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Auto elettriche: il loro futuro è legato alla facilità di ricarica

Pubblicato 05 agosto 2020

La diffusione delle auto elettriche non può prescindere dalla presenza di una capillare rete di ricarica. Vediamo cosa bolle in pentola.

Auto elettriche: il loro futuro è legato alla facilità di ricarica

LEGATE A DOPPIO FILO - La batteria delle auto elettriche va ricaricata e questo presuppone una rete capillare. Rete e veicoli elettrici sono legati a filo doppio: senza l’una gli altri non prenderanno mai piede. Ma vediamo quali scenari potremmo aspettarci in futuro per lo sviluppo delle soluzioni di ricarica, un fronte sul quale case automobilistiche, produttori di batterie e aziende energetiche stanno investendo somme immense. Uno studio recente dice che negli USA occorreranno, entro il 2030, 100 miliardi investimenti per supportare 20 milioni di auto elettriche.

UN PIENO DI ELETTRONI - IFbattery promette una rivoluzione che lascerà… tutto come prima. La contraddizione è apparente perché questa nuova tecnologia di ricarica delle elettriche assomiglia moltissimo ad un rifornimento di carburante. Tutto nasce da una ricerca della Purdue University che potrebbe porre le basi di una svolta epocale. Immaginate di ricaricare la batteria della vostra auto elettrica con un liquido, come se fosse benzina o gasolio. La ricarica tradizionale fa scorrere corrente in verso contrario a quello di scarica, un processo lento che ricostituisce le cariche elettriche “consumate” nei motori elettrici.

La Purdue University pensa invece ad un elettrolita sostituibile che contenga le cariche elettriche: la IFbattery si ricarica quindi rimpiazzando l’elettrolita esausto con quello carico. Il fatto che non ci siano le costose membrane, simili a quelle delle fuel cell, rende questi elementi più economici e longevi. L’elettrolita, poi, a base di acqua, sali ed etanolo/metanolo dovrebbe essere economico, non tossico e non infiammabile, a differenza di quello delle batterie al Litio. Si può pensare a impianti, possibilmente azionati con energie rinnovabili, che raccolgano l’elettrolita “spento”, lo ricarichino e lo rispediscano alle stazioni di servizio. Il sistema fa intravedere un altro grande vantaggio: questa “elettricità liquida” può essere trasportata in oleodotti ed erogata dalle tradizionali stazioni di servizio, riconvertibili con una certa facilità. IFbattery è inoltre completamente riciclabile: siamo impazienti di vederla all’opera.

RICARICA OVUNQUE - In un mondo pieno di auto elettriche, con gli occhi di oggi qualcuno si potrebbe immaginare stazioni di servizio con colonnine di ricarica al posto delle pompe di erogazione e lunghe file di automobili che attendono. Ma chiaramente così non può funzionare. I modelli consolidati da un secolo di rifornimenti rischiano di essere però fuorvianti se applicati all’elettrico. Il motivo è semplice: le aree dedicate saranno solo uno dei luoghi nei quali ricaricare le elettriche. 

Molti ricaricheranno a casa o in ufficio, ma è facile pensare ad un modello diffuso, con milioni di punti di ricarica sparsi un po’ ovunque. Impiantare colonnine di ricarica è infatti relativamente agevole: rischio d’incendio basso, nessuna emissione pericolosa né cisterne sotterranee. I negozi offriranno questo servizio ai clienti, ma anche centri sportivi, ristoranti, centri commerciali e alberghi. Sarà quindi possibile fare un “rabbocco” un po’ ovunque: 1 ora con una colonnina a 22 kW restituiranno circa 100 km di autonomia, più che reintegrando l’energia consumata nel tragitto. 

LA BATTERIA SI CAMBIA - Un’altra idea che sembra promettere bene contro l’ansia da autonomia è la batteria sostituibile. Il rifornimento non si farà “riempiendo” una batteria scarica ma rimpiazzandola con un’altra ben carica. Automobile, batteria e stazione di servizio dovranno essere ovviamente predisposti a questa modalità, che richiede circa 3 minuti. La cinese Nio, per esempio, sta già sperimentando questo servizio in 131 stazioni situate in 53 città della Cina (foto qui sopra). I poco più di 2 anni sono stati effettuati mezzo milione di swap , ognuno dei quali dura circa 3 minuti. Il governo cinese ci crede e sovvenzionerà le elettriche con sostituzione della batteria fino al 2022. Anche l’India si sta muovendo in questa direzione. E l’Europa? Sta sviluppando un progetto comunitario per le batterie: perché non pensare ad uno standard per il cambio veloce?

UN MONDO IN EVOLUZIONE PRONTO ALLA RIVOLUZIONE - Guardando al futuro è probabile che, almeno in una prima fase, prevarrà la soluzione della ricarica tradizionale diffusa capillarmente: in quella direzione stanno andando un po’ tutti, dai costruttori di auto a quelli delle batterie ai fornitori di energia. Ma non illudiamoci, siamo ancora in una fase molto acerba dell’auto elettrica e il fiume di miliardi che si sta riversando in questo settore potrebbe portare anche delle sorprese, sotto forma di una tecnologia che possa rivoluzionare tutto, un po’ quello che fu l’iPhone della Apple per il mondo degli smartphone.



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Ritratto di desmo3
5 agosto 2020 - 16:35
6
tutta questa menata dell'elettricità liquida, di quanto sia fattibile ("può essere trasportata in oleodotti ed erogata dalle tradizionali stazioni di servizio, riconvertibili con una certa facilità"), quando invece la soluzione già esiste e si chiama semplicemente IDROGENO... bah...
Ritratto di Vittorio Popoli
5 agosto 2020 - 18:40
L'Idrogeno è una soluzione "elegante" ma non è pratico come sembra: è molto infiammabile e implica trasporto/immagazzinamento ad alta pressione, che non è una passeggiata
Ritratto di Davelosthighway
5 agosto 2020 - 18:43
Non consideri la pericolosità dell idrogeno applicata all automotive. Altamente infiammabile ed esplosivo in condizioni atmosferiche normali , nelle attuali auto ad idrogeno discutibilmente presenti sul mercato senza supporto normativo é stoccato a 700bar. per norme italiane ad esempio non si posson superare i 350bar di pressione . Hai visto il video di una esplosione probabilmente per fare test sicurezza in galleria di un auto ad idrogeno ? 1100 gradi sprigionati in meno di un secondo. Probabilmente il combustibile idoneo per viaggi spaziali ma non per la mobilità...sul pianeta terra
Ritratto di desmo3
5 agosto 2020 - 19:00
6
eppure sui mezzi pesanti è una soluzione che è già stata industrializzata da diversi costruttori di camion e autobus, con risultati su strada strabilianti... che poi non è che le batterie agli ioni di litio siano così sicure...
Ritratto di Andre_a
6 agosto 2020 - 11:26
Non sono sicuri neanche la benzina o il gas, ma l’idrogeno a 700 bar mi sembra proprio estremo
Ritratto di Davelosthighway
6 agosto 2020 - 11:31
A mio avviso accumulatori al litio rispetto idrogeno risultano "il male minore" per quel che riguarda l'autotrazione di mezzi piccoli/medi, nel senso che lo stoccaggio a pressioni cosi elevate (esattamente il doppio rispetto al limite) allo stato tecnologico attuale mi pare troppo "forzato" se comparato alla situazione normativa del limite dei recipienti in pressione di 350bar... A questo link comunque trovi interessante, comprensibile e divulgativa disamina datata 2018 sulla situazione idrogeno, pregi difetti limiti di applicabilità e quant altro ancora. http://cfpa-e.eu/wp-content/uploads/2017/06/Fire-safety-and-H2-vehicles.pdf
Ritratto di lucios
5 agosto 2020 - 17:40
4
Capillarità rete e velocità di ricarica. Solo così si diffonderanno.
Ritratto di Andre_a
5 agosto 2020 - 21:16
Lo pensavo anch’io, ma ormai mi sembra che succederà il contrario: le elettriche di diffonderanno (relativamente) grazie a incentivi e blocchi del traffico, e a quel punto si diffonderanno le colonnine.
Ritratto di Amedeo81
6 agosto 2020 - 00:21
le elettriche non si diffonderanno se noi automobilisti non ci caliamo le braghe comprandole, temendo chissà quali limitazioni nell'utilizzo delle nostre auto a motore termico. Nessuno può impedirci di usare l'auto comprata e mantenuta con i nostri soldi sudati per soddisfare le nostre esigenze: dobbiamo tenerlo a mente e ripeterlo a chi pensa di arrendersi all'elettrico. Personalmente continuerò a comprare diesel perchè è l'unica motorizzazione che soddisfa le mie esigenze e mi risolve problemi pratici (principalmente riguardo ai costi di utilizzo), invece di crearmene altri
Ritratto di Oxygenerator
6 agosto 2020 - 08:26
@ Amedeo81 Evidentemente lei può permetterselo. Dove abito io se prendo un diesel , nei prossimi tre anni, non posso più tornare a casa mia e neanche entrare nella città dove abito. Che facciamo ? Lotta dura, senza paura, perchè cosí lei si risparmia dei problemi ? Non diciamo. Guardi che al governo basta un niente per far sparire i diesel. Non lo faranno, ovviamente, perchè sarebbe illogico, ma basta un aumento di 20 c al litro, perchè nel futuro ci sarà poca richiesta, oppure un aumento della tassa sugli inquinanti o qualsias altroi balzello le può svenire in mente, e vedrà che fuggi fuggi, dal carburante da camion. Inutile fare guerre assurde. Hanno già deciso che il diesel verrà eliminato. Punto. Ci mettono 10 anni ? Ok. Ma lo fanno. Meglio adeguarsi, che vedersi bruciare completamente il valore di un’auto.
Ritratto di Andre_a
6 agosto 2020 - 09:25
Lo stato può impedirci eccome di usare l'auto comprata e mantenuta con i nostri soldi. A differenza di Oxygenerator, io abito in un comune scarsamente popolato, e probabilmente saremo tra gli ultimi in Italia ad introdurre blocchi del traffico. Ciò nonostante, se voglio farmi un giro con l’auto storica ci sono già tantissimi posti dove non posso andare, e altre volte l’incertezza ti colpisce quasi quanto il blocco stesso: poco fa sono dovuto andare a Roma per lavoro e, non avendo voglia di controllare il regolamento di tutti i comuni che attraverso, ho preferito lasciare la diesel in garage e andarci con la Rx8, che probabilmente inquina di più, ma è un benzina €4.
Ritratto di ziobell0
6 agosto 2020 - 11:13
il diesel sarà sempre più disincentivato, l'importante però sarebbe avere valide alternative fra benzina metano e gpl dato che roba elettrica farlocca va bene solo x moda (per ora)
Ritratto di Andre_a
6 agosto 2020 - 11:22
@ziobell0: non sono d’accordo, sicuramente l’elettrico non è (ancora?) la motorizzazione ideale per tutti, ma per molte persone può già andare bene così com’è.
Ritratto di lucios
6 agosto 2020 - 15:04
4
Si parla tanto di togliere il diesel, poi vai nelle concessionarie e di c-suv e b-suv (i leader di vendite) trovi o modelli ibridi o pochissimi modelli a gpl, mentre di diesel te le propongono sempre a go go.
Ritratto di deutsch
7 agosto 2020 - 08:45
4
a parte la legge, nel nord italia è già così con le vecchie diesel, poi chiaro uno può violare la legge, lo fanno già in tanti ed in molti ambiti. ci sono poi diversi sistemi per disincentivare le morotizzazioni, aumento delle accise, inserimento di un superbollo ect. purtroppo oggi regna poca certezza e le alternative sono poche
Ritratto di Spock66
6 agosto 2020 - 09:51
Una volta tanto un articolo equilibrato e non da curva da stadio pro/contro..ecco, se si riuscisse ad indirizzare il problema venendo incontro alle necessità delle persone e non con l'approccio paternalistico-dittatoriale che il sistema mondiale cerca di adottare, saremmo tutti più disponibili ed aperti..meno gretini da YouTube col ditino puntato (e la terza media in tasca) e più Carlo Rubbia per ragionare sui problemi...
Ritratto di ziobell0
6 agosto 2020 - 11:10
bel titolo: "auto elettriche il futuro è nella ricarica" ah beh, "auto a benzina, il futuro è il pieno di carburante"
Ritratto di Vittorio Popoli
6 agosto 2020 - 12:52
Penso che il titolo voglia dire che la ricarica delle batterie si può fare in tanti modi, a differenza dei rifornimenti tradizionali
Ritratto di Robx58
6 agosto 2020 - 11:47
13
Auto elettriche: il futuro è nella dis - carica!
Ritratto di Mbutu
6 agosto 2020 - 15:22
Articolo da fare leggere a quelli che "l'elettrico è una tecnologia vecchia". Anche se non sono sicuro lo capirebbero ...
Ritratto di crox200
7 agosto 2020 - 12:10
Io sono più per creare uno standard e fare un cambio batteria creando dei vani facilmente accessibili e dei modelli plug&play con un costo fisso annuale (basso) più i consumi (mensili), tipo bolletta ecco!!! Senza però escludere la ricarica da rete ovviamente.