DIECI ANNI - Si chiama “
La Finale” la chiusura di un cerchio durato dieci anni: una parabola che sa di artigianato, lusso, milioni di euro con destinazione Molsheim, Alsazia; di sogno per gli appassionati e di investimento per chi ha l'occhio lungo e il portafogli gonfio a dismisura. La
Bugatti Veyron che vedremo esposta a Ginevra è stata battezzata proprio così, “La Finale” (della quale è stata diffusa per ora la
foto sopra): dopo essere stata ritirata dal facoltoso acquirente, sulla produzione cala il sipario.
In questi 10 anni sono state numerose le versioni speciali della Veyron (come questa Hermes) che faranno la gioia dei collezionisti in futuro.
PROGETTO IN PERDITA? - Sono state 450 le Bugatti Veyron prodotte dal 2005: 300 coupé e 150 roadster. Non è stato un affare per il gruppo Volkswagen, che l'ha fortemente voluta dal grande capo Ferdinand Piech: per ogni esemplare, stando alle indiscrezioni, verrebbero persi quasi 5 milioni di euro. Calcolatrice alla mano, significa un passivo che sfiora i 2 miliardi di euro: non poco, neppure per chi è abituato a viaggiare a gonfie vele, ma non trae profitto da auto che - come media degli ultimi esemplari - vengono vendute a cifre che oscillano, al netto delle personalizzazioni, tra i due milioni e i due milioni e mezzo di euro. D'altronde, la Bugatti è nata come qualcosa capace di esulare dallo spazio e dal tempo, con forme capaci di solcare gli anni Trenta e proiettarsi direttamente nel futuro; con un motore da 8 litri estremamente complesso, caratterizzato dalla bellezza di 16 cilindri disposti a W (in pratica, è l'unione di due unità V8 con bancata strettissima) e quattro turbocompressori.
Consegnata la Veyron agli archivi ora la Bugatti si trova dover svilupparne un'erede che possa competere con la nuova generazione di supercar ibride: Porsche 918 Spyder, La Ferrari e McLaren P1.
GIÀ SI PENSA ALL'EREDE - Impossibile non pensare alla trazione integrale per scaricare a terra potenze che hanno, nel tempo, abbondantemente varcato la soglia dei 1.000 CV: un po' come le Colonne d'Ercole, si è arrivati al platonico titolo di
auto di serie
più veloce del mondo con la Super Sport, capace di raggiungere 431 km/h e accelerare da 0 a 100 km/h in 2”3. Numeri che non hanno, verosimilmente, significato per il possessore di una Bugatti, certamente più interessato all'oggetto in se e al suo valore collezionistico. La Veyron lascia, è vero. Ma la Bugatti raddoppia: in cantiere c'è l'erede, che si preannuncia ancor più bella e mostruosamente potente, visto che si vocifera di 1.500 CV e 460 km/h (
qui sper saperne di più).