LEGATE A DOPPIO FILO - La batteria delle auto elettriche va ricaricata e questo presuppone una rete capillare. Rete e veicoli elettrici sono legati a filo doppio: senza l’una gli altri non prenderanno mai piede. Ma vediamo quali scenari potremmo aspettarci in futuro per lo sviluppo delle soluzioni di ricarica, un fronte sul quale case automobilistiche, produttori di batterie e aziende energetiche stanno investendo somme immense. Uno studio recente dice che negli USA occorreranno, entro il 2030, 100 miliardi investimenti per supportare 20 milioni di auto elettriche.
UN PIENO DI ELETTRONI - IFbattery promette una rivoluzione che lascerà… tutto come prima. La contraddizione è apparente perché questa nuova tecnologia di ricarica delle elettriche assomiglia moltissimo ad un rifornimento di carburante. Tutto nasce da una ricerca della Purdue University che potrebbe porre le basi di una svolta epocale. Immaginate di ricaricare la batteria della vostra auto elettrica con un liquido, come se fosse benzina o gasolio. La ricarica tradizionale fa scorrere corrente in verso contrario a quello di scarica, un processo lento che ricostituisce le cariche elettriche “consumate” nei motori elettrici.
La Purdue University pensa invece ad un elettrolita sostituibile che contenga le cariche elettriche: la IFbattery si ricarica quindi rimpiazzando l’elettrolita esausto con quello carico. Il fatto che non ci siano le costose membrane, simili a quelle delle fuel cell, rende questi elementi più economici e longevi. L’elettrolita, poi, a base di acqua, sali ed etanolo/metanolo dovrebbe essere economico, non tossico e non infiammabile, a differenza di quello delle batterie al Litio. Si può pensare a impianti, possibilmente azionati con energie rinnovabili, che raccolgano l’elettrolita “spento”, lo ricarichino e lo rispediscano alle stazioni di servizio. Il sistema fa intravedere un altro grande vantaggio: questa “elettricità liquida” può essere trasportata in oleodotti ed erogata dalle tradizionali stazioni di servizio, riconvertibili con una certa facilità. IFbattery è inoltre completamente riciclabile: siamo impazienti di vederla all’opera.
RICARICA OVUNQUE - In un mondo pieno di auto elettriche, con gli occhi di oggi qualcuno si potrebbe immaginare stazioni di servizio con colonnine di ricarica al posto delle pompe di erogazione e lunghe file di automobili che attendono. Ma chiaramente così non può funzionare. I modelli consolidati da un secolo di rifornimenti rischiano di essere però fuorvianti se applicati all’elettrico. Il motivo è semplice: le aree dedicate saranno solo uno dei luoghi nei quali ricaricare le elettriche.
Molti ricaricheranno a casa o in ufficio, ma è facile pensare ad un modello diffuso, con milioni di punti di ricarica sparsi un po’ ovunque. Impiantare colonnine di ricarica è infatti relativamente agevole: rischio d’incendio basso, nessuna emissione pericolosa né cisterne sotterranee. I negozi offriranno questo servizio ai clienti, ma anche centri sportivi, ristoranti, centri commerciali e alberghi. Sarà quindi possibile fare un “rabbocco” un po’ ovunque: 1 ora con una colonnina a 22 kW restituiranno circa 100 km di autonomia, più che reintegrando l’energia consumata nel tragitto.
LA BATTERIA SI CAMBIA - Un’altra idea che sembra promettere bene contro l’ansia da autonomia è la batteria sostituibile. Il rifornimento non si farà “riempiendo” una batteria scarica ma rimpiazzandola con un’altra ben carica. Automobile, batteria e stazione di servizio dovranno essere ovviamente predisposti a questa modalità, che richiede circa 3 minuti. La cinese Nio, per esempio, sta già sperimentando questo servizio in 131 stazioni situate in 53 città della Cina (foto qui sopra). I poco più di 2 anni sono stati effettuati mezzo milione di swap , ognuno dei quali dura circa 3 minuti. Il governo cinese ci crede e sovvenzionerà le elettriche con sostituzione della batteria fino al 2022. Anche l’India si sta muovendo in questa direzione. E l’Europa? Sta sviluppando un progetto comunitario per le batterie: perché non pensare ad uno standard per il cambio veloce?
UN MONDO IN EVOLUZIONE PRONTO ALLA RIVOLUZIONE - Guardando al futuro è probabile che, almeno in una prima fase, prevarrà la soluzione della ricarica tradizionale diffusa capillarmente: in quella direzione stanno andando un po’ tutti, dai costruttori di auto a quelli delle batterie ai fornitori di energia. Ma non illudiamoci, siamo ancora in una fase molto acerba dell’auto elettrica e il fiume di miliardi che si sta riversando in questo settore potrebbe portare anche delle sorprese, sotto forma di una tecnologia che possa rivoluzionare tutto, un po’ quello che fu l’iPhone della Apple per il mondo degli smartphone.