MEGA MULTINAZIONALE - Presentazione dei conti 2013 sia del gruppo Fiat che di quello Chrysler e annuncio della nascita della nuova entità societaria conseguente all’acquisizione da parte della Fiat dell’intero pacchetto azionario del gruppo americano. Si chiama Fiat Chrysler Automobiles NV, con acronimo FCA. Quanto alle lettere NV indicano che la società sarà di diritto olandese anche se, precisa il comunicato Fiat, la sua sede fiscale sarà il Regno Unito. La stessa Fiat tiene a precisare che da questa soluzione non avrà “effetti sull’imposizione fiscale cui continueranno ad essere soggette le società del Gruppo nei vari Paesi in cui svolgeranno le loro attività”. Perché questa scelta? La normativa societaria olandese prevede che il controllo di una società vada a chi detiene la quota azionaria maggiore, anche se inferiore del 30%, dunque permette agli Agnelli di continuare a controllare la società. La legislazione inglese, visto il ruolo di grande piazza finanziaria mondiale assunto da Londra, stabilisce un trattamento fiscale molto favorevole per i dividenti maturati all'estero, come nel caso Fiat Chrysler.
L’ITER AZIONISTICO - Le azioni ordinarie della FCA (in alto il logo) comunque saranno quotate alla Borsa di New York e a quella di Milano. E a proposito di azioni è stato anche comunicato che gli azionisti riceveranno un'azione della nuova società FCA per ciascuna Fiat posseduta. La Fiat ha anche comunicato che sarà avviato un meccanismo per distribuire azioni speciali con diritto di voto volte a premiare la fedeltà degli azionisti. Ciò per “favorire lo sviluppo e la presenza di un nucleo di azionisti a lungo termine”.
UN NUOVO INIZIO GLOBALE - Dunque è fatta. La Fiat e la Chrysler non esistono più ma esiste la Fiat Chrysler, una cosa sola, sia pure con volti e sostanze diversi. E le differenti peculiarità sono ben testimoniate dai risultati del 2013 illustrati oggi in contemporanea sia per il gruppo Fiat che per quello Chrysler.
QUADRO VARIEGATO - Il fatturato complessivo 2013 del gruppo (Fiat e Chrysler assieme) ammonta a 86,8 miliardi di euro. La parte più corposa è quella realizzata sui mercati del cosiddetto Nafta, cioè il Nord America, dove il consuntivo 2013 è di 45,8 miliardi, pari a un aumento di 2,26 miliardi, cioè il 4,92% in più del 2012. In aumento (di oltre il 32%) è anche il mercato Asia e Pacifico, con 4,61 miliardi di fatturato. In calo invece risultano le due aree del Sudamerica e dell’Europa (con Medio Oriente e africa). L’America Latina ha fatturato 9,97 miliardi, con un calo del 10,9%. L’area Emea (comprensiva dell’Europa) ha fatturato 17,420 miliardi, con una diminuzione del 2,2%. Il settore del lusso, cioè i due marchi Maserati e Ferrari hanno totalizzato 3,8 miliardi, pari al 23,1% in più.
INFINE GLI UTILI - L’utile della gestione ordinaria è stato di 3,4 miliardi di euro, in calo rispetto ai 3,5 miliardi di euro del 2012 (e se si considerano le variazioni di cambio il risultato è più positivo). Tendenza al miglioramento, anche se non ancora con risultati positivi è quella della regione Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) con le perdite di 470 milioni di euro, cioè 233 in meno rispetto all’anno precedente. Migliorato l’utile della zona Asia-Pacifico: 358 milioni di euro, cioè in aumento del 38%. In diminuzione anche l’utile della zona Nafta (Nord America) dove c’è stata una contrazione del 9%. Molto peggio è andata in America Latina, dove gli utili sono risultati in calo del 41%. Con questo quadro nel risultato operativo, l’utile netto è di 1.951 milioni di euro (896 milioni di euro nel 2012, di cui 441 relativi alla sola Fiat, senza Chrysler).