CALANO LE DIESEL - I dati pubblicati dall'Agenzia europea dell'ambiente (AEA) confermano che le emissioni di CO2 delle autovetture immatricolate nel 2018 sono aumentate per il secondo anno consecutivo, registrando un +1,6% rispetto al 2017. La causa principale di questo aumento è da ricercare nella diminuzione delle vendite di auto diesel, che emettono meno CO2 rispetto a quelle a benzina. Secondo i dati dell'Associazione dei costruttori europei di automobili (ACEA), l'anno scorso sono state vendute circa 8,5 milioni di nuove auto a benzina, contro i 7,6 milioni del 2017. Nel 2018 sono state immatricolate 5,4 milioni di nuove auto diesel, con un calo di 1,2 milioni di auto rispetto all'anno precedente. Allo stesso tempo, nel 2018 sono state vendute poco meno di 302.000 auto a ricarica elettrica.
I LIMITI DELLA UE - L’aumento delle emissioni di CO2 delle auto immatricolate in Europa lo scorso anno è una cosa che preoccupa molto. A partire dal 2021 le emissioni medie delle auto di ciascun gruppo automobilistico non dovranno superare i 95 g/km e chi non rispetterà questi limiti sarà soggetto a multe molto salate. La multa prevista per chi sfora è di 95 euro per ogni grammo di CO2 oltre il limite, moltiplicato per il numero di auto vendute nel 2020 e 2021, anche se il 5% dei veicoli più inquinanti non sarà conteggiato nel 2020.
MULTE SALATE - I costruttori che non riusciranno a rispettare questo paramento, dovranno pagare multe miliardarie, tuttavia, la legge europea dà la possibilità di acquistare “crediti verdi” da altri costruttori, in modo che quelli più virtuosi possano guadagnare da questa posizione e vengano spinti a produrre auto sempre più “green”. È questa la soluzione scelta dalla FCA che, per compensare i ritardi nell'introduzione di auto ibride ed elettriche, pagherà alla Tesla la bellezza di 1,8 miliardi di euro per conteggiare una parte delle auto elettriche del costruttore americano come se fossero state vendute dalla FCA.
SERVONO INCENTIVI - L'ACEA esorta i 28 Stati membri dell'UE ad aumentare gli investimenti nei punti di ricarica per i veicoli elettrici e nelle stazioni di rifornimento per altre auto a propulsione alternativa, mettendo in atto programmi di incentivazione significativi per incoraggiare un maggior numero di consumatori ad acquistarle.