LIMITI STRINGENTI - Per spingere i costruttori a ridurre le emissioni di anidride carbonica, ritenuta fra le principali responsabili dell’effetto serra, l’Unione Europa ha imposto standard molto restrittivi: nel 2020, ogni costruttore deve raggiungere un livello medio di emissioni pari a 95 g/km, inteso come media fra tutti i modelli in vendita, dalla più piccola e meno inquinante alla più grande. E per chi sfora, ci sono multe salatissime. Ora, quando mancano meno di 2 mesi ai conti di fine anno, molti costruttori iniziano a temere di essere bocciati: il Gruppo Volkswagen è fra quelli a rischio.
SUL FILO DI LANA - Il Gruppo Volkswagen, come riporta il sito internet Autonews, attualmente non è in grado di stabilire se riuscirà a stare al di sotto dei 95 g/km, perché tutto si deciderà all’ultimo: l’amministratore delegato Herbert Diess ha fatto capire che è una questione di pochi grammi. Ma in questa situazione ogni grammo è prezioso. Lo dimostra l’accordo con la MG Motor, casa cinese controllata dalla SAIC, a sua volta partner in Cina del colosso tedesco: grazie all’intesa, il Gruppo Volkswagen ha acquistato “crediti verdi” dalla MG e ridotto la media di emissioni di 0,3 g/km. Una buona notizia per le sue finanze, considerato che il Gruppo ha accantonato 200 milioni di euro per pagare l’eventuale sanzione.
LA ID.3 IN RITARDO - Ma come ha fatto il Gruppo Volkswagen, fra quelli che più stanno puntando sulle efficienti auto ibride ed elettriche, a trovarsi in questa situazione? Fra i motivi, c’è il ritardo dell’elettrica Volkswagen ID.3: è arrivata sul mercato a settembre 2020, più tardi del previsto, e la casa tedesca ha visto sfumare vendite preziose, che l’avrebbero aiutata a ridurre l’impatto in termini di CO2.