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2021
ottobre 2021
Editoriale pubblicato su alVolante di

Il nostro Pil ha il vento in poppa, ma acquistiamo poche auto ne, ma fuori moda

PRIMA DI TUTTO, SGOMBRIAMO IL CAMPO da un equivoco: se il mercato italiano dell’auto è in crisi (-27,3% in agosto) non è certo per via dell’esaurimento dei fondi degli ecobonus destinati alle elettriche e alle ibride plug-in. L’incentivo, stanziato a fine 2018 dalla legge di Bilancio, riguarda chi sta prenotando un’auto, non le immatricolazioni (che sono solo l’ultima fase di una procedura lunga e complessa). E poi, per quanto le case investano parecchio (anche in termini di comunicazione) nei cosiddetti modelli “green”, questi continuano a essere marginali nelle preferenze dei clienti, visto che, tutti assieme, ammontano al 9% del totale. 

LA GENTE, NEL PAESE COL PIL che cresce di più in Europa (l’Economist  stima un +6% a fine anno), compra poche auto perché è disorientata. Come darle torto? Quelle a benzina e le diesel sono condannate dall’Unione europea (che vuole vietarne la produzione dal 2035) e sottoposte a crescenti restrizioni da parte degli enti locali. Quanto alle elettriche, non hanno risolto i loro limiti (autonomia ridotta e scarsità di punti di ricarica veloce) e costano sempre tanto. Problema, quest’ultimo, che le accomuna alle ibride plug-in, e al quale l’ecobonus dà parziale soluzione. Anche perché il suo esaurimento avrebbe reso inutilizzabili i fondi complementari stanziati per l’extrabonus di fine luglio: alcune migliaia di euro a vettura, per assicurare un’ulteriore spinta all’acquisto dei veicoli più in linea con il piano del governo Draghi in materia di decarbonizzazione dei trasporti e svecchiamento del parco circolante.

C’È CHI CONSIDERA UNA FORZATURA il collegamento tra ecobonus ed extrabonus. Sta di fatto che il governo è corso ai ripari e ha rifinanziato gli incentivi attingendo ai 57 milioni di euro dell’extrabonus. Ma l’Unrae e le altre associazioni di settore chiedono anche di conferire un respiro più ampio alla strategia di sostegno dell’automobile in questa difficile fase di transizione. Basta mini-aiuti? Siamo d’accordo. E, aggiungiamo, stop pure alle leggi mal scritte: vogliamo parlare delle recenti misure a favore dell’usato Euro 6, utilissime se soltanto si riuscisse a capire a quale “prezzo medio di mercato” facciano riferimento? Agli incentivi dedichiamo la guida all’acquisto da pagina 10. Quelli per le auto con emissioni di CO2 tra 61 e 135 g/km (due terzi delle vendite totali in Italia) dovrebbero durare fino a metà ottobre. Affrettatevi. 

Guido Costantini



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