PRIMA DI TUTTO, SGOMBRIAMO IL CAMPO da un equivoco: se il mercato italiano dell’auto è in crisi (-27,3% in agosto) non è certo per via dell’esaurimento dei fondi degli ecobonus destinati alle elettriche e alle ibride plug-in. L’incentivo, stanziato a fine 2018 dalla legge di Bilancio, riguarda chi sta prenotando un’auto, non le immatricolazioni (che sono solo l’ultima fase di una procedura lunga e complessa). E poi, per quanto le case investano parecchio (anche in termini di comunicazione) nei cosiddetti modelli “green”, questi continuano a essere marginali nelle preferenze dei clienti, visto che, tutti assieme, ammontano al 9% del totale.
LA GENTE, NEL PAESE COL PIL che cresce di più in Europa (l’Economist stima un +6% a fine anno), compra poche auto perché è disorientata. Come darle torto? Quelle a benzina e le diesel sono condannate dall’Unione europea (che vuole vietarne la produzione dal 2035) e sottoposte a crescenti restrizioni da parte degli enti locali. Quanto alle elettriche, non hanno risolto i loro limiti (autonomia ridotta e scarsità di punti di ricarica veloce) e costano sempre tanto. Problema, quest’ultimo, che le accomuna alle ibride plug-in, e al quale l’ecobonus dà parziale soluzione. Anche perché il suo esaurimento avrebbe reso inutilizzabili i fondi complementari stanziati per l’extrabonus di fine luglio: alcune migliaia di euro a vettura, per assicurare un’ulteriore spinta all’acquisto dei veicoli più in linea con il piano del governo Draghi in materia di decarbonizzazione dei trasporti e svecchiamento del parco circolante.
C’È CHI CONSIDERA UNA FORZATURA il collegamento tra ecobonus ed extrabonus. Sta di fatto che il governo è corso ai ripari e ha rifinanziato gli incentivi attingendo ai 57 milioni di euro dell’extrabonus. Ma l’Unrae e le altre associazioni di settore chiedono anche di conferire un respiro più ampio alla strategia di sostegno dell’automobile in questa difficile fase di transizione. Basta mini-aiuti? Siamo d’accordo. E, aggiungiamo, stop pure alle leggi mal scritte: vogliamo parlare delle recenti misure a favore dell’usato Euro 6, utilissime se soltanto si riuscisse a capire a quale “prezzo medio di mercato” facciano riferimento? Agli incentivi dedichiamo la guida all’acquisto da pagina 10. Quelli per le auto con emissioni di CO2 tra 61 e 135 g/km (due terzi delle vendite totali in Italia) dovrebbero durare fino a metà ottobre. Affrettatevi.
Guido Costantini