OBIETTIVO “GREEN” - Oltre che a diventare il primo costruttore mondiale, entro il 2018 la Volkswagen punta anche a ridurre di un quarto l’inquinamento generato dalle sue fabbriche in ogni parte del mondo (nella foto in alto quella di Wolfsburg). “Attraverso la crescita dell’efficienza e della produttività dei nostri stabilimenti, il marchio Volkswagen darà un contributo fondamentale al raggiungimento dei target dell’intero gruppo per il 2018”, ha spiegato Hubert Waltl, menbro del consiglio di amministrazione della casa con la responsabilità della produzione e della logistica. Target che consiste nel taglio del traguardo di dieci milioni di vetture prodotte all’anno.
UN MODO PER RIFARSI L’IMMAGINE? - Il progetto in questione di chiama “Think Blue. Factory” e prevede il taglio del 25% delle emissioni atmosferiche nocive, del volume dei rifiuti e dei consumi d’acqua e d’energia nell’arco dei prossimi sei anni. “Una produzione sostenibile ed efficiente rappresenta un chiaro vantaggio competitivo”, ha commentato Werner Neubauer, consigliere d’amministrazione con la responsabilità per la componentistica. Un vantaggio con ricadute senz’altro positive sull’immagine di un gruppo che è stato spesso tacciato, dall’associazione ambientalista Greenpeace, di scarsa sensibilità verso le tematiche ambientali.
ENERGIA PRODOTTA AD HOC - La Volkswagen punta inoltre a produrre da sé una parte dell’energia necessaria al funzionamento dei suoi stabilimenti. A questo proposito, ha investito circa 120 milioni di euro per la realizzazione di due centrali idroelettriche: una in Brasile, l’altra in Austria.