STAMPA GENDARME - Il week-end sta diventando un incubo per i vertici della Mercedes. Nel fine settimana esce infatti la testata domenicale Bild am Sonntag che ultimamente ha messo la casa della Stella nel mirino per le questioni legate alle emissioni e ai sistemi di gestione degli scarichi nei motori diesel. In pratica lo stesso genere di argomenti che hanno messo in croce il gruppo Volkswagen in occasione dello scoppio del Dieselgate, soltanto che in questo caso le accuse non nascono negli Stati Uniti, come fu per la Volkswagen, ma dalle stesse strutture di controllo tedesche.
RICHIAMO PER 774 MILA AUTO - Questa volta la ripresa dell’argomento è stata particolarmente imbarazzante perché l’articolo del Bild am Sonntag rivela che le autorità tedesche hanno rilevato nei motori Mercedes dei sistemi non conformi alla legge. E la rivelazione è stata fatta alla vigilia del secondo incontro previsto tra il presidente della casa e il ministro dei Trasporti proprio per parlare di questi temi. E quanto la questione sia pesante lo conferma la notizia diffusa poco dopo la conclusione dell’incontro: la Mercedes deve procedere al richiamo di 774 mila esemplari di C200D e GLC 220D, di cui 238 mila vendute in Germania. Si tratta di vetture equipaggiate del motore turbodiesel 1.6 Euro 6.
NIENTE MULTE - Va precisato che le autorità tedesche, tramite il KBA (l’organismo che si occupa di omologazioni), hanno solo imposto il richiamo, senza attivare procedure sanzionatorie come era stato dato per probabile. Ciò dipende dal fatto che il KBA e il ministero hanno accolto la tesi della Mercedes secondo cui il dispositivo presente sui motori Mercedes non è in grado di intervenire durante le operazioni di misurazione degli scarichi, come avviene in quelli contestati alla Volkswagen, ma entra in azione quando viene rilevata una situazione che rischia di mettere a rischio il motore. Dunque una salvaguardia della vettura e non uno stratagemma.
CINQUE PRESUNTE “FURBATE” - Resta il fatto che il giornale Bild am Sonntag domenica scorsa è tornato sull’argomento riferendo di aver appreso da fonti sicure che il KBA (l’organismo federale tedesco che si occupa dei mezzi di trasporto, omologazioni comprese) ha riscontrato cinque dispositivi fuori norma su motori Mercedes. L’espressione usata è cinque congegni illegali capaci di attivare e disattivare, evidentemente i sistemi di gestione degli scarichi. Questo sarebbe avvenuto su motori turbo diesel Euro 6, impiegati su circa un milione di veicoli della gamma Mercedes. E la cosa assume rilevanza particolare perché notoriamente la Mercedes impiega sui suoi propulsori il catalizzatore SCR con additivo a base di urea, che dovrebbe eliminare i problemi di emissione di ossidi di azoto. Il ragionamento diffuso che viene fatto a margine delle notizie dei sospetti KBA ruota attorno all’interrogativo sulla efficacia del sistema.
COLLABORAZIONE - Va ricordato che recentemente il KBA aveva già imposto il richiamo di migliaia di esemplari del Mercedes Vito turbo diesel proprio per questioni in materia di scarichi. La casa di Stoccarda ha emesso un comunicato in cui rifiuta di commentare la notizia, facendo presente che i vertici della casa stanno collaborando con il KBA. È infine anche da ricordare che lo stesso capo della Mercedes-Benz, Dieter Zetsche, è impegnato in una serie di incontri con il ministro dei Trasporti (a cui fa capo il KBA).