TEST FALSATI - La
Mitsubishi Motors ha comunicato risultati non rispondenti alla realtà sui consumi e sulle emissioni inquinanti di 625.000 automobili, dichiarando valori inferiori rispetto a quelli reali e violando così la legge giapponese. L’azienda ha ammesso le proprie responsabilità nel corso di una conferenza stampa, dicendo che i test sono stati condotti in modo non conforme a quanto prescrive la legge giapponese. Alla conferenza era presente Tetsuro Aikawa, presidente della Mitsubishi Motors, che si è inchinato davanti ai presenti ed ha anticipato che le irregolarità sono già state segnalate al Ministro dei Trasporti giapponese. Al momento non è chiaro quale strumento abbia utilizzato l’azienda per falsificare i risultati dei test, ma l’agenzia Bloomberg parla di irregolarità nel peso complessivo di quattro modelli.
NISSAN PARTE LESA - Le vetture coinvolte sarebbero 625.000, tutte riservate al mercato giapponese delle quali è stata sospesa la produzione: sono le utilitarie Mitsubishi eK Wagon (nella foto sopra) e eK Space e Nissan Dayz e Dayz Roox, appartenenti alla tipologia delle Keycar e incentivate a livello legislativo in virtù degli ingombri molto contenuti. La vicenda interessa 157.000 automobili vendute direttamente dalla Mitsubishi e 468.000 realizzate per conto della Nissan, che ha sollevato la questione dopo aver notato incongruenze nei valori di consumo. Le obiezioni sollevate dalla Nissan hanno portato la Mitsubishi ad organizzare un’indagine interna, che avrebbe poi messo in luce una serie di manomissioni. La vicenda solleva nuovamente la questione legata ai test di omologazione, già scoppiata dopo l’analoga vicenda di cui si è macchiata la Volkswagen.