CASE E POLITICA VOGLIONO L’ELETTRICO… - Le case automobilistiche stanno investendo moltissimo sulle vetture elettriche. Oltre che una scelta strategica, la loro è una risposta a decisioni politiche che puntano a salvaguardare l’ambiente. In Europa, per esempio, i costruttori sono multati pesantemente se dagli scarichi delle vetture che vendono esce troppa CO2 (l’anidride carbonica, il gas imputato del surriscaldamento del pianeta). Da questo punto di vista, le elettriche sono l’ideale: classificate “a emissioni zero”, abbassano drasticamente la media, evitando sanzioni nell’ordine dei miliardi di euro che metterebbero in ginocchio anche le aziende più sane. Senza voler mettere in discussione i meriti ecologici dei veicoli a “pila”, si potrebbe obiettare che non vengono considerate le emissioni di anidride carbonica (non certo trascurabili) dovute alla produzione della batteria e in seguito dell’energia elettrica, ma la legge è questa.
…MA I NUMERI SONO ANCORA PICCOLI - Che la politica punti fortemente sulle auto a batteria, lo si vede anche dalle agevolazioni alla circolazione nelle città di tutto il mondo e ai “bonus” economici assai sostanziosi (erogati da Stati e amministrazioni locali) di cui gode chi ne compra una. Ciononostante, le vendite delle elettriche costituiscono ancora una piccola parte del totale. È così in Italia, dove da gennaio a maggio del 2020 sono state 7.719 su un totale di 454.829 (in crescita del 119,1% rispetto a un anno prima, ma va detto che la chiusura delle concessionarie a causa del coronavirus ha influito di più sulle consegne delle auto “tradizionali”). Ed è così anche nel resto del mondo. La Iea (International Energy Agency) dice che nel 2018 i nuovi veicoli a “pila” sono stati poco più di cinque milioni: è un aumento del 63% rispetto al 2017, ma si tratta pur sempre di un modesto 2,1% del totale. E se per il 2035 le previsioni parlano di quasi 150 milioni di vetture elettriche immatricolate annualmente, per ora la gran parte degli automobilisti rimane incerta, e in massima parte sceglie ancora modelli a benzina o diesel. Del resto, anche sui social i numeri di chi si interessa alle vetture a corrente rispecchiano i dati di vendita: oltre 150 milioni di persone su Facebook sono tante, ma si tratta pur sempre del 2% di chi, sempre su Facebook, segue l’auto nel suo complesso. Proprio il network statunitense ha approfondito il tema, tramite il portale Facebook IQ Study: la recente ricerca Let’s Grow Electric mostra quali sono i fattori che portano a scegliere una vettura a batteria, e come sono considerate queste auto dai potenziali acquirenti.
AIUTO L’AMBIENTE? SÌ, MA PRIMA VOGLIO DISTINGUERMI - L’indagine (globale, ma con focus di interviste nel Regno Unito) ha raccolto sia i punti di vista dei proprietari di auto elettriche sia di quanti stavano ragionando sull’opportunità di acquistarne una, e si è svolta in due fasi: nei mesi di dicembre 2019 e gennaio 2020, e poi all’inizio di maggio del 2020; prima e dopo l’arrivo della pandemia di coronavirus. Le sorprese non sono mancate. Infatti, i motivi di acquisto principali sono il fatto che l’auto sia gradevole da usare e che regali un’immagine positiva a chi la guida: la vettura diventa uno status symbol. I proprietari si compiacciono del risparmio nel lungo periodo, del poter guidare un mezzo sorprendente in termini di silenziosità, scatto e facilità di utilizzo, e del fatto di sentirsi “speciali”: queste automobili sono diverse dalle altre, e consentono di distinguersi. Curiosamente, secondo lo studio di Facebook, il rispetto ambientale non è un motivo rilevante per acquistare un’auto elettrica. Tuttavia, sostengono i ricercatori, il blocco delle attività legato al Covid-19 ha mostrato a tutti come cambiano le città e le strade senza traffico, e, alla luce delle interviste effettuate a maggio, sembra aver fatto riflettere di più sulle problematiche ambientali, così da favorire acquisti più sostenibili.
LA MANCANZA DI CERTEZZE È IL FRENO ALL’ACQUISTO - Chi si interessa all’auto elettrica ma non l’ha mai usata, però, esprime numerose perplessità. Tanti, per esempio, i dubbi a proposito dell’autonomia consentita dalla ricarica: i valori ufficiali sono spesso considerati poco affidabili, gli automobilisti non hanno un’idea chiara di quanti chilometri percorrono ogni giorno, e quindi di che cosa abbiano effettivamente bisogno, e gli ottimi dati dichiarati per i modelli più costosi (che utilizzano batterie più grandi) fanno sembrare sottodimensionate le “pile” delle auto più abbordabili. Inoltre, d’importanza fondamentale per chi sta ragionando sull’acquisto è il risvolto economico. Qui, le incertezze sono legate soprattutto al valore residuo dell’usato, che è ancora un’incognita per molti, e alle scelte politiche: c’è chi teme che le amministrazioni debbano fare marcia indietro sui tanti vantaggi concessi oggi alle elettriche. Non meno interessante è il discorso sull’immagine: se fino a oggi molti consideravano chi guidava un’auto elettrica come una persona forse un po’ stravagante, che voleva mettersi in mostra, che accettava pesanti compromessi nella praticità di utilizzo pur di risparmiare oppure era un ambientalista senza compromessi, oggi l’opinione generale nei riguardi degli utenti green sta un po’ cambiando. E chi passa all’elettrica è visto come una persona che “apprezza le novità e prende qualche rischio, ma dopo essersi documentato”.
SUI SOCIAL CI SI CONFRONTA - Il commento di Evita Barra, Sector Lead Auto and Luxury di Facebook e Instagram per l’Italia, rimarca i risultati dell’analisi. “Le persone che stanno considerando l’acquisto di un’auto elettrica ritengono che questa tecnologia sia il futuro. Ciò che però influisce nella scelta finale non è tanto l’innovazione o il vantaggio, anche ecologico, quanto la possibilità di trovare risposte esaustive e chiare alle domande legate all’infrastruttura: quanto dura la batteria, dove trovo i punti di ricarica, quali sono i costi effettivi e così via. Circolano tante informazioni, ma sono frammentate e persino chi ha fatto molte ricerche si pone ancora delle domande. Alle quali può trovare risposta, per esempio, anche nei gruppi dedicati su Facebook, dove confrontarsi con quanti sono già passati all’elettrico. Oppure interagendo con i marchi del settore attraverso la messaggistica istantanea su Messenger o, ancora, arrivando a conoscere meglio l’auto attraverso i video a 360° o la realtà virtuale e aumentata con i filtri Instagram”.
CHI SONO? - Ma chi sono coloro che parlano di auto elettriche sui social? Secondo la ricerca di Facebook, si posizionano per la maggior parte nella fascia di età tra i 35 e i 54 anni e, negli Usa, gli uomini sono protagonisti dell’80% delle conversazioni su Instagram (che è di proprietà di Facebook) e del 67% su Facebook. Nel Regno Unito queste percentuali sono del 75 e del 69%, in Germania del 74 e del 73%. Comunque, in generale, è Instagram ad attirare il pubblico più giovane. Tesla e Elon Musk sono gli ashtag (le parole precedute dal simbolo #) più popolari mentre la maggior parte dei gruppi è focalizzato sui modelli di auto elettriche: per esempio la BMW i3 è in questo senso la più popolare con ben 18.600 gruppi a lei dedicati a livello globale.