UNA FILOSOFIA TUTTA GERMANICA - Ai tedeschi piacciono molto le macchine apparentemente “normali” (berline, coupé e persino wagon) mosse da motori super-pepati, traboccanti di coppia e cavalli. È il caso delle BMW marchiate “M”, delle Mercedes AMG e delle Audi RS. Evidentemente li gratifica parecchio sfrecciare su autostrade in gran parte prive di limiti di velocità con vetture insospettabili (cioè dalla carrozzeria non troppo vistosa), ma in grado di dare del filo da torcere a supercar di razza come Aston Martin, Honda NSX, Nissan GT-R e Porsche 911.
QUI C’È DAVVERO “TANTA ROBA” - Difficile trovare prestazioni così elevate in una wagon: solo la Mercedes E SW AMG può vantare caratteristiche analoghe. Nello specifico, per l’Audi RS 6 Avant (guarda il video qui sotto) sono ben 605 i cavalli che un raffinato 4.0 V8 scarica a terra attraverso la trazione integrale quattro; li “amministra” il velocissimo cambio tiptronic. Le prestazioni sono semplicemente da capogiro, con una punta velocistica di oltre 300 orari, e soprattutto un’accelerazione mozzafiato: nello 0-100 km/h i nostri strumenti hanno addirittura rilevato un dato ancora più basso - 3,5” - dei già sorprendenti 3,7” ufficiali. Insomma, una vera supercar da famiglia, che nonostante si porti appresso un generoso baule si è dimostrata davvero efficace anche in pista. Senza dimenticare, però, che il suo motore “esplosivo” e la massa prossima ai 2000 kg consigliano di non prendersi mai troppe confidenze… Un esempio? Come si vede bene nella foto qui sopra, nelle lunghe e veloci curve in appoggio della Nordschleife si sollevavano entrambe le ruote interne. Ma l’Audi RS 6 Avant non ha mai perso aderenza a tradimento.
LIMITI A PARTE “HA FATTO FAVILLE” - Corre l’obbligo di precisare che (per una serie di motivi tecnici e pratici) il giro documentato con le riprese video non rappresenta quello migliore in assoluto ottenuto con l’Audi RS 6 Avant nel corso della nostra trasferta in Germania. Al Ring, infatti, risulta sempre più difficile spuntare “tempi puliti”, senza, cioè, essere penalizzati dai sorpassi o dai restringimenti di corsia dovuti all’intervento dei mezzi di soccorso (gli incidenti si verificano quasi ogni ora). Per questo ci siamo appoggiati alla società belga “SkyLimitEvents”, che organizza giornate di prove libere aperte soprattutto agli appassionati esperti. A conti fatti, per quanto il pur eccellente tempo (8’03”1) relativo al video che pubblichiamo sia stato favorito dalla mancanza di traffico per più di metà giro, è pure vero che sia stato poi “penalizzato con gli interessi” dai laboriosi sorpassi effettuati nella seconda parte del tracciato, e che quasi verso la fine abbiamo dovuto calare il ritmo per un incidente segnalato dalle bandiere gialle. Appare evidente che, se potessimo detrarre i secondi persi, otterremmo un tempo persino più basso di quello pubblicato (7’59”2) nella prova del nostro mensile alVolante.