MANCANZA DI SORVEGLIANZA - Dopo le pesanti sanzioni economiche subite negli Stati Uniti, per il gruppo Volkswagen arrivano ora quelle inflitte dalle autorità tedesche. A quasi tre anni dall’esplodere dello scandalo dei dispositivi illegali nei motori per manipolare i reali valori delle emissioni, la magistratura tedesca ha deciso di sanzionare la Volkswagen per un miliardo di euro. La casa ha fatto sapere che non presenterà ricorso contro il provvedimento, riconfermando la sua ammissione di colpa. Il provvedimento sanzionatorio è stato deciso dalla Procura generale di Brunswick, cioè la sede competente per la vicenda Dieselgate, dato che la sua giurisdizione è il land della Bassa Sassonia, dove si trova Wolfsburg, sede della Volkswagen. La motivazione della multa parla di “venir meno all’obbligo di sorveglianza” nelle attività di rilevamento delle emissioni. Questo nei confronti della società nel suo insieme, indipendentemente dalle responsabilità personali di manager e responsabili tecnici.
10,7 MILIONI DI AUTO IRREGOLARI - In pratica i magistrati inquirente, al termine della lunga indagine aperta dopo l’esplosione dello scandalo, rimproverano al gruppo Volkswagen di aver messo in commercio, tra il 2007 e il 2015, 10,7 milioni di veicoli mossi da motori EA288 (negli Stati Uniti e in Canada), e EA189 (nel monto intero) equipaggiati con “un software non autorizzato”. Nel dichiarare di accettare la sanzione che provvederà a pagare, la Volkswagen ha anche espresso l’auspicio che ciò consenta di voltar pagina in tutta la vicenda. “Volkswagen parte dal principio che la fine di questa vicenda avrà anche importanti effetti positivi su altri procedimenti in atto in Europa contro il gruppo” ha scritto il gruppo stesso.
UN CONTO SEMPRE PIÙ SALATO - Finora l’ammontare delle sanzioni inflitte alla casa a causa del Dieselgate era stimato in 25 miliardi di euro. Ora si aggiunge questo altro miliardo mentre restano in sospeso altri procedimenti aperti. In Germania, in particolare, c’è quello relativo alle accuse di manipolazione dei mercati, per le conseguenze che il comportamento dei vertici del gruppo (hanno negato fino all’ultimo) ha avuto sull’andamento borsistico dei titoli Volkswagen facendo perdere forti somme agli azionisti.