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La crisi del diesel rallenta la fabbrica FCA di Pratola Serra

16 novembre 2018

Lo stabilimento irpino del gruppo Fiat Chrysler che produce propulsori diesel, a dicembre lavorerà solo 4 giorni.

La crisi del diesel rallenta la fabbrica FCA di Pratola Serra

TEMPI GRAMI PER IL GASOLIO - L’andamento delle vendite delle auto con motore diesel sta dando luogo a notevoli problemi al sistema produttivo dell’industria automobilistica. Per qualcuno le nuove normative sui test delle emissioni per l’omologazione hanno creato problemi di adeguamento dei motori. Più in generale le problematiche ambientali legate agli scarichi (timori di “blocchi” alla circolazione e di forti e rapidi deprezzamenti del valore dell’auto) hanno indotto a il mercato a guardare alle auto diesel con dubbi e incertezza. Fatto sta che la domanda è in calo un po’ ovunque e le case automobilistiche devono correre ai ripari. Lo testimonia efficacemente quel che sta succedendo nello stabilimento FCA di Pratola Serra, in provincia di Avellino, dedicato alla fabbricazione appunto di motori a gasolio.

TANTA “CASSA” - L’azienda non ha comunicato nulla ma ci hanno pensato i sindacati a rendere pubblico che per il mese di dicembre 2018 i programmi di lavoro prevedono soltanto quattro giornate attive, per il resto ci sarà la chiusura di fine anno e la cassa integrazione. In questa situazione cresce la preoccupazione e le organizzazioni sindacali attendono l’incontro con l’azienda fissato per il 29 novembre per conoscere eventuali piani produttivi alternativi in grado di fermare il degrado della situazione.

LE SPERANZE - In particolare, assieme alla speranza che vengano confermati i programmi di produzione dei tre nuovi modelli di cui si parla da tempo (un altro suv Alfa Romeo, la Jeep Compass e un altro suv Maserati, rispettivamente a Mirafiori, Melfi e Pomigliano), sono anche attese notizie su progetti di riconversione appunto per l’impianto di Pratola Serra. Riconversione che dovrebbe riguardare le nuove soluzioni motoristiche (ibrido ed elettrico). A questo proposito le organizzazioni sindacali imputano al gruppo FCA un chiaro ritardo nello sviluppo di questi nuovi settori di business, in cui gli altri costruttori sono molto più avanti.



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Ritratto di Zot27
17 novembre 2018 - 14:50
L'ultima frase la dice tutta
Ritratto di v8sound
17 novembre 2018 - 18:22
Anche il sottotitolo dell'articolo sulle EV: "Se ne fa un gran parlare, ma la realtà è ben diversa: sono solo 7560 le auto elettriche circolanti in Italia a tutto il 2017".
Ritratto di Zot27
17 novembre 2018 - 18:39
si parla di ibrido ed elettrico, e prima viene il primo, per il quale ci vuole un buon ice a benzina ..
Ritratto di v8sound
17 novembre 2018 - 18:42
Certamente, ma perché non a metano, tecnologia che in FCA conoscono?
Ritratto di Zot27
17 novembre 2018 - 18:49
Anche; sempre un buon endotermico ci vuole
Ritratto di Claus90
17 novembre 2018 - 15:44
Ma dico io FCA è sempre la stessa, progetti e programmi ambiziosi ma lentissimi, per produrre altri due modelli di alfaromeo si dovrà attendere un tempo non quantificabile cosi per altri brand del gruppo, mentre altri costruttori europei lanciano sostituiscono ristilizzano tantissimi modelli mercedes in casa possiede 33 modelli di auto e sono puntualmente curate dalla A alla Z.
Ritratto di IloveDR
17 novembre 2018 - 16:39
3
ma non hai capito che AlfaRomeo non ha mercato, ha tanta storia, ma al momento solo un mercato di nicchia, con scarsi numeri in Europa e numeri irrisori negli altri continenti, in più nella fascia alta di mercato ha Maserati a fargli da tappo, nella fascia bassa segmenti C e B vogliono privilegiare Jeep...dovrebbero fare una gamma AlfaRomeo completa senza paura di sovrapposizioni all'interno del Gruppo, ma i Numeri non tornano...la coperta è sempre più corta...
Ritratto di napolmen4
18 novembre 2018 - 22:35
In America vende più di Jaguar..
Ritratto di Alfiere
19 novembre 2018 - 13:50
2
Se non copri tutti i segmenti continui ad essere di nicchia. perchè non fai branding, non fai economia di scala. E stai li ad aspettare che quei pochi passettini facciano i gran numeri, poi ovviamente non succede ed il risultato è che la gamma è invecchiata e i soldi spariti: praticamente è la sintesi degli ultimi 40 anni di fiat.
Ritratto di IloveDR
17 novembre 2018 - 16:55
3
...ma la Compass è già prodotta in altri 4 stabilimenti, (Brasile, Messico, India, Cina), le vendite in Europa, compresi i paesi con guida a destra (dove l'auto è importata direttamente dall'India che ha circolazione stradale "all'inglese") sarà di circa 75000 unità con le vendite molto spinte dai KM.0, produrla anche in Italia mi sembra più una presa in giro per prendere tempo da un'azienda che in Europa è ormai, da anni, coll'acqua alla gola...
Ritratto di federico p
17 novembre 2018 - 17:23
2
Tutti gli imprenditori che hanno una loro impresa che rimangono fossilizzati sul modello di business iniziale vengono inesorabilmente fatti fuori. Intendo dire o Fca in questo stabilimento decide di convertirlo a produzione di altre cose ma con tempi celeri o questo stabilimento chiude non é che i sindacati possono imporre di produrre diesel perché i lavoratori devono lavorare
Ritratto di Illuca
17 novembre 2018 - 21:37
FCA non ha una lira da investire... Tira a campare.....
Ritratto di Mbutu
18 novembre 2018 - 00:00
E poi ci sono i fanboy che esultano perché "FCA ha chiuso il trimestre in attivo".
Ritratto di anarchico2
18 novembre 2018 - 08:16
La strada è una sola: avere pianali modulari da declinare in numerose versioni su marchi diversi. Chi dorme perde.
Ritratto di Giuliopedrali
18 novembre 2018 - 10:09
Da mesi dico: basta guardare Bestsellingcars.blog per esempio, la Jeep che ce la spacciano come la soluzione di tutti i problemi, guardiamo che vendite ha in Germania, Austria o UK, praticamente irrilevanti, FCA è sempre l'unica ed ultima industria che vende in un solo paese, anche Chrysler, Dodge/RAM fuori degli USA ditemi voi... Almeno sono gli USA.
Ritratto di napolmen4
18 novembre 2018 - 22:35
Settimo gruppo europeo
Ritratto di Rav
18 novembre 2018 - 12:20
4
Da una parte c'è il non sapersi adattare al cambiamento come stanno facendo altre aziende. Ma dall'altra bisognerebbe portare i politicanti legiferatori senza cognizione di causa e gli pseudo ambientalisti da bar, a fare un giro in queste realtà e tra questi operai che si trovano in difficoltà perchè adesso va di moda dire che un carburante piuttosto che un altro è brutto e cattivo. Sarebbe ora che certa gente iniziasse a pensare e capire che fare proclami può portare a brutte sorprese oltre che fare male al mercato, per cui le cose si possono fare ma dopo averle studiate seriamente, capite e aver ideato una strategia. Altrimenti ci si trova con gente che crea solo allarmismo e con un'azienda che non può pensare di cambiare tutto un ciclo produttivo quando magari domani questi cambiano idea e non va bene manco il nuovo. Io personalmente ci sono passato per un caso del genere e non è stato per nulla piacevole.
Ritratto di Omar_giugiaggiugia
19 novembre 2018 - 08:59
Sono d'accordo con te. Senza contare che si fa un gran parlare di veicoli elettrici , di autonomi, di guida pulita....come se l'elettricità necessaria a caricarli nottetempo o alle colonnine venisse dai fulmini, bisogna produrla ed anche questo ha un costo e un tasso di inquinamento, che non sarà però sulle nostre amatissime città ma dove la producono....e si sono scordati anche i costi di smaltimento delle batterie quando sarà.
Ritratto di schizzo650
18 novembre 2018 - 17:20
1
Parliamoci chiaro Marchionne non ha salvato la Fiat dal fallimento ha solo spostato nel tempo l'evento infausto, non si può investire zero nelle tecnologie e stare a guardare nell'attesa che qualcuno acquisti un azienda decotta ed obsoleta, ora i nodi vengono al pettine.....pagheranno sempre e solo gli operai che si troveranno in una strada Itaglia che raglia.....
Ritratto di Neofita
19 novembre 2018 - 13:46
perfettamente d'accordo
Ritratto di Giuliopedrali
18 novembre 2018 - 18:51
Una volta la tecnologia e lo stile italiani, erano sempre un passo avanti, lo stile ancora adesso perché per fortuna ci hanno investito molto gli asiatici.
Ritratto di Elio Viviani
19 novembre 2018 - 09:52
Si è messo a morte il motore a maggior rendimento invece di lottare per un carburante più "pulito" così come si è fatto per il tetraetile di piombo nelle benzine. Quando si parla di inquinamento si da, in genere, la colpa agli inquinanti (ad esempio la plastica) non agli inquinatori. Non è la "plastica" che inquina se si fa un uso corretto ma la pessima educazione dell'umanità che non la smaltisce correttamente. Allo stato attuale così avanzato della chimica si può avere un carburante per motori diesel completamente ecologico, anche più delle benzine.
Ritratto di Neofita
19 novembre 2018 - 13:47
hai ragione: non è il motore diesel che inquina, ma il gasolio di pessima fattura. Credo che con le tecnologie moderne non sarebbe difficile renderlo più green
Ritratto di lucios
19 novembre 2018 - 13:38
4
Dopo anni di piani industriali, fatti e rifatti si parla ancora di speranze! Mah!?!?!? E poi, l'unica casa tradizionale Europea ad abbandonare definitivamente il diesel, sena nemmeno soppiantarlo, nel breve periodo, con metano o GPL. Dove sono quelli appoggiavano la tesi del tutto è a posto, tutto bene in borsa, gli utili sono alti? E intanto i prodotti? Dove stanno?
Ritratto di Neofita
19 novembre 2018 - 13:49
la borsa va bene oggi, se non hai modelli oggi come sarà il titolo domani? A memoria non ricordo un'azienda di produzione con una gestione peggiore di FCA
Ritratto di herm52
19 novembre 2018 - 15:05
Se ci fosse buona volontà da parte dei Governi italiani e da FCA o altra azienda investire su ricerca per veicoli alimentati a pila combustibile in modo da essere primi sul mercato presentando brevetti che possano avere fattibilità industriale il problema di Italia in declino economico e di conseguenza di Pratola Serra sarebbe risolto. Manca la voglia di rinascere, manca la voglia d'investire nella ricerca perché non c'è subito il guadagno per sfamare gli investitori.
Ritratto di Angi0203
19 novembre 2018 - 15:48
a quanto sembra c'è ancora gente che pensa che tutti dovrebbero sviluppare tutto. In realtà si può produrre su licenza come si è fatto nel passato e.g. per le pompe di iniezione. Che FCA sia indietro rispetto ad altre ditte mi sembra un'opinione a priori vista Pacifica ed altre. In realtà per via della collaborazione con Waymo FCA è avanti di 2, 3 anni rispetto e.g. a VAG come dice qui il Sig. Diess (https://www.automobilwoche.de/article/20181118/NACHRICHTEN/181119920/autonomes-fahren-vw-chef-diess-raeumt-rueckstand-gegenueber-waymo-ein). Il problema mi sembra il rapporto maestranza di 5:1 (come minimo) del termico rispetto all'elettrico (4 persone in esubero su 5!). La sfida è enorme. Speriamo che i sindacati si mettano a lavorare con invece di contro.
Ritratto di FollowMe
19 novembre 2018 - 22:27
FCA non è in ritardo nella produzione di nuove soluzioni ibride-elettriche. Semplicemente non gli interessa più il settore automotive almeno nei segmenti più popolari. Il processo di dismissioni iniziato da tempo la dice lunga sulle intenzioni reali. Se va di lusso manterranno la Ferrari e forse Maserati e Alfa Romeo se riusciranno in tempi brevi (??dubbio??) a riposizionarli e a realizzare per ciascun marchio una gamma di modelli appetibili esteticamente e competitivi in tecnologia con i migliori concorrenti. Il timore più grande è che Pratola Serra diventi una Termini Imerese bis.... sperem!!!!
Ritratto di schizzo650
15 dicembre 2018 - 10:02
1
I ritardi di FCA sono ormai cronici, Marchionne ha solo prolungato l'agonia di un gruppo asfittico senza progetti e con poche risorse i millantati 5 miliardi non basteranno a sviluppari i 14 modelli ma al massimo tre o quattro, la vedo dura per fabbrica Italia, tante promesse poche realtà e intanto chi paga sono sempre gli operai sfruttati sottopagati e abbandonati al loro destino