L’INTERO “STIVALE”- Dopo la campagna di sensibilizzazione “Un messaggio a volte accorcia la vita” che giocava sul famosissimo spot della Telecom con protagonista Massimo Lopez, l’Asaps (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale) è scesa in strada per un’indagine sul campo. Tema centrale, l’utilizzo del cellulare alla guida di un veicolo. L’iniziativa ha coinvolto decine di volontari che hanno contato tutti coloro che transitavano lungo le strade telefonando o messaggiando. In totale sono stati campionati 32.650 automobilisti, nelle fasce orarie di maggior traffico, nei mesi di novembre e dicembre e in diverse città italiane: da Palermo a Milano, passando per alcuni centri più piccoli.
MASCHI CHIACCHIERONI - I risultati dell’indagine mostrano che l’utilizzo del cellulare alla guida è un malcostume piuttosto diffuso. Su 32.650 automobilisti infatti, 4.048 (il 12%) sono stati “beccati” in flagranza di reato. Che tradotto, significa che un automobilista su otto mette a repentaglio la sua incolumità (e quella degli altri) per una chiacchierata al telefonino. Il 75,5% dei guidatori è risultato di sesso maschile, il 24,5% di sesso femminile (con punte del 30% in alcune città). Quanto alla ripartizione geografica, le infrazioni sono state registrate specialmente al Nord (42,2%), seguito dal Centro (29,3%) e dal Sud (28,5%). Restringendo il campo alle singole città, la maglia nera va a Verona e Forlì con picchi fino al 16%, seguono Palermo e Torino con il 14%, e Roma con il 13,6%. Napoli, Bologna e Milano registrano rispettivamente il 13,5%, il 13% e il 12%. L’Asaps ha già dichiarato che il prossimo monitoraggio riguarderà i conducenti dei veicoli pubblici.