NUOVO SISTEMA - La senatrice Laura Puppato ha rilanciato nei giorni scorsi la possibilità di aggiornare le regole per il calcolo della tassa automobilistica, il cosiddetto bollo auto, il tributo a favore delle regioni italiane che grava sulle auto e le moto immatricolate nel nostro Paese. Puppato, del Partito Democratico, fa parte della Commissione ambiente del Senato e ha parlato della questione con l’agenzia AdnKronos, riprendendo una proposta ventilata a giugno dal Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. Il nuovo criterio sarebbe basato su un metodo proporzionale, dove l’ammontare del bollo viene conteggiato in base al tasso di inquinamento del veicolo e non più secondo la potenza del motore. Ciò avviene già in alcuni Paesi europei, a partire dalla Germania, dove la tassa di circolazione è stabilita a partire dalla cilindrata e sulle emissioni di anidride carbonica.
CRITERI DI MERITO - Oggi il bollo viene calcolato nel nostro Paese in base alla potenza e alla classe d’inquinamento del veicolo, secondo un coefficiente diverso che da regione a regione maggiorato in caso di potenza elevata (oltre i 185 kW entra in vigore il temuto superbollo). La cifra potrebbe più leggera per i proprietari delle auto più recenti e meno inquinanti, allo stesso modo di quelle con alimentazione a gas o ibrida, che in alcune regioni vengono esentate dalla tassa per 3 o 5 anni. Puppato ritiene che l’imposta non possa trascurare la “sostenibilità e la giustizia ambientale”, stando a quanto dichiarato alla AdnKronos, nell’ottica di premiare chi guida veicoli più moderni e svantaggiare i modelli più anziani ed inquinanti, anche se questi hanno motori dalla potenza ridotta. Puppato e gli altri membri della commissione stanno lavorando per introdurre la novità a partire dal 2018.