COUPÉ ELEGANTE - In bella vista al Salone di Detroit la concept firmata Buick (nome storico per l’auto a stelle e strisce, facente parte del gruppo General Motors): chiamata Avista, è una coupé dalle forme slanciate - con assenza del montante centrale - e dalle dimensioni non eccessive. L’unico dato dichiarato in tal senso è il passo, pari a 281 cm: verosimilmente si può ipotizzare una lunghezza prossima ai 470 cm, qualcuno in più rispetto alla BMW Serie 4 o alla Mercedes C Coupé che, insieme alla Infiniti Q60 appaiono come le naturali concorrenti in caso di entrata in produzione.
V8? NO GRAZIE - Non priva di una certa eleganza, la coupé Buick Avista è caratterizzata da passaruota muscolosi (specie i posteriori) che alloggiano pneumatici su cerchi di 20”, spoiler anteriore in fibra di carbonio e frontale aggressivo, con fari sottili e ampia mascherina con griglia fitta e bordo cromato. Evidenti le nervature sul cofano, per dare l’impressione visiva di uno sviluppo pronunciato di quest’ultimo, quasi se sotto il cofano vi fosse ancora un motore V8, architettura cara agli statunitensi.
400 CV SOTTO IL COFANO - Invece, in ossequio alle attuali tendenze, il motore della Buick Avista è un V6 biturbo da 3 litri, accreditato di 400 CV di potenza e di tecnologie quali la disattivazione selettiva dei cilindri e lo Stop&Start. Il cambio è un automatico a 8 marce. Un motore che evidenzia la duplice vocazione della concept di casa Buick: sportiveggiante sì (aspetto evidenziato anche dagli inserti in carbonio in abitacolo, dall’accenno di spoiler in coda e dall’evidente sfogo sulla fiancata), ma anche attenta al comfort e ai contenuti tecnologici (il sistema multimediale è il noto IntelliLink, non mancano comandi tattili sulla console centrale, al posto del quadro strumenti c’è un ampio schermo digitale e il tetto panoramico in vetro regala luce all’abitacolo con sedili posteriori a poltrona singola).