SCENARI GLOBALI - Curiosi destini per i rapporti tra Europa e Corea nel campo dell’automobile. Non ci sono dubbi che l’industria europea ha sofferto e pagato molto l’arrivo delle auto coreane. Una fetta consistente del mercato europeo è stato conquistato dai coreani a danno delle case storiche del Vecchio Continente. Le conseguenze sono note: eccesso di capacità produttive e necessità di ridimensionamenti occupazionali. Ora c’è una sorta di “corto circuito” in questo genere di processi globali.
LA CRISI DALL’EUROPA ALLA COREA - Il colosso General Motors ha deciso di ristrutturare la propria presenza in Europa eliminando su questo mercato il marchio
Chevrolet (
qui la news) per lasciare più spazio alla Opel. Risultato inevitabile è che per gli
stabilimenti coreani in cui vengono prodotte le Chevrolet “europee” si è aperta una prospettiva di sovraproduzione che porta inevitabilmente a discorsi di ristrutturazione con tagli di personale.
SISTEMAZIONE DI LUNGO PERIODO - Dalla Corea è infatti arrivata la notizia che la GM Korea ha annunciato un piano di dimissioni volontarie per 6 mila addetti, a partire dal marzo 2014. È vero che non è la prima volta che la GM Korea alleggerisce i suoi organici (dal 2009 è la quarta volta) ma resta comunque innegabile la relazione tra le vicende europee e l’attività produttiva coreana.
STOP ALLA PROGETTAZIONE - Più in dettaglio, il piano annunciato nei giorni scorsi prevede che tra i 6 mila addetti che potranno avvalersi del percorso di uscita dall’azienda con incentivo ci sono i 2.200 che lavorano nel centro ricerca e design, mentre non sono previsti tagli nei reparti di produzione.
LA PRODUZIONE CONTINUA - È stato anche precisato che l’ultimo modello che i progettisti della GM Korea-Chevrolet porteranno a conclusione è la nuova Spark, il cui lavoro è previsto termini appunto a marzo. Dopo di che non saranno altri nuovi modelli Chevrolet. Ciò significa appunto che i modelli realizzati dalla Chevrolet per l’Europa erano e sono specifici per questo mercato e dunque terminerà tutta l’attività industriale ad essi relativa. Ma se gli stabilimenti resteranno veramente attivi sarà da vedere che cosa produrranno. Ovviamente le Chevrolet per i paesi non europei, ma che ci sia nelle intenzioni anche qualche Opel “made in Korea?”
NUOVO VOLTO DELLA GLOBALIZZAZIONE? - Ma a parte le supposizioni, e pur tenendo conto che di casi come quello del ritiro del marchio Chevrolet non ce ne sono tanti, è da notare come la vicenda possa essere un segnale di nuovi evoluzioni della globalizzazione, con effetti diversi in diversi scenari.