NON PARTE BENE - Gli ingorghi sono uno dei problemi più diffusi per la circolazione stradale e si direbbe che i legislatori vogliano che anche la stessa regolamentazione della strada viva il suo bravo ingorgo. Sono infatti due i processi legislativi avviati per arrivare a cambiare il Codice della Strada. Da un lato c’è l’iniziativa parlamentare che mette mano a una settantina di articoli, dall’altra il governo ha avviato l’iter per il varo di una legge delega mirante a rivedere il Codice. E non è che si possa sperare che i due procedimenti vadano a incontrarsi dando luogo a una auspicabile sintesi: le leggi parlamentari e i decreti legislativi (che sono lo sbocco delle leggi delega) hanno percorsi e tempi completamente diversi. Dunque sono da registrare i segnali di una apparente volontà di ammodernare la normativa che regola l’andare per strada, ma contemporaneamente non si può che avere dubbi e incertezze sui reali sviluppi di tale volontà.
DUE CANTIERI APERTI - In particolare, la commissione Trasporti della Camera dei deputati ha varato il testo della legge che mira a introdurre numerose modifiche al Codice, e sulla base dei tempi previsti dalle procedure di legge, nella seconda metà di giugno dovrebbe iniziare il confronto parlamentare in assemblea per l’approvazione. Per quel che riguarda la legge delega voluta dal governo, c’è da dire che l’istituto della legge delega è utilizzato per l’elaborazione di norme molto complesse (come è, o sarebbe, un codice della strada completamente nuovo, quindi non basato sull’introduzione di modifiche e aggiunte). E se la discussione in assemblea non è certo rapida per l’inevitabile allargamento della discussione, da vivere nei due rami del parlamento, la via della legge delega è ancora più complessa, perché richiede una ben precisa serie di passaggi con tempi stabiliti dalla legge. Il tutto per arrivare all’emanazione della nuova normativa sotto forma di decreto legislativo emesso dal Presidente della Repubblica.
I CONTENUTI PREVISTI - Chiarito che la carne al fuoco è davvero tanta (appunto sino ad avere due… fornelli accesi) si possono citare alcune delle novità che sono previste. Se la legge delega contiene per sua natura solo indicazioni di massima (sulla base di cui il governo deve elaborare la normativa definiva e articolata, rispettando numerosi passaggi di confronto con le commissioni parlamentari e con soggetti non parlamentari), il disegno di legge destinato a essere messo in discussione all’assemblea della Camera dei deputati probabilmente nella seconda metà di giugno punta a introdurre diverse novità.
CICLISTI E NUOVI VEICOLI - Tra le cose che sono sul tappeto se ne segnalano diverse che riguardano i soggetti definibili più deboli: per esempio i ciclisti e i pedoni. Per i ciclisti si parla di regolamentazione dell’andare in contromano e dell’obbligo di una distanza minima (1,5 metri) da rispettare per sorpassarli. Sul fronte dei pedoni è di notevole rilievo normativo l’introduzione di una nuova tipologia di strada: la “strada scolastica”, termine con cui si intende classificare dei determinati percorsi interessati dal transito dei ragazzi che vanno ed escono da scuola. Ciò per avere regole specifiche volte a rendere più sicure quelle strade. Ancora nell’ambito delle categorie meno forti, le nuove norme dovrebbero introdurre la regolamentazione della presenza di skate board, monopattini, pattini a rotelle, segway, hoverboard, monoruote e via discorrendo. E mettendo mano a una normativa che ne regoli il comportamento, pare inevitabile che ne vengano anche definite le caratteristiche.
IN AUTOSTRADA CON LE 125 - Altra novità significativa dovrebbe essere l’apertura dell’accesso in autostrada per i motocicli ci cilindrata inferiore ai 150 cc (come prevede la normativa attuale). Il nuovo limite sarebbe abbassato a 125 cc. Questa apertura sarebbe però riservata ai maggiorenni con patente B o che abbiano conseguito la patente A1 o A2 da almeno due anni. E a proposito di autostrada, va detto che il ventilato innalzamento dei limiti di velocità (si era parlato di 150 km/h) non è previsto.