BATTERIE DELICATE? NON COSÌ TANTO - Ormai è chiaro, la batteria è non soltanto il componente più costoso di un’auto elettrica ma è anche quello che probabilmente risentirà di più dello scorrere del tempo e dei chilometri. Gli altri componenti sono molto longevi, a partire dal motore che ha solo 3-4 parti in movimento - il rotore e i cuscinetti che ne sostengono l’albero - per arrivare all’elettronica (inverter, caricabatteria e gestione della batteria). In realtà le batterie delle elettriche sono ben diverse da quelle dei telefoni cellulari, che spesso cedono prima rispetto alle altre parti, e possono durare molto a lungo (qui per saperne di più). Esse sono infatti costruite solidamente, per resistere all’ambiente dei veicoli che è piuttosto “ostile”, e sono tenute alla giusta temperatura da un vero e proprio impianto di climatizzazione. Questo dà alle case una certa sicurezza tanto che la garanzia prolungata è ormai quasi standard: mediamente si assicura che la batteria conserverà almeno il 70% della capacità nominale per 8 anni o 160.000 km.
QUANTO È IN SALUTE LA BATTERIA? - Con queste premesse si capisce l’esigenza di conoscere in dettaglio la salute della batteria, per esempio dovendo vendere o comprare un’elettrica usata. La situazione comincia a essere attuale: nei siti dedicati alla compravendita di automobili usate le elettriche sono ormai migliaia, nella sola Italia, e concessionarie e venditori “fisici” le hanno nei loro saloni. Le concessionarie e le assistenze ufficiali possono fare un battery check preciso, ma mediamente non sembrano essere molto disponibili. Benvenuta è quindi l’idea dell’austriaca Aviloo, che offre un check completo della batteria prendendo i dati direttamente dalla porta della diagnosi OBD. Una volta immessi i dati dell’auto si ordina il test (che costa 180 euro) dal sito dell’azienda. Dopo pochi giorni arriva un apparecchio da collegare alla porta di diagnosi con il cavo in dotazione. Si carica la batteria al 100% e si inizia il test, dando il via con un link che arriva sul cellulare. Occorre procedere fino a scaricare del tutto, o quasi, la batteria fin quasi allo zero, preferibilmente non fermandosi per più di 90 minuti. Una volta scaricata la batteria inizia l’elaborazione di dati e entro 24 ore si riceve il risultato del test, che esprime la capacità come percentuale del valore nominale. L’azienda sostiene che il risultato è piuttosto preciso perché ottenuto direttamente dai dati del battery pack e non dal calcolo dello stato di salute effettuato dal controller (Battery Management System - BMS) di bordo, che lavora con algoritmi sconosciuti. Rimane il costo non indifferente e il fatto di dover scaricare tutta la batteria viaggiando quasi di continuo, ma in Aviloo stanno lavorando per migliorare questi aspetti.
PRENDIAMOCENE CURA (DELLA BATTERIA) - Le moderne batterie agli ioni di litio delle auto elettriche hanno la “pelle dura”, ma possiamo mantenerle in buona salute seguendo delle precauzioni. Le celle non amano le condizioni estreme e quindi, se possibile, non esponiamole al gelo e al caldo torrido. Estreme, e quindi da limitare il più possibile, sono anche le ricariche ad alta potenza e le scariche violente. Tradotto in pratica questo vuol dire limitare il ricorso alle ricariche fast e non esagerare con le accelerazioni a tavoletta (pratica che comunque accorcia la vita a tutti i veicoli). La regola di non far scaricare troppo la batteria è sempre valida: tenerla fra il 20 e l’80% della carica è una buona cosa. Un’accortezza non molto nota è il non lasciarla troppo tempo al 100%: se si carica la batteria al massimo in previsione di un viaggio sarebbe opportuno partire non appena si raggiunge il “pieno”. In ogni caso non facciamoci troppe paranoie: esistono auto elettriche con centinaia di migliaia di chilometri sul groppone che godono di ottima salute, batteria compresa.