VERSO IL NO DEAL? - Manca poco più di un mese alla fatidica data del 31 ottobre 2019 quando il Regno Unito non farà più parte dell’Unione Europea. In mancanza di un accordo tra le due parti la cosiddetta Brexit senza accordo (no deal) sembra una scenario sempre più probabile e questo crea grande apprensione nel settore dell’automobile, che rappresenta uno dei maggiori fattori di scambio tra le due sponde della Manica. Senza un nuovo accordo, che vada a regolare i rapporti tra UE e Regno Unito, sarebbero valide le convenzioni internazionali del commercio, con l’innalzamento di barriere doganali e dazi che, secondo alcuni calcoli, ammonterebbero a 5,7 miliardi.
COSTI ALTISSIMI - Una vera e propria stangata per un sistema che si basa sulla libera circolazione delle merci per l'approvvigionamento “just in time”, cioè nel momento in cui servono, delle componenti provenienti dal Continente necessarie alle fabbriche per l’assemblaggio delle vetture. Dazi e dogane rischiano di mandare in tilt il sistema e provocare blocchi della produzione che potrebbero rivelarsi catastrofici in termini economici: ogni minuto di stop costerebbe 54.700 euro, secondo alcuni calcoli.
TUTTI PREOCCUPATI - A confermare la gravità delle conseguenze di una Brexit senza accordo è una dichiarazione congiunta dei capi di 23 associazioni imprenditoriali automobilistiche europee, ivi compresi le associazioni europee dei costruttori e dei fornitori automobilistici e 17 associazioni nazionali, i quali sottolineano che oltre ai miliardi di euro sono a rischio milioni di posti di lavoro. Sono diverse le aziende automobilistiche che operano nel Regno Unito; la Honda, che produce la Civic nella città di Swindon, in Inghilterra, ha minacciato di sospendere la produzione qualora non venisse raggiunto un accordo commerciale tra la Regno Unito e Bruxelles, così come la Toyota, che possiede lo stabilimento di Burnaston, dove viene prodotta la Corolla, e uno nel Galles che realizza motori. Fanno eco alle aziende giapponesi anche le tedesche BMW, proprietaria dei due marchi inglesi Rolls-Royce e Mini, e Volkswagen, oltre al gruppo PSA.