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Piccoli tedeschi vanno a picco

30 agosto 2013

Dopo Artega e Wiessmann, anche il piccolo costruttore Gumpert ha chiuso i battenti. E dire che altre marche di supercar fanno buoni affari.

Piccoli tedeschi vanno a picco
SEMBRA FACILE… - Tante notizie che si susseguono a ritmo frequente fanno pensare che le cose stiano andando molto bene per l’auto eccezionale, la supercar, il mostro da centinaia di cavalli. C’è da crederlo nel leggere delle proposte di tirature limitatissime. Ma le cose non sono così semplici visti che non mancano le notizie contrarie, cioè di case specializzate in supercar che chiudono i battenti o sono in pesante difficoltà
 

Nella foto più in alto la Gumpert Tornante del 2011, qui sopra la Apollo del 2008.
 
DAI SOGNI ALLA POLVERE - Già l’anno scorso aveva chiuso la tedesca Artega, che produceva vetture sportive con prezzi non esagerati. Un paio di settimane fa era stata la volta della richiesta di amministrazione controllata, a protezione dei creditori (una procedura vigente in Germania per i casi di insolvenza) da parte della tedesca Wiesmann, anch’essa specializzata in vetture ad alte prestazioni, carrozzeria old style, motori BMW e prezzi tra 100 e 200 mila euro. L’iniziativa della Wiesmann è stata presa per vedere se il management riesce a trovare qualche partner che metta delle risorse “fresche” nell’azienda.
 

La Weismann GT MF5 sotto al lungo cofano cela il motore V8 turbo della BMW M5: la potenza è di 555 CV.
 
OK CON L’AUDI, MALE IN PROPRIO - Infine ieri l’ultima news del genere: al capolinea è arrivata la Gumpert, creata da Roland Gumper, per tanti anni responsabile dell’attività rallistica dell’Audi, con quattro titoli mondiali al suo attivo. Gumpert aveva poi lavorato tre anni in Cina per avviare la presenza dell’Audi sul mercato cinese. Dunque un manager di successo, con Audi. Poi nel 2004 la creazione della sua casa. Nel 2005 fu presentata la Gumpert Apollo, V8 4.2 da 650 CV, supersportiva con prezzo base di 300 mila euro e con una serie di pacchetti di sviluppo per altre decine di migliaia di euro. Già l’anno scorso c’erano stati gravi difficoltà con problemi di insolvenza. Ora la fine.
 

La Artega GT era una sportiva a motore centrale V6 da 300 CV.
 
DOPPIA CONTRADDIZIONE - Oltre che per il contrasto con i buoni affari condotti a termine da diverse marche (Ferrari, McLaren, Bugatti, Porsche…) con modelli definibili esoterici, fatti praticamente su misura, queste notizie di fallimenti da parte di case produttrici di supercar colpiscono anche per il fatto che si tratta di aziende tedesche, a fronte di una florida “salute” delle altre case germaniche. 


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Ritratto di rosso scuderia
30 agosto 2013 - 16:21
..la Wiesmann,che ha sempre prodotto sportive interessanti esteticamente e con l'ottima meccanica BMW a coronare il tutto.Per il resto spero che questo serva da lezione ai "piani alti" tedeschi,che si rendano conto di come stanno le cose.
Ritratto di UndeadXc
31 agosto 2013 - 16:06
Concordo, la wiesmann ha sempre avuto una certa eleganza ma anche la nuova gumpert non era male.Peccato
Ritratto di Sakara
3 settembre 2013 - 12:31
Hai perfettamente ragione!!
Ritratto di Flavio Pancione
30 agosto 2013 - 16:42
8
e non è detto che gli intenditori abbiano il portafoglio sempre pieno. Quindi al di fuori degli appassionati è difficile che queste piccole aziende siano conosciute .. perciò non hanno resistito
Ritratto di rimorchio
30 agosto 2013 - 16:56
Vuoi mettere la storia di una Ferrari , Mercedes , Lotus , etc. con questi costosi giocattoli per sceicchi ....non c'è confronto
Ritratto di osmica
30 agosto 2013 - 18:12
Quando non si sa di cosa si parla...
Ritratto di Willy2000
30 agosto 2013 - 17:12
3 case capaci di creare auto davvero uniche e particolari. Non meritavano questa fine!
Ritratto di Erdadda
30 agosto 2013 - 17:26
1
Notizia davvero brutta...... Fa sempre male quando una casa fallisce. Specialmente se sono supercar. Rip
Ritratto di miscone
30 agosto 2013 - 17:36
1
Peccato ... bellissima la Apollo della Gumpert. Credo di averla vista in una puntata di Top Gear.
Ritratto di osmica
30 agosto 2013 - 18:24
I più comprano Ferrari, Lamborghini, Lotus, Jaguar... e altri costruttori meno conosciuti, ma per questo non meno bravi, chiudono. Del resto, la UK aveva parecchi marchi, come Tvr e Ginetta. La Lagonda dovrebbe ritornare, ma con un Suv...
Ritratto di Erdadda
31 agosto 2013 - 10:43
1
Concordo con te. Purtroppo anche le super car in molti casi ( anzi troppi ) sono semplicemente un gioco a chi ce l'ha più lungo. Molti le prendono solo perché Ferrari, o lamborghini e hanno soldi da buttare, come a voler dire io sono ricco e tu no. Secondo me sono sempre meno gli appassionati veri con i soldi. Ora va di moda l'arricchito. Perciò le case piccole come giustamente dici te anche se brave sono destinate a morire grazie a quest'intelligentoni. Saluti
Ritratto di fabri99
31 agosto 2013 - 11:28
4
Secondo me, non si può rimanere un microcostruttore per sempre. Non solo perchè ormai di appassionati con i soldi non ce ne sono molti, ma anche perchè per sopravvivere devi vendere e fare utili, non puoi continuare a produrre pochissime auto... O diventi potente, o non ce la fai... E, purtroppo, questi tedeschi non ce la hanno fatta, al contrario di altri marchi, Pagani e Koenigsegg in primis che hanno e stanno pian piano acquisendo blasone e fama, soprattutto Pagani... Perciò, in pochi ce la fanno e per farcela si deve diventare qualcuno, affermarsi, non rimanere un piccolo costruttore sconosciuto. Perciò, non credo che altri marchi non molto famosi, tipo Morgan, o anche quelli che producono auto da track day, tipo Ariel, BAC, Vuhl eccetera, dureranno a lungo... Peccato, ma o emergi, o vieni schiacciato... Saluti!
Ritratto di osmica
31 agosto 2013 - 11:37
E' vero, ormai se sei troppo piccolo sei destinato a chiudere. Il fatto è che a molti costruttori non interessa il blasone e diventare famosi, costruiscono auto per passione, artigianalmente - ed anche in questo ormai non si sa aprezzare un prodotto fatto a mano (con i pregi e difetti che ne derivano). Sarà anche vero che in molti non hanno il denaro per diventare più grandi e quindi "stare a galla". Ovvero pian piano sono destinati verso la chiusura. Per quanto riguarda Ariel e simili, loro forse hanno qualche probabilità in più, essendo vetture diversificate dalle restanti.
Ritratto di fabri99
31 agosto 2013 - 11:45
4
Capisco il valore di un'auto artigianale, ma come hai detto, o diventi qualcuno o vai a fondo... Forse per le bestie da track-day c'è ancora un futuro, ma per gli altri non credo. Peccato che non si sappia più apprezzare auto del genere, peccato davvero... Ciao!
Ritratto di giuggio
30 agosto 2013 - 18:48
parere cinico: perché uno dovrebbe comprarsi una vettura teoricamente super-iper prestazionale, ma in pratica realizzata nella bottega sotto casa da gente con tanta buona volontà e passione, ma che non può permettersi ricerca, sviluppo e collaudo? Cioè, perché spendere centinaia di migliaia di euro per dei "cancelli" che sotto l'apparenza da astronave hanno l'affidabilità, la sicurezza e la guidabilità di un'auto cinese degli anni 60? E che non rivenderai mai? potendo (e io non posso, sniff sniff) meglio prendersi una ferrari, una porsche, una aston...
Ritratto di fabri99
31 agosto 2013 - 11:33
4
Beh, senza nulla togliere a Ferrari, Aston Martin eccetera, queste auto "fatte in un capannone"(come direbbe Clarckson) hanno qualcosa in più delle marche più famose. Intanto, non sono ormai studiate per piacere il più possibile ai soliti fighetti arricchiti, ma per andare forte in pista, per regalare emozioni e coinvolgere... Poi, anche se alcune non saranno auto velocissime, altre sono davvero dei fulmini: la Gumpert prende a calci molte altre auto molto più blasonate, per non parlare della Noble... E poi, non hanno aiuti, non sono facili da guidare, sono rare, esotiche, cattive, veloci e potenti, delle vere supercar, delle auto tutte da guidare... Non da sfoggiare... Io la penso così, rispetto il tuo parere ma non lo condivido... Saluti!
Ritratto di Porsche
30 agosto 2013 - 19:08
purtroppo anche se sei nel settore indenne dalla crisi, se oggi non hai un nome..... Peccato veramente. Per quanto riguarda Gumpert, non significa mica contraddizione. Essere un manager di un gigante come Audi per poi mettersi in proprio è un vero salto nel buio richiede altre qualità e anche molta fortuna.
Ritratto di fabri99
30 agosto 2013 - 21:01
4
Non è un mistero la difficoltà che incontra un piccolo nuovo costruttore nell'emergere. Uno su mille ce la fa e si afferma, gli altri falliscono e ci lasciano, non possono rimanere sconosciuti per sempre... E questa volta Wiessmann, Artega e Gumpert hanno pagato per il loro coraggio, che invece ha premiato altri, tipo Pagani. Uno su mille ce la fa e mi dispiace davvero che questi validi costruttori ci abbiano lasciato... Saluti!
Ritratto di Challenger RT
31 agosto 2013 - 01:13
E pensare che la mia prima foto di quest'estate era stata dedicata ad una Wiesmann Roadster MF3... auto affascinante che non si vede per strada proprio tutti i giorni...
Ritratto di NelSeprio
31 agosto 2013 - 09:25
Credo che a questi livelli conti soprattutto la speculazione, se una casa non si rivaluta a dovere nessuno ne compra i modelli.
Ritratto di carmelo.sc
31 agosto 2013 - 12:29
Purtroppo la crisi c'è anche in Germania, la situazione certo non è così catastrofica come in Italia, ma sono in molte le piccole aziende che hanno dovuto chiudere baracca..
Ritratto di Rav
1 settembre 2013 - 15:51
4
Brutte notizie ma in tempi come questi quando non hai le spalle coperte fai presto a fare il salto. Una casa come Ferrari può sempre contare sul nome e sul fascino che porta, altre case possono vantare una gamma un po' più vasta e se una vettura non stravende i guadagni arriveranno dalle altre auto. Ma case come queste, se vedono il parco clienti restringersi, andranno a fondo in fretta. DEttp ciò, tra tutte devo dire che quella che mi ha dato più dispiacere è la chiusura di TVR mentre per quel che riguarda Weismann ha prodotto belle auto ma avessi i soldi per un'auto moderna dallo stile così retrò non avrei saputo resistere al fascino di una Morgan.
Ritratto di andvolante1
2 settembre 2013 - 10:02
ormai nel mondo dell'auto, come del resto in molti altri, non c'è piu posto x i piccoli costruttori...ormai resistono solo le grandi aziende.... secondo me anche un ferrari o un lamborghini oggi soccomberebbe sotto il peso delle grandi case, se un ferrari cominciasse oggi a costruire auto probabilmente durerebbe molto poco... e questo è un peccato.
Ritratto di Gino2010
2 settembre 2013 - 13:17
perchè quando una casa che produce auto da sogno come queste chiude è un male,è da ricercarsi nella buzz.urraggine del cliente medio arricchito proveniente dai paesi emergenti.Avete avuto mai a che fare con russi?non ve lo consiglio.Cultura mediocre,modi brutali e portafoglio gonfio,(le russe hanno argomenti per farsi perdonare tali difetti.....).Temo che in cina o brasile le cosa non cambino.Gente che sa manco cosa è lancia figuratevi la gumpert.Purtroppo in un mercato globalizzato sfondare in un paese emergente è essenziale per sopravvivere.Ecco perchè allora queste case sono destinate al fallimento mentre l'orrido suv bentley è destinato al successo.
Ritratto di alessio215
2 settembre 2013 - 14:30
se vedo I prezzi e I Cv penso che mi comprerei una skyline3 o 4 GTR per 10 000 euro la meno costosa GTST per 2500 euro con un bel motore 2.5 a 6 cilindri che si puo facilmente truccarlo a 400 hp con la gtr si ouo andare anche oltre i 500 cv ed hai trazione integrale incluso. altro che persil dash ed gumpert
Ritratto di Bialbero1570
2 settembre 2013 - 16:17
Mi dispiace per gli operai delle varie marche in questione, ma non per lo schiaffo morale a quei tedeschi che si credono, con arroganza, di essere superiori a tutti. I prodotti erano sicuramente buoni, ma per una ristrettissima nicchia di intenditori (facoltosi) che, evidentemente sono in minoranza rispetto ai ricconi (panzuti) incompetenti che comprano solo per la "sete" di sfoggiare il marchio blasonato di turno.
Ritratto di nucciof
2 settembre 2013 - 16:22
Sono da sempre un Ferrarista convinto, ma, francamente, mi dispiace quando una casa di Supercar chiude i battenti; sono sempre il lavoro ed il prodotto di professionisti che vanno in fumo.
Ritratto di kerium
14 settembre 2013 - 16:21
Ho letto su una rivista concorrente che "grandi" tedeschi stanno mandando letteralmente a picco pure grandi marchi... quello nostrano (una volta grandioso) che ha fatto recentemente un raduno... Ridateci Bugatti e Ducati, non siete capaci!!!! E poi c'è ancora gente che dice vendete ALFA! Santoccielo!!!"!