CONTENERE I COSTI - Una talpa avrebbe rivelato all'agenzia Reuters che BMW e Hyundai starebbero discutendo di un possibile accordo per sviluppare una nuova generazione di motori modulari. Le trattative sarebbero ancora in fase iniziale, e avrebbero lo scopo di condividere i costi di sviluppo, stimati tra gli 1 e i 2 miliardi di euro. I bilanci delle due case automobilistiche sono infatti sempre più appesantiti dai costi di sviluppo per nuovi motori, che devono essere più efficienti nei consumi e nelle emissioni, in ossequio a regole più ferree contro l'inquinamento disposte dalle istituzioni nazionali ed internazionali. Park Sang-won, analista all'Eugene Investment & Securities ha dichiarato alla Reuters che il possibile accordo porterebbe BMW (in alto la sede di Monaco) ad avvantaggiarsi delle economie di scala dell'azienda coreana, che dal canto suo trarrebbe beneficio dell'avanzata tecnologia tedesca riguardo ai motori a benzina, specialmente quelli di maggiore cubatura. Stando ad altre indiscrezioni, invece, sembra che l'accordo possa riguardare le trasmissioni automatiche del gruppo coreano, che potrebbero essere utilizzate su alcuni modelli bavaresi.
La sede del gruppo Hyundai-Kia a Seoul.
DOPPIA SMENTITA - Secondo la stessa fonte, pare che il vicepresidente di Hyundai Motor Group Eui-sun Chung (nonché figlio del presidente Mong-koo Chung) abbia già incontrato un ristretto gruppo di dirigenti a Monaco. Una nota ufficiale di Hyundai smentisce però queste indiscrezioni, bollandole come infondate. Anche l'amministratore delegato della BMW, Norbert Reithofer, ha dichiarato che altre collaborazioni non sono all'orizzonte. Nel farlo ha ricordato che l'azienda tedesca ha già diversi accordi in atto o in fase di trattativa avanzata. Tra gli altri, la BMW sta negoziando con la General Motors lo sviluppo congiunto di tecnologie future come le celle a combustibile, e potrebbe allargare la cooperazione con il gruppo Peugeot-Citroën anche per quanto riguarda i motori a benzina. La BMW ha inoltre una partnership attiva con la Toyota, per la quale fornirà motori diesel in Europa a partire dal 2014 mentre l'azienda giapponese condividerà il know how sulle batterie a ioni di litio.