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Elettrico? Sì, ma al momento giusto 

Pubblicato 08 novembre 2019

A un convegno presso il Politecnico di Milano, i tecnici concordano: l’elettrico è la strada verso la riduzione dell’impatto ambientale, ma non sempre e ovunque.

Elettrico? Sì, ma al momento giusto 

IL CLASSICO HA UN FUTURO - Si è tenuta presso il Politecnico di Milano la conferenza “Mobilità: tecnologie ed emissioni”. Fra i numerosi relatori, docenti del dipartimento di energetica dell’università ed esperti delle filiali italiane di Bosch, Mazda e Toyota (per la seconda casa ha parlato anche l’ingegnere Mitsuo Hitomi, responsabile dell’innovazione del costruttore nipponico). Dati alla mano, sono state messe a confronto le vetture elettriche e quelle con motori tradizionali. Risultato: sembra che anche dal punto di vista delle emissioni, oltre che dei costi e della praticità di utilizzo, non esista oggi una tecnologia in assoluto migliore delle altre. La strada verso l’elettrificazione è decisa, ma risultati più positivi si otterranno se almeno per qualche decennio sarà possibile scegliere anche modelli a benzina, diesel e ibridi. 

EMISSIONI ZERO? PARLIAMONE - Emblematica è stata la presentazione del professor Giovanni Lozza, che ha evidenziato come molti osservatori prevedano, per il 2030, che il 30-40% delle auto nuove saranno elettriche. Una cifra che pare poco giustificabile, perché nel frattempo ci sono rilevanti sfide tecnologiche da affrontare, e non è detto che puntare solo sulle auto a corrente sia vantaggioso dal punto di vista ambientale. Innanzitutto, ha precisato Lozza, non è giusto definirle sempre “a emissioni zero”: è vero che non hanno un tubo di scarico, ma, a meno di sfruttare esclusivamente risorse rinnovabili (solare, eolico, idroelettrico), produrre la corrente in una centrale comporta l’uso di combustibili, e quindi l’emissione di una certa quantità di CO2 (il gas ritenuto responsabile del riscaldamento del pianeta) e, seppur in misura ridotta e lontano dai centri abitati, di inquinanti (come possono essere il particolato, gli ossidi di azoto e così via). Va poi tenuto conto anche delle emissioni di anidride carbonica durante la produzione dell’auto (le batterie sono molto impattanti da questo punto di vista, con una media di 120 kg di CO2 che entra in atmosfera per ogni kWh di capacità).

PAESE CHE VAI… - Il vantaggio nell’uso di un’auto elettrica, quindi, dipende sia dalla capacità della batteria (il trend attuale di usare dei maxi-accumulatori per accrescere l’autonomia è quindi nocivo per l’ambiente) sia da come viene prodotta la corrente utilizzata per ricaricarla. “Considerando come riferimento una percorrenza di 150.000 km e la crossover Hyundai Kona (foto qui sopra), scelta perché viene proposta a benzina, diesel, ibrida ed elettrica - ha chiarito Lozza - quest’ultima versione esce nettamente vincente in un paese come la Norvegia, dove praticamente tutta l’energia elettrica si ricava a emissioni zero: i circa 50 g/km emessi in media nel ciclo di vita dell’auto sono meno della metà dei 120 calcolati, con un utilizzo realistico e sempre nell'intero ciclo di vita, per il modello ibrido. La situazione è però diversa in Italia, dove il contributo delle fonti rinnovabili per produrre l’elettricità è decisamente inferiore e porta quindi a un’emissione media per la versione elettrica di 125 g/km, un po’ peggio rispetto a quella ibrida. In Germania, poi, siamo a 150, un valore che coincide con quello della versione diesel, e in Cina a 180, peggio anche della versione a benzina, che si ferma a 165. 

C’È MOLTO DA FARE - Non è neppure vero che si possa passare in fretta a una produzione “pulita” dell’elettricità: mettere in cantiere, e realizzare, centrali meno impattanti richiede molti anni. Anche qui, Lozza ha mostrato dei dati secondo cui nel mondo, si prevede che nel 2040 sarà richiesta molta più elettricità di oggi. E se le ipotesi “mediane” (a metà strada fra quelle più ottimistiche e quelle pessimistiche) parlano di 19.000 TWh ottenuti da fonti rinnovabili invece degli 8.000 odierni, è anche vero che crescerà l’apporto delle centrali a gas (da 6.200 TWh a 9.500) e a carbone (da 9.800 a 10.800). La diffusione delle auto elettriche comporta poi la necessità di creare infrastrutture adeguate. Il che non è semplice: tenendo conto del maggior tempo necessario per la ricarica rispetto al rifornimento, una stazione di servizio autostradale (che oggi ha una decina di pompe di carburante) dovrebbe avere oltre 60 colonnine per la ricarica rapida. Ovvero una potenza installata di 6 MW, l’equivalente del fabbisogno di un’industra da 1.000 dipendenti. Allo stesso modo, per montare nei garage dei condomini dei dispositivi di ricarica discretamente rapidi, occorrerebbe triplicare la potenza e il dimensionamento dell’impianto. Insomma, secondo Lozza, la migliore soluzione (da un punto di vista economico, ma anche ambientale) richiede un approccio non ideologico, con un utilizzo complementare delle diverse tecnologie disponibili, valutando di continuo il rapporto fra costi e benefici (ammesso che ci siano). 

LA SCELTA NON È SOLO TECNICA - A livello politico va tenuto anche conto delle proporzioni del problema: come ha evidenziato Davide Bonalumi, sempre del dipartimento di Energia del Politecnico, le auto che circolano in Europa contribuiscono solo per lo 0,8 % alle emissioni globali di CO2, eppure sono soggette a una normativa molto stringente: ricordiamo che nel 2021, per tutti i costruttori c’è un limite di 95 g/km emessi allo scarico come media dei veicoli nuovi venduti; chi sforerà dovrà pagare delle “multe” consistenti. Questo è uno dei motivi per cui le case puntano molto sulla vendita di auto elettriche o ibride plug-in, che hanno emissioni dichiarate di anidride carbonica (allo scarico, ricordiamolo ancora una volta, e non per l’intero ciclo di vita) nulle o molto basse, e aiutano quindi a rientrare nel limite predisposto. Per il professor Angelo Onorati, occorre una strategia che “non metta al bando delle tipologie di motori, ma spinga su una riduzione delle emissioni effettive, il che si può ottenere in molti modi”. Le vetture attuali, diesel e a benzina Euro 6d, con test di omologazione effettuati anche su strada e non solo in laboratorio (procedura entrata in vigore dopo lo scandalo dieselgate) rilasciano quantità di inquinanti davvero molto ridotte. Da questo punto di vista, precisa Onorati, “stiamo andando verso motori a impatto zero”.

COMBUSTIBILI “BIO” PER RIDURRE L’ANIDRIDE CARBONICA - Sempre secondo il professor Onorati, per ridurre le emissioni di CO2, (che, ricordiamo, non è nocivo per la salute dell’uomo ma è un gas serra) una soluzione può venire dall’uso di combustibili sintetici e bio, ovvero derivati da fonti vegetali. Parole quasi identiche arrivano dall’ingegnere Mitsuo Hitomi di Mazda (nella foto qui sopra), casa che ha appena lanciato sia alcuni modelli con l’innovativo motore SkyActiv-X (a benzina, ma con un ciclo di funzionamento simile a quello dei diesel) sia una crossover elettrica, la Mazda MX-30 (nella foto più in alto). “Secondo il nostro approccio, fedele all’obiettivo di proporre la soluzione tecnica giusta al momento giusto e nel posto giusto, finché la crescente quantità di energia proveniente da fonti rinnovabili non sostituirà l’elettricità prodotta da fonti più nocive, la propulsione elettrica non si può considerare soddisfacente nel ridurre drasticamente le emissioni di gas a effetto serra. Infatti, considerato che attualmente nel mondo i due terzi dell’elettricità è prodotta utilizzando combustibili fossili, le norme secondo cui le emissioni di un veicolo elettrico siano pari a zero non sono attinenti alla realtà. Per misurare correttamente la CO2, non consideriamo le attuali stime tank-to-wheel, dal serbatoio alla ruota, che considerano solo le emissioni durante l’impiego, ma piuttosto quelle well-to-wheel, che comprende anche l’estrazione, la produzione e il trasporto del combustibile, e include il ciclo di vita delle batteria, con il conto delle emissioni di CO2 dalla loro produzione fino allo smaltimento.” Sempre secondo l’ingegnere della Mazda, in aggiunta ai combustibili alternativi, come il gas naturale compresso e l’idrogeno (per quest’ultimo, usato nei veicoli fuel cell, i relatori prevedono una diffusione soprattutto nell’ambito dei veicoli pesanti, ndr), l’industria automobilistica sta poi effettuando ricerche di fattibilità sui combustibili liquidi riciclabili quali i biocarburanti ottenuti dallo sviluppo delle microalghe. In tal senso, sarà determinante lo sviluppo di questi ultimi per raggiungere l’azzeramento del particolato sulle vetture spinte dal motore a combustione interna. Infine, conclude Hitomi “l’intera industria di produzione di energia elettrica e di batterie e quella automobilistica dovrebbero contribuire a ridurre le emissioni di CO2 in ogni campo”. C’è quindi da augurarsi che tutto il mondo adotti un approccio di ottimizzazione globale delle risorse e delle tecnologie disponibili, con l’unico, vero obiettivo di proteggere l’ambiente.



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Ritratto di schizzo650
8 novembre 2019 - 13:40
1
Ognuno tira acqua al suo mulino, logico che chi produce auto ibride e non ha auto elettriche spinge per le prime, non ha senso far parlare i produttori e i loro referenti, insomma va bene tutto ma chiamiamo tutti alla stessa tavola, le campane si ascoltano tutte, logico che chi investe 100 nell'ibrido sponsorizzi solo l'ibrido e come chiamare un produttore di petrolio e farlo parlare della convenienza dell'auto elettrica, dai un po di serietà per favore
Ritratto di Zot27
8 novembre 2019 - 14:02
Esatto
Ritratto di Santhiago
8 novembre 2019 - 14:09
Un po' di serietà e onestà intellettuale forse dovresti dimostrarla tu. Giovanni Lozza non é un produttore, ma docente di sistemi energetici e impatto ambientale, e di sistemi per l'energia e l'ambiente, al politecnico, non un produttore, e spiega chiaramente come l'elettrico non sia a emissioni zero. Fatevene una ragione. Per cui per un vantaggio ecologico che se presente è estremamente limitato, rendetevi conto dello svantaggio pratico (evidente), ed economico (per me altrettanto evidente, ma qualcuno ancora pensa che l'elettricità sia quasi gratis, e sogna che lo stato rinunci alle accise su questo, nonostante come già scritto, se ne è già discusso nel convegno energia settembre 2018). Per cui concludendo, come nel titolo, elettrico si ma al momento giusto, che non è oggi.. Forse fra 7-10anni,poi è da vedere come si evolveranno le cose, ma di certo non oggi.
Ritratto di schizzo650
8 novembre 2019 - 14:43
1
Si ma ha stimato un errato utilizzo delle fonti rinnovabili oggi al 41% e non ha calcolato quanto si consuma di energia per produrre un litro di carburante al netto del costo estrattiva il resto sono favole
Ritratto di giuggio
8 novembre 2019 - 15:14
Ma dove le hai trovate queste cose di cui parli? Io immagino invece che il confronto sia a parità di condizioni e valutando tutto. Poi ovviamente dati precisi non esistono. Non è che non si trovano, è che è impossibile averli, bisogna fare delle approssimazioni
Ritratto di schizzo650
8 novembre 2019 - 15:46
1
Arera ha I dati del mix per produrre l'energia elettrica, mentre i costi estrattivi e poi quelli della filiera del petrolio non si hanno quindi è logico pensare che nessuno li mette in conto, mentre per il kw tutto è scritto nero su bianco, allora è ben chiaro che i vari calcoli non sono mai certi ma empirici
Ritratto di Zot27
8 novembre 2019 - 15:58
Per certe persone il carburante nel serbatoio ci arriva per virtù dello s s (senza contare l'inquinamento mostruoso di tutte le raffinerie, navi che trasportano greggio e impianti di perforazione e fracking rischio terremoti e inquinamento falde acquifere ecc...)
Ritratto di v8sound
8 novembre 2019 - 20:13
Per certe altre l'unica energia elettrica che non inquina è quella usata per ricaricare le EV.
Ritratto di Zot27
8 novembre 2019 - 20:41
Per me solo quella prodotta dal proprio impianto fotovoltaico, senza l'aiuto della 'rete', e quella rigenerata nell'auto stessa con i rallentamenti.
Ritratto di giuggio
8 novembre 2019 - 16:09
i dati del mix si trovano, lo so, ma volevo capire perché sostieni che non sono stati presi in considerazione. Dai numeri riportati, direi proprio che sono stati considerati. Inoltre, che col kw tutto sia nero su bianco non saprei. Per esempio, da qualche parte sta scritto come verranno smaltite le batterie e i materiali che li contengono? E da dove provengono questi materiali? Non penso che siano proprio a km zero. Chiudo dicendo che non sono un fan del petrolio. Per niente. Ma non vorrei che l'elettrico fosse in parte una moda
Ritratto di Pac80
8 novembre 2019 - 16:12
Schizzo650 sono d'accordo con te: si parla tanto della percentuali di combusitile fossile per generare l'energia ma non si cita il devastante impatto delle raffinerie sull'ambiente, e non solo in termini di Co2 creata ma anche di liquami, scarti ecc. pare che la benzina e il diesel crescano sugli alberi... Si parla solo dello smaltimento delle batterie a fine vita, ma le macchine tradizionali le mettiamo a fare il compost? A ogni tagliando annuale delle auto endotermiche vengono gettati via 2-3 litri di olio esausto, per 40 milioni di auto di parco circolante, quanti litri vengono buttati all'anno? Lo puoi conferire correttamente quanto vuoi, ma non sparisce di certo. E le petroliere che ci portano il greggio quanto inquinano? E le fregate militari che scortano le petroliere perchè sennò le attaccano i pirati? Ho l'impressione che ci si concentri un pò troppo sui difetti dell'elettrico dimenticandosi degli enormi scheletri nell'armadio che si porta dietro il petrolio.
Ritratto di Zot27
8 novembre 2019 - 16:22
ottime considerazioni aggiuntive
Ritratto di Santhiago
10 novembre 2019 - 09:25
Ah ma tu pensa.. A questo punto direi che Schizzo e Pac80 potrebbero prendere appuntamento con il prof. Lozza, che riceve in politecnico il giovedi pomeriggio, e illustrargli gli errori che loro hanno rilevato, e presentargli i loro modelli di analisi, e sicuramente la prossima conferenza li vedrà come relatori, con un loro nuovo studio condotto all'università della vita...
Ritratto di Zot27
10 novembre 2019 - 12:21
In un contesto nel quale bisogna salvaguardare il più possibile l'indotto dell'endotermico ..
Ritratto di Pavogear
8 novembre 2019 - 15:26
Veramente lo studio è stato condotto dal Politecnico di Milano, e dunque non ci sono interessi di sponsorizzazioni né da una parte né dall'altra. Semplicemente questo studio dice le cose come stanno realmente e non per come sono spacciate da chi fa propaganda ambientalara (si, perché ambientalista non coincide con le ideologie che molti paiono avere). Infine, da come riportato nell' articolo, sia le stime sull' impatto ambientale dei modelli elettrici e sia le stime sull' impatto ambientale degli altri tipi di veicoli sono effettuate considerando tutto il ciclo di lavorazione, non solo dal rifornimento. Semplicemente questo è uno studio rigoroso che mette in mostra le problematiche di una tecnologia che in molti troppo in fretta hanno dato per perfetta
Ritratto di Alfiere
8 novembre 2019 - 19:48
2
Penso che prima di tutto devi capire che stai facendo una conferenza al PoliMi, non in piazza. Parli a un pubblico edotto che non può circonvenire quindi credo che il registro degli interventi dei produttori sia stato abbastanza tecnico e fondamentalmente onesto, altrimenti si saranno tutti fatti delle risate grasse.
Ritratto di Il_Pirata
8 novembre 2019 - 13:54
Questi studi alla fine partono da un presupposto sbagliato, cioè che sia l’attività umana la principale fonte di CO2
Ritratto di Blueyes
8 novembre 2019 - 17:18
1
E' proprio l'attività umana ad essere dannosa o meglio siamo in troppi su questo pianeta. Se fossimo 1 miliardo potremmo sprecare ed inquinare senza troppi problemi, ma siamo quasi 8 miliardi e questo ha un impatto eccome sull'ambiente.
Ritratto di Mbutu
8 novembre 2019 - 18:04
Non è questione se siamo o meno la principale fonte. Il punto è che siamo l'unica controllabile.
Ritratto di Il_Pirata
9 novembre 2019 - 09:23
La questione è quanto la CO2 di produzione umana possa incidere sulla CO2 totale emessa per eventi naturali. Sul fatto che sia controllabile perché prodotta dall’uomo, ho qualche perplessità: potenze economiche come Cina ed India non sono controllabili!
Ritratto di NeroneLanzi
8 novembre 2019 - 20:44
Quanto sottolinea Mbutu è correttissimo. Per quanto non vi sia totale certezza sulla correlazione univoca tra attività umana e aumento della temperatura, l’unica cosa su cui possiamo ragionevolmente agire è proprio l’atti umana. Da qui a dire che le attuali politiche sulla mobilità ci stiano portando nella giusta direzione ovviamente ce ne passa. Anzi, al momento in molti casi stiamo vedendo il contrario.
Ritratto di NeroneLanzi
8 novembre 2019 - 14:06
Però è bello vedere come ogni volta che si parla di numeri c’è chi di riflesso va in modalità complottista in un batter d’occhio.
Ritratto di Blueyes
8 novembre 2019 - 17:17
1
In Italia le opinioni non sono mai separate dai fatti.
Ritratto di Pavogear
8 novembre 2019 - 15:19
Finalmente un articolo fatto bene sul tema del reale impatto ambientale tra auto con motore a combustione interna e auto elettriche. Questo studio del Politecnico di Milano sembra davvero ben fatto e le informazioni fornite confermano in pieno quando riscontrabile nella realtà. Anche nelle stime sui futuri volumi di vendita delle elettriche ci siamo. Sarebbe bello poter leggere più articoli come questo
Ritratto di FOXBLACK
8 novembre 2019 - 15:23
Grande. ...Lozza. ...daccordissimo lunga vita ai termici. ....
Ritratto di Mbutu
8 novembre 2019 - 15:24
Poco da dire, mi pare che si tratti di una serie di conclusioni assolutamente di buon senso. Fra l'altro cose che si dicono da un po'. Quello che non torna assolutamente è il dato sull'impatto delle emissioni delle auto europee a livello globale (che poi perchè conteggiarlo in quel modo?). Se vale il 20% delle emissioni europee non può scendere così tanto a livello globale.
Ritratto di Pavogear
8 novembre 2019 - 15:31
Beh in realtà ha senso, perché la popolazione europea è circa un decimo di quella mondiale se non sbaglio, e dunque già in questo senso la percentuale dovrebbe scendere intorno al 2% sull'impatto totale sul pianeta. Inoltre le auto circolanti in Europa sono molto meno inquinanti rispetto alla maggior parte di quelle circolanti per esempio in un continente come l'Africa o in Sudamerica, o in un paese come l'India. Dunque facendo una media ponderata così due due piedi non siamo tanti distanti dal valore dichiarato di 0,8%
Ritratto di v8sound
8 novembre 2019 - 16:40
@ Mbutu. E' vero che tu sei molto cauto sull'argomento, ma alla fine della fiera per te l'elettrica ne esce comunque "vincitrice" in termini di emissioni, o almeno, quasi sempre. Dall'articolo, l'esempio della Niro è lampante, emerge dell'altro...
Ritratto di Mbutu
8 novembre 2019 - 18:01
v8sound, ti sei risposto da solo: per me ne esce vincitrice QUASI sempre. E questo studio non fa che confermarlo. Anche perchè ti ricordo che solitamente il paragone viene fatto con gli ICE (tipicamente diesel), non con le ibride (tipo la Niro di cui sopra). ICE che, come ho sempre sostenuto, alle nostre latitudini vengono bastonati sull'intero ciclo di vita anche secondo questa nuova ennesima ricerca. Ad onor del vero non mi convincono fino in fondo i valori dati come WTW delle versioni termiche (come dice pac80 troppo spesso capita che certi fattori non vengano considerati), li ritengo ottimistici; ma non avendo per le mani la ricerca è un'obiezione che devo lasciare nel campo delle sensazioni. Ma visto che nel complesso questa ricerca non fa che confermare le tendenze per come le vedo io, in questa occasione mi pare superfluo polemizzare. PS: Aggiungo che io sono un sostenitore dell'ibrido, quindi che anche in questa occasione siano stati smentiti quelli che "meglio il mio diesel" non può che farmi piacere. E difatti la mia linea AD OGGI è sempre stata: ibrido per tutti, diesel per chi deve (con cognizione, non ad mentula canis), elettrico per chi può. Ed avremmo già risolto un sacco di problemi. @pavogear: mi spiace; è un numero che continuo a non digerire, sia in termini quantitativi che qualitativi..
Ritratto di v8sound
8 novembre 2019 - 18:40
@ Mbutu, ad uscirne quasi sempre vincitrice, come sostengo, sono le ibride e non le EV. Questo conferma lo studio. Ovviamente prendo per buono l'esempio della Niro e presumo che per un buon 75% dei paesi mondiali il mix relativo alla produzione energetica sia analogo a quello italiano, su questo non ho dati ma presumo di non sbagliare di molto, anzi.
Ritratto di v8sound
8 novembre 2019 - 18:44
Presunzione fino ad un certo punto, avendo letto un articolo sul tema su una rivista concorrente qualche mese addietro.
Ritratto di Mbutu
8 novembre 2019 - 20:43
Ripeto, non ho nulla da dire contro l'ibrido che ritengo ad oggi una soluzione ottima e che non è mai stato argomento di dibattito. La cosa divertente e che tu, ma non solo tu, dopo aver difeso a spada tratta il sedicente studio del CNR, la ricerca dei petrolieri (ah,ah,ah), lo studio del ces-ifo (che non ha vinto il premio per la ricerca più sputtanat@ solo perché corvelva sostiene di aver trovato il Viagra nei vaccini) ora sei qui ad applaudirne una che le smentisce tutte. Che poi non è divertente, è bello. È la dimostrazione che per fortuna, dai e dai, tutti si arrendono all'evidenza.
Ritratto di v8sound
8 novembre 2019 - 21:01
Non smentisce proprio un bel niente, non far finta di non capire. Tratto dall'articolo "In Germania, poi, siamo a 150, un valore che coincide con quello della versione diesel". E' casomai la conferma degli studi precedenti. L'articolo stesso poi, conferma tutte le problematiche che ho più volte descritto a riguardo dell'elettrificazione.
Ritratto di Mbutu
9 novembre 2019 - 10:00
V8, sei tu che fingi di non capire. La germania ha un mix energetico peggiore della media europea. Tutti gli studi che hai sempre difeso concludevano che con il mix europeo, tedesco o italiano l'elettrico inquinasse di più. Questo dice che nel peggiore dei casi vanno alla pari; non parliamo poi di casi estremi in cui le emissioni vengono ridotte ad un terzo. E mentre la tecnolgia termica sembra (sottolineo il sembra perchè non si sa mai) arrivata ad un punto in cui non sanno più come farla inquinare di meno, quella elettrica può ancora progredire sia nella produzione e smaltimento dei componenti sia in quella dell'approvigionamento energetico. Riguardo alle altre problematiche (produzione, distribuzione, ecc) devi bussare ad altre porte. Perchè io non le ho mai negate ed ho sempre parlato di transizione nel tempo. Quindi mi ripeto, inutile stare a polemizzare nel momento in cui accetti una ricerca che sostanzialmente dice quanto personalmente condivido da tempo. Poi, chiariamo, non è che io sono più bravo e l'ho capito prima di loro. In realtà l'Energy & Strategy Group del PoliMi gira intorno a queste conclusioni da un pezzo e mi fa piacere che finalmente le stiate prendendo in considerazione. Sarebbe bastato farlo subito anzichè fidarsi delle ricerche dei petrolieri.
Ritratto di v8sound
10 novembre 2019 - 12:07
@ Mbutu. Permettimi di mettere alcuni puntini sulle i: innanzitutto non ho "sempre difeso" quei famosi studi, il mio approccio è sempre stato il medesimo, premettendo che molto dipende da come produci l'energia e anche da che parametri consideri. Faccio un esempio, i 150k km considerati, ora, anche a voler spezzare una lancia in favore delle EV, considerando che una parte considerevole dell'inquinamento / emissioni è legato alla produzione e smaltimento batterie, se considerassero 200k km probabilmente l'EV risulterebbe sempre vincitrice, anche nei confronti delle ibride, fermo restando di non dover sostituire la batteria. O ancora, lo studio tedesco prendeva in considerazione la Classe A Mercedes, fresca di presentazione e probabilmente una delle motorizzazioni diesel più parche e "pulite" presenti sul mercato. Avessero preso qualcos'altro, avrebbe vinto ancora l'EV. In due parole: tutto dipende da che fattori consideri. La cosa importante e su questo sono perfettamente d'accordo, è che le EV non risolvono il problema, a volte migliorano la situazione, altre no; pochissime volte la peggiorano. Quel che conferma lo studio è che ad oggi, in 3 situazioni su 4 a vincere sono le IBRIDE e non le EV. Tra l'altro, il tanto criticato (da te) studio tedesco, in realtà mi pare allineato con questo: "In Germania, poi, siamo a 150, un valore che coincide con quello della versione diesel..." Sarebbe da capire quale Kona EV hanno considerato (tra le due ci sono più di 30 kWh di capacità...) per proseguire il ragionamento, ma ti ripeto, non è importante il valore in sè che dipende da tantissimi fattori molti dei quali, peraltro, variabili. Non è nemmeno vero che con le EV al max vai in pareggio, lo evinci dall'articolo, visto che nel quarto confronto risultano addirittura peggiori delle benzina. Scrivi che "apparentemente" i motori endotermici stanno grattando il fondo, in termini di emissioni? Ancora una volta, trovi risposte nell'articolo qui sopra, in merito ai biocarburanti ma non solo. Ti riporto il pensiero del professor Angelo Onorati, secondo cui occorre una strategia che “non metta al bando delle tipologie di motori, ma spinga su una riduzione delle emissioni effettive, il che si può ottenere in molti modi”. Le vetture attuali, diesel e a benzina Euro 6d, con test di omologazione effettuati anche su strada e non solo in laboratorio (procedura entrata in vigore dopo lo scandalo dieselgate) rilasciano quantità di inquinanti davvero molto ridotte. Da questo punto di vista, precisa Onorati, “stiamo andando verso motori a impatto zero”.
Ritratto di Zot27
10 novembre 2019 - 12:19
Certo, fino a quando non vengono misurate le nanoparticelle di particolato sotto ai 23nm, le diesel fanno bella figura, altrimenti la realtà è ben diversa e quella frase “stiamo andando verso motori a impatto zero” è una bella presa in giro, come lo è il filtro antiparticolato. Svegliatevi! E` solo una strategia per salvaguardare ancora per anni l'indotto dell'endotermico
Ritratto di v8sound
10 novembre 2019 - 12:26
@ Zot27. Non credo parlasse esclusivamente di motori diesel. La svegliata servirebbe a chi difende a spada tratta sempre e comunque una tecnologia che ha limiti evidenti, rendendoli dei fanboy poco credibili.
Ritratto di Zot27
10 novembre 2019 - 13:26
E chi lo ha detto, uno scienziato ?
Ritratto di v8sound
10 novembre 2019 - 13:46
Ha detto cosa?
Ritratto di Zot27
10 novembre 2019 - 18:33
Io credo agli scienziati, o agli istituti scientifici e di controllo riconosciuti (ISPRA, ARPA, CNR, ecc.) , che nella fattispecie non hanno potuto mai smentire l'affermazione che non è possibile filtrare in alcun modo le polveri al di sotto del PM2.5 , che guarda caso sono quelle che la normativa non prevede di rilevare in fase di omologazione. Quindi non è il caso di stare a sentire gente che difende la propria posizione lavorativa e quella dell'indotto dell'endotermico, e nemmeno gli opinionisti e ideologisti che si schierano senza star a guardare i dati di fatto e scientifici.
Ritratto di v8sound
10 novembre 2019 - 19:16
Anch'io e infatti molti dei relatori sono dei docenti universitari, non gente che deve difendere l'indotto dell'endotermico. Poi, se permetti, qualche tempo addietro è stato proprio un membro del CNR ad arrivare a risultati del tutto analoghi a quelli di questo studio, però, guarda caso, non ne avete accettato le conclusioni.
Ritratto di Zot27
10 novembre 2019 - 21:56
Un membro del Cnr , chi ? E` il direttore? Ci sono dei pdf certificati in merito a ciò che ha detto?
Ritratto di Marco_Tst-97
10 novembre 2019 - 23:36
"Insomma, secondo Lozza, la migliore soluzione (da un punto di vista economico, ma anche ambientale) richiede un approccio non ideologico, con un utilizzo complementare delle diverse tecnologie disponibili, valutando di continuo il rapporto fra costi e benefici (ammesso che ci siano)." Tu sei il perfetto esempio dell'approccio che questo estratto cerca di far intendere, in maniera del tutto corretta, essere sbagliato e fuorviante, e portare soltanto ad estremismi e faziosismi che non fanno bene né all'ambiente, né a chi deve subirli e nemmeno a chi li perpetra. Sarebbe altresì più costruttivo e lungimirante riconoscere quella che una realtà di fatto, ovvero che sia piuttosto necessario rivedere le necessità e le priorità; perché molti dell'auto non ne hanno proprio bisogno, per altri bastano le elettriche, mentre per altri ancora no. Senza considerare gli appassionati, di cui non è giusto rompere i sogni solo in nome di un ideale che li debba sommergere.
Ritratto di Mbutu
12 novembre 2019 - 15:49
V8, io non riesco a capire se tu proprio non ci arrivi o fai solo il furbo. Perchè io parlo degli studi da te difesi che hanno sempre riguardato il mix europeo, tedesco ed italiano (e MAI l'ibrido) ...e tu parli di ibrido e mi tiri fuori il dato cinese. Fra l'altro senza accorgerti che una tale differenziazione mette in risalto un "difetto" di questo studio: mentre il WtT della corrente viene evidenziato per paese lo stesso non accade con quello del carburante. Come se per le emissioni totali non contasse dove il petrolio viene estratto e trasformato. In quel caso vale la media (guarda un po'). Poi io parlo di motori termici e tu rigiri il discorso sui combustibili da usare (ad esempio i biocarburanti ...che a quel punto potrebbero essere usati per produrre elettricità). Oltretutto come se i biocarburanti fossero tutti uguali e non avessero impatto ambientale. Visto che per aiutarti a capire di parole ne ho spese tante mentre se vuoi fare il furbo ne ho spese troppe, direi che è meglio lasciar perdere.
Ritratto di Marco_Tst-97
12 novembre 2019 - 16:14
Allora non dovremmo considerare per le auto elettriche l'inquinamento generato dalla produzione dei vari fili elettrici, i tralicci, le centraline e compagnia?! La trasformazione del petrolio nei derivati è molto meno dispendiosa dal punto di vista energetico e genera mebo emissioni della produzione della corrente elettrica in una centrale elettrica a biomasse o endotermica, senza parlare di quelle a carbone ancora molto diffuse (e che a quanto pare saranno ancora di più in futuro...).
Ritratto di Santhiago
10 novembre 2019 - 22:46
L'evidenza è la dimostrazione di un beneficio ambientale alquanto minimo con elettrico e ibrido, che ad oggi non ne giustifica la scelta a fronte di una differenza di prezzo molto elevata.
Ritratto di Zot27
10 novembre 2019 - 23:27
Per me l'urgenza è quella di ridurre l'inquinamento da Ufp, prima del particolato, e poi certo, anche il riscaldamento globale
Ritratto di 82BOB
8 novembre 2019 - 15:54
2
Articolo molto interessante! Impressionanti i dati della Norvegia! Speriamo molti paesi seguano gli esempi di questi nostri vicini del Nord Europa!
Ritratto di NeroneLanzi
8 novembre 2019 - 16:16
Basta costruire catene montuose in tutta Europa, è un gioco da ragazzi.
Ritratto di 82BOB
8 novembre 2019 - 19:40
2
Quanto sei semplicistico...
Ritratto di NeroneLanzi
8 novembre 2019 - 20:33
Beh Bob, se ho capito bene ti stai augurando che i paesi dell’unione Europea arrivino allo stesso mix energetico e alla stessa quota di BEV della Norvegia. Quindi chi dici che è più semplicistico tra noi due?
Ritratto di 82BOB
9 novembre 2019 - 03:30
2
Tu, e per distacco... Ma dai commenti che spesso lasci in questo sito non si può pretendere che tu sia in grado di fare ragionamenti articolati! E qui chiudo, non ne vale la pena!
Ritratto di NeroneLanzi
9 novembre 2019 - 10:08
Bob, temo tu non abbia ben chiaro da dove vengono i soldi che finanziano la quota di BEV in Norvegia. Oltre a non aver mai prestato grande attenzione alla cartina fisica della Norvegia.
Ritratto di MS85
10 novembre 2019 - 12:30
Quella è una costante Nerone, ogni volta che si parla di elettriche e rinnovabili spunta fuori l'esempio del "nord Europa". Come se la Norvegia fosse rappresentativa dell'intera area settentrionale del continente o anche solo della Scandinavia. E come se la cosa fosse riproducibile per il resto della regione. Il problema è anche che i media ti riportano solo gli effetti, ovviamente positivi in sé, ma raramente ti spiegano quale è il punto di partenza. Dunque molti si immaginano che semplicemente a Oslo si siano svegliati un bel mattino, abbiano investito un paio di milioni di euro che avanzavano e abbiano ottenuto così quei risultati. Si tratta giusto di una delle facce, purtroppo il mondo dell'informazione in Italia rimane sempre in superficie quando i temi sono un minimo complessi.
Ritratto di 82BOB
10 novembre 2019 - 14:31
2
Ecco un altro della tribù... Ma scrivere il vistro commento senza scassare le scatole a me no? Troppa fatica...
Ritratto di MS85
10 novembre 2019 - 20:20
Veramente quanto ho scritto era rivolto a Neronelanzi. Non sapevo avessi acquistato questo spazio virtuale. Se così non è hai comunque la facoltà di non leggere i commenti di altri. Io mi sono limitato a spiegargli che il tuo non è un caso isolato. In molti non hanno piena consapevolezza di quale sia il motivo per cui la Norvegia ha così ampia disponibilità di elettricità a basso costo e fondi per il finanziamento delle auto elettriche.
Ritratto di 82BOB
10 novembre 2019 - 22:55
2
Se il tuo commento è collegato a un mio commento... Delle vostre argomentazioni dozzinali, fuori del contesto del mio commento e demagogiche ne faccio volentieri a meno! E qui chiudo...
Ritratto di MS85
10 novembre 2019 - 23:34
A dire il vero, se provi a leggere con attenzione, non argomentato assolutamente nulla, dunque è impossibile esprimere un giudizio su ciò che non esiste. Tanto meno definirlo "demagogico". Detto questo, non so se la fisica delle medie e la matematica delle elementari possano essere definite "demagociche". Perchè sono le uniche cose indispensabili per chiunque per capire che non puoi basare la tua produzione su un mix del 90-95% di idroelettrico se hai un fabbisogno complessivo elevato e non hai un territorio adatto a produrre energia idroelettrica. Se in Italia decimassimo la popolazione e con essa il fabbisogno energetico, se gli Appennini fossero coperti di ghiacciai e sfruttabili per produrre energia idroelettrica e se scoprissimo giacimenti petroliferi al largo di Loano, allora sì, potremmo "seguire l'esempio dei nostri vicini" e immatricolare anche noi un'elettrica ogni 2 autovetture alimentando il parco con impatti minimi sulla CO2. Ma al momento sembra difficile come ipotesi; quindi sì, la risposta ironica di Lanzi è provocatoria, ma non demagogica, direi più che altro realistica.
Ritratto di Luke_66
8 novembre 2019 - 16:27
4
in Norvegia, il mercato e' drogato dalle scelte politiche: i veicoli elettrici sono esenti dal ricarico dell'Iva e da ogni altra tassa che si applica tipicamente alla compravendita, così come le imposte sulle auto aziendali (inferiori del 50% rispetto a quelli con motore a combustione). Inoltre, le EV possono stazionare gratis nei parcheggi pubblici, evitare di pagare il pedaggio nelle strade che lo prevedono, e percorrere le corsie riservate ai mezzi pubblici. Senza contare che la ricarica delle batterie è gratuita pressoché ovunque, grazie agli investimenti statali nella creazione, in crescita, di colonnine. Tutto ciò, ovviamente, ha un costo. Che, secondo una serie di autorevoli studi universitari, ammonterebbe a oltre 8 mila dollari per ogni veicolo EV venduto. Se consideriamo che alla fine del 2018, la Norvegia aveva 200.000 EV registrati, il totale annuo di tali sussidi arrivava a 1,62 miliardi di dollari. Sul fronte opposto, quello del “bastone” invece, una serie di balzelli sulle auto “tradizionali”, tra cui le tasse sulla CO2, sul NOx e sul peso, a cui si aggiunge l'Iva al 25% e le accise - esorbitanti - su benzina o gasolio. Non credo proprio che l'italia con i suoi 60 milioni di abitanti contro i 5,3 della Norvegia possa permettersi tutto questo...
Ritratto di Mbutu
8 novembre 2019 - 18:07
Il "drogare" il mercato non cambia il fatto che un'auto elettrica inquini di meno.
Ritratto di NeroneLanzi
8 novembre 2019 - 19:07
No, è in effetti un dato che ha impatto relativo sul tema delle emissioni. Spiega invece quale sia la sostenibilità di un modello sbilanciato verso l’elettrico, là dove lo si voglia perseguire.
Ritratto di 82BOB
8 novembre 2019 - 19:42
2
Le scelte politiche in tema di auto non hanno rilevanza riguardo ai dati sciorinati nell'articolo sull'esempio della Kona...
Ritratto di v8sound
8 novembre 2019 - 16:19
Per quanto mi riguarda. nulla di nuovo e tutto piuttosto ovvio. Del resto non si tratta di opinioni, ma di confrontarsi con la realtà e relative leggi della fisica. La cosa che mi stupisce è che solo ora si inizi a parlare di elettrico in questi termini, quindi ponendo grossi dubbi sulla reale riduzione di CO2 (ma và???).
Ritratto di v8sound
8 novembre 2019 - 16:25
La cosa più intelligente è quanto dichiarato dal professor Angelo Onorati: occorre una strategia che “non metta al bando delle tipologie di motori, ma spinga su una riduzione delle emissioni effettive, il che si può ottenere in molti modi”.
Ritratto di Blueyes
8 novembre 2019 - 17:16
1
OOOH un articolo serio sull'elettrico, finalmente! Sono commosso.
Ritratto di Biondi stefano
8 novembre 2019 - 17:48
Non metto in dubbio la ricerca, ma pongo altri argomenti. Nessuno dice che produrre, rifornire e smaltire le batterie sia a impatto zero, però che durante il suo ciclo d i vita ľ auto ripeto ľ auto non produce gas di scarico che inquinano ľ aria con il particolato, ossido di azoto e così via, sostanze nocive per ľ uomo. La domanda che mi pongo he questa: se nelle città circolassero le elettriche, avremo le giornate alterne o addirittura le chiusure? Quando vedo le code al semaforo e alcuni che attraversano in mezzo alle auto e ai fumi di scarico con i passeggini... Ma non pensano al danno che può fare?
Ritratto di Gordo88
9 novembre 2019 - 02:05
1
Proprio per questo la tendenza delle amministrazioni locali soprattutto delle città metropolitane è di favorire la circolazione di sole auto elettriche o ibride, non perché complessivamente inquinano meno ma perché spostano il problema fuori dai centri urbani, nel caso italiano in larga parte fuori dai confini nazionali
Ritratto di Pavogear
9 novembre 2019 - 16:35
Molto spesso il problema del particolato nelle città non è causato dalle automobili (cioè anche, ma non nella massima parte), ma soprattutto da impianti di riscaldamento obsoleti e tenuti accesi praticamente tutto il giorno. Sicuramente il particolato prodotto dalle auto si somma, ma se fosse il problema principale allora avremmo i blocchi del traffico anche d'estate, quando invece potrebbe circolare anche uno di quei camion da corsa americani che emettono fumo nero come il carbone dai tubi di scarico (non dico che sia bello, ma semplicemente che in estate tutti possono circolare). Probabilmente se venissero dati dei bonus per sostituire vecchi impianti di riscaldamento e punire chi, come in molti uffici, tiene acceso il riscaldamento tutto il giorno a 25 gradi per poter stare in maniche corte, allora ci sarebbero meno problemi anche d'inverno. Fermo restando che per chi si muove soprattutto in città la soluzione ideale sarebbe un'auto ibrida o a benzina o anche elettrica al limite, ma va di moda prendere i suv a gasolio e quindi c'è poco da fare in questo senso
Ritratto di franco 006
8 novembre 2019 - 17:59
salve dato che tutti parlano del elettrico tanto vantaggioso cosa non dato che x portare l energia si devono rivestire i cavi elettrici con delle filbre altamente tossiche e nocive x lambente come i gas foo 6 quindi quale vantaggio solo x le compagnie elettriche che fra qualche anno aumenteranno le bollette a tutti
Ritratto di Giuliopedrali
8 novembre 2019 - 18:04
Semplicemente voglio vederti dopo il 2020 riuscire a vendere diesel nelle fascia alta, oltre i 50 / 70.000 Euro diciamo. Sarà una "semplice" moda, ma stanno investendo per quello.
Ritratto di v8sound
8 novembre 2019 - 18:50
Non tutti gli investimenti portano ai risultati sperati, anzi. Per il resto, staremo a vedere, finora non ne hai azzeccata una di previsione.
Ritratto di Mark R
8 novembre 2019 - 19:04
Ma lo studio che hanno condotto tiene conto dell'usura nettamente inferiore dei freni? Poi... come già altri hanno detto, tiene conto di quanto si inquina ad estrarre, trasportare, raffinare il petrolio? Anche l'ultimo miglio del trasporto dei carburanti viene su gomma... Quindi inquinamento prodotto dal motore, dai freni, dalla gomma, manutenzione (olio, filtri, etc) del mezzo adibito per il trasporto. Secondo me tutto ciò non viene preso in considerazione... Forse si dimenticano che costa meno e inquina meno trasportare l'energia elettrica. Ovviamente ci saranno i soliti che dicono che l'energia elettrica è prodotta da fonti non rinnovabili, gli elettrodotti non sono opportunamente dimensionati etc... Ma proviamo a pensare a tutti gli sprechi di energia che ognuno di noi ha in casa... Vedi tutti i dispositivi in stand-by, elettrodomestici vecchi e non in A+++, tv e/o luci lasciate accese, etc. Io l'ho visto sulla mia pelle, o meglio in bolletta... Il consumo annuale si è abbassato di oltre 1000kWh cambiando frigo, freezer, lavatrice, lavastoviglie, togliendo gli stand-by, mettendo le luci a led. Se ognuno di noi fosse più accorto sui consumi, l'energia ci sarebbe anche per le auto elettriche. Se ogni edificio avesse un impianto fotovoltaico con anche l'accumulo, gli elettrodotti si sovraccaricherebbero meno... Non richiedendo così modifiche importanti.
Ritratto di Biondi stefano
8 novembre 2019 - 20:47
Quello che hai scritto è giusto e condivido, ma moltissime persone non credono che comprare elettrodomestici a risparmio energetico sia un investimento, ma solo una spesa.
Ritratto di Mark R
8 novembre 2019 - 22:08
Esatto... C'è la convinzione che finchè l'elettrodomestico funziona non c'è bisogno di cambiarlo. Io ho fatto dei calcoli dell'ammortamento del costo iniziale e nella peggior delle ipotesi, in base agli elettrodomestici che avevo, ci mettevo 2-3 anni. Ma poi vedendo le bollette.. i calcoli che avevo fatto erano "pessimistici"; in poco meno di 2 anni ho recuperato la spesa. Oltretutto bisogna dire che, solitamente, i nuovi elettrodomestici hanno un dato di collegamento nominale elettrico più basso.. Quindi il picco di potenza (anche a livello nazionale) è più basso.
Ritratto di 82BOB
9 novembre 2019 - 21:45
2
Ragionamento più che giusto, trasferibile dall'esempio dell'abitazione privata, con le dovute proporzioni e tempistiche, anche a sistemi più ampi (imprese, amministrazioni, città, stati, ecc.)! Ridurre i consumi è già di per se un modo per incrementare la quota di rinnovabili...
Ritratto di zero
9 novembre 2019 - 02:02
Numeri e dati impietosi che la dicono lunga sulla semplice realtà dei fatti. E ancora c'è chi - ad ogni nuovo articoletto sull'ultima elettrica di turno - sentenzia che da qui a pochi anni, i motori termici spariranno! Altro che sparire... Diventeranno sempre più efficienti e puliti, ma staranno sempre là accanto alle elettriche che comunque non superano (ben che vada per loro!) il 50% delle nuove immatricolazioni. Tutto il resto è fantasia, tecnicamente e infrastrutturalmente insostenibile in paesi che non siano conformati come la Norvegia (pochi abitanti e tutti concentrati in un'area ristrettissima a fronte del resto del territorio praticamente disabitato).
Ritratto di studio75
9 novembre 2019 - 08:46
5
Restando sul pratico vi sottolineo questo dato: "una stazione di servizio autostradale (che oggi ha una decina di pompe di carburante) dovrebbe avere oltre 60 colonnine per la ricarica rapida. Ovvero una potenza installata di 6 MW, l’equivalente del fabbisogno di un’industra da 1.000 dipendenti. ". Spiegatemi voi come sia sostenibile la scelta dell'elettrico puro per alimentare milioni di veicoli circolanti. Forse l'elettrico andrà bene per i primissimi acquirenti (poche auto circolanti/numero esiguo ma sufficiente di colonnine).
Ritratto di Giuliopedrali
9 novembre 2019 - 11:47
Si potrebbe commentare semplicemente anche se sembra off topic, che PSA ha comprato FCA, quindi non c'è nulla di paritario, perchè: perchè PSA dispone di tecnologie più moderne, in primis anche l'elettrico. Il gruppo italo americano non andava da nessuna parte. PSA comanderà, deciderà tutto, Fiat con le sue 500 del 2007 e i patetici SUV Dodge-RAM-Jeep può sembrare di successo oggi ma appena arrivano concorrenti elettrici, intanto Tesla, quelli perdono mercato come è successo a Lancia durante questi ultimi decenni.
Ritratto di remor
9 novembre 2019 - 12:02
Comunque giusta la puntualizzazione di chi ha pensato a una parco circolante essenzialmente elettrico in cui chi a livello cittadino non è incapsulato in un veicolo nel passeggiare/circolare fra i mezzi si ritroverebbe dell'aria ben più pulita. Non sono certamente un pro elettrico a prescindere ma tale aspetto è/sarebbe di certo un super-plus a livello di collettività. Per il resto, a prescindere dalla questione emissiva, il mercato per i fruitore si muoverà e troverà man mano il suo equilibrio essenzialmente in base ai costi e alla fruibilità: finché una seg.B tradizionale costerà tot mila euro di meno dell'equivalente elettrica e soprattutto finché non ci sarà non saprei nemmeno pre-ipotizzare cosa prima fra una adeguata rete di colonnine o una adeguamento dei propri impianti casalinghi per ricaricare in maniera non troppo lenta/scomoda, l'elettrico sarà ben lontano dall'essere di massa (che inquinasse praticamente zero o quanto un vecchio dieselone avrebbe relativa incidenza nella scelta, per i più)
Ritratto di KAPPE79
9 novembre 2019 - 19:59
chissa perchè studi molto piu' rilevanti di quelli citati (i.e vedere sito Transport e Enviromental) parlano di un impatto delle elettriche molto piu' basso , in particolare considerando quanti km si possono fare con il kWh di batterie citato, l'incidenza è di 20 gr Co2/ km (a cui aggiungere 40-60 gr co2 derivante dall'elettricità) rispetto ad oltre 120-160 di un diesel
Ritratto di MS85
10 novembre 2019 - 12:36
Stai facendo riferimento al Transport and Environment Reporting Mechanism pubblicato l'anno scorso dalla EEA?
Ritratto di v8sound
10 novembre 2019 - 14:06
In Italia sei sui 400 gr/CO2 equivalente x ogni kWh prelevato dalla rete. Una EV percorre in media 5,7 km /kWh, quindi di sola "presa di corrente" sei sui 70 gr di CO2 al Km. L'incidenza della batteria dipende anche dalla capacità della stessa. L'articolo riporta "120 kg di CO2 che entra in atmosfera per ogni kWh di capacità." Se hanno considerato la Kona da 34 kWh e 150k km, sono 30 g/km di C02 equivalente.
Ritratto di v8sound
10 novembre 2019 - 14:12
Chissà perchè poi, altri studi sarebbero più rilevanti rispetto a questo.
Ritratto di Zot27
10 novembre 2019 - 18:36
Poi il discorso dei 150k km, come già evidenziato da qualcun'altro, proprio per favorire nell'analisi l'endotermico. A quel chilometraggio, le T/L e le Tesla hanno appena finito il rodaggio.
Ritratto di v8sound
10 novembre 2019 - 19:12
Sono stato io il primo a evidenziare questo aspetto, proprio perchè penso che qualunque valutazione debba essere calata nella realtà e non derivare dall'ideologia.
Ritratto di v8sound
10 novembre 2019 - 19:24
Ma allora, ti pongo un quesito. Consideriamo l'uso tipico che mediamente si fà di un'automobile: 18k km anno, media di 50 km/giorno. Durata delle batterie, ipotizziamo, 500k km, di fatto quanto l'auto intera. Secondo te è ragionevole ritenere, stando alle predette condizioni, che una ibrida plug-in con 50-60 km di autonomia, sia, complessivamente, più pulita di un'EV pura, con almeno 20 - 30 kWh di capacità in più? Secondo me si, anche considerando l'eventualità che l'ibrida 4-5 k km l'anno li percorra a benzina.
Ritratto di Zot27
10 novembre 2019 - 21:51
A parere mio, le ibride plug-in hanno il difetto di essere molto complesse a livello di componenti, e per non sacrificare il bagagliaio, e nello stesso tempo avere un buon feeling stradale, dovrebbero avere la batteria 'a pavimento'. Quindi niente ibride diesel. Per il resto permettono anche ricarica completa più facilmente da fotovoltaico con powerwall, e sono giustamente adatte a chi non fa tanti km al giorno. Ma non permetterei ibride con motore benzina a iniezione diretta, altrimenti vedo bene solo le Toy/Lexus. In risposta alla domanda, possono essere abbastanza ecologiche quanto le ev se il mix energetico è con rinnovabile intorno al 40%, ma le ev vincono nettamente aumentando quest'ultima %, e meglio ancora se consideriamo le Tesla che hanno batterie che difficilmente vivono meno dell'auto stessa, e cioè non meno di varie centinaia di migliaia di km, altro che 150k
Ritratto di stefbule
10 novembre 2019 - 10:39
12
Era ora che qualcuno competente spiegasse "l'elettrico" degli anni a ven ire in maniera semplice e realista. Questo articolo dovrebbe essere letto da qualche "politico" o talebano ecochic.
Ritratto di RubenC
10 novembre 2019 - 12:28
2
Questo articolo è veramente assurdo. In pratica l'elettrico non conviene in base alle parole di Bosch, Mazda e Toyota... Che cosa c'è di strano? E' ovvio che questi marchi che non producono auto elettriche sostengano che le loro tecnologie inquinino di meno. Oltretutto i dati citati in questo articolo non sono per nulla chiari né giustificati, e non è spiegato da dove derivino i dati che sostengono che in Italia una Hyundai Kona Hybrid inquini meno di una Electric.
Ritratto di RubenC
10 novembre 2019 - 12:32
2
Questo articolo rasenta la pura disinformazione. Si capisce lo scopo di tutto questo convegno dalla frase "Le vetture attuali, diesel e a benzina Euro 6d, con test di omologazione effettuati anche su strada e non solo in laboratorio (procedura entrata in vigore dopo lo scandalo dieselgate) rilasciano quantità di inquinanti davvero molto ridotte. Da questo punto di vista, precisa Onorati, “stiamo andando verso motori a impatto zero”." Le vetture attuali a benzina e a diesel sono molto poco efficienti e il fatto che inquinino meno di quelle di 10 o 20 anni fa non giustifica il fatto che non si possano fare dei cambiamenti per cercare di ridurre l'inquinamento in maniera ulteriore.
Ritratto di v8sound
10 novembre 2019 - 12:36
Assurdo è continuare a negare l'evidenza, quando bastava leggere l'articolo dall'inizio: "Si è tenuta presso il Politecnico di Milano la conferenza “Mobilità: tecnologie ed emissioni”. Fra i numerosi relatori, docenti del dipartimento di energetica dell’università... Ma son sicuro che, al contrario, su un qualsiasi articolo pro EV non avresti avuto nulla da eccepire. La presunzione di inquinare poco o nulla è il vostro limite più evidente. Peccato che la realtà, come sostengo da tempo, sia leggermente diversa...
Ritratto di RubenC
10 novembre 2019 - 12:51
2
Senti, visto che tu sai, e ne sei certo, che la realtà è diversa, dimmi dove posso trovare dati validi e giustificati che sostengano questa tua realtà. In questi studi non sono chiare molte cose: quanto stimano la durata della batteria? Sanno qual è l'inquinamento generato da una sola petroliera per portare il petrolio che serve per la loro termica o ibrida? Sono a conoscenza di quante guerre siano state fatte per il controllo dei combustibili fossili dell'impatto umano e ambientale delle stesse? Capiscono che chiunque può essere in grado di produrre energia a impatto zero mentre combustibili a impatto zero non esisteranno mai? Si rendono conto dei pericoli che può generare il trasporto e lo stoccaggio di grandi quantità di combustibili fossili? Contano l'inquinamento generato dai freni delle auto termiche e dalle notevoli quantità di olio di cui hanno bisogno? Capiscono che auto più semplici da costruire possono far diminuire il numero di fabbriche automobilistiche e quindi ridurne l'impatto?
Ritratto di v8sound
10 novembre 2019 - 13:58
@ RubenC. Non ho mai avuto la pretesa di avere le ragioni a presciundere, nè le soluzioni in tasca. Ma non si può continuare a criticare sistematicamente qualsiasi studio voglia evidenziare che, forse, l'EV risolve poco o nulla, bollandolo come fazioso. Questi studi, qualsiasi e ripeto, qualsiasi sia la conclusione (leggiti i miei commenti sopra) sono caratterizzati da approssimazioni, sopposizioni e considerazioni che rendono gli stessi studi fisiologicamente approssimativi. Certo che è patetico continuare a criticarli solo in una direzione, peggio ancora, come hai fatto tu, esordire nel tuo precedente commento definendolo come hai fatto, perchè, a tuo dire, redatto da soggetti di parte, quando nel primo parafrago dell'articolo di AV trovi riportate chiaramente quali categorie hanno partecipato all'evento.
Ritratto di RubenC
10 novembre 2019 - 16:28
2
Solo due cose: 1 Prova a rispondere alle domande di prima o a trovare qualche studio serio che ne abbia parlato; 2 Riguardo a ciò che ho detto io sulla disinformazione: se per caso un giornale mettesse un articolo che dicesse "L'elettrico è la soluzione migliore", e poi ci fosse scritto "Lo dice Tesla" secondo te avrebbe senso? Sarebbe un articolo informativo e intelligente? Bene, qui è più o meno la stessa cosa.
Ritratto di v8sound
10 novembre 2019 - 17:01
Sugli studi ti ho già risposto prima, non far finta di non capire, ribadisco, hanno dei limiti a prescindere dalle conclusioni a cui arrivano. Questo studio è stato presentato anche da docenti del Politecnico di Milano, non solo da produttori, non so se devo scriverlo altre 10 volte! Sul resto condivido il tuo pensiero ma, stando all'articolo, sono fattori (in parte considerati): " Per misurare correttamente la CO2, non consideriamo le attuali stime tank-to-wheel, dal serbatoio alla ruota, che considerano solo le emissioni durante l’impiego, ma piuttosto quelle well-to-wheel, che comprende anche l’estrazione, la produzione e il trasporto del combustibile, e include il ciclo di vita delle batteria, con il conto delle emissioni di CO2 dalla loro produzione fino allo smaltimento.” Per il resto non è affatto vero che chiunque può produrre a impatto zero, nè che non possano esistere combustibili a bassissime emissioni, considerato tutto il ciclo e relativa filiera, ovviamente.
Ritratto di RubenC
10 novembre 2019 - 19:51
2
Chiunque può installarsi a casa dei pannelli solari, che anche se possono inquinare un po' nella produzione, rispetto al petrolio e al gas naturale inquinano zero.
Ritratto di v8sound
10 novembre 2019 - 20:06
Assolutamente falso, pensa ai condomini, soprattutto quelli periferici alle città. Poi ci sono i palazzi del centro, molti soggetti a vincoli ambientali e/o architettonici. Poi ci sono implicazioni pratiche che neanche ti immagini, ti faccio solo notare che oltre al fotovoltaico dovresti avere un'autorimessa privata.
Ritratto di RubenC
10 novembre 2019 - 20:50
2
Evidentemente non hai capito: prova prima a pensare alle limitazioni che impone il petrolio, forse lo può estrarre chiunque? Magari non tutti possono permettersi di produrre energia elettrica, però è possibile farlo in praticamente qualsiasi luogo del pianeta. Questo è quello che intendevo.
Ritratto di RubenC
10 novembre 2019 - 20:51
2
In qualsiasi luogo del pianeta a emissioni zero o quasi zero, aggiungo.
Ritratto di v8sound
10 novembre 2019 - 21:08
Sei un po' contorto e prima hai scritto che chiunque può installarsi a casa il fotovoltaico... comunque l'orizzonte, stando all'articolo, è di utilizzare biocarburanti.
Ritratto di RubenC
11 novembre 2019 - 07:14
2
Sì, scusa, magari ho scritto in modo un po' contorto... Ahahah
Ritratto di Giuliopedrali
10 novembre 2019 - 12:49
credo che una volta abituati all'elettrico, dapprima nei segmenti alti, poi chi torna più al termico.
Ritratto di franco 006
10 novembre 2019 - 18:44
salve se tutti viaggeremo ad elettrico le centrali elettriche non riusciranno mai a soddisfare la richiesta poi i gas serra dei cavi per alimentare il consumo sarebbe 50 volte superiore ai gas serra dei combustibili
Ritratto di RubenC
10 novembre 2019 - 19:49
2
Franco 006, che prove hai per affermare questo?
Ritratto di Dr.Torque
11 novembre 2019 - 10:16
Condivido pienamente i contenuti di questo articolo che finalmente evidenzia con approccio scientifico i veri pro e contro delle varie soluzioni propulsive. Vorrei però menzionare un fattore importante, quello che guida davvero i mercati: la finanza. Le grandi case produttrici di auto vedono nella onda ecologista una opportunità enorme di rivitalizzare le proprie casse (quando non a pulire l'immagine sporcata da atti illeciti, vedi dieselgate) e sono portate a calcare la mano più del dovuto su soluzioni tecniche non sempre ortodosse (guarda caso è proprio VW la prima grande casa ad entrare massicciamente su mercato del full electric). Le scelte in sede di consiglio di ammistrazione non sono certo fatte per salvaguardare l'ambiente ma per creare vendite e profitti. Il mercato vuole ibrido e elettrico? Diamoglielo, poco importa se il bilancio di impatto ambientale sarà negativo.
Ritratto di miclab
11 novembre 2019 - 18:24
Non andrebbe considerato solo il CO2, ma tutti gli inquinanti. Il CO2, come ricordato nell'articolo, è nocivo per l'ambiente ma non per l'uomo, e gli inquinanti che fanno male anche all'uomo? Quando verrano considerati?
Ritratto di Marco_Tst-97
11 novembre 2019 - 19:14
Quelli vengono generati anche solo dall'attirto con l'asfalto delle gomme: più che l'invenzione del motore a scoppio a generare questa proliferazione di inquinanti nocivi è stata l'introduzione dello pneumatico al posto delle vecchie ruote in legno... vorresti per caso tornare alle ruote in legno?! Senza considerare innumerevoli altri fattori, legati a vari aspetti, compresi i materiali da coatruzione ed i rivestimenti nati durante il XX secolo. Insomma, tanti altri sono i fattori in questione. Inoltre andrebbe ricordato che negli anni 60, con molte meno auto circolanti, l'aria era ben più irrespirabile di oggi...
Ritratto di miclab
11 novembre 2019 - 19:30
Pienamente d'accordo, lascierei a parte inquinanti 'comuni' tra le vetture, come gli pneumatici i dischi, la sostituzione dei tergicristalli, ecc... ma mi piacerebbe un'analisi dell'inquimamento "differenziato" tra i motori, non solo di una piccola parte di esso (solo il CO2)
Ritratto di volaviaja
12 novembre 2019 - 16:12
Ma mi faccia il piacere; quindi inquina anche l'attrito della suole delle scarpe? Immagino che miclab si riferisse a monossido di Carbonio (CO), idrocarburi non combusti (HC), Ossidi di azoto (NOx), Ossidi di Zolfo (SOx) e di Particolato carbonioso (PMx).
Ritratto di Marco_Tst-97
12 novembre 2019 - 17:14
Dimostra ancora una volta di non sapere di cosa stia parlando, dato che, almeno che lei non scivoli per terra con le scarpe, le cause del moto nella camminata umana e nella marcia in automobile sono completamente diverse...
Ritratto di Dario 61
12 novembre 2019 - 09:11
Ottimo articolo, finalmente un po’ di serietà sull’argomento. Da notare la percentuale di responsabilità dell’auto per quanto riguarda la co2 (!!!) . Magari i nostri politici dovrebbero documentarsi un po’ sull’argomento, non fare soltanto spot elettorali dalle conseguenze drammatiche!
Ritratto di Giuliopedrali
12 novembre 2019 - 09:12
Per caso l'altra sera in TV ho visto 3 pubblictà di auto e tutte parlavano di ecologia, elettrico, ibrido plug-in, ricariche, una era la nuova Renault Zoe, poi c'è la 208 anche elettrica, più nel lusso l'ibrido plug-in di un enorme SUV Volvo, insomma questo è il nuovo argomento almeno per le auto più o meno premium come negli anni 90 era l'aerodinamica, non c'era pubblicità che non citasse a sproposito il CX. Voglio vedere adesso per le Case fare pubblicità ad una semplice diesel, questo è il trend a cui tutti dovranno adeguarsi, e siamo ancora qui con auto del XX secolo elettrificate, aspettate che arrivino le elettriche vere del XIX secolo, Tesla per esempio non ha neanche bisogno di spot tradizionali e non la regalano. Se capite capite se no...
Ritratto di Marco_Tst-97
12 novembre 2019 - 09:57
Questo è il trend guidato da legislazioni farlocche fatte da non tecnici che hanno semplicemente trovato un nuovo modo di guadagnare dalla vendita mantenimento di un'automobile... non c'è nulla di dovuto alle tendenze vere e proprie, non c'è questa "necessità" così impellente di auto elettriche. Poi se vuoi restare cieco di fronte alla realtà di essere decaduti in una forma pseudo-democratica in cui, in realtà, siamo sottomessi ai governi dei nostri Stati e ai loro "padroni" (chi vuol capire capisca...), allora liberissimo di fare la pecora e belare a, comando...
Ritratto di Giuliopedrali
12 novembre 2019 - 17:14
Che centra e le wagon e i SUV come sono nati, cioè come hanno avuto successo, MODA, poi tutti devono adeguarsi, ora è la volta dell'elettrico, nelle pubblicità per i prossimi mesi saremo sommersi dall'elettrico, sta già iniziando adesso sta cosa, perchè quella appare la novità, saranno ancora piccoli numeri ma poi ci sarà il : vorrei ma non posso e allora...
Ritratto di Marco_Tst-97
12 novembre 2019 - 18:40
Col cavolo, per me il vorrei ma non posso è un mastodontico V12, non un motorino elettrico delle dimensioni di una caffettiera media... dimmi cosa ci sarebbe di così bello in un simile microscopico (e anche bruttino) motore elettrico che difatti non vale neanche la pena di mostrare... tra l'altro ti contraddici, perché al contrario hai spesso ripetuto che le auto elettriche a differenza delle "vorrei ma non posso"( ad esempio, le Ferrari) sarebbero alla portata di tutti...
Ritratto di Giuliopedrali
12 novembre 2019 - 22:08
Anche i SUV ora li fanno piccoli e per tutti, ma sono partiti con la Range Rover e l'X5, cioè tutte le mode nascono come qualcosa che puoi solo sognare e poi pian piano diventano per tutti, anche i jeans magari nell'Italia del dopoguerra li vedevi solo addosso a James Dean, poi tutti li vogliono, mica al panettiere, dai l'elettrico è questo e il 2020 sarà l'anno in cui non ci propineranno altro almeno i media.
Ritratto di Marco_Tst-97
12 novembre 2019 - 22:14
Profezie come quella dell'invasione "imminente" delle auto cinesi nel 2008?! Trovano il tempo che trovano. Intanto, le auto elettriche rappresentano lo 0,...%, e per quanto crescano non riescono a superare questo livello di nicchia. In più, prova a vedere le condizioni di traffico delle altre città, come spesso vengano occupati posteggi non idonei (e si fa lo stesso con i posti con le colonnine...), come sia necessario potersi muovete in fretta senza potersi fermare con calma... viva in una VERA città, una di quelle grandi, e poi ripeta che le auto elettriche sono il futuro... infine, riscrivo letteralmente:"poi ci sarà il : vorrei ma non posso e allora...". POI?! Ma se da quello che lei, signor Pedrali, nel "poi" dovrebbero essere alla portata di tutti cone potrebberi contemporaneamente essere delle "vorrei ma non posso"?!
Ritratto di volaviaja
12 novembre 2019 - 12:16
Elettrico? Sì, ma al momento giusto. Certo come no, per alcuni che hanno forti interessi (diretti o indiretti) non è mai il momento giusto per fare cambiamenti che potrebbero avvantaggiare la concorrenza e quindi ridurre le loro entrate. Mi permetto di riportare alcune assurdità lette nell'articolo: 1. ...risultati più positivi si otterranno se almeno per qualche decennio sarà possibile scegliere anche modelli a benzina, diesel e ibridi. R1: qualche decennio? risultati positivi per chi? per i costruttori e l’industria petrol-chimica? 2. Le vetture attuali, diesel e a benzina Euro 6d ... rilasciano quantità di inquinanti davvero molto ridotte. Da questo punto di vista, precisa Onorati, “stiamo andando verso motori a impatto zero”. R2: quindi i motori termici hanno quasi impatto zero mentre per quelli elettrici si deve calcolare tutta la produzione di energia, la produzione della batteria e lo smaltimento? Per costruire una piattaforma petrolifera, estrarre l'oro nero, raffinarlo, trasportarlo (tir, navi, tir e ancora tir), costruire questi mezzi di trasporto e a fine vita smaltire il tutto (piattaforma estrattrice, raffinerie, mezzi di trasporto, pompe di benzina) si inquina di meno? per fortuna che i prof non sono di matematica... 3. Per ridurre le emissioni di CO2, (che, ricordiamo, non è nocivo per la salute dell’uomo ma è un gas serra)... R3 per prima cosa la CO2 è nociva per l'uomo sopra le 2000 ppm! L'utilizzo di motori benzina o diesel emettono i seguenti gas tossici: ossidi di azoto, ossidi dello zolfo (SO2 e SO3) e del carbonio (CO e CO2). E' importante ricordare che un motore a benzina ha una efficienza energetica del 25-28%, un diesel si avvicina al 40%, mentre un motore elettrico a induzione in corrente alternata ha un'efficienza del 90% grazie anche a una notevole riduzione degli attriti interni. Concludendo concordo che è preferibile produrre e quindi utilizzare energia elettrica pulita (non solo per caricare le batterie delle auto!) e che si debba investire massicciamente per ottenere ciò. Sorrido invece quando un prof parla di difficoltà ad installare decine di prese nelle aree di servizio quando queste si potrebbero aggiungere ai posteggi già esistenti magari moniti di tettoia rivestita con pannelli solari.
Ritratto di Marco_Tst-97
12 novembre 2019 - 15:15
Lei deve avere un diploma di laurea in "tuttologia", immagino... faccia lei uno studio, se ritiene che i risultati siano incompleti e di parte, e poi se i risultati saranno congruenti con le sue tesi lo pubblichi quale controprova smentendo quanto detto da professori ricercatori laureati; mettendo però a disposizione i dati e giustificando ogni risultato. Altrimenti le sue critiche rimangono solo pretenziose prese di parte. Saluti.
Ritratto di volaviaja
12 novembre 2019 - 16:04
Ho una laurea in economia e informatica e lei? Come può immaginare me la cavo in matematica e sono analista di processi organizzativi ma tutto ciò non è necessario per capire quando un calcolo è fatto male; questa è un’elementare addizione.
Ritratto di Marco_Tst-97
12 novembre 2019 - 16:16
Economia ed informatica, quindi non in statistica né tanto meno in ingegneria. Per cui dovrebbe sapere con umiltà accettare di non poter essere certo di quanto scrive in materia. PS: io non mi sono permesso né di confutare né di sostenere totalmente tale studio, ma solo di aggiungerlo all'insieme delle fonti di valutazione a mia disposizione. Punto.
Ritratto di Giuliopedrali
12 novembre 2019 - 17:16
Diciamo che Economia, Informatica, Ingegneria, non contano nulla in confronto a : Marketing...
Ritratto di Marco_Tst-97
12 novembre 2019 - 18:42
AHAHAHABUAHAHAH, mi stai facendo scompisciare! Allora prova a fare un'auto solo con dei laureati in Marketing e poi comunicaci gli strabilianti risultati. Marketing è la laurea di coloro che prima avrebbero fatto i mercanti... insomma, venditori di cose fatte da altri, senza le quali tanti saluti ai guadagni.
Ritratto di Giuliopedrali
12 novembre 2019 - 22:12
Voglio dire senza il marketing non si fa niente, ovvio che i SUV non sono convenienti eppuire la gente brama solo quelli, da noi sono circa il 45% del mercato e aspetta,,, Lo stesso può valere per l'elettrico, magari non è per niente conveniente, ne ecologico ma una volta che ai livelli alti si desidera e compra quello, figurati il popolino se brama ancora i dieselini... Dai è così su qualunque cosa.
Ritratto di Marco_Tst-97
12 novembre 2019 - 22:16
Appunto... il popolino... sinceramente, non lo considero neanche... ha il diritto di esistere, per carità; ma non lo prendo certo a paradigma, perché più che altro si beve tutte le castronerie che vengono dette...
Ritratto di tpool2003
12 novembre 2019 - 17:45
naturalmente su metano e gpl silenzi cosmici...ora il business è la duracell. santa peppa....