PEDAGGI RECORD - Esaminando la raffica di aumenti delle tariffe che ha martoriato gli ultimi anni, una cosa emerge in modo chiaro che le stangate maggiori sono arrivate sul capo degli automobilisti. Secondo uno studio dell’Associazione degli artigiani e delle piccole imprese Cgia di Mestre, dal 2008 a oggi la palma dell’aumento più consistente va ai pedaggi autostradali: +10,8%. E dire che, nello stesso periodo, l’inflazione è stata di oltre il 5% (dati Istat). Alla faccia della crisi economica.
TARIFFE IN PEGGIORAMENTO - La situazione non è destinata a migliorare nel nuovo anno. Anzi. I dati raccolti dall’osservatorio nazionale della Federconsumatori non dispensano ottimismo: dal primo gennaio, le tariffe al casello aumenteranno di un altro 2%. Il che equivale a un esborso medio supplementare di 37 euro all’anno per gli automobilisti, che si sommano agli oltre 130 euro in più che usciranno dalle nostre tasche per colpa dell’aumento del prezzo dei carburanti e ai 105 euro extra dovuti alla crescita delle Rc Auto (+10-12%).
DIFFICILE RISPARMIARE - Conviene allora lasciare l’auto ferma in strada? Non è detto. Nel senso che il risparmio non è scontato. Sempre secondo l’associazione dei consumatori, nel 2011 la pioggia di rincari si abbatterà in modo particolare sui viaggi in treno, per i quali dovremmo spendere ben 122 euro in più rispetto all’anno che sta finendo, e sul trasporto locale (+41 euro). Questo, nonostante le tariffe ferroviarie e urbane siano già cresciute, secondo la Cgia, dell’8,7% e del 7,2% rispettivamente, negli ultimi tre anni. “Il dato più significativo è il forte aumento registrato in media dalle tariffe di competenza delle regioni e degli enti locali, con un +7,4%, mentre quelle controllate dal governo centrale hanno segnato un +6,3%”, ha sottolineato il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi.