TORNATI INDIETRO 10 ANNI - Il 2020, anno di esplosione della pandemia, che ha causato la chiusura per diverse settimane di gran parte degli stabilimenti produttivi e di quelli della lunga filiera di produttori, è stato un anno difficile per l’industria dell’auto. Dopo la flessione relativamente leggera del 2019, che aveva visto un calo di quasi il 5% della produzione mondiale di veicoli, a meno di 92,2 milioni di unità (inclusi auto, camion e autobus), e che ha concluso 10 anni di crescita, l'industria automobilistica mondiale nel 2020 è stata quindi costretta ad affrontare la sfida provocata dall’esplosione della crisi economica.
LE AREE - A fare il punto della situazione è l’OICA, l'Organizzazione internazionale di costruttori di veicoli a motore, che ha diffuso i dati della produzione del 2020. Secondo l’associazione, il 2020 ha mostrato una flessione del 16% per un totale di poco meno di 78 milioni di unità, attestandosi sui livelli del 2010. Nello specifico: l'Europa, che vale il 22% del mercato mondiale, ha perso il 21% della produzione nel 2020 rispetto al 2019; il Nord America il 20%; il Sud America a -30%; l’Africa il -35%; l’Asia ha perso il -10%.
LA CINA HA RETTO - L’unica zona a uscire relativamente bene dalla pandemia è stata quindi l’Asia. In particolare, la Cina, colpita duramente nei primi mesi del 2020, si è ripresa molto rapidamente. Nel complesso, la riduzione della produzione cinese è stata limitata a solo il 2%. L'Asia rimane quindi la più grande regione produttrice di auto, con il 57% della produzione globale.
LE CONSEGNE - Se passiamo ad analizzare i dati relativi alle consegne globali, sempre diffusi dall’OICA, il 2020 ha visto un calo del 12%. La flessione, più contenuta rispetto al quella relativa alla produzione, è stata sostenuta dagli ultimi mesi del 2020, che globalmente hanno mostrato un graduale recupero ai livelli del 2019. Ci sono tuttavia marcate differenze, con flessioni di oltre il 20% o addirittura 30% nella maggior parte dei principali mercati, ad eccezione della Cina (-2%) e della Corea del Sud (ha registrato un aumento del 6%). Anche il mercato turco si è comportato bene, dopo 2 anni di bruschi cali, registrati nel 2018 e nel 2019.
ANNI DI CAMBIAMENTI - Risulta tuttavia piuttosto chiaro il repentino cambiamento del mercato rispetto al passato. L'industria automobilistica è infatti costretta ad affrontare in modo congiunto diverse sfide; oltre alla necessità della ripresa economica, deve infatti far fronte alla transizione verso la mobilità elettrica, progettando inoltre auto fortemente automatizzate e “digitali”.