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L’auto elettrica si potrà caricare in 10 minuti

Pubblicato 05 novembre 2019

Ricercatori americani hanno inventato un nuovo tipo di batterie aglio ioni di litio che consentono una ricarica ultrarapida.

L’auto elettrica si potrà caricare in 10 minuti

FACILMENTE APPLICABILE - I ricercatori della Penn State University (Pennsylvania, Usa), hanno messo a punto una nuova tecnologia che, se si rivelasse realizzabile in serie, consentirebbe alle auto elettriche una ricarica ultrarapida, ottenendo un’autonomia fra 320 e 480 km in soli 10 minuti. E non si tratta di qualche tecnologia esoterica ma, stando ai suoi inventori, di una “variazione sul tema” applicabile su scala industriale.

CALDO POI FREDDO - Constatato che le batterie agli ioni di litio degradano quando vengono sottoposte a cariche rapide a temperatura ambiente, intorno ai 10°C, a causa della formazione placche di litio metallico sull’anodo che ne limitano la capacità e possono causare malfunzionamenti, i ricercatori si sono mossi per ovviare al problema. La soluzione a cui sono giunti è quella di inserire una sottile lamina di nichel, dello spessore di un micron, fra gli strati dell’elettrodo, in grado di trasferire la carica in modo uniforme alla batteria e di riscaldarla in meno di 30 secondi fino a i 60 gradi.

LUNGA DURATA - E proprio il calore è il “segreto” per favorire la velocità di ricarica e la durata. L’ottimo si ottiene scaldando le nuove batterie una temperatura di 60 °C per 10 minuti e quindi raffreddandole rapidamente fino a tornare a temperatura ambiente. Questo consente alle batterie “autoriscaldanti” sviluppate alla Penn State di caricarsi in tempi molto più rapidi. Inoltre, praticamente tutte le auto elettriche in commercio sono già dotate di un sistema di raffreddamento delle batterie, che potrebbe facilmente essere utilizzato anche in fase pre-ricarica. Secondo gli inventori, le nuove batterie possono sostenere 2.500 cicli di ricarica, che equivalgono a circa 800.000 chilometri di autonomia.



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Ritratto di Arreis88
5 novembre 2019 - 20:14
Se verrà confermata questa notizia, potrebbe essere il vero primo passo verso una commercializzazione di massa. Un bene o un male?
Ritratto di anarchico2
6 novembre 2019 - 08:43
Ovviamente un bene.
Ritratto di Zot27
5 novembre 2019 - 20:15
E` già ciò che in parte, in % bassa, effettua da anni la Tesla con la sua ricarica rapida.
Ritratto di Al Volant
7 novembre 2019 - 16:16
...e un po' di insaleta, mi potregge la madonn dell'incoreneta
Ritratto di Roomy79
5 novembre 2019 - 21:00
1
Se fosse realizzabile su larga scala a prezzi normali l’elettrico inizierebbe ad avere senso...
Ritratto di Leonal1980
6 novembre 2019 - 09:32
4
prima o poi come per tutte le tecnologie sarà così
Ritratto di 82BOB
5 novembre 2019 - 21:21
2
Unita ad un'infrastruttura adeguata potrebbe essere un ottimo volano!
Ritratto di pikkoz
5 novembre 2019 - 21:59
Una batteria da 75KWh per essere ricaricata da 0-80% in 10minuti avrebbe bisogno di essere ricaricata con una potenza continua di 360KW.
Ritratto di Furiabuia
6 novembre 2019 - 22:23
Generatori
Ritratto di otttoz
6 novembre 2019 - 08:10
la taycan già lo fa
Ritratto di pikkoz
6 novembre 2019 - 09:27
La Taycan e' limitata a 270KW , da 0-80% ci mette non meno di 25minuti idem per la Model 3 che su un V3 supercharger ci mette intorno ai 25 minuti.
Ritratto di Leonal1980
6 novembre 2019 - 09:33
4
se già lo fa, perchè sarebbe una scoperta?
Ritratto di nsx
6 novembre 2019 - 13:18
Forse la sig.ra Otttoz non sa che 360 Kw normalmente sono sufficienti per alimentare un piccolo Paese di 500 abitanti. Quindi se vogliomo caricare 10 auto abbiamo bisogno di una potenza pari a quella necessaria ad un Comune di 5000 abitanti.
Ritratto di Boghero
6 novembre 2019 - 10:13
Pensando di rifornire 70kwh su una tesla.. devi avere una supercharger in grado di reggere 420kwh non poca roba...
Ritratto di steff69
6 novembre 2019 - 11:42
All'aglio? Più ecologica di così...
Ritratto di Dr.Torque
6 novembre 2019 - 12:59
Ci stiamo avvicinando alla soluzione giusta ed alla reale sostenibilità dell'auto elettrica. Tutto quello che c'è in giro ora è destinato a diventare preistoria invendibile nel giro di pochi anni.
Ritratto di zero
6 novembre 2019 - 17:10
Come no...
Ritratto di LuigiNonso
6 novembre 2019 - 14:59
Vorrei invitare tutti a rimanere con i piedi per terra ed a distinguere la pubblicita' dalla realta'. Non voglie entrare nel merito della disponibilita' di litio a livello mondiale se l' auto elettrica dovesse diventare un fenomeno di massa. Mi limito all' aspetto meramente elettrico. Come gia' fatto rilevare da Pikkoz, una batteria da 75KWh (guarda che coincidenza, proprio quella della Tesla) caricata all' 80%, avrebbe bisogno di una disponibilita' di potenza di 360KW. Tanto per renderci conto, i normali impianti domestici sono da 3KW, qualcuno che vuole accendere contemporaneamente forno, ferro da stiro, lavatrice e condizionatore ha un contratto da 10KW. Qui siamo a 36 volte tanto... Avendo poi a disposizione questa potenza, avete idea della dimensione dei cavi di rame necessari in un sistema monofase a 230Vac come quelli domestici? Parliamo di una corrente di 1565A e per una lunghezza del cavo seppur limitata a 2-3 metri, occorrerebbe una sezione da 300mmq, che significa un diametro del rame di quasi 10mm nel caso fosse un tondino, a cui va aggiunto l' isolante... Se vogliamo un cavo flessibile con molti refoli, il diametro diventa molto piu' elevato. Avete presente quanto pesa un cavo da 3 metri con due conduttori di tale sezione? Siamo tra i 15 ed i 20Kg. Dai, non scherziamo... E' evidente che queste cose saranno forse possibili, (e sottolineo forse), in specifici impianti di ricarica, non certo nelle normali abitazioni.
Ritratto di Zeroemission
6 novembre 2019 - 19:15
Infatti si parla di colonnine di ricarica pubbliche, non impianti domestici dove nessuno può avere più di 6 kw. Tant'è che tutte le auto elettriche vengono vendute con il caricabatterie da 220 che assorbe mediamente da 2.3 a 2.7 kw.
Ritratto di Angi0203
7 novembre 2019 - 17:01
concordo, nelle normali abitazioni è escluso a priori, ma qui senzaltro si parla di colonnine dedicate pubbliche. Resta il problema di portare l'energia alla colonnina e dalla colonnina alla batteria (veda anche il mio commento in calce) con relativa necessità di raffreddare cavi e contatti ecc. ecc.
Ritratto di zero
6 novembre 2019 - 17:18
Negli ultimi due-tre anni, tutti qui a immaginare scenari facendo oooooh di fronte a questi continui vedremo/potremo/faremo che poi si scontrano con i limiti teorici e pratici che giustamente qualcuno (e purtroppo solo qualcuno) evidenzia. Nel frattempo, le elettriche continuano a restare al palo, con quote di mercato irrisorie pressoché ovunque...
Ritratto di Zeroemission
6 novembre 2019 - 19:11
E' ciò che già sta facendo Tesla sui nuovi modelli. Tuttavia questo brand disponde di colonnine dedicate di nuova generazione, assai più performanti di quelle distribuite su larga scala da Enel X (che erogano al max 50 kw per una singola autovettura a stazione). Tutte le auto diverse da Tesla, devono quindi cadere sulle suddette colonnine, che, diciamocelo, attualmente consentono un carica del +50% circa in mezzora. Il che non è male, circa 23 volte più rapida della presa domestica in dotazione, e sono ampiamente diffuse sul territorio...
Ritratto di Rageagainsthemachine
6 novembre 2019 - 19:38
@LuigiNonso e una tale potenza dovrebbe portare problemi di smog elettromagnetico no? Chiedo
Ritratto di Blade Runner
7 novembre 2019 - 01:15
Visto che l'aglio c'è, ci metterei anche l'olio e il peperoncino, della serie: ce famo du' spaghi...:-)
Ritratto di Angi0203
7 novembre 2019 - 16:55
10 minuti per 400 km sarebbero davvero un buon passo nella giusta direzione. Una volta raggiunta la colonnina adatta chiaramente perché la colonnina deve avere come minimo una capacità di carico di 500 kW (meglio 1 MW) il che vuol dire interrare megatonnellate di rame (che non abbiamo) per portare l'energia alle stazioni di carico ma, come dicevo in altra sede, se qualcosa è tecnicamente risolvibile, la risolveremo. Una soluzione che mi piacerebbe sarebbe quella proposta da Bosch di produrre l'energia elettrica "in loco" tramite fuel cells ad H2, distribuendo l'idrogeno alle colonnine tramite autocisterne dedicate.
Ritratto di Rendi
12 novembre 2019 - 11:39
Troppa frenesia,troppa fretta per trovare una soluzione al decollo delle auto elettriche...le case stanno facendo di tutto per cercare di rientrare,tramite le vendite, agli investimenti che fino ad ora hanno fatto ,il tutto per colpa di normative antinquinamento che si inaspriscono troppo velocemente e che sono solo un mezzo per far spendere soldi per chi deve cambiare un auto e dopo pochissimo tempo ritrovarsi con un mezzo che non puo' piu' circolare. La mia soluzione e' quella di NON acquistare auto elettriche fino a quando non sono tecnologicamente mature e invece di puntare ancora ai motori diesel che sono stati demonizzati con grande ignoranza quando invece hanno la CO2 piu' bassa di tutti (anche in confronto delle elettriche perche' bisogna guardare tutto il ciclo produttivo delle batterie e non solo l auto su strada...) consumi e prestazioni sempre migliori
Ritratto di Angi0203
12 novembre 2019 - 14:38
akngl, il motore endotermico (sistema di alimentazione incluso) ha una impronta CO2 che è solo una piccola frazione di quella dell'elettrico, è riciclabile al 99% ed è il 99% del mercato. Quel che aumenta l'impronta CO2 del motore endotermico durante il funzionamento non è, chiaramente il motore di per sè, ma il carburante usato che, reso sintetico e prodotto con energia rinnovabile ed aggiunto alla biocomponente già oggi in uso, ne riduce l'impronta CO2 ad esattamente zero. Che il particolato che esce oggi da un motore Diesel sia minore di quello presente in aspirazione, è un dato acquisito. Delle decine di migliaia di morti per NOx resta alla fine solo il calcolo statistico. Non c'è in realtà un solo decesso che sia riconducibile agli NOx. Basta studiare un attimo i reports della stessa WHO sull'impatto degli NOx prodotti "cuocendo gli spaghetti" sulla stufa a gas per vedere quali fantastiche discrepanze sono presenti nei "numeri" attualmente in circolazione riguardanti le emissioni del Diesel in questo campo.