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Cala la produzione mondiale di veicoli

Pubblicato 26 marzo 2021

Secondo i dati dell’OICA, nel 2020 sono stati prodotti 78 milioni di auto, camion e bus, in calo del 16%.

Cala la produzione mondiale di veicoli

TORNATI INDIETRO 10 ANNI - Il 2020, anno di esplosione della pandemia, che ha causato la chiusura per diverse settimane di gran parte degli stabilimenti produttivi e di quelli della lunga filiera di produttori, è stato un anno difficile per l’industria dell’auto. Dopo la flessione relativamente leggera del 2019, che aveva visto un calo di quasi il 5% della produzione mondiale di veicoli, a meno di 92,2 milioni di unità (inclusi auto, camion e autobus), e che ha concluso 10 anni di crescita, l'industria automobilistica mondiale nel 2020 è stata quindi costretta ad affrontare la sfida provocata dall’esplosione della crisi economica. 

LE AREE - A fare il punto della situazione è l’OICA, l'Organizzazione internazionale di costruttori di veicoli a motore, che ha diffuso i dati della produzione del 2020. Secondo l’associazione, il 2020 ha mostrato una flessione del 16% per un totale di poco meno di 78 milioni di unità, attestandosi sui livelli del 2010. Nello specifico: l'Europa, che vale il 22% del mercato mondiale, ha perso il 21% della produzione nel 2020 rispetto al 2019; il Nord America il 20%; il Sud America a -30%; l’Africa il -35%; l’Asia ha perso il -10%. 

LA CINA HA RETTO - L’unica zona a uscire relativamente bene dalla pandemia è stata quindi l’Asia. In particolare, la Cina, colpita duramente nei primi mesi del 2020, si è ripresa molto rapidamente. Nel complesso, la riduzione della produzione cinese è stata limitata a solo il 2%. L'Asia rimane quindi la più grande regione produttrice di auto, con il 57% della produzione globale.

LE CONSEGNE - Se passiamo ad analizzare i dati relativi alle consegne globali, sempre diffusi dall’OICA, il 2020 ha visto un calo del 12%. La flessione, più contenuta rispetto al quella relativa alla produzione, è stata sostenuta dagli ultimi mesi del 2020, che globalmente hanno mostrato un graduale recupero ai livelli del 2019. Ci sono tuttavia marcate differenze, con flessioni di oltre il 20% o addirittura 30% nella maggior parte dei principali mercati, ad eccezione della Cina (-2%) e della Corea del Sud (ha registrato un aumento del 6%). Anche il mercato turco si è comportato bene, dopo 2 anni di bruschi cali, registrati nel 2018 e nel 2019.

ANNI DI CAMBIAMENTI - Risulta tuttavia piuttosto chiaro il repentino cambiamento del mercato rispetto al passato. L'industria automobilistica è infatti costretta ad affrontare in modo congiunto diverse sfide; oltre alla necessità della ripresa economica, deve infatti far fronte alla transizione verso la mobilità elettrica, progettando inoltre auto fortemente automatizzate e “digitali”.



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Ritratto di Meandro78
26 marzo 2021 - 17:23
Sempre troppi. Per fortuna che le sconsiderate politiche proelettrico di quegli incapaci prezzolati di Bruxelles continuerà ad abbattere le vendite nella UE
Ritratto di Roomy79
26 marzo 2021 - 18:00
1
Sarà solo l'ennesimo danno fatto da una banda di criminali degna di processi Simil-norimberga. Grecia 2015, golpe dello spread in Italia, la chemio-economia imposta ai PIGS, tutte oscenità che questi personaggi pagheranno. Si stanno accorgendo che il giocattolo si sta rompendo, pompano, soldi in maniera disperata. L'altro giorno leggevo che Draghi rappresenta l'ala keynesiana dei potenti europei... Siamo veramente alla farsa finale, persino i tedeschi, tra mini-jobs ed economia drogata dal surplus della bilancia commerciale, ne hanno le palle. Piene e prenderanno a pedate la Merkel e i suoi eredi...
Ritratto di Ale94
26 marzo 2021 - 18:52
Secondo me almeno in Italia ha retto abbastanza.
Ritratto di Oxygenerator
26 marzo 2021 - 18:59
Il mercato elettrico, per fortuna, abbasserà un po’ le vendite e di conseguenza la costruzione di automobili. C’è ne sono troppe. La mobilitá individuale, (parlo per le cittá), deve cambiare. Non se ne può più delle auto, piazzate ovunque nella cittá, italiane. All’estero risultano meno preponderanti, rispetto agli altri mezzi di spostamento. Solo in Italia, gli italioti, passeggiano nelle cittá, in automobile, gasando i concittadini. Oppure usano l’auto per fare 3 km e andare dal tabaccaio, o peggio, in palestra. Cosa che raccontata in giro, fa prima stupire e poi sganasciare, gli stranieri, alcuni anche europei.
Ritratto di Giuliopedrali
26 marzo 2021 - 19:19
Avete letto il 57 % , ripeto il 57% della produzione automotive nasce, è fatta in Asia, in pratica: Giappone + Corea + India e soprattutto Cina.
Ritratto di alex_rm
27 marzo 2021 - 20:41
La scoperta dell acqua calda,l’Asia ha oltre il 60% della popolazione mondiale e economie protezionistiche con altissimi dazi(anche del 100%)per le auto importate,ad esempio in Cina per produrre auto obbligano i costruttori occidentali a creare società in condivisione con produttori locali cinesi finanziati dallo stato ed in questo modo aquisiscono le conoscenze per fare auto
Ritratto di Claus90
26 marzo 2021 - 21:01
2020 da cancellare da abolire
Ritratto di Almeron771
27 marzo 2021 - 07:43
Ma perché non serve tutta questa produzione i profitti delle case sono già stratosferici, pensate in piena crisi possono fare aumenti del 2,4%......è un settore proprio grasso.Nknkstante l'aumento piangono miseria e chiedono il bonus...e magari gle lo danno pure......che pacchia.
Ritratto di Giuliopedrali
27 marzo 2021 - 09:16
Questi almeno da noi è almeno dal dopoguerra che piangono e praticamente qui era tutto Fiat e gli hanno perfino eliminato le ferrovie per non avere concorrenza in alcune zone d'Italia, poi dicono che le industrie coreane, giapponesi o cinesi sono statali...