si commenta che sono “70.000 i posti di lavoro a rischio nell'industria automotive italiana, legata alla produzione di componenti che non serviranno per l'elettrico. A oggi l'elettrico non è in grado di compensare la perdita di questi posti di lavoro, non basta costruire colonnine di ricarica o altri componenti”. Il direttore di Anfia, Gianmarco Giorda, sostiene che servono azioni per portare in Italia la filiera legata alla produzione di batterie per le auto elettriche". Sempre in Anfia si ritiene che non si sia ben capito che la produzione delle batterie comprende anche attività minerarie, per l’estrazione delle materie prime, e quelle chimiche necessarie per la conversione di questi materiali negli elementi delle batterie stesse, senza contare che il grosso dei minerali necessari attualmente arriva dalla Cina. Si confida però nelle trattative fra gli Stati che compongono l’Unione Europea per modulare meglio quella che viene definita “una decisione che mette a rischio l’Europa intera”.

PREZZI PIÙ ALTI - È poi da notare che, anche se il costo dei powertrain elettrici sta scendendo al punto che dovrebbe intersecare quello delle automobili tradizionali fra il 2024-2026, l’incrocio avverrà a un livello più alto. Anche i veicoli con i motori a combustione costeranno infatti di più perché le norme Euro 7 (che potrebbero entrare in vigore nel 2026, qui la notizia) complicheranno ancor di più i già sofisticati dispositivi di trattamento dei gas di scarico. Luca De Meo, presidente e ceo della Renault, in occasione del suo incontro con i vertici Anfia (qui per saperne di più) ha infatti affermato che “che nel breve termine sarà impossibile avere automobili nuove a meno di 20.000 euro, siano esse elettriche o tradizionali. Il rispetto degli standard delle prossime norme anti-inquinamento comporta infatti costi di sviluppo e produzione sempre più alti che si rifletteranno sul prezzo d’acquisto”.

COME FACCIAMO L’ENERGIA? - Le automobili elettriche andranno anche ricaricate e secondo McKinsey per raggiungere il taglio della CO2 necessario al raggiungimento dei target del piano Fit for 55 servirebbero 6,8 milioni di punti di ricarica pubblici in Europa al 2030, cifra ben lontana dai 300.000 attuali. Ci si preoccupa anche della generazione dell’ingentissima quantità di energia necessaria ad alimentare questa marea di punti di ricarica, la cui produzione è attualmente tutt’altro che ‘verde’, e della produzione delle batterie che, consumando molta energia, emette parecchia anidride carbonica. L’auto elettrica appare comunque in vantaggio nel suo ciclo vita perché durante il suo funzionamento non ha emissioni allo scarico e le sue batterie saranno sempre più riciclabili.

CONFIDIAMO NELLA TECNOLOGIA - Un ventaglio di opinioni così ampio che non è facile farsi un’idea ma una cosa sembra evidente: la tecnologia delle auto elettriche moderne ha meno di 20 anni (la prima Tesla Roadster è stata venduta nel 2008) ed è quindi lecito aspettarsi grandi innovazioni che ne miglioreranno sia il prezzo sia i processi di produzione. Anche la filiera delle batterie, se portata in Europa, potrebbe assorbire molti dei lavoratori che perderanno il posto a causa delle auto ‘alla spina’. La fase della transizione, però, appare piuttosto turbolenta e ricca di incognite dal punto di vista produttivo, sociale ed economico. Ricordiamo che la data del 2035, se confermata, riguarda però i soli veicoli nuovi: le automobili usate tradizionali e ibride continueranno quindi nel loro cammino per molti anni ancora.



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Ritratto di PONKIO 78
11 giugno 2022 - 18:44
…..COSA ACCADRÁ? ….accadrà che smetterò di fare fila per i lavori stradali e li farò per fare una ricarica in autogrill, in più dovrò viaggiare senza aria condizionata, con luci spente e senza radio per avere una autonomia migliore… siamo arrivati alla massa di POPOLO GREGGE… senza poter scegliere quello che uno desideri ed eliminando il libero mercato.. siamo costretti a spendere i nostri soldi su decisioni di altre persone…. Siamo costretti a spendere di più e se ci toccherà di fare tutta l’Italia in macchina, o ci metti 2 o 3 giorni oppure prenderai l’aereo come consigliava Flynn, ma ti costerà il triplo perché avendo solo due alternative ci marceranno con i rincari… ed in ciulo la prenderemo tutti..
Ritratto di TheViking
11 giugno 2022 - 20:16
Mi piacciono comunque le lacrime di coccodrillo che piangono certe persone che si giravano dall'altro lato quando la produzione, ancora di vetture termiche, si spostava fuori dall'Italia. Mi piacciono le reazioni di quelli che si comportano come se questa notizia fosse caduta come una bomba dall'oggi al domani mentre se ne discute da anni. Mi piacciono le reazioni di quelli che non hanno capito un tubo e che pensano che nel 2035 dovranno buttare la loro macchina nel fiume. Mi piacciono quelli che tirano in ballo sempre e comunque gli e-fuel senza manco avere un'idea di base di come sia fatto un idrocarburo e che quindi si schiantano sempre sul fatto che da qualche parte il maledetto idrogeno da unire al carbonio lo dovrai pure tìrare fuori e lo dovrai fare senza inquinare. Mi piacciono in generale le reazioni di chi è contrario a prescindere, anche ai miglioramenti (inclusi quelli con la mente contorta, che sostengono che i diesel nuovi non inquinano più dei motori a benzina, ma poi li trovi con la ECU rimappata, l'EGR tappata ed il FAP rimosso perché hanno preso un'auto a gasolio per fare 5000 km l'anno (4500 in città) e hanno passato i primi due anni a fare rigenerazioni). Mi piacciono poi anche quelli che difendono il provvedimento a spada tratta, contro quelli che lo bocciano in pieno: i commenti sembrano partite di tennis, con un servizio da una parte del campo e una risposta dall'altra. Mi piace alla fine il fatto che sia arrivata questa "botta" a dare una scossa al mercato, almeno adesso c'è una data "concreta" su cui lavorare per sistemare le cose (o per decidere di chiudere bottega e mettersi a fare altro). D'altronde, pare di essere tornati nel 1986, tra Top Gun al cinema e una guerra per procura tra USA e Russia... nell'89 poi è crollato il Muro, quindi magari anche noi tra tre anni possiamo aspettarci qualche altro sconvolgimento mondiale, no?
Ritratto di Check_mate
11 giugno 2022 - 21:21
Commento da incorniciare, dalla prima all'ultima parola.
Ritratto di Oxygenerator
12 giugno 2022 - 17:15
Concordo
Ritratto di PONKIO 78
12 giugno 2022 - 19:59
The Viking, spero che tutto quello che hai scritto sia in tono sarcastico…questo articolo del Settembre 2019 fa capire come la politica si stava già muovendo, a mio avviso erroneamente, con alcune idee che bocciano il nostro mercato e come c’è scritto “l’industria si doveva adeguata ai nuovi obblighi“ (nuovi obblighi di cosa? DI STA CIPPA..!! ) https://www.ilsole24ore.com/art/diese-modelli-attuali-superano-test-emissioni-ACuX31k?refresh_ce=1 Purtroppo è tutto un magna-magna generale che andrà solo ad inganno del popolo, della gente comune come te e me (almeno che io non stia chattando con Jeff Bezos, ma non credo che sia così…)… se questo blog esisterà ancora io nel 2035 ci sarò e vorrò vedere se le parole di chi non crede nel libero mercato e nella libera scelta di poter spendere i propri soldi come CRISTO COMANDA (dopo essersi spaccato il CIULO al lavoro una vita intera) saranno ancora della stessa opinione oppure si sarà tramutata in una incazz@tura globalizzata mondiale…. Allora sarà troppo tardi….
Ritratto di TheViking
20 giugno 2022 - 20:38
@Ponkio78 ovviamente in parte quello che è ho scritto è sarcastico e in parte anche un po' cinico. Come ho scritto da un'altra parte, ritengo che stabilire nel 2022 l'abbandono dei motori termici nel 2035 senza nemmeno una tappa intermedia (non so... solo PHEV dal 2030? Ma è la prima cosa che mi passa per la testa) non sia la scelta più saggia. Al contrario, se avessimo stabilito per il 2035 l'abbandono al motore termico ma l'avessimo fatto nel 2012 (o nel 2015, uguale), magari con tutta una serie di tappe intermedie, l'avrei anche trovata un'idea accettabile. Sul discorso del diesel, qui siamo anche in un'isola felice, con gente che qualcosa ne capisce e che non prende un diesel per fare appunto 5000 km l'anno, ma basta fare un giro su facebook per trovare i "fenomeni" che hanno preso il diesel perché consumava meno e il combustibile costava meno (una volta) e che si vantano pure di avere aver rimosso il FAP, rendendo sostanzialmente le vetture, se tutto va bene, delle EURO 3. Sul discorso libero mercato concordiamo pure su come scegliamo di spendere i soldi, però onestamente, le case automobilistiche sono praticamente tutte società pubbliche di capitali. Il loro intento è fare felici gli investitori facendo utili, massimizzando i ritorni dagli investimenti e, quando possibile, pagando dividendi. Se ci mettiamo dal punto di vista degli investitori, ci interessa se gli utili provengono dalla vendita di 1.000.000 di vetture con motore a scoppio o da 400.000 vetture elettriche vendute a più del doppio del prezzo delle termiche? No, non ci interessa. Ci interessa ancora meno se, anziché essere persone fisiche, siamo i gestori di un qualche fondo, composto magari da decine o centinaia di titoli. Alla fine il discorso è quello. Libera scelta in libero mercato, ma, a mio avviso, è un po' fallace come ragionamento pensare che l'acquirente sia influente quanto l'investitore.
Ritratto di realista
13 giugno 2022 - 23:40
1
@TheVicking il tuo commento è da incorniciare, per la sua somma superficialità e ingenuità. Non perdo altro tempo a risponderti, ti dico solo che, se nel 2035 non sarò ancora diventato polvere, e AV esisterà ancora (o magari si sarà trasformato in Al Freezer con 4 ruote), ci incontreremo qui e sarai costretto a ricrederti.
Ritratto di TheViking
20 giugno 2022 - 20:52
@realista, premesso che voleva essere un po' sarcastico e un po' cinico come commento, ma ammesso di essere ancora qui a commentare nel 2035, di preciso cosa cambierebbe fosse anche il 2040? Premesso che già nel 2030 sarà vietata la vendita di auto con motore termico in UK (patria di Rolls, Jaguar, Land Rover). Anche ammesso di rimandare la scadenza, la Francia aveva già lanciato la sua proposta per bloccare la vendita di auto termiche nel 2040, cosa che sarebbe seguita poi anche da altri paesi europei. A quel punto, ostinarsi nella produzione di una tecnologia in un mercato che si restringe, a chi gioverebbe? Attenzione che non sto dicendo che sia giusto (o meglio, l'intento è buono, l'implementazione non mi piace) smettere di produrre termiche nel 2035, ma nemmeno ci si può aspettare che le cose rimangano ferme come lo sono rimaste negli ultimi 10/15 anni, perché comunque il mondo sta cambiando più velocemente oggi rispetto a 15 anni fa... e restare fermi non è mai una buona idea.
Ritratto di Trattoretto
11 giugno 2022 - 21:52
Tranquilli che i listini saranno già stati ripuliti dalle termiche ben prima, forse già prima del 2030. Perché nessuno vorrà comprare un'auto di difficile rivendibilità soprattutto a causa dei limiti alla circolazione.
Ritratto di alvola2023
11 giugno 2022 - 22:23
Finirà come per le diesel euro 4. Tutti a svendersele, per effettiva inutilizzabilità, nel Milanese o simile. E ancora pienamente in circolazione, magari rivendute le stesse arrivate da Milano a prezzi non certo regalati, all'estero ma anche in altre zone d'Italia, dove ci si può circolare ancora in piena libertà, in strada assieme alle ancora Euro 0.
Ritratto di alvola2023
11 giugno 2022 - 22:25
Ovviamente per non più di una ulteriore ventina d'anni, visto poi il divieto assoluto dal 2050. In quel caso probabilmente destinazione extra europea.
Ritratto di realista
13 giugno 2022 - 23:41
1
Più che altro la maggior parte delle persone comprerà un buon usato termico (fino a quando ce ne saranno) e ramengo le elettriche... Già oggi gli incentivi sono stati bruciati in una settimana solo per le termiche. Per le elettriche sono ancora tutti li da usare... ti dice qualcosa?
Ritratto di Almeron771
12 giugno 2022 - 08:57
Ci sono due tipi di uomini, quelli che hanno paura dei cambiamenti e quelli che ne vedono opportunità. Come diceva Darwin non sopravvive il più forte, ma chi si adatta.Penso che questo cambiamento fara bene a tutti, ci vuole. E comunque il cambiamento che impattera di più non sara quello delle auto del 2035, ma quello dele caldaie bandite dal 2030 e del fotovoltaico obblogatorio. 2035vs 2022 è un po' come 2022 vs 2009...ve la ricordate la tecnologia dei primi 2000....quasi nulli gli smartphon, internet ancora a basse velocota, le app....cosa sono? I portatili poco diffusi...tablet??? Schermo touch sulle auto..su tutte=fantascienza..etc..etc... Percui adattarsi o fare la fine dei dinosauri.
Ritratto di Oxygenerator
12 giugno 2022 - 17:17
Esatto
Ritratto di realista
13 giugno 2022 - 23:44
1
Ma come accidenti fai a comparare l'evoluzione tecnologica dell'elettronica di consumo con il cambiamento radicale imposto dall'alto e senza nessuna motivazione vera per un bene come l'auto, la mobilità, la libertà, il lavoro. Ma stai scherzando? Stai paragonando la tv tubo catodico con quella a led, cosa ha cambiato nella vita delle persone? Nulla. Vedi sempre le stesse schifezze.
Ritratto di giulio 2021
12 giugno 2022 - 09:17
da tutte ste lacrime di coccodrillo dei costruttori europei, che poi tanto ci guadagneranno comunque come al solito, si capisce che sono inadeguati al loro ruolo, anche a inizio 900 ci fu una competizione accesa tra auto a benzina, a vapore ed elettriche eppure i costruttori più avveduti poi costruiroono le migliori auto a benzina per oltre un secolo e diventarono le più grandi multinazionali di sempre, ci sarà una scrematura quello si e soprattutto il premium passerà dai tedeschi a qualcun altro, tanto qua il premium non ci sfiora come al solito
Ritratto di Check_mate
12 giugno 2022 - 09:32
Beh non hai tutti i torti. Mentre noi piangiamo, altrove pensano già a come soddisfare la domanda che ci sarà. E poi piangeremo ancora di più perché mentre qui piangevamo, altrove si adeguavano... Poi va beh, tu parli solo della Cina, ma io mi fermerei anche ai confini europei. Giusta la disamina di inizio '900
Ritratto di giulio 2021
12 giugno 2022 - 10:11
Cioè il premium italiano è circoscritto alle splendide vendite della Stelvio (speriamo anche nella Tonale sub premium), tanto continueranno a dominare incontrastati i tedeschi nella fascia alta, che dico incontrastati, molto disturbati da Tesla, coreani e cinesi + altri nella fascia medio alta e soprattutto elettrica. Cioè per Stellantis la vedo più brutta di prima, l'elettrico nasce come fenomeno premium (Tesla, Mercedes EQ, Audi E-Tron, Nio, Rivian, Lucid perfino Vinfast intorno ai 50.000 Euro) e qualcuno negli ultimi anni escludendo il fenomeno Alfa Romeo Stelvio (circoscritto all'Italia però) ha comprato una qualche Alfa, Lancia, DS, Opel, Dodge, Chrysler, Jeep o Peugeot / Citroen di lusso qua... Non credo che in futuro con tanti nuovi brand raffinati ci sarà un boom di questi marchi italofrancoamericani, saremo i camerieri degli europei purtroppo e i venditori di utilitarie (a parte le supercar ovviamente)
Ritratto di alvola2023
12 giugno 2022 - 09:38
Sommo. Forse sono stato troppo teorico e poco pratico nei miei commenti di sopra. Togli le accise che sono una ultratassazione riservata ai soli carburanti e condizionano il tutto sbilanciandolo relativamente all’aspetto tecnico realmente in campo. Bene con 1 litro di carburante a 1 euro faresti mediamente attorno ai 18km, oggi con un’utilitaria. Prendi una 208 o Zoe elettrica, siamo intorno ai 5-6km/kWh. Se ricarichi da casa a 0,25-0,3e/kWh significa che con 1 euro hai fatto praticamente gli stessi 18km della termica. Se ricarichi alla colonnina sei fregato. Questo per me è un calcolo e riscontro molto immediato dell’efficienza tecnologica-reale fra le 2, oggi.
Ritratto di Oxygenerator
12 giugno 2022 - 17:21
Tutto molto bello, ma le accise ci sono.
Ritratto di realista
13 giugno 2022 - 23:48
1
Perchè le tasse sul kwh non ci sono?
Ritratto di Oxygenerator
14 giugno 2022 - 08:29
Certo. Ma qui parlavamo di accise che raddoppiano il prezzo della benzina. Il mio scritto era in risposta all’ipotesi estrema del sig alvola2023. Anche se in realtà le accise non raddoppiano il prezzo del carburante. Oggi il peso delle accise è di 0,478 euro per ogni litro per quanto riguarda la benzina e di 0,367 per il diesel.
Ritratto di PONKIO 78
12 giugno 2022 - 20:14
…con tutti i soldi che hanno guadagnato con le accise dal 1929 ad oggi…. Potevano fare tre viaggi su Marte e trovare altro petrolio anche se noi Italiani lo avremmo pagato lo stesso 2 euro….
Ritratto di realista
13 giugno 2022 - 23:48
1
@alvola2023 Hai perfettamente ragione. Da un punto di vista economico le elettriche sono un pacco. E lo sono anche da altri punti di vista: autonomia, velocità nel fare il pieno, scarsità di colonnine di ricarica, valore futuro incerto dovuto alla durata della batteria...
Ritratto di Oxygenerator
14 giugno 2022 - 08:30
@ alvola2023 Oggi il peso delle accise è di 0,478 euro per ogni litro per quanto riguarda la benzina e di 0,367 per il diesel. Non di 1€.
Ritratto di alvola2023
12 giugno 2022 - 09:43
Poi il premium sicuramente non ci sfiorerà più di tanto ma con la X1 ventottesima l'ultimo mese in classifica e l'unica para-chinese in 48ima posizione, non è che le tue proposte hanno migliore destino qui...
Ritratto di alvola2023
12 giugno 2022 - 09:44
Considera anche la Q3 venticinquesima. E la Stelvio trentesima.
Ritratto di giulio 2021
12 giugno 2022 - 10:04
Si ci sfiora forse con la Stelvio, forse mi sono espresso male, intendevo che tanto quasi nessuna auto premium sarà nostrana: italiana, anche se spero in una rinascita di Alfa e Lancia, però seriamente basta che arrivi Vinfast qui coi suoi modelli compatti ed europei: VF5, VF6 e VF7 (in Francia e Germania sembra stiano già iniziando a venderle o almeno a costruire gli showroom) per avvicinarsi di più al podio di Tonale o Stelvio o l'ipotetica Aurelia per quanto riguarda l'elettrico.
Ritratto di alvola2023
12 giugno 2022 - 10:09
Se la tua idea di premium è le Vinfast, allora tanto vale continuare a comprare la Compass su base Punto...
Ritratto di giulio 2021
12 giugno 2022 - 10:20
Le Vinfast intanto le ho confrontate alle Alfa Romeo come fascia, che è la categoria delle Honda o delle Toyota più che delle Audi o Tesla, cioè sarebbe più un subpremium o auto insomma di qualità, comunque raggiungono anche i 50 / 60 mila Euro e passa, e stanno costruendo una fabbrica in North Carolina USA sti vietcong tante ne venderanno negli USA e poi forse una in Germania, anche anche che la Stelvio e speriamo la Tonale siano un successo in Italia... E poi guardale un attimo ste Vinfast almeno la VF8 che è già di serie, non semi prototipale, comunque da noi, intendo in Europa già non avrebbe concorrenza mi sembra, a dimenticavo il design è di Pininfarina.
Ritratto di giulio 2021
12 giugno 2022 - 10:27
Comunque Vinfast ho paura che venderà più auto premium nel senso comunque da oltre 50.000 Euro (almen o elettriche) dell'intera Stellantis in Europa (e parlo solo di Vinfast...) : è probabile non è una cosa troppo strana, semplicemente si confronterebbe con un competitor che quasi non vende premium o a quei prezzi (Jeep Renegade / Compass versus Grand Cherokee 10 a 1 solo per fare un esempio), ditemi dove sono finite le Citroen / Peugeot di lusso una volta piuttosto diffuse, Alfa sarebe l'unica chance se vendesse un pò all'estero: speriamo, Lancia si forse dal 2028 e DS lasciamo stare, Opel un tempo vendeva quasi solo auto grandi : Diplomat, Commodore, Admiral, Rekord, Olympia, Omega, ora di grande c'è la Grandland...
Ritratto di alvola2023
12 giugno 2022 - 11:22
Secondo me un altro po' che continui a insistere su Winfast, e va a finire che (anche) questi fra poco dichiarano fallimento ancora prima di partire. Segnatelo che per quanto apparentemente ironico, è la cosa più probabile che accada...
Ritratto di Jimgoose
12 giugno 2022 - 11:01
Vale la pena ricordare che questo cambiamento vale solo x la triste piccola insignificante europa,il mondo è molto grande e il provvedimento tafazziano appena approvato dai nazibanchieri burocrati di bruxelles avrà impatto 0 (zero assoluto) sulla salute del pianeta e anche degli illusi europei,la cui utilità è unicamente essere spremuti
Ritratto di PONKIO 78
12 giugno 2022 - 20:17
…. Mi trasferirò dove il Diesel costerà meno, almeno evito di chinarmi a 90 gradi….
Ritratto di realista
13 giugno 2022 - 23:50
1
Hai perfettamente ragione. Impatto sulle emissioni globali (già impattanti in modo ridicolo sulla Co2 totale) meno di zero.
Ritratto di probus78
12 giugno 2022 - 13:08
Tornando al discorso riconversioni industriali, a volte sono grandi opportunità. Ricordo top Gear che più volte ricordava che dopo la seconda guerra mondiale parecchi si sono riconvertiti da aerei a auto. Alcuni come Peugeot partivano se non erro addirittura dalle bici. La nostra storia industriale è proprio una continua evoluzione e riconversione. Anche il passaggio da idrocarburi a rinnovabili ne è testimonianza. Erg fino a 10/15 anni fa erano petrolieri, adesso sono un top player europeo nelle rinnovabili. Enel continuamente accresce la quota di produzione di energia rinnovabile. Eni stessa è entrata nel business delle colonnine ricarica. In Usa nextera Energy ha superato Exxon come capitalizzazione di borsa. Qualcosa vorrà dire o no?
Ritratto di probus78
12 giugno 2022 - 13:13
In un contesto di trasformazioni così repentino e radicale il passaggio dei costruttori automobilistici da endotermico a elettrico mi sembra la riconversione meno complicata in assoluto.
Ritratto di Alvolantino
12 giugno 2022 - 14:00
Cosa succederà? Non ci sarà più tutto l'inquinamento di adesso! Quelle 70.000 persone o più cercheranno qualcos'altro come é sempre stato nell'evoluzione del mercato, Amazon insegna. Poi in Italia abbiamo il RDC, naspi ecc quindi per un po' staranno a posto. Go Electric ⚡
Ritratto di Tu_Turbo48
12 giugno 2022 - 15:19
Bravo ottimo!...Classico commento da finto sostenitore dell'elettrico decerebrato con la 104.!!!
Ritratto di PONKIO 78
12 giugno 2022 - 20:25
Tu_Turbo48… lascia perdere L’INNOMINATO, tanto nel 2035 dalla felicità gli verrà un scioppone al cuore e ci rimane secco, aspettiamo sti 13 anni in pace…. ;-)
Ritratto di Scettico 2022
12 giugno 2022 - 14:36
Leggo con interesse del problema e non ho visto,ma forse mi è sfuggito , nessuna osservazione degli amministratori o del governo in merito all’impatto sulla edilizia pubblica e privata dove fare interventi per portare la colonnina sono vincolati da mille regole……sarà un bagno di sangue
Ritratto di ranzo99
12 giugno 2022 - 23:01
E voglio proprio vedere come va a finire (con la produzione di elettricità a impatto zero per milioni di auto e città energivore etcetc ).
Ritratto di capobutozzi
13 giugno 2022 - 08:22
Diciamo che se le auto non costeranno meno 20 Milà euro allora si venderanno molte cinesi a 15 Milà. Cosi la frittata è fatta
Ritratto di Dface
13 giugno 2022 - 11:47
L’Europa ha deciso, si, ma con 30 anni di ritardo, e se non fossero più che evidenti i cambiamenti climatici avrebbero ulteriormente rimandato. Ovvio che adesso tutti gli interessi di parte, prima taciuti adesso esaltati sul problema economico/occupazionale vengono a galla prepotentemente. Persino i sindacati, indifferenti alle generazioni future, adesso chiedono risposte sull’occupazione degli operai, ma solamente per paura di una disaffezione generale dovuta al tacito accordo con gli industriali sul ritardare il più possibile una transizione che doveva iniziare decenni fa. Mi fanno sorridere anche le preoccupazioni sull’automotive italiana, con il loro ritardo volutamente cronico, che adesso piange e mette le mani avanti sull’aumento dei prezzi. Con l’esclusione “temporanea” del costo delle batterie (cosa che vista l’evoluzione prezzo/prestazioni in questi ultimi anni sarà a breve superata), fare un’auto elettrica costa molto meno di una endotermica. Manca l’energia: soltanto con le perdite energetiche di linea della rete elettriche italiane, si ricaricherebbero decine di migliaia di auto elettriche, senza contare che nuovi sistemi di produzione e accumulo di energia nel prossimo futuro porteranno ad un enorme impiego di manodopera. Signori siamo in ritardo, molto in ritardo e il tutto per continuare ad arricchire una piccolissima parte della popolazione, non credo di essere io il solo che ha capito?
Ritratto di MAUROXX
13 giugno 2022 - 11:57
cosa accadrà? domanda retorica ovviamente. qualche milione di disoccupati in Europa, economia europea in mano ai cinesi, emissioni gas serra in aumento a causa della necessità di produrre più energia elettrica. Tutto ciò grazie alle decisioni di un gruppo di personaggi che non sanno distinguere un fabbrica da un vaso Ming e che, a pensare bene, sono obnubilati dai pregiudizi e dalle ideologia gretine, a pensare male, sono foraggiati dai potentati economici finanziari cinesi.
Ritratto di FulgerRRacing
13 giugno 2022 - 12:40
Accadrà che il divario tra ricchi e poveri sarà sprositato avendo tolto di mezzo le classi medie e i ricchi si potranno prendere la macchina elettrica ( che ricordiamo comunque inquina nell'arco della sua vita quanto un diesel euro 5) che costerà quanto il PIL del Congo e i poveracci andranno in giro con il carretto e il cavallo.
Ritratto di andrea10
13 giugno 2022 - 12:44
Spero che il reddito universale inizi a breve ... altrimenti la vedo durissima per molti settori , compreso il mio dell'automotive
Ritratto di Marcello7
13 giugno 2022 - 12:59
I ricchi in auto il popolo a piedi o in bici, se i prezzi di quest'ultime non continueranno a crescere fuori misura. Gli aerei continueranno ad inquinare al pari delle navi così come le fabbriche. Ma sembra che il problema più grosso siano le auto che producono solo il 13% di inquinamento ( fonte ufficiale Terna ). In Europa vogliono spennarci come polli.
Ritratto di Newcomer
13 giugno 2022 - 14:02
Non ci arriveremo mai. Tra qualche anno faranno marcia indietro
Ritratto di dumbo54
13 giugno 2022 - 14:45
2
Io di questa follia penso tutto il male possibile. Ho alcune certezze: nel 2035 finirà la cosiddetta “motorizzazione di massa” come l‘abbiamo conosciuta, l’auto diventerà un bene di nicchia, riservato ai ricchi. E ci sta solo bene, vista l’ondata di demenza collettiva “verde”. Perfetto, godetevela…io, se per disgrazia ci fossi ancora, avrei la bella età di 81 anni, e me ne importerebbe relativamente. Sono solo sconsolato per il mondo di me**a che lasceremo ai nostri figli. Ma, almeno un po’, è colpa nostra. Ci siamo lasciati mettere i piedi in testa da un’élite ignorante, guerrafondaia, turboliberista quando ancora potevamo fermarla. Spiace.
Ritratto di Interceptor70
13 giugno 2022 - 15:34
Sono curioso di conoscere chi ci sta dietro a tutto questo mangiamento di c@@o per l’elettrico. Chi è la lobby che guadagnerebbe dietro all’elettrico ?
Ritratto di Interceptor70
13 giugno 2022 - 15:34
Sono curioso di conoscere chi ci sta dietro a tutto questo mangiamento di c@@o per l’elettrico. Chi è la lobby che guadagnerebbe dietro all’elettrico ?
Ritratto di SAUZER1975
13 giugno 2022 - 16:11
Addio anche alla Landi Renzo.....
Ritratto di steverm
13 giugno 2022 - 16:20
il Litio sta pure a Roma e tanto da estrarre ma non lo faranno per motivi paesaggistici (valle del Baccano)... ok basta non lamentarsi poi
Ritratto di Lhupen
13 giugno 2022 - 16:29
Mi domando:gli aerei ,gli yacht (che inquinano più di un milione di auto)dei tanti politici come andranno in elettrico???
Ritratto di bear666
13 giugno 2022 - 16:35
gli europei non hanno deciso, ma ha deciso una cricca di persone non votata da nessuno
Ritratto di gainfranco
13 giugno 2022 - 17:24
sarà obbligatorio, per chi si sposta in auto, assumere alcune ore prima del viaggio assumere compresse che stimolano una forte produzione di flatulenza, il gas prodotto sarà convogliato con apposite condutture tubolari al propulsore e ciò ci permetterà pure di spendere poco per il carburante.
Ritratto di palazzello
14 giugno 2022 - 08:37
Una decisione politicizzata e senza visione futura quella di mettere al bando il motore termico!!! prima si doveva obbligare gli enti a predisporre colonnine, piattaforme per la ricarica, un sistema fiscale equo e poi prendere in considerazione quella di mettere al bando il termico ma non per il 2035 data troppo vicina!!! in un sol colpo si uccide l'industria Europea automobilistica e milioni di posti di lavoro e siamo sicuri che l'elettrico non verrà tassato come il termico!!!????
Ritratto di LanciaRules
14 giugno 2022 - 12:30
L'obiettivo è non farci possedere più nulla e rivenderci tutto come servizio.
Ritratto di marcgraff
14 giugno 2022 - 12:34
nel 2035 avrò 71 anni, vorrà dire che nel 2034 acquisterò usato un bel mercedes 400sl 4matic diesel e terminerò la mia vita al volante su quella lussuosa berlina che non mi sono mai potuto permettere ! - il diesel costerà una "cicca" tanto non lo vorrà più nessuno ! - da notare infine che oltre i confini dell'europa e degli usa/canada della rivoluzione green, che non è ne rivoluzione ne green, se ne fregano altamente, esclusa la cina solo per una questione di produzione, perchè le faranno solo loro le auto elettriche! - a noi toccherà pagare anche per gli altri, già adesso paghiamo e nemmeno poco per una conversione che probabilmente non vedrò mai !
Ritratto di Alfonzo
14 giugno 2022 - 15:38
non oso immaginare come sarà una ferrari o una lamborghini elettrica senza il suo tipico rombo
Ritratto di Superza_69
14 giugno 2022 - 16:18
Bisogna assolutamente mettere Bruxelles/Francoforte in condizione di non nuocere prima che sia troppo tardi. All'europarlamento andrebbero internati tutti per incapacità di intendere e volere ed il progetto UE abbandonato immediatamente. Stanno nuocendo ai cittadini europei in maniera catastrofica, inenarrabile. Il settore automotive è solo uno dei tanti aspetti
Ritratto di pokemon64
14 giugno 2022 - 16:59
3
Cosa accadrà? Probabilmente nulla, la deadline è ancora lontana e prima di allora qualcosa cambierà. Intanto propongo di fare come l'orchestra del Titanic.... non cambieremo nulla, ma passeremo il tempo in allegria
Ritratto di LEANDRO LANDI
14 giugno 2022 - 18:53
Ma si smetterà di produrre auto termiche. Ma in Inghilterra, in Irlana, nelle Americhe . in India, in Cina e Russia continueranno a produrle.
Ritratto di Il bue
15 giugno 2022 - 09:29
6
Finchè saranno in vendita benzina/gasolio/gpl. sono notizie che non mi tangano. Che se le comprino. Io no.
Ritratto di Ingegneremeccanico
14 dicembre 2023 - 12:31
E' una truffa GLOBALE questa "pseudo" transizione, passata falsamente per ecologica. Nessuno ha spiegato come questi milioni di veicoli elettrici verranno ricaricati: con l'energia elettrica prodotta da una centrale a carbone? Allora è una transizione economica non energetica. Serve a trovare il pretesto per poter rinnovare un parco veicoli ed obbligare l'acquisto di auto nuove. La tecnologia "pulita" ad emissioni zero per la produzione di energia elettrica, ad oggi non esiste (perchè non è pensabile basare tutto il fabbisogno di un paese su sole e vento) . Nessuno ha spiegato o simulato quale sarà l'effetto sulla rete di un assorbimento contemporaneo di milioni di veicoli in ricarica, ad esempio la notte. L'infrastruttura attuale va in crisi d'estate con i condizionatori...Dal momento pertanto che il sistema industriale non può cambiare così radicalmente e così in fretta, e non senza investimenti COLOSSALI, si inizia a prelevare dalle tasche dei cittadini che hanno bisogno di andare a lavorare. Inoltre a livello GLOBALE, la transizione non sarà praticabile. Paesi non tecnologicamente all'avanguardia, non possono passare improvvisamente all'auto elettrica. Anzi, continueranno a circolare per decenni con le auto che la ricca e grassa Europa dismetterà..verranno caricate su tanti bei container e rivenduti in paesi dove tra 50 anni le ritroveremo come auto d'epoca (come a Cuba). Quindi la transizione GREEN è un giochino che finanzieranno i cittadini "ricchi" del mondo ma che non risolverà il problema delle emissioni di CO2. Si tradurrà in un ennesima perdita di posti di lavoro per l'Europa e un rallentamento della nostra economia a vantaggio di economie come la Cina e Stati Uniti. Solo l'industria del cemento è responsabile del 50% delle emissioni MONDIALI!! I processi industriali fanno il resto... L'automobile è il minore dei mali e la sua "demonizzazione", che ora va tanto di moda, è solo un DIVERSIVO per distogliere l'opinione pubblica dalle problematiche reali. Ed è anche il miglior modo per i GOVERNI di FARE CASSA, anzichè SPENDERE ed INVESTIRE SERIAMENTE e TANTO su ricerca, tecnologia, infrastrutture per trovare alternative alla generazione di energia elettrica. Guardiamo la pagliuzza e non vediamo la TRAVE......