NEWS

Le batterie delle auto elettriche costeranno sempre di meno

12 novembre 2018

Secondo una ricerca, entro il 2030 le batterie agli ioni di litio costeranno fino al 50% in meno rispetto ad oggi.

Le batterie delle auto elettriche costeranno sempre di meno

GRANDE TRASFORMAZIONE - Le auto elettriche piano piano si stanno consolidando e non rappresentano più una promessa. Tutte le case automobilistiche stanno riconvertendo la propria gamma introducendo auto elettriche, ibride ed ibride plug-in. Nell’economia delle EV la voce batteria pesa molto per quanto concerne il costo ed incide direttamente sul prezzo finale della vettura. Sullo sfondo c’è la Cina che da questa trasformazione da motore endotermico ad elettrico non potrà che guadagnarci. Le aziende automobilistiche tedesche si sono mosse per tempo ed hanno costruito joint-venture per la produzione di batterie. Possiamo ad esempio citare la Deutsche Accumotive, una consociata interamente controllata dalla Daimler AG che produce batterie per veicoli commerciali ibridi ed elettrici e per le Smart Fortwo EQ. La Tesla ha invece deciso di lavorare a braccetto con la Panasonic; il frutto della loro joint-venture è la Gigafactory, la mega fabbrica delle batterie negli Stati Uniti.

UN INVESTIMENTO ENORME - È pacifico quindi pensare che la voce spesa batteria subirà delle variazione nel corso dei prossimi anni. Secondo una ricerca di Bloomberg New Energy Finance (BNEF) entro il 2040 il mercato globale degli accumulatori raggiungererà i 942 gigawatt. Questa crescita richiederà 1.200 miliardi di dollari di investimenti. Il rapido declino del costo delle batterie sarà un fattore chiave di questo boom. Secondo questa ricerca il prezzo delle batterie agli ioni di litio entro il 2030 scenderà del 52%. Ma il costo degli accumulatori non sarà l'unico fattore determinante. La Cina giocherà un ruolo di assoluta protagonista. Il governo cinese e quello della California stanno adottando delle politiche ambientali integrate in grado di stimolare la domanda e la produzione di batterie. "I costi sono diminuiti più velocemente di quanto ci si aspettava", ha dichiarato Yayoi Sekine, un’analista di BNEF in un’intervista. L’aumento della domanda delle batterie inciderà anche per quanto concerne il mercato dell’energia rinnovabile e, nello specifico, dell’energia solare.

LA CINA SU TUTTI - La ricerca di Bloomberg stila anche un elenco dei paesi leader nel mercato degli accumulatori: Cina, Stati Uniti, India, Giappone, Germania, Francia, Australia, Corea del Sud e Regno Unito. La Corea del Sud oggi domina il mercato (basti pensare alla presenza dei due colossi leader nel mercato delle batterie come Samsung e LG) ma sarà superata dagli Stati Uniti all'inizio del 2020; entrambe saranno però eclissate dalla Cina.



Aggiungi un commento
Ritratto di Giuliopedrali
12 novembre 2018 - 18:08
Be dai è ovvio forse ci sarà un miglioramento anche maggiore. Per avere 50 cavalli all'inizio del 900, 50 cavalli era una potenza pazzesca, una hypercar dell'epoca ci voleva un 10.000 di cilindrata. E oggi la tecnologia viaggia alla velocità della luce. Purtroppo solo la tecnologia non il progresso...
Ritratto di money82
12 novembre 2018 - 18:48
1
Secondo alcuni utenti l' auto elettrica o ibrida è una sciocchezza...per questo le case stanno investendo i miliardi.
Ritratto di Rikolas
13 novembre 2018 - 08:48
Infatti sono una GROSSA sciocchezza, ma le auto elettriche raprresentano il massimo business in questo momento, montagne di soldi da fare in poco tempo, un piatto allettante per tutte le multinazionali. Niente motivi ecologici, quella è una scusa che non sta in piedi perchè è risaputo che inquinano più della auto tradizionali, i motivi reali dell'avvento dell'elettrico sono stati spiegati 1000 volte e non ci vuole molto a capire che è solo una questione di affari. E' una tecnolgia vecchia e antiquata rispolverata in salsa moderna, costa pochissimo al produttore ma tantissimo all'uente finale, margini di guadagno infintamente superiori a un auto tradizionale, una vera miniera d'oro!
Ritratto di Santhiago
13 novembre 2018 - 14:02
Esatto Rikolas. Le aziende investono dove possono guadagnare di più. Se ci chiediamo su CHI guadagnano, ci siamo dati la risposta. Questo martellamento mediatici infatti serve a creare un "bisogno indotto" in una clientela che non l'avrebbe. Da quanti anni esistono quelle macchinette elettriche che girano ad esempio nei villaggi turistici..qualcuno vedendole ne ha mai sentito il bisogno reale? No. Per crearlo quindi ora ci fanno vedere supercar, associano il concetto "green" (abusandone), l'idea di futuro, e così creano la domanda che volevano..
Ritratto di Woldemort
13 novembre 2018 - 21:33
Per fortuna che ancora qualcuno ragiona......
Ritratto di liinkss
14 novembre 2018 - 22:59
9
Non voglio essere volgare, quindi non dico come secondo ragiona :) Al momento, le aziende perdono ancora soldi nella vendita di auto elettriche. Ma è un transizione che devono (tutte) fare per tutelare le future generazioni... o meglio, alle aziende non gliene frega niente delle future generazioni ma, la politica si sta muovendo (come un lumacone) richiedendo di rispettare limiti d'inquinamento e di CO2 che non sono nemmeno avvicinabili con motore termico... e quindi, per sopravvivere, le aziende finalmente si devono adeguare... Adesso, è chiaro che ce le devono fare piacere ma, sinceramente, penso che si muovono piuttosto male a riguardo: non fanno modelli elettrici di auto tradizionali e appealing. Quelle 100% elettriche hanno sempre un design strano / osceno; il che mi conforta nel pensare che non le vogliono vendere!
Ritratto di anarchico2
13 novembre 2018 - 13:01
Sono i soliti boriosi che hanno la verità in tasca.
Ritratto di IloveDR
12 novembre 2018 - 19:05
3
«Le auto elettriche possono sembrare una meraviglia tecnologica, soprattutto per abbattere i livelli di emissione nei centri urbani, ma si tratta di un’arma a doppio taglio». Cit. Sergio M. 3 ottobre 2017...oggi ci si chiede, perché quelle dichiarazioni???
Ritratto di Rikolas
13 novembre 2018 - 09:25
Le auto elettriche sono solo business, se ancora non l'avessi capito. Questa non è tecnolgia, ma pura speculazione, rispolverare il motore elettrico spacciandolo per "novità" è una presa in giro bella e buona.
Ritratto di Santhiago
13 novembre 2018 - 14:03
La correttezza di questa affermazione sta tutto nell' uso del termine "sembrare", che ovviamente è ben diverso da essere. Chi si chiede il senso di queste affermazioni è perché si limita a ciò che sembra.
Ritratto di Giuliopedrali
12 novembre 2018 - 20:43
La verità è che sono decenni che si parlava sempre di elettrico, ma se non c'erano i cinesi...
Ritratto di Santhiago
13 novembre 2018 - 14:05
Le città più vivibili. L' ambiente, no. Se mettiamo la polvere sotto il tappeto, la casa sembra più pulita, ma se spostiamo il tappeto..
Ritratto di Marco_Tst-97
13 novembre 2018 - 15:20
100 km non so se siano abbastanza: pensa ai possibili rallentamenti del traffico nelle grandi città, l'autonomia reale scenderebbe vertiginosamente, soprattutto in piena estate con il climatizzatore acceso al massimo della ventilazione e con tutti i sistemi tecnologici accesi (touch screen, computer di bordo, luci diurne). Dunque il minimo dovrebbe essere di 300 km (reali), che attualmente fa fatica a raggiunger un'auto di oltre 4 metri e mezzo. Per chi so io, ripeto che i cinesi lavorano sull'elettrico per una questione economica, ovvero perché detengono il monopolio delle materie prime delle batterie, e non perché gli importi dell'ambiente. Tra qualche anno rischieremo di ritrovarci con le città senza smog e la campagna devastata dal riscaldamento globale, perché invece di trovare un equilibrio abbiamo puntato tutto sulla riduzione degli inquinanti dannosi direttamente per l'uomo tralasciando quelli dannosi per l'ambiente.
Ritratto di Gordo88
13 novembre 2018 - 19:16
1
Al massimo l inquinamento spostato in periferia.. io non ho mai visto centrali termoelettriche in campagna, semmai dei reattori a biogas
Ritratto di Marco_Tst-97
13 novembre 2018 - 22:04
Questo perché non c'è stata richiesta tale da richiedere misure drastiche, ma se l'auto elettrica dovesse diventare l'unica tipologia di mezzo motorizzato circolante su strada allora la richiesta di corrente salirebbe alle stelle e di conseguenza dovrebbero essere costruite molte più centrali elettriche, che essendo questo un paese di menefreghisti incapaci di ascoltare qualsiasi argomento razionale senza credersi più intelligenti di chi è esperto nel campo preso in considerazione verrano costruite al di fuori dei centri abitati, e quindi, una volta finite le periferie, nelle campagne.
Ritratto di Santhiago
13 novembre 2018 - 19:15
Perché l'azienda produttrice vuole guadagnare il più possibile... per cui non gli interessa fare un prodotto destinato a chi voglia veramente risparmiare... è questa, purtroppo, la reale evoluzione della mobilità che ci stanno creando, E finché non ce ne rendiamo conto, cascando in questi specchietti per allodole come il fascino dell'auto elettrica, la mobilità condivisa, le formule di acquisto-non acquisto... se ne approfitteranno sempre più...
Ritratto di Agl75
12 novembre 2018 - 22:00
E l’Italia muta. Abbiamo i Governi e tutta la classe politica, inetta, miope e avida che ci meritiamo. Che amarezza.
Ritratto di Gordo88
13 novembre 2018 - 00:11
1
Nel 2030 le batterie al litio costeranno meno perché non saranno le più evolute in fatto di concentrazione di energia e velocità di caricamento.. quelle allo stato solido saranno il futuro
Ritratto di Rikolas
13 novembre 2018 - 11:02
Rimaniamo coi piedi per terra, non parliamo di tecnologia impraticabile e di futuro imprevedibile. Da qui al 2030 sai quante possono cambiare? E l'auto elettrica con molta probabilità verrà riaccantonata per l'ennesima volta, come avventuo già più volte in passato, chi ha qualche anno in più se lo ricorda (negli anni 80 sembrava dovesse prendere il sopravvento da un momento all'altro, poi....). Adesso solo una moda, passata quella si tornerà a rispolverare qualche vecchia tecnolgia spacciata per "novità assoluta", vedi l'idrogeno e altre menate del genere. La verità è che non c'è ancora un sostituto adeguato del motore a combustione, ci giriamo intorno ma non si trova una solzuione praticabile.
Ritratto di Gordo88
13 novembre 2018 - 19:14
1
L'idrogeno che hai preso come confronto non ha avuto neanche un decimo degli investimenti che ha avuto l elettrico negli ultimi anni e che avrà soprattutto negli anni prossimi( vedi articolo sopra).. il motore a combustione é in fase calante, quello a benzina durerà più a lungo ma nel giro di 20 anni le macchine come le conosciamo oggi non esisteranno più, la strada è già segnata.
Ritratto di Marco_Tst-97
13 novembre 2018 - 21:59
Hai per caso la sfera di cristallo? Perché se non è così ti esorterei a non sbilanciarti in previsioni di mercato a lungo termine, visto che anche il diesel che sembrava morto viene riproposto da molti marchi in certi segmenti (per i veicoli commerciali, persino la Toyota, leader dell'ibrido, ha appena introdotto un diesel tutto nuovo in accordo con PSA, oltre ad avere in listino la Land Cruiser, che monta motori a gasolio di grande cubatura e frazionamento, compreso un V8).
Ritratto di Rikolas
13 novembre 2018 - 08:34
Si certo, saranno a buon mercato, come no! Soprattutto mi farò grasse risate nel momento in cui scopriremo che tutte queste batterie inquineranno 100 volte di più rispetto alle vetture di oggi, voglio vederli a smaltire miliardi di batterie su milioni di macchine sparese per il pianeta! E voglio godermi la scena di milioni di auto attaccate alle colonnine elettriche che prelvano milioni di GigaWatt al secondo, avanti tutta col petrolio signori!!! Viva l'ecologia... dei salotti radical-chic!
Ritratto di IloveDR
13 novembre 2018 - 09:03
3
alcuni secoli fa si indignarono perché Uno disse che è la terra a girare intorno al sole...bisogna provare questa nuova tecnologia, poi magari i posteri diranno: "teneva ragione quel c... di Rikolas"
Ritratto di Rikolas
13 novembre 2018 - 09:23
Ti rammento che il motore elettrico risale agli inizi dell'800 ed è antecendete al motore a combustione, che attualmente grazie a più di 120 anni di eseprizna è stato affinato a tal punto da avere un impatto ambientale minimo, al contrario del motore elettrico che continua ad avere grossi problemi legati all'utilizzo delle batterie. Evoluzione non è tornare indietro rispolverando vecchie tecnolgie, ma guardare avanti cercando nuove soluzioni. Percui ripassati un po' di storia iinvece di fare sarcasmo da bar...
Ritratto di Rikolas
13 novembre 2018 - 10:11
E' una tecnologia che ciclicamente si ripresenta ma puntualmente viene sempre accantonata, è successo tante volte nel corso degli ultimi 150 anni, questa non sarà certo l'ultima volta. Passata quest'ondata modaiola vedrete che si farà un passo indietro. I problemi relativi alle batterie permangono tutt'ora e sono pressochè irrisolvibili con le attuali tecnologie, soprattutto se si pensa all'inquinamento che provocherebbe una diffusione di massa, alla mancanza di materie prime, allo smaltimento delle batterie, al fabbisogno energetico per le ricariche. Bisogna essere realisti, non è questa la tecnologia del prossimo futuro, almeno non per il trasporto di massa come siamo abituati a pensarlo, dobbiamo guardare altrove e puntare maggiormente al trasporto pubblico, questa è reale evoluzion.
Ritratto di AlphAtomix
13 novembre 2018 - 09:55
Si spera che entro il 2030 avremo una nuova tecnologia, pensate al campo degli smartphone. Muovono miliardi e sono i più affamati di nuove tecnologie perché il litio non offre prestazioni adeguate. Sono già in sviluppo un sacco di nuove tipologie di batterie.
Ritratto di lotus37
13 novembre 2018 - 11:25
- Per secoli l'uomo ha inseguito l'eternità. Uno, Gianni Lisini, ricercatore dello Iuss-Eucentre, sembra essere riuscito a raggiungerla. L'ingegnere elettronico di Voghera (Pavia) sta mettendo a punto una 'pila eterna' che, una volta attivata, non smetterà mai di funzionare. Il prototipo brevettato ha una vita tra i 15 e i 20 anni, ma con delle correzioni può essere allungata. La super batteria è stata presentata al "Jotto Fair" di Pisa, evento che riunisce il mondo dell'imprenditoria di apparecchiature elettroniche e di sistemi tecnologici. Come funziona. Il brevetto riguarda un sistema di gestione di un accumulatore ibrido formato da una batteria chimica e da un set di “supercapacitori”: si tratta di condensatori in grado di immagazzinare cariche per migliaia di farad (unità di misura della capacità elettrica, ndr), sostenendo così un numero elevatissimo, quasi infinito, di cicli di ricarica. I vantaggi. Oltre a comprare una sola pila senza più buttarla, i vantaggi dell'invenzione di Lusini riguardano anche i costi e l'ambiente. Si ridurranno infatti gli interventi di manutenzione, con la possibilità di realizzare apparati autoalimentati per decenni. Con la pila eterna il problema dello smaltimento diverrebbe poi soltanto il brutto ricordo di un'epoca passata. "Per ora - ha spiegato l’ingegnere 40enne a La Provincia Pavese -, l’applicazione di questo sistema è immaginabile soprattutto su scala industriale ma sarebbe possibile anche, ad esempio, per l’alimentazione delle batterie delle biciclette a pedalata assistita. Si tratta di un meccanismo pulito. Le componenti - ha chiarito Lusini - sono a base di nanotubi di carbonio, senza metalli pesanti". La messa a punto del brevette, come ammesso dal ricercatore, è costata "come una macchina sportiva". Ma lo sforzo iniziale, immagina Lusini, sarà ripagato quando tutti useranno le pile eterne.
Ritratto di lotus37
13 novembre 2018 - 11:23
- Per secoli l'uomo ha inseguito l'eternità. Uno, Gianni Lisini, ricercatore dello Iuss-Eucentre, sembra essere riuscito a raggiungerla. L'ingegnere elettronico di Voghera (Pavia) sta mettendo a punto una 'pila eterna' che, una volta attivata, non smetterà mai di funzionare. Il prototipo brevettato ha una vita tra i 15 e i 20 anni, ma con delle correzioni può essere allungata. La super batteria è stata presentata al "Jotto Fair" di Pisa, evento che riunisce il mondo dell'imprenditoria di apparecchiature elettroniche e di sistemi tecnologici. Come funziona. Il brevetto riguarda un sistema di gestione di un accumulatore ibrido formato da una batteria chimica e da un set di “supercapacitori”: si tratta di condensatori in grado di immagazzinare cariche per migliaia di farad (unità di misura della capacità elettrica, ndr), sostenendo così un numero elevatissimo, quasi infinito, di cicli di ricarica. I vantaggi. Oltre a comprare una sola pila senza più buttarla, i vantaggi dell'invenzione di Lusini riguardano anche i costi e l'ambiente. Si ridurranno infatti gli interventi di manutenzione, con la possibilità di realizzare apparati autoalimentati per decenni. Con la pila eterna il problema dello smaltimento diverrebbe poi soltanto il brutto ricordo di un'epoca passata. "Per ora - ha spiegato l’ingegnere 40enne a La Provincia Pavese -, l’applicazione di questo sistema è immaginabile soprattutto su scala industriale ma sarebbe possibile anche, ad esempio, per l’alimentazione delle batterie delle biciclette a pedalata assistita. Si tratta di un meccanismo pulito. Le componenti - ha chiarito Lusini - sono a base di nanotubi di carbonio, senza metalli pesanti". La messa a punto del brevette, come ammesso dal ricercatore, è costata "come una macchina sportiva". Ma lo sforzo iniziale, immagina Lusini, sarà ripagato quando tutti useranno le pile eterne.
Ritratto di Santhiago
13 novembre 2018 - 14:08
Dai, ancora una volta...
Ritratto di lotus37
13 novembre 2018 - 11:24
- Per secoli l'uomo ha inseguito l'eternità. Uno, Gianni Lisini, ricercatore dello Iuss-Eucentre, sembra essere riuscito a raggiungerla. L'ingegnere elettronico di Voghera (Pavia) sta mettendo a punto una 'pila eterna' che, una volta attivata, non smetterà mai di funzionare. Il prototipo brevettato ha una vita tra i 15 e i 20 anni, ma con delle correzioni può essere allungata. La super batteria è stata presentata al "Jotto Fair" di Pisa, evento che riunisce il mondo dell'imprenditoria di apparecchiature elettroniche e di sistemi tecnologici. Come funziona. Il brevetto riguarda un sistema di gestione di un accumulatore ibrido formato da una batteria chimica e da un set di “supercapacitori”: si tratta di condensatori in grado di immagazzinare cariche per migliaia di farad (unità di misura della capacità elettrica, ndr), sostenendo così un numero elevatissimo, quasi infinito, di cicli di ricarica. I vantaggi. Oltre a comprare una sola pila senza più buttarla, i vantaggi dell'invenzione di Lusini riguardano anche i costi e l'ambiente. Si ridurranno infatti gli interventi di manutenzione, con la possibilità di realizzare apparati autoalimentati per decenni. Con la pila eterna il problema dello smaltimento diverrebbe poi soltanto il brutto ricordo di un'epoca passata. "Per ora - ha spiegato l’ingegnere 40enne a La Provincia Pavese -, l’applicazione di questo sistema è immaginabile soprattutto su scala industriale ma sarebbe possibile anche, ad esempio, per l’alimentazione delle batterie delle biciclette a pedalata assistita. Si tratta di un meccanismo pulito. Le componenti - ha chiarito Lusini - sono a base di nanotubi di carbonio, senza metalli pesanti". La messa a punto del brevette, come ammesso dal ricercatore, è costata "come una macchina sportiva". Ma lo sforzo iniziale, immagina Lusini, sarà ripagato quando tutti useranno le pile eterne.
Ritratto di lotus37
13 novembre 2018 - 11:24
- Per secoli l'uomo ha inseguito l'eternità. Uno, Gianni Lisini, ricercatore dello Iuss-Eucentre, sembra essere riuscito a raggiungerla. L'ingegnere elettronico di Voghera (Pavia) sta mettendo a punto una 'pila eterna' che, una volta attivata, non smetterà mai di funzionare. Il prototipo brevettato ha una vita tra i 15 e i 20 anni, ma con delle correzioni può essere allungata. La super batteria è stata presentata al "Jotto Fair" di Pisa, evento che riunisce il mondo dell'imprenditoria di apparecchiature elettroniche e di sistemi tecnologici. Come funziona. Il brevetto riguarda un sistema di gestione di un accumulatore ibrido formato da una batteria chimica e da un set di “supercapacitori”: si tratta di condensatori in grado di immagazzinare cariche per migliaia di farad (unità di misura della capacità elettrica, ndr), sostenendo così un numero elevatissimo, quasi infinito, di cicli di ricarica. I vantaggi. Oltre a comprare una sola pila senza più buttarla, i vantaggi dell'invenzione di Lusini riguardano anche i costi e l'ambiente. Si ridurranno infatti gli interventi di manutenzione, con la possibilità di realizzare apparati autoalimentati per decenni. Con la pila eterna il problema dello smaltimento diverrebbe poi soltanto il brutto ricordo di un'epoca passata. "Per ora - ha spiegato l’ingegnere 40enne a La Provincia Pavese -, l’applicazione di questo sistema è immaginabile soprattutto su scala industriale ma sarebbe possibile anche, ad esempio, per l’alimentazione delle batterie delle biciclette a pedalata assistita. Si tratta di un meccanismo pulito. Le componenti - ha chiarito Lusini - sono a base di nanotubi di carbonio, senza metalli pesanti". La messa a punto del brevette, come ammesso dal ricercatore, è costata "come una macchina sportiva". Ma lo sforzo iniziale, immagina Lusini, sarà ripagato quando tutti useranno le pile eterne.
Ritratto di schizzo650
13 novembre 2018 - 11:43
1
La sciocchezza più grossa è rimanere al palo, non investire nell'auto elettrica significa fallire, non a caso FCA cerca partner con tecnologia ibrido elettrica, quindi tra poco firmerà no un bel accordo con i coreani o con i cinesi, mentre qui troll particolato dipendenti sognano i naffettoni del futuro siete patetici
Ritratto di Giuliopedrali
13 novembre 2018 - 12:54
Be adesso mi sembra la volta buona per l'elettrico, dopo decenni di annunci e di show cars elettriche.
Ritratto di Whitechoc
13 novembre 2018 - 12:56
Ma quante caz**ate che leggo ogni volta che si parla di elettrico esce sempre qualche sapientone o qualche scienziato dall'oltretomba che riecheggia con i suoi sermoni sull'imoribabile futuro dell'elettrico. E poi ancora con questa storia che produrre batterie elettriche è più inquinante che la benzina e il diesel che va girando, ma stiamo scherzando? Allora dati di fatto alla mano volete sapere cosa che conviene? Ve lo spiego io: auto ibrida come quella che ho io con impianto GPL o metano. Consumi medi 38km/LT, trovatemi un'auto che fa questi consumi e poi parliamo di cosa consuma più o cosa consuma meno. Tra l'altro quanto volete campare? Parlate di evoluzioni riflessi riflessi tra 100 o più anni capisco che si pensa al futuro dei propri figli però sinceramente io al momento penso ai soldi che mi rientrano in tasca consumando poco con un auto. Tutto il resto delle ipotesi e commenti vari è aria che esce dalla bocca e soldi che continuano ad entrare nelle tasche di quei fott**i banchieri e petrolieri.
Ritratto di Rikolas
13 novembre 2018 - 13:09
Le case petrolifere hanno tutto l'interesse affinchè l'elettrico prenda piede, INFORMATI! Le colonnine come pensi che vengano alimentate? Dall'aria? L'ENI e la Total hanno già stipulato contratti miliardari per assicurarsi nei rispettivi paesi l'erogazione della corrente elettrica per le colonnine, serviranno quantità enormi di petrolio per alimentarle! Ma è possibile che non ci si documenta un po'? Ma li leggete i giornali? L'elettrico NON fa diminuire l'inquinamento ne la richiesta di petrolio , si sposta solo il problema senza risolverlo! Siate meno superifciali per favore...
Ritratto di IloveDR
13 novembre 2018 - 13:14
3
e poi è più facile trasportare l'energia elettrica che la benzina con le autobotti...su questo hai ragione...
Ritratto di Rikolas
13 novembre 2018 - 15:36
IloveDR, è più facile trasportare la corrente elettrica? Scusa se te lo chiedo ma... che studi hai fatto nella tua carriera scolastica? No perchè da questa affermazione credo che ti manchi qualche informazione di carattere "tecnico". Un consiglio: scendi dalle nuvole e rimani coi piedi per terra
Ritratto di IloveDR
13 novembre 2018 - 16:32
3
ti stavo dando ragione su un TUO concetto, ti ho frainteso, scusa... allora hai torto
Ritratto di Whitechoc
13 novembre 2018 - 13:21
Ma infatti ribadisco il concetto: considerando che tra 30 anni forse non ci sarò nemmeno più, che caz** me ne frega, io voglio risparmiare e voglio farlo ora. Forse l il mio commento non è stato capito. È un consiglio che do a quei poveri cristi che si affidano alle parole pronunciate da quelli come te, @Rikolas. Io già risparmio, agli altri consiglio di fare come me se veramente vogliono risparmiare
Ritratto di Santhiago
13 novembre 2018 - 14:12
Scusa, non ho capito, la tua auto è ibrida, o gpl, o metano?
Ritratto di Rikolas
13 novembre 2018 - 15:33
Risparmiare con l'auto elettrica? Buona fortuna. Cominciate a informarvi in banca per aprire un bel mutuo sull'acquisto di una nuova auto elettrica, se siete fortunati forse (e benestanti) ve lo concedono. Vi sfugge forse qualcosina relativo ai costi... se credete che l'auto elettrica sarà resa disponibile a tutti a prezzi accessibili, beh vivete davvero nel mondo di Biancaneve e i sette nani. Tanti auguri e buona fantascienza a tutti!
Ritratto di Mbutu
13 novembre 2018 - 14:44
Per carità, immagino che la ricerca sia un po' più "ariosa" di così. Perché per prevedere che i costi scenderanno non è che ci voglia Nostradamus. Rispondendo a Morino: sicuramente il modello di città car di cui parli è il più centrato attualmente. Ma il mega SUV o la hypercar sono più utili per rientrare dei costi e generare interesse.
Ritratto di mika69
13 novembre 2018 - 15:15
Nel 2030 ci saranno ancora le batterie al Litio? Estickazzi.... malmessi siamo.
Ritratto di mika69
13 novembre 2018 - 15:17
Serve la ricarica da rinnovabili per un parco auto enorme... I governi si diano da fare altrimenti non si fa altro che spostare la centrale di inquinamento...il che magari libererà le città dallo smog, ma il livello totale alla fine non diminuirà.
Ritratto di Rikolas
13 novembre 2018 - 15:28
Sogni, utopie, fantascienza, chiamala come vuoi. Le fonti rinnovabili sono costose e poco redditizie, alla fine ci si basa per l'80% sempre sui combustibili fossili, una vera fonte energetica a "basso costo", quindi l'auto elettrica di massa è e rimane utopia. Tutti "esperti" e convinti di cosa sarà la mobilità nel 2030/40/50, mi fanno soltanto sorridere perchèNESSUNO sa come sarà davvero, basta una nuova scoperta o un investimento su altre tecnolgie più redditizie che l'elettrico finisce in una bolla sapone. Non siamo ancora pronti alla reale sostituzione dei motori a combustione, ci sono solo studi, qualche costosissimo prototipo e un paio di supercar-giocattolo per arricchiti californiani, il resto è pura fantascienza, anche perchè lo ribadisco anacora una volta: l'elettrico è una tecnologia vecchia spacciata per "novità", dicesi business.
Ritratto di mika69
13 novembre 2018 - 16:40
"perchè NESSUNO sa come sarà davvero" dici te... quindi nemmeno te, dico io. Però ti spendi con assolutismi di cui tu stesso dubiti. Io invece penso che l'hardware debba comunque svilupparsi per bene, cioè il complesso auto elettrica...poi il salto si farà quando si troverà una forma di accumulazione e produzione energia adeguati. Un nuovo componente, una nuova tecnologia, non sò, ma comunque da applicare ad un hardware collaudato e ad una rete di distribuzione resa nel frattempo capillare. Non vedo il senso poi di vendere le auto elettriche a costi così elevati se i guadagni come dici te sono enormi...non ha proprio senso commercialmente.
Ritratto di acterun
13 novembre 2018 - 16:55
Le batterie costeranno meno, le auto di più e il profitto è servito.
Ritratto di palazzello
14 novembre 2018 - 09:00
Non credo proprio che i prezzi si abbasseranno!! Inoltre è uscito un articolo dove si parla di quanto costerà fare il "pieno" con un elettrica e i costi anche se inferiori a benzina diesel metano e gpl ma non tanto inferiori come si pensava!! Che dire...di male in peggio!!!
Ritratto di joft
14 novembre 2018 - 11:47
Costi di manutenzione ridotti (meccanica ridotta), costo "carburante" ridotto. Ad oggi costeranno pure di più, ma a regime a mio parere non c'è scampo: se la ricarica verrà resa agevole e diffusa ovunque, converranno. Un articolo interessante -> https://www.automoto.it/eco/paolo-vanzetto-vi-racconto-i-miei-100-000-km-su-un-auto-elettrica.html
Ritratto di Marco_Tst-97
14 novembre 2018 - 13:16
Costo "carburante" ridotto ma capacità richiesta della batteria tale che una carica costa quanto un pieno di un'auto con un serbatoio da 70 litri. Meccanica ridotta per modo di dire, perché trasmissione, sospensioni, circuiti dei fluidi rimangono comunque e di solito non è il motore a dare problemi, ma altre parti dell'auto che anche le elettriche hanno (parlo per esperienza di richiami e interventi vari). Ci sono persone che con le auto termiche hanno raggiunto anche i 300 000 km senza problemi: cerca, così forse capirai che il fatto che una persona abbia raggiunto i 100 000 km con un'auto elettrica non sia cosa così trascendentale. Per avere un sistema di ricarica abbastanza diffuso da garantire una completa sostituzione delle auto termiche si dovrebbero mettere le colonnine anche nei campi coltivati.
Ritratto di joft
14 novembre 2018 - 17:11
Analisi parzialmente condivisibile, meno condivisibile il tuo tono. Riguardo ai costi "carburante" vuoi dirmi che spenderei di più con un'auto elettrica? se vogliamo valutare ls differenza basta far riferimento al costo al km e non credo sia paragonabile (es. https://www.adnkronos.com/soldi/economia/2017/07/27/quanto-costa-chilometro-auto-elettrica_8EorlO3XtQ5DAczLBdKxxO.html). Per il resto è innegabile che la parte meccanica sia ridotta rispetto a un'auto a motore termico, poi che la parte "mancante" non causi alcun problema è discutibile (es. cambio, oltre a motore ecc.). Poi non mi sembra di aver detto che è fantastico che un'auto elettrica raggiunga i 100000 km, le mie parole sono state "articolo interessante". Riguardo al sistema di ricarica, oltre al discorso relativo alla ricarica in movimento su cui si fanno sempre più studi (es. http://www.rinnovabili.it/ambiente/inquinamento/ricarica-batterie-auto-elettriche/), avere delle postazioni di ricarica ad induzione nelle aree di parcheggio non è un'utopia (le aree di parcheggio non sono sempre necessariamente in un singolo piano), così come averla nel proprio garage, per cui penso che i campi coltivati possano rimanere tali.