Abbiamo incontrato a Ginevra Oliver Blume (
qui sopra), che dallo scorso ottobre è direttore e amministratore delegato della
Porsche. Sullo stand facevano bella mostra le novità del Salone: la sportivissima 911 R e le 718 Boxster con motori quattro cilindri turbo. Abbiamo iniziato la nostra chiacchierata proprio dalle nuove spider.
Iniziamo dal nome. Perché 718?
Si chiama così un modello da competizione del 1957, che ebbe molto successo. Si tratta di una spider con motore quattro cilindri boxer montato al centro, proprio come la nuova 718 Boxster.
La grande novità sono i motori a quattro cilindri turbo, che prendono il posto dei sei cilindri. Perché questa scelta?
Le nuove spider sono più potenti e, al contempo, più efficienti. Il 2.0 della 718 Boxster sviluppa 300 cavalli e il 2.5 della versione S, che ha la turbina a geometria variabile, un’esclusiva Porsche nelle vetture a benzina di serie, ben 350. Si tratta di un guadagno di 35 CV rispetto alle Boxster precedenti, con consumi fino al 13 per cento più bassi. Per la 2.0, il valore medio ufficiale è di 14,5 km/litro. C’è poi da dire che il due litri ha una coppia massima di 380 Newtonmetri, 100 più di prima, e disponibili costantemente da 1950 a 4500 giri, mentre il 2.5 raggiunge i 420 Nm, ovvero 60 più di prima, tra 1900 e 4500 giri.
Come cambiano le prestazioni?
La 718 Boxster equipaggiata con gli optional del cambio a doppia frizione PDK e del pacchetto Sport Chrono scatta da zero a 100 km/h in 4,7 secondi, guadagnando 8 decimi. La S ne impiega solo 4,2, con un miglioramento di sei decimi. Le velocità massime sono rispettivamente di 275 km/h e 285 km/h. Ci tengo a precisare che sono stati aggiornati anche il cambio robotizzato a doppia frizione, i freni e le sospensioni. Tranne che per i coperchi dei bagagliai, il parabrezza e la capote, la carrozzeria è nuova, mentre nell’abitacolo sono inediti il cruscotto e il display “touch” nella consolle.
I nuovi motori arriveranno anche sulla coupé Cayman?
Sì, entro quest’anno. I nuovi modelli si chiameranno 718 Cayman.
Pochi mesi fa ha debuttato la 911 Carrera con un nuovo 3.0 turbo a sei cilindri. I motori di Carrera e 718 Boxster hanno delle parti in comune?
Sì, i motori B4 e B6 (dal numero dei cilindri) fanno parte della stessa famiglia, siglata 9A2, e sono stati sviluppati insieme. Circa il 60% dei componenti sono uguali, o comunque molto simili dal punto di vista tecnologico.
Si parla di una 911 ibrida plug-in in arrivo nel 2018. Ci può dire qualcosa su questa vettura? Sarà forse una 4x4 con motore elettrico anteriore?
Confermo che stiamo pensando a una 911 ibrida, ma è ancora presto per parlare dei dettagli tecnici.
L’arrivo dei nuovi motori turbo, a quattro e sei cilindri, significa la fine degli aspirati siglati Porsche, così apprezzati dai più appassionati?
No. Proprio qui a Ginevra presentiamo la 911 R (foto qui sotto), un modello dallo stile classico e dal carattere estremamente sportivo, dotato di un 4.0 aspirato da 500 cavalli e di un cambio manuale a sei marce e corsa breve della leva. La R, che produrremo in una serie limitata di 991 esemplari, si affianca alle altre 911 aspirate ad altissime prestazioni, le GT3 e GT3 RS. E potete stare certi che realizzeremo questo tipo di vetture anche in futuro.
Dalla Mission E, il prototipo di berlina elettrica con 600 CV presentata lo scorso anno, otterrete una vettura di serie prima del 2020. Ritenete che il mercato sia pronto per un’auto di questo tipo?
Lo sviluppo della mobilità elettrica dipende in larga misura dal fatto che i clienti la accettino. Con questo, faccio riferimento all’auto in sé e ai suoi parametri fondamentali, quali l’autonomia e i tempi di ricarica. Ma giocano un ruolo decisivo anche la capillarità della rete delle stazioni di ricarica, con l’introduzione di colonnine ad alta potenza per la ricarica rapida, e la standardizzazione delle prese. Pensiamo che i governi dovrebbero sostenere la creazione di queste infrastrutture.
State vendendo più suv, berline o sportive a due porte? Cosa prevedete per il futuro?
Da sempre, il nostro obiettivo è quello di offrire le auto più sportive in ciascuna delle categorie dove siamo presenti. Pensiamo di esserci riusciti piuttosto bene, considerando che nel 2015 le vendite sono cresciute del 19 per cento rispetto al 2014. Grazie ai risultati eccellenti di Cayenne e Macan, oggi le suv sono al primo posto nelle nostre vendite, seguite dai modelli a due porte. Riteniamo che questa situazione non cambierà nel prossimo futuro, perché prevediamo che la richiesta di suv crescerà ulteriormente. La domanda di coupé e cabriolet è invece più stabile, e dipende molto dal singolo prodotto, dall'appeal del modello.
Quali sono i mercati più interessanti per Porsche?
Nel 2015, per la prima volta, la Cina è diventata il paese dove abbiamo venduto più auto e, insieme a Europa e Stati Uniti, rappresenta oggi il nostro mercato più importante. Tuttavia, una presenza globale equilibrata è molto importante per noi, dato che l'incertezza economica e politica mondiale è destinata a proseguire.
La concept Sport Turismo derivata dalla Panamera è piaciuta molto, e da qualche tempo circolano dei prototipi, in fase di collaudo. Arriverà l’auto di serie?
Quel che posso dire è che vi mostreremo la Panamera tutta nuova già quest'anno. Poi, vedremo...