FORTE CRESCITA - Secondo le stime, in Italia, nei prossimi sei anni, circoleranno 6 milioni di veicoli elettrificati (di cui 2 milioni di ibridi ricaricabili); le auto “green”, che attualmente hanno una quota di mercato dell’1%, registreranno quindi una crescita esponenziale, con delle ricadute anche piuttosto importanti sulle infrastrutture, che dovranno necessariamente essere adeguate.
AUMENTA IL FABISOGNO - A lanciare l’allarme è l’Arera (l'Autorità di regolazione per Energia Ambiente e Reti), la quale sostiene che il sistema delle infrastrutture in Italia dovrà essere aggiornato e adeguato, così come il sistema elettrico; secondo le stime, al 2030 ci sarà un incremento del fabbisogno di energia di almeno 2 terawattora (TWh) all'anno per milione di auto circolanti.
GESTIRE I PICCHI - Stando a quanto riportato dall’Autorità, dal punto di vista della produzione dell’energia non sarà un problema, in virtù della crescita delle rinnovabili. Provando a fare delle stime, se l’attuale parco circolante di vetture, che può essere stimato intorno a 39 milioni di unità, fosse elettrico servirebbe un plus di produzione di quasi 80 TWh, quando, secondo la Terna, nel 2019 gli impianti energetici italiani hanno complessivamente generato 284 TWh a fronte di un fabbisogno intorno ai 320 TWh. Se l’aumento della produzione è una strada percorribile, soddisfare i picchi di potenza prelevati in un determinato istante potrebbe comportare più di qualche difficoltà. Problematica che l’Autorità vuole risolvere grazie a un sistema elettrico intelligente, in grado di incentivare gli utenti a fare il “pieno” nelle ore più adatte (attraverso all’introduzione di un adeguato sistema tariffario), evitando così i picchi e coniugando la ricarica con la disponibilità locale di generazione elettrica da fonti rinnovabili.
A CARICO DEI CONTRIBUENTI - Al fine di rendere più indolore possibile per i contribuenti questo piano di investimenti, l’Athority propone di spostare una parte della spesa sulla fiscalità generale, cioè aumentando le tasse, cercando di compensare il surplus di energia previsto con l’utilizzo del sistema V2G (Vehicle to grid), che prevede la compartecipazione dell’auto elettrica e della sua batteria alla rete pubblica di distribuzione dell’energia (accumulando o cedendo elettricità alla stessa rete quando occorre).