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Massimo Di Risio: “Ricomincio da quattro”

18 novembre 2016

La DR di Massimo Di Risio torna sulla scena al Motor Show di Bologna con un poker di novità. E grandi ambizioni…

Massimo Di Risio: “Ricomincio da quattro”

UN PERIODO DIFFICILE - “Io ci ho rimesso una cinquantina di milioni di euro, tanti miei dipendenti il posto di lavoro. Ma è il momento di ricominciare”. C’è amarezza e voglia di riscatto nelle parole di Massimo Di Risio (nella foto sopra), 57 anni, molisano, patron della DR Motor di Isernia. Che va a gonfie vele, nel 2010, quando viene coinvolta dal ministero dello Sviluppo Economico nel tentativo di salvataggio dello stabilimento Fiat di Termini Imerese, in fase di dismissione. All’epoca, Di Risio ha già un rapporto consolidato con la Chery: i cinesi gli forniscono due modelli (un’utilitaria e una suv) che, leggermente rivisti nel design e nell’allestimento, vengono assemblati a Macchia d’Isernia, per essere poi distribuiti col marchio DR. Le vendite, nel 2010, raggiungono le 5000 unità, l’azienda ha circa 400 dipendenti. Con il consenso di tutti i soggetti coinvolti (Regione Sicilia, sindacati e forza lavoro), Di Risio progetta di rilevare parte della fabbrica di Termini Imerese (con i 1500 operai) per produrre le Chery. La trattativa dovrebbe durare sei mesi, ma si trascina per due anni, fino alla caduta del governo Berlusconi; poi finisce in un nulla di fatto. Oggi lo stabilimento siciliano è in disarmo, molti tra gli ex dipendenti sono ancora in cassa integrazione. Quanto alla DR, ha attraversato un periodo difficile. Si è ridimensionata, ma ha garantito assistenza e ricambi ai circa 15.000 clienti italiani. “È stato grazie al supporto dei nostri partner cinesi se siamo riusciti a superare le difficoltà successive a quella vicenda”, dice Di Risio.“Nel corso delle trattative, in attesa di trasferire la produzione in Sicilia, la DR era praticamente ferma. Abbiamo perso circa un milione di euro al mese e, alla fine, questo sacrificio non solo è risultato vano ma ci è costato caro. Siamo stati costretti a ripartire da zero”. 

MADE IN CHINA - Per il ritorno in pista la DR schiera quattro nuovi modelli. I quali, diversamente dal passato, vengono interamente prodotti in Cina (dove “in questi anni hanno fatto passi da gigante nella qualità”, sostiene Di Risio) con alcune modifiche estetiche, di allestimento e negli interni, pensate in Italia per il cliente italiano. Li vedremo, ai primi di dicembre, al Motor Show di Bologna. Una scelta non casuale: la DR esordì proprio al Salone bolognese, nel 2006. Le vetture saranno commercializzate tra febbraio e giugno 2017. A fare da apripista sarà la quinta edizione della suv DR5, che ha subito un restyling significativo. Monterà un motore 1.6 a doppia fasatura variabile da 126 CV. Poi sarà la volta della DR3 (nella foto qui sopra un particoilare), suv compatta equipaggiata con un 1.4 da109 CV. Quindi toccherà alla DR4 (una suv lunga 432 cm, con motore 1.6 da 120 CV) e poi alla DR6; quest’ultima è una suv più grande (raggiunge i 450 cm di lunghezza) dotata di un due litri da 137 CV. Per tutte, è prevista la possibilità di avere il cambio automatico a variazione continua di rapporto e l’alimentazione bi-fuel (sia a benzina e a Gpl sia a metano: a fornire gli impianti è la BRC, che collabora da anni con la casa molisana). Come sempre, l’intera gamma sarà full optional. E i prezzi? Molto aggressivi, com’è nelle corde del marchio: nonostante il dazio e il trasporto pesino per il 20% circa, non superano (con la DR6) i 19.900 euro. Ma la DR0, la citycar con cui la casa è tornata un po’ in sordina sul mercato da alcuni mesi, e che può quindi a sua volta essere considerata una novità, non fa spendere più di 8.000 euro. 

ORA I PARTNER SONO DUE - “Crediamo di poter far meglio rispetto allo 0,25% di quota di mercato raggiunto in passato”, afferma Di Risio: “la nostra ambizione è di raggiungere il 2% del mercato italiano, anche attraverso un’espansione della nostra rete di vendita, che al momento conta 60 concessionari. Puntiamo a raddoppiarli in breve tempo”. Parliamo di 30-40.000 automobili vendute ogni anno. Un obiettivo ambizioso, che l’imprenditore pensa di centrare lavorando, in parte, sulla clientela che una volta acquistava la Matiz e che, con l’abbandono del mercato europeo da parte della Chevrolet, è sostanzialmente orfana (e potrebbe gradire la piccola DR0). Tra l’altro, il nuovo piano della DR si è arricchito, rispetto al passato, di una nuova partnership industriale, quella con il colosso automobilistico cinese Jac, che nel 2015 ha prodotto circa mezzo milione di automobili (350.000 quelle riservate al mercato interno). Da questa collaborazione è nata la DR4. La DR0 e gli altri modelli della nuova gamma DR sono invece il frutto della preesistente (e ora rinsaldata) partnership con l’altro colosso automobilistico cinese, la Chery.



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Ritratto di Fr4ncesco
18 novembre 2016 - 18:56
2
Non spenderei mai nemmeno 1000 Euro per un'auto cinese. Piuttosto compro un buon usato e a 1.000-1.500 Euro c'è l'imbarazzo della scelta. Dagli 8.000 invece ci sono ottimi prodotti low cost di marchi tradizionali.
Ritratto di str
19 novembre 2016 - 11:16
ma la Volvo è cinese e se non erro anche la Range Rover. Per vendere basta dire che non sono cinese e il cittadino è contento.
Ritratto di Fr4ncesco
19 novembre 2016 - 12:31
2
E' cinese di capitali (e Land Rover di indiani), ma le auto vengono sviluppate e prodotte nei luoghi di origine e con tutto il know how acquisito negli anni, difatti l'ingegnerizzazione, la qualità e il design sono di ottima fattura. Le auto cinesi invece sono talmente pessime che nemmeno i cinesi le vogliono e scelgono quelle dei costruttori occidentali e giapponesi. Le indiane più affidabili ma resta un abisso su tutti i fronti rispetto le auto vendute da noi.
Ritratto di lucios
20 novembre 2016 - 10:56
4
Scusate anche l'Inter e il Milan ormai sono cinesi, il debito pubblico americano e l'i-phone sono in parte cinesi, i giocattoli che regalerete ai vostri figli a natale sono in larga misura cinesi. Bisogna distinguere la mission produttiva non il luogo di produzione. Volvo e Range Rover sono cinesi ma stanno facendo ottime auto come mai in passato.
Ritratto di anarchico2
22 novembre 2016 - 09:23
Land Rover e Jaguar sono indiane (Tata).
Ritratto di Gasswagen
20 novembre 2016 - 14:13
Fr4ncesco non sottovalutare i cinesi. Attenzione: sono affamati (non nel senso usuale). Sono velocissimi nell'apprendere e sviluppare. Io starei in campana. Chi si ricorda dei giapponesi 50 anni fa? Io si, e i cinesi sono "più cattivi" e sono 1 miliardo e 400 milioni.
Ritratto di Ercole1994
18 novembre 2016 - 19:04
La DR4 sembra avere la fiancata dell'ultima Santa Fe, quindi il solito suv cinese scopiazzato. Le DR offrono una dotazione più orientata sul ludico e la comodità, dimenticando però la sicurezza, molto importante ultimamente.
Ritratto di IloveDR
18 novembre 2016 - 19:34
3
speriamo di ripartire, con l'impegno di ridimensionare la multinazionale FCA ormai sempre meno "italiana", ma sempre più "arancione a stelle e strisce" (Cit. G.Mario)...sperando che diventi una vera casa automobilistica "Italiana", senza ricadere negli errori di sette anni fa...speriamo
Ritratto di JTD16
18 novembre 2016 - 20:25
ma cosa ridimensioni con 6 modelli importati dalla Cina ? sta storia dell'arancione a stelle e strisce da ridere : modelli cinesi con qualche cromatura e dettaglio attaccati in fabbrica sono meglio di progetti e realizzazioni interamente italiane ? siete antifca e basta,ammettetelo invece di pararvi dietro l'orgoglio patriottico che se ne va in Olanda e Gran Bretagna,vorrei vederli i tedeschi che contestano Vag perchè produce anche in Ungheria,in Messico o in Slovacchia....detto questo auguro la miglior fortuna a Di Risio nella speranza che possa un giorno progettare e produrre modelli autonomamente....
Ritratto di IloveDR
19 novembre 2016 - 16:27
3
JTD16 certo che sono antiFCA e non l'ho mai nascosto, per quanto riguarda DR motors può rimanere un semplice importatore di auto dall'Asia o anche, lo spero, un piccolo costruttore di economiche auto italiane con sede nel Sud-Italia...la rinascita italiana si può attuare con il coraggio di piccoli imprenditori e non con gli slogan di Sergio e Matteo...
Ritratto di Ercole1994
18 novembre 2016 - 21:36
Almeno FCA fa auto in Italia. Questo prende auto cinesi e, le spaccia per italiane. Proprio non riesco a capire un "tifo" per un'azienda che farebbe prima a importarle come Chery le auto, invece di far abboccare i clienti con finte auto italiane.
Ritratto di achille 554
21 novembre 2016 - 15:21
mi dispiace ma fca fa solo il 10% della sua produzione in italia il resto 90% lo fa in canada brasile stati uniti ,mexico,cina ,turchia ,polonia,serbia india ,indonesia ,russia,slovenia,austria,francia, mi fermo qui .ciao di risio è un imprenditore coraggioso che dopo aver guadagnato una piccola fortuna si è rimesso in gioco con il suo denaro per creare lavoro altrui ma come succede in italia non hà voluto piegarsi alle logiche politiche della corruzzione .merita rispetto !
Ritratto di 11kar11
18 novembre 2016 - 21:01
Dai minimi ritagli dei particolari delle foto "dateci in pasto" sembra che come design i nuovi modelli siano di molto migliorati rispetto ai vecchi... interessanti ma staremo a vedere poi i modelli nella loro interezza. Riguardo all'aspetto sicurezza ed affidabilità voglio sperare che i passi fatti in avanti siano a dir poco giganteschi rispetto al passato (chi non ricorda i modelli con il pedale del freno che si deformata sotto sforzo?). Per Di Risi (e le sue maestrabze) spero si riprenda al più presto anche se credo che importare modelli di auto cinesi plurimarca e rivenderle sotto il proprio Brand con qualche ritocchino non credo sia esattamente il lavoro di un industriale dell'auro striature sensu. Comunque staremo a vedere. In bocca al lupo e ciao a tutti
Ritratto di 11kar11
18 novembre 2016 - 21:04
Scusate gli errori (malnato di un T9!) Intendevo "Di Risio" , "maestranze" e "Strictu sensu". Ciaooo
Ritratto di 11kar11
18 novembre 2016 - 21:05
...e "auto" :-)
Ritratto di Xadren
18 novembre 2016 - 22:09
1
Gli auguro di riuscire nei loro intenti, per adesso sono una piccola realtà, ma forse in futuro saranno in grado di progettare interamente da sé una vettura.
Ritratto di luperk
18 novembre 2016 - 23:01
le auto cinesi sono già superiori alle coreane e alle francesi, di risio afferma il giusto
Ritratto di ormonello
19 novembre 2016 - 01:33
le auto non lo so... penso ancora no... in tutto il resto o quantomeno in ambito tecnologico/elettronico di sicuro.. hanno dei gran capitali
Ritratto di luperk
19 novembre 2016 - 11:37
i cinesi hanno già auto come la byd tang che i francesi neanche si sognano. certamente non tutte, ma alcune auto cinesi sono all'avanguardia oggi
Ritratto di alexlato2010
23 novembre 2016 - 15:11
no, alle francesi no. Devi vedere le nuove Peugeot! Altro che cinesi; non che non siano buone, ma Peugeot è attualmente ai livelli di VW. Provare per credere. Di coreane credo che si salvi Hyundai con la sua Genesis. Anche Citroen e Renault stanno crescendo qualitativamente, non parliamo di DS, la cui qualità è ben oltre VW. Comunque credo che queste DR siano molto meglio di Dacia e delle vecchie DR
Ritratto di ormonello
19 novembre 2016 - 01:31
Talmente sono pronti a ricominciare che hanno preso le foto dal sito di chery, le hanno tagliate e ci hanno photoshoppato sopra il marchio DR... In ogni caso... la più interessante è la tiggo3x o dr3... A seguire la tiggo 5 che diventerà dr 6 La dr 5 invece è la solita che abbiamo visto rivisto e stravisto dal 2006 però aggiornata e che sarebbe la chery tiggo 3 La dr 4 non la conosco... e ovviamente ho parlato di stile.. sulla qualità non voglio nemmeno pensarci anche se bisogna ammettere che in Cina quando ci si mettono sono i migliori .. quantomeno in alcuni campi (non certo le auto) Qui il link per vederle tutte e per intero http:// www. chery. cn/car Copiare e togliere gli spazi
Ritratto di Ale1812
19 novembre 2016 - 11:56
Si sentiva un gran bisogno di una finta casa automobilistica italiana che importa mondezza cinese. Davvero un gran bisogno.
Ritratto di bombolone
19 novembre 2016 - 16:16
Che sia proprio immondizia è tutto da dimostrare. E comunque, dove sta il peccato? Questo signore importa delle auto, trova i clienti in giro per l'Italia, paga dazi e tasse, com'è giusto che sia, assicura l'assistenza per le vetture che ha venduti e dà lavoro a delle persone. I clienti non sono certo obbligati a comprare le sue macchine. Se preferiscono, possono spendere i loro soldi nell'usato di produzione europea. Secondo me c'è spazio per tutti
Ritratto di rocake
19 novembre 2016 - 20:02
3
Non ho pregiudizi, auguro a Di Risio, alla sua azienda ed ai suoi dipendenti ogni bene, però personalmente quando, dopo mille valutazioni, devo decidere dove spendere il mio sudato denaro, cerco di indirizzarmi su qualcosa di meno incognito.........
Ritratto di maxstilo
20 novembre 2016 - 18:24
Notizia di oggi: http://www.ilgiornale.it/news/economia/termini-persi-cinque-anni-e-ora-auto-fanno-cina-1333863.html L'accordo con i cinesi dura 5 anni e poi il Molise potrebbe diventare la base di Chery o Jac per l'Europa.
Ritratto di Pablo
21 novembre 2016 - 09:58
In un mercato sempre più competitivo dove tra nuovo e usato girano migliaia e migliaia di auto non comprerei mai una Dr . Non ne vedo il motivo, non ci vedo qualità , design, assistenza e la convenienza non è mai stata sinonimo di durata. Non so quali speranze potesse avere un marchio economico, nuovo e senza storia di poter durare...
Ritratto di giomelo
21 novembre 2016 - 12:01
passo spesso davanti la fabbrica Di Risio, era un brulicare di capannoni e piazzali pieni di auto, ora hanno venduto quasi tutto a MaxiCina,immenso bazar. E' difficile rimediare ad errori catastrofici come non prevedere assistenza adeguata (in giro per il Molise si notano alcune DR impantanate e abbandonate) o come l'avventura di Termini Imerese, . La questione societaria DR è molto più complessa di quel che appare, sarà dura ricominciare ma bisogna riconoscere molto coraggio all'imprenditore.
Ritratto di giomelo
21 novembre 2016 - 12:06
dimenticavo, non vi saranno diesel e i motori cinesi consumano non poco
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
21 novembre 2016 - 15:07
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Ritratto di anarchico2
22 novembre 2016 - 09:25
Le Dr fino ad ora sono inguardabili, persino le Dacia al loro fianco sembrano premium. Puntare su schifezze non paga.
Ritratto di alexlato2010
23 novembre 2016 - 15:17
Sono riuscito a trovare le corrispettive cinesi. DR 3: Chery Tiggo 3X DR 4: Jac S3 DR 5: Chery New Tiggo 3 DR 6: Chery New Tiggo 5. Secondo me la DR6 e la DR4 (leggermente modificata) saranno le più interessanti poichè le meglio riuscite. Non vedo l'ora che escano. Confido in loro più che altro perchè mi sono stancato che del monopolio automobilistico italiano della Fiat. La DR è autonoma ed è l'unica azienda italiana che comprerei. Le europee sono un altro discorso.
Ritratto di giovanni enrico53
3 luglio 2017 - 15:28
io aspetterei prima di vendere la pelle dell'orso!, prima uccidiamolo, i cinesi sono la terza potenza industriale al mondo superati ora dall'india al secondo posto, mentre noi siamo alla canna del gas, abbiamo certamente delle grandi qualità e potenzialità, ma se non arrivano capitali dall'estero siamo mal messi, se i nostri politici non ci avessero messo del loro,( forse per difendere una industria italiana che ormai è sempre meno italiana producendo sempre di più all'estero e decentrando addirittura le sedi legali ), oggi termini imerese avrebbe operai italiani e non cinesi a lavorare ridando una dignità a quegli operatori che non vogliono sussidi (elemosine) ma lavoro per loro e speranza per i loro figli, non dimentichiamoci che nel 60 erano gli americani che mettevano le loro fabbriche in Italia "multinazionali", dove la manodopera costava molto meno che da loro, non dimenticate che i discount quando sono arrivati, erano schifati da una grande quantità di falsi snob, oggi hanno costretto la grande distribuzione a rivedere i loro prezzi calmierando il mercato e lidl e da quattro anni eletta come miglior super mercato d'Italia e sponsorizza la nazionale italiana , chissà che non succeda la stessa cosa con le macchine, infine riguardo la qualità per anni ci siamo lamentati per le nostre case automobilistiche, pensate solo alla ruggine delle fiat alle pompe benzina mal funzionanti alla bollitura dell'acqua nei radiatori ecc. pazienza il mondo si evolve o ci si adegua o si muore, dinosauri dell'era moderna. ps ma qualcuno sa quanti componenti soprattutto elettronici montano le vetture logate? fatti in Cina! pensate veramente che gli ingegneri cinesi siano meno preparati dei nostri.
Ritratto di King Luigi
4 marzo 2021 - 16:57
Bene, ho letto tutto e, come al solito, ci sono molte persone che non vedono al di là del loro naso, incapaci di uscire dagli schemi e dai pregiudizi. In gennaio, 2021, ho visto su i-net la nuova DR F35. Mi sono documentato e sono andato a vederla e provarla, nella nuova sede Autoberlin di S.Zeno Naviglio (BS). Mi è piaciuta talmente tanto che ai primi di febbraio l'ho acquistata: F35 Automatica bi-fuel. Sono molto soddisfatto, sotto tutti i profili, del mio acquisto. L'unico neo, non è disponibile la frenata di emergenza; di tutti gli altri ausili elettronici non mi interessa nulla. Non li ho mai avuti e, anzi, sono contrario: quando guidi, guidi e basta! e se non sei in condizioni di farlo, non lo fai. Morale: chi vuole vedere qualcosa di nuovo, moderno e di livello, vada a provare la F35: ne resterà piacevolmente sorpreso. Tra l'altro, è l'unica suv, gpl, autom dgs disponibile sul mercato. Buona guida a Tutti.