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BMW i Hydrogen NEXT: prosegue lo sviluppo

Pubblicato 31 marzo 2020

Nel 2022 la BMW realizzerà una piccola flotta di X5 elettriche alimentate da una nuova generazione di celle a combustibile.

BMW i Hydrogen NEXT: prosegue lo sviluppo

CI CREDE - La BMW, nella sua visione sullo sviluppo di sistemi di propulsione alternativa, continua a puntare sulla tecnologia delle celle a combustibile alimentate a idrogeno. Nonostante quest’ultima non sia ancora matura per una diffusione su vasta scala, la BMW, che dal 2013 collabora con la Toyota per lo sviluppo dell’idrogeno (entrambe le aziende sono membri dell’Hydrogen Council), crede che questa tecnologia troverà maggior impiego in applicazioni che non possono essere elettrificate direttamente, come il trasporto pesante a lunga distanza.

LA PRIMA SARÀ LA X5 - Un tassello fondamentale nella strategia di sviluppo dei sistemi a celle a combustibile a idrogeno, è la Hydrogen Next, variante della suv BMW X5 equipaggiata con questa alimentazione, presentata al salone di Francoforte 2019. La casa tedesca ha diffuso qualche dettaglio tecnico in più sulla Hydrogen Next, che dovrebbe debuttare a partire dal 2022 su una piccola serie di X5 convertite, per poi essere prodotta in serie a partire dal 2025.

FINO A 500 KM - Il cuore della vettura sperimentale della BMW è la cella a combustibile (guarda il video qui sotto), nella quale l’ossigeno catturato dall’atmosfera si combina con l’idrogeno stivato in due bombole da 700 bar, che possono contenere fino a 6 kg d’idrogeno. La reazione chimica produce acqua e energia elettrica generando una potenza di 170 CV. La fuel cell funge, in pratica, da generatore per una seconda batteria, di tipo tradizionale, denominata di picco, che a sua volta alimenta il motore. Nel complesso sono disponibili fino a 374 CV. Batteria e motore sono gli stessi che debutteranno con la iX3. Il rifornimento di idrogeno liquido richiede solo 3-4 minuti e l’autonomia dovrebbe consentire di percorrere 500 km.

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Ritratto di 82BOB
31 marzo 2020 - 16:20
2
Senza una rete capillare... peccato, sono comunque interessanti le vetture a idrogeno, e se per produrlo si usano in percentuale elevata le fonti alternative anche il pianeta ringrazia!
Ritratto di v8sound
31 marzo 2020 - 16:21
Mah, allo stato dell'arte l'idrogeno presenta tantissimi limiti e, considerando l'energia utilizzata per scomporlo (in natura si trova combitato con altre sostanze) ne esce sconfitto valutandone il bilancio energetico. Però ha il vantaggio di essere esso stesso un vettore energetico, non un semplice contenitore di energia prodotta altrove. Non é un caso che costruttori tradizionali come Toyota, Mercedes, BMW ma anche altri, stiano andando verso questa tecnologia e guarda caso sono più o meno gli stessi che meno spingono verso la tecnologia BEV, che ha dei limiti evidenti, non sul prodotto auto in sé e nemmeno sulla fruibilità da parte dell'utente, quanto piuttosto a livello di infrastruttura, produzione dell'energia necessaria e, soprattutto, in ordine al trasporto ed allo stoccaggio della stessa. Tutti aspetti che con l'idrogeno si potrebbero superare con minori difficoltà.
Ritratto di v8sound
31 marzo 2020 - 16:23
Ovviamente strada da fare ne ha, ma altrettanto valide e promettenti sono le potenzialità di questa tecnologia.
Ritratto di RubenC
31 marzo 2020 - 16:33
2
In realtà l'idrogeno ha molti, ma molti più problemi di infrastruttura rispetto all'elettrico... Per fare un esempio stupido, se tu ti trovassi con una bev scarica in una cittadina nel Congo troveresti comunque una presa dove caricarla con una certa facilità, con l'idrogeno la vedo dura. Ovviamente è un esempio scemo, ma rende l'idea.
Ritratto di Giuliopedrali
31 marzo 2020 - 16:53
Speriamo per l'idrogeno. Comunque trovo il design delle SUV BMW piuttosto pesante, troppo legato alla prima X5 di fine anni 90, carina solo la piccola X1, troppe superfici vetrate e forme che rissentono ancora del fuoristrada / station wagon, molto migliori le tanto criticate SUV coupè tipo la X6 che infatti viene copiata come forma anche da Changan Cs85, Geely XingYue ed altre.
Ritratto di v8sound
31 marzo 2020 - 16:54
Certamente, ma siamo solo all'inizio. Del resto anche le auto a combustione necessitano dei distributori e, quasi tutti almeno, siamo dell'opinione che le endotermiche siano più fruibili rispetto alle BEV, questo perché le aree di servizio sono presenti capillarmente nel territorio, eppure una presa di corrente a casa l'abbiamo tutti!
Ritratto di RubenC
31 marzo 2020 - 17:01
2
Sì ma la diffusione del termico è avvenuta in un altro periodo storico, quando la diffusione dell'energia elettrica era minore, ma soprattutto quando la tecnologia delle batterie non era sviluppata come oggi. Quindi sì, l'infrastruttura per la distribuzione di benzina e gasolio è assai capillare (anche se poter caricare a casa è una comodità assurda), ma per ragioni storiche e quindi non è la stessa cosa che l'idrogeno.
Ritratto di v8sound
31 marzo 2020 - 17:36
Era semplicemente uno spunto di riflessione collegato al tuo esempio precedente. Tornando sul pezzo, tieni presente che le variabili in gioco sono molte, non è solo questione di infrastruttura più o meno onerosa da adattare oppure realizzare ex novo. Del resto, 15 anni fa' tra gli addetti ai lavori, anche ai piani alti, chi avrebbe scommesso che nel 2020 le BEV avrebbero rappresentato solo l'1% o poco più del venduto? Ben pochi credo, le previsioni dell'epoca indicavano addirittura il 40%... anche se poi, a dirla tutta, non che abbiano fatto chissà che cosa per permetterne una massiccia diffusione. Eppure i limiti "populisti" dell'elettrico sono spesso più imnaginari che reali: in primis l'autonomia, poi la ricarica e ultimamente, anche i costi. E tu lo sai bene, visto cosa guidi. Sia chiaro, non saranno fruibili da tutti, ma è altrettanto vero che siamo ben distanti dai numeri dei potenziali fruitori. Quindi abbiamo, esempio, su 100 automobilisti 50 potenziali fruitori ma 1 solo acquirente. Uno che potrebbe diventare a breve 3 o anche 5, ma sempre molto distante dai 50 che nel frattempo potrebbero essere 70... non pensi che i grandi costruttori queste considerazioni non le facciano e non se ne chiedano le motivazioni? Io penso di sì e son convinto che tale circostanza li porterà a sviluppare maggiormente la tecnologia PHEV e, parallelamente, l'idrogeno.
Ritratto di v8sound
31 marzo 2020 - 17:38
L'esempio numerico era riferito alle BEV
Ritratto di Old Preside
31 marzo 2020 - 16:58
2
E' un luogo comune. L'idrogeno viene prodotto in centinaia di migliaia di tonnellate dallo steam reforming del metano. Semplicemente non è noto in quanto va ad alimentare la miscela di sintesi per l'ammoniaca, che serve per i fertilizzanti. Nella fuel cell l'idrogeno non brucia, e ciò rende nel ciclo integrato il bilancio di energia positivo. Il problema sono solo le bombole e la rete di distribuzione. Problema superabile molto facilmente a livello politico.
Ritratto di pikkoz
31 marzo 2020 - 18:53
"Nella fuel cell l'idrogeno non brucia, e ciò rende nel ciclo integrato il bilancio di energia positivo" Abbi pazienza, non mi e' chiaro il concetto che vuoi esprimere, perche' a me pare che i ciclo del idrogeno sia tutt'altro che a bilancio positivo.
Ritratto di Al Volant
31 marzo 2020 - 16:55
Mah.. Io ho sempre più l'impressione che si stia andando verso un medioevo tecnologico.. E non nel senso di "Vecchio" sia chiaro, ma di statico, chiuso..
Ritratto di remor
31 marzo 2020 - 17:12
Non voglio esagerare ma fra prendi e lascia penso siano una quindicina di anni (se non più) che sento parlare di abbinata del marchio all'idrogeno. Con questa progressione...
Ritratto di pikkoz
31 marzo 2020 - 18:47
Forse sara' il peso della batteria che serve per le prestazioni ma 500km con 6kg di idrogeno e' un po' pochino in quanto una Nexo ce ne percorre 660km. Per produrre 6kg di idrogeno ci vogliono circa 360kWh di corrente.
Ritratto di Claus90
31 marzo 2020 - 19:37
Questo è un ottimo sviluppo da parte di Biemmevu'.
Ritratto di Giuliopedrali
1 aprile 2020 - 08:18
Penso che sia più promettente lo sviluppo dell'idrogeno di Toyota che punta sull'idrogeno come alternativa all'ibrido e non all'elettrico, la nuova Mirai è anche un'auto moto bella e interessante, quasi un brand nel brand e sono vendute normalmente.
Ritratto di Mbutu
1 aprile 2020 - 10:58
L'idrogeno sarebbe ottimo perché risolverebbe il problema dei tempi di ricarica e, ancora di più, stabilizzerebbe la produzione. Certo è ancora un problema produrlo e distribuirlo. Ad oggi, idealmente, lo vedrei bene per trasporto pesante a lunga distanza: una rete anche non capillare sulle principali strade potrebbe essere sufficiente. Resterebbe il problema costo.
Ritratto di Giulio Menzo
1 aprile 2020 - 12:15
2
Con una rete capillare sarebbe la soluzione ideale. Io spero per l'idrogeno perché, nonostante abbia alti costi per separarlo dalle sostanze a cui è unito,si trova in natura,per fare un esempio nell'acqua. Inoltre sarebbe meglio dell'elettrico sulle lunghe distanze a mio parere,perché con bombole grandi su magari una berlina grande tipo serie 5 si riuscirebbero a fare sui 7-800km per azzardare una cifra. Inoltre le bombole (correggetemi se sbaglio) durano mediamente di più di una batteria per le EV,perché virtualmente andrebbe bene all'infinito,tranne in caso di rottura delle bombole stesse. Poi,magari con una rete capillare in autostrada,sarebbe imbattibile in quello scenario,mentre non conviene in città dato che le batterie,seppur pesanti,nella maggior parte dei casi non compromettono a fondo l'agilità di cui una vettura ha bisogno per muoversi nelle vie cittadine. Il costo invece permane,ma quello credo si ammortizzi usando molto l'auto nei percorsi a lunghe distanze
Ritratto di Mbutu
1 aprile 2020 - 15:49
In realtà quello dell'autonomia con un pieno è un problema tutto elettrico. Perché visti i tempi di ricarica è necessario fare percorre più km possibile prima di attaccare l'auto alla presa. Con delle "ricariche" veloci come una sosta al distributore quando hai 4/500 km sei a posto (a patto, ovviamente, di avere una rete di distribuzione adeguata). Le case si riempiono la bocca con gli slogan "800 km con un pieno" solo perché ingrandire il serbatoio su una termica è semplice. Ma non è certo il fatto di fare uno o due pieni in più sulle lunghe distanze a rappresentare un problema.
Ritratto di pikkoz
1 aprile 2020 - 18:01
Nelle FCEV non sono le bombole tanto la vita della cella a combustibile che e' mediamente uguale od inferiore ad una batteria al litio attuale. Un altro dei problemi dei idrogeno e' che nonostante le pressioni in gioco , le bombole rubano molto spazio , (circa 25l per kg stivato) per questo FCEV con oltre 500km di autonomia sono tutti SUV o berlinone da oltre 5 metri di lunghezza , 7-800km su una serie 5 vorrebbe dire sacrificare grand parte del bagagliaio, se il pacco batterie puo' far parte della struttura della vettura diminuendo il baricentro e comformandosi piu' facilmente , le bombole che devono avere una forma particolare, non possono essere in comunicazione con l'interno vettura e non devono essere sottoposte a stress meccanici, sono piu' problematiche . Le batterie al litio saranno "pesanti" ma il sistema fuel cell idrogeno e' bello pesante tant'e' che una mirai da 500km pesa poco piu' di una model 3 con autonomia simile, c'e' da dire pero' che grazie al fatto che all aumentare dell autonomia viene richiesto principalmente un aumento di volume ,sulle FCEV vuol dire che vetture di grandi dimensioni possono avere autonomie superiori con meno ritorni negativi (per questo molto lo reputano piu' adatto ai trasporti pesanti), cosa opposta invece, dove piu' le vetture sono piccole e compatte e meno l'idrogeno e' favorito, una e-up ad idrogeno sarebbe difficile produrla oggi con le stesse caratteristiche. Il ragionamento che fai rispetto alla citta' non lo vedo corretto, il peso di una vettura influisce molto sui consumi e l'efficienza , in autostrada invece conta molto piu' l'areodinamica, va detto pero' che FCEV e EV nonostante il loro peso , si guidano molto ma molto piu' facilmente per le caratteristiche del erogazione del motore elettrico (ne hai mai guidata una?) oltre che grazie alla compattezza del motore e' possibile angoli di sterzata molto ridotti. Riguardo all autostrada ,se ci sono fast charger ogni 300km se si rispettano i 130km/h e si puo' fare una sosta di 15-20 minuti ogni 2-2.5ore di guida , ci sono EV ,oggi, che ti permettono di fare oltre 1000km in 10 ore di guida senza grossi problemi. La velocita' del rifornimento del idrogeno e' pero' molto relativa e dipendente tantissimo dall affluenza della pompa, una pompa idrogeno puo' anche riuscire a fare un rifornimento in 5 minuti grazie a un sistema di polmoni,compressori e riscaldatori, ma continuamente una pompa ad idrogeno tra quelle piu' grandi e costose difficilmente riesce a fare piu' di 3-4 pieni l'ora.
Ritratto di ste74
2 aprile 2020 - 00:33
Se la Mirai e la Nexo a idrogeno stanno sugli 80.000€, questa BMW tranquilla arriva sui 120.000€.
Ritratto di FRANCESCO31
2 aprile 2020 - 18:35
l' ITALIA dovrebbe puntare ferocemente su queste auto, come se non esistesse un domani. L' Italia non ha carbone, non ha gas, non ha petrolio . . . non ha scelta. E contemporaneamente dobbiamo costruire almeno 100 reattori nucleari x la produzione dell' Idrogeno. Il nucleare è fondamentale x tutta la filiera dell'idrogeno , ma x costruirlo dovremo battere i petrolieri e le loro prostitute intelettuali che faranno di tutto x impedirlo
Ritratto di RubenC
2 aprile 2020 - 18:38
2
"L' Italia non ha carbone, non ha gas, non ha petrolio" Non è chiaro perché questo implichi che bisogna puntare sull'idrogeno (utilizzando, fra l'altro, energia nucleare) anziché sull'elettrico (e magari da fonti rinnovabili, già abbastanza sviluppate in Italia).
Ritratto di FRANCESCO31
3 aprile 2020 - 13:44
si può usare sia l'idrogeno che l' eletrico ; il 1° serve x i suv e le grandi percorrenze, il 2° x le city-car. Le fonti rinnovabili sono costate un patrimonio x produrre qualche punto percentuale di energia nazionale