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Fallita fusione FCA-Renault: le reazioni

07 giugno 2019

Il presidente della FCA, John Elkann, e il Ministro dell’Economia francese hanno commentato la vicenda.

Fallita fusione FCA-Renault: le reazioni

NULLA DI FATTO - È durata undici giorni la trattativa fra i gruppi FCA e Renault in vista di una possibile fusione paritetica, ma dopo indiscrezioni, smentite e aperture l’operazione è terminata con un nulla di fatto (qui la news): la FCA ha ritirato la proposta alle prime ore di giovedì 6 giugno, spiegando in una nota che “non vi sono attualmente in Francia le condizioni politiche perché una simile fusione proceda con successo”. Almeno per il momento, quindi, gli scenari nell’industria globale delle automobili resteranno invariati, perché il mancato accordo non porta alla nascita del terzo produttore al mondo di automobili, in grado potenzialmente si sfiorare i 9 milioni di auto l’auto e generare introiti per oltre 170 miliardi di euro. L’intesa inoltre avrebbe permesso ai due gruppi di sviluppare nuove sinergie e ottenere forti risparmi. 

LO STATO PRESENZA “INGOMBRANTE” - Il presidente della FCA, John Elkann, ha spiegato i motivi del ritiro della proposta in una email ai suoi dipendenti, nella quale ha scritto che “ci vuole coraggio per iniziare un dialogo come abbiamo fatto noi. Quando però diventa chiaro che le conversazioni sono state portate fino al punto oltre il quale diventa irragionevole spingersi, è necessario essere altrettanto coraggiosi per interromperle e ritornare immediatamente all'importante lavoro che abbiamo da fare”. Elkann ha “tessuto” l’operazione, che si annunciava però assai complicata per la presenza dello Stato francese come azionista di maggioranza della Renault (ne detiene il 15%). Lo Stato avrebbe fissato le sue condizioni per dare il suo via libera all’operazione, compreso lo spostamento della sede operativa in Francia, la partecipazione all’iniziativa franco tedesca sul polo europeo delle batterie e la tutela dei posti di lavoro francesi. È proprio questo il riferimento alle “condizioni politiche” a cui si riferisce la nota della FCA. 

SCETTICISMO DALLA NISSAN - L’altro grande ostacolo alla buona riuscita dell’accordo è stato la posizione della Nissan, della quale la Renault detiene il 43%, parte insieme alla Mitsubishi, dell’Alliance Renault Nissan Mitsubishi: il timore della Renault era che la fusione con la FCA avrebbe potuto far vacillare l’alleanza. Lo ha confermato Bruno Le Maire, ministro dell'Economia del governo francese, che in un’intervista al quotidiano La Repubblica ha fornito alcuni retroscena sulla vicenda. ”La prima delle nostre richieste era che questa fusione avvenisse nel quadro dell’alleanza tra Renault e Nissan”, ha spiegato Le Maire. “Questo presupponeva che i rappresentanti della Nissan all’interno del consiglio d’amministrazione della Renault votassero a favore del progetto. Mercoledì sera, questa condizione non era soddisfatta: il nostro partner si sarebbe astenuto in caso di voto nel Cda della Renault”. Se ne deduce perciò che la Renault non ha voluto forzare la mano con la Nissan, fredda sull’operazione. Visto lo stato delle cose, la FCA ha preferito non andare avanti con le trattative e ritirare la proposta.



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Ritratto di news
7 giugno 2019 - 15:48
Elkann ha fatto bene a mandarli a quel paese,un gruppo fallito come renault che non ha nulla da offrire se non marchi come la Dacia e Lada auto da terzo mondo,l' tecnologia elettrica e di Nissan,infatti FCA con questa fusione (tra pari era folle visto il parco eccezionali di marchi di cui dispone FCA). FCA non deve farsi prendere dalla fretta,l'elettrico non arriva domani ci vorranno decenni,ha tutto il tempo per sviluppare pianali e motori,gli altri non e che sono messi meglio,FORD PSA GM HONDA SUZUKI ECC,sono nelle stesse condizioni di FCA.quindi calma e sangue freddo prima di fare cose di cui pentirsi amaramente tra qualche anno.
Ritratto di impala
7 giugno 2019 - 21:43
... dall inizio era scontato, da anni i Francesi, in primis, i giornalisti dell mondo auto, fanno di tutto per disprezzare il prodotto auto Italiano, loro non vogliono lasciare nulla agli Italiani, e sopratutto macron, basta solo pensare alla storia della Fincantieri ... loro pero, con i tedeschi fanno il loro mercato in Italia, basta solo pensare che la Nuova Castelli famosa per il suo Parmigiano Reggiano, e passata da poco sotto il controllo della francese lactalis
Ritratto di Davelosthighway
10 giugno 2019 - 13:29
Ok però teniamo distinti prodotti alimentari con auto. il parmigiano reggiano è DOP e mica puoi andare a produrlo in Ucraina . Diversa storia le auto.
Ritratto di GeorgeN
10 giugno 2019 - 16:53
gruppo fallito la renault?!?!?!?!?!?! Semmai il vero gruppo fallito è la fca che i tirchiosi padron hanno deciso di non investirci più... Se la renault era un gruppo fallito, non sfornava novità...
Ritratto di news
9 giugno 2019 - 14:50
Bravo disanima eccellente ,tutto quello che ho pensato io,hanno usato FCa x ricattare Nissan,i Giapponesi non ci sono cascati e loro si sono ritirati,sono penosi ridicoli inaffidabili....la cosa grave che non si vergognano pure.SONO PROPRIO FRANCESI.COME DICEVA MARCHIONNE ...I FRANCESI TENETEMELI A DISTANZA SIDERALE.
Ritratto di 82BOB
7 giugno 2019 - 17:32
2
Zuccero cantava: per colpa di chi chi chi chi chi chicchirichì?
Ritratto di IloveDR
7 giugno 2019 - 17:46
3
come al solito la colpa è dei francesi, perché così fa comodo agli italiani...ma per chi segue da sempre il Mondo dell'Auto sa che FCA è uno scatolone vuoto, che tutti scansano...ma per ministri, vicepremier, giornalisti, opinione pubblica, italiani, la colpa è sempre degli Altri(francesi, tedeschi, spagnoli, giapponesi, cinesi...), nonostante FCA sulla carta è olandese, nonostante i tre quarti dei suoi affari gli sbriga nelle Americhe. Non si chiedono com'è che l'Italia si sia ridotta in queste condizioni, di chi è la colpa...la colpa è degli italiani, che negli ultimi 10 anni, quando era evidente il sistematico smantellamento del Mondo automobilistico italiano, è rimasto immobile ad osannare il Capo, l'Arrogante di turno, invece di fare Casino nelle sedi opportune,... in primo luogo i Ns. rappresentanti ai Governi, in primo luogo chi ha il Potere della "Carta Stampata", in primo luogo gli italiani appassionati di Auto...forse il John Elkann solo adesso si è reso conto che Renault-Nissan è una Alleanza di due Gruppi ben distinti, quando è stata presentata la proposta di fusione non è stata per niente valutata la posizione di Nissan...e poi uscirsene così all'improvviso è tipico di chi agisce in malafede...
Ritratto di IloveDR
7 giugno 2019 - 20:06
3
la Libia non è Nostra!!! Gheddafi comandava in Italia e quando stava incavolato ci lanciava i missili su Lampedusa, quando stava allegro investiva in Fiat...l'Italia non conta niente neanche nelle ex-colonie...comunque la Seconda Guerra Mondiale l'abbiamo persa e le conseguenze ce le portiamo ancora dietro...i problemi non si risolvono dando sempre la colpa agli Altri.
Ritratto di Fr4ncesco
7 giugno 2019 - 21:01
2
Gheddafi era un fantoccio italiano, era lì perché sostenuto dai nostri servizi, ma la sudditanza della nostra classe liberale-neo comunista verso i franco-tedeschi ci ha fatto perdere il potere industriale e geopolitico costruito dal dopoguerra agli anni '90.
Ritratto di Elix69
7 giugno 2019 - 21:29
@ iloveDR Sono d'accordo su tutto. Per noi italiani è sempre colpa di qualcun altro. Noi non abbiamo mai colpe Saluti
Ritratto di Fr4ncesco
7 giugno 2019 - 21:16
2
I francesi sono notoriamente subdoli e spocchiosi, non ci puoi fare accordi alla pari perché vogliono prevaricare, soprattutto verso l'Italia in quanto oggetto di invidia culturale (e a cui non è mai andata giù l'indipendenza) . Meglio tenerseli lontani dagli affari.
Ritratto di impala
7 giugno 2019 - 21:53
.... quoto
Ritratto di IloveDR
8 giugno 2019 - 09:38
3
Fr4 una settimana fa non la pensavi così, ti eri già messo ad esaltare le Renault, vedi, per me subdoli e spocchiosi sono quelli del NordItalia...ogni valutazione è relativa...magari gli olandesi hanno una valutazione diversa dei francesi...
Ritratto di Fr4ncesco
8 giugno 2019 - 12:12
2
"Vai al commento L'operazione commerciale è buona ma i francesi tradizionalmente non sono di massima trasparenza, anche se ci sono attività italo-francesi, tipo in campo, scientifico di ottima cooperazione. Io valuterei l'offerta del governo di partecipazione dello Stato italiano per bilanciare con quello francese." Coerenza, quella che manca ai voltagabbana.
Ritratto di GhighenGt
7 giugno 2019 - 22:17
Personalmente sono contento che John Elkann abbia ritirato l'offerta di fusione con la Renault perchè da quel poco che conosco i francesi a mettersi in affari con loro c'è sempre da perderci. La Francia e i suoi politici da decenni appoggia nei paesi africani leaders formati a spese del popolo francese nelle università francesi, e li porta in seguito ad agire in modo tale che si acuiscano le conflittualità politiche all'interno dei singoli paesi fino a quando i contrasti diventano conflitti militari , al solo scopo di vendere più armi . La Francia impone ai paesi africani la propria moneta e se qualche paese africano vuole esportare qualcosa lo può fare solo tramite società francesi. I francesi sono scaltri e molto presuntuosi. Nel mondo degli affari non guardano in faccia a nessuno, figurati poi se hanno un qualche rispetto per un italiano, anche se ha studiato in Francia e guida un'azienda americana con sede fiscale in Olanda e sede legale a Londra. Elkann ha imparato a fiutare l'aria che tira e a muoversi in anticipo come un vero uomo d'affari. Bravo quindi! Ora se analizziamo la situazione delle altre case automobilistiche per capire con quale eventualmente fare alleanza, occorre escludere Toyota, Volkswagen e Ford, Renault, GM, Hunday e Kia sarebbero l'ideale da punto di vista delle opportunità industriali ma temo che allearsi con dei coreani sia ancora più complicato che farlo con i francesi. Suzuki è presente nei mercati asiatici e indiano ma non mi sembra abbia sviluppato veri motori elettrici. Quindi escludendo tutti i marchi cinesi, per i quali lo stato cinese imporrebbe la propria governance, rimane a mio parere la sola Tesla, che non viaggia in buone acque dal punto di vista finanziario, ma ha tutto il know how che manca alla FCA. Una bella alleanza/fusione con Tesla non sarebbe male e poi, se si vuole diventare un grande gruppo automobilistico mondiale, occorre progettare ottime vetture e venderle, cosa che quelli di FCA sembra non abbiano più voglia di fare,
Ritratto di PARRELLA GIOVANNI
8 giugno 2019 - 08:03
Siamo italiani ed FCA ci appare come il colosso di famiglia, ma, nonostante la spocchiosità dei francesi, bisogna ammettere che in Europa FCA conta veramente poco per quanto concerne le vendite (vende solo in Italia). Nella classifica delle vendite Europa anno 2018 gruppo Renault con 5 modelli nei primi 20 tra cui la Clio IV al secondo posto, mentre la prima FCA risulta essere la 500 al SEDICESIMO posto. Risultato che, se non si corre ai ripari al più presto alleandosi con qualcuno (ma a questo punto non rimane granchè sulla piazza) sarà destinato a peggiorare ulteriormente SENZA ibrido ed elettrico. E pertanto, secondo voi ed a prescindere da spirito nazionalistico, aveva più bisogno Renault o FCA di concludere l'accordo?.
Ritratto di schizzo650
8 giugno 2019 - 18:29
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Non c'è troppo da pensare, i francesi sono sciovinisti e protezionisti, ma noi siamo alla canna del gas, senza progetti ed investimenti seri non andiamo lontani, quindi Elkann deve trovare qualcuno per rifilare il bidone FCA prima che imploda, più il tempo passa più denaro perde visto che il 2019 è lungo e il modelli da vendere sono sempre gli stessi, Manley fa qualcosa!!!!
Ritratto di Agl75
8 giugno 2019 - 20:58
Una fusione che non mi sarei aspettato, che mi ha sorpreso e che per un momento mi ha fatto “sognare” per avere una potenza europea in grado di competere coi soliti tedeschi. Poi però Macron e il suo governo sono riusciti a far saltare l’intesa con la solita arroganza transalpina.
Ritratto di Marsalach
8 giugno 2019 - 23:45
1
Ormai è chiaro, FCA non se la sente di andare avanti da sola. Vuole allearsi a ogni caso. Cosi ogni controparte ha gioco facile perché intravede la necessita di arrivare ad un accordo. Se FCA investiva nella sostanza e nel prodotto, avrebbe non solo venduto meglio, ma anche fatto vedere, di essere in grado di fare - anche sola. Le poche novità presentate nei scorsi 10 anni, il baccano attorno Alfa Romeo con tanto di piani, ma fino da oggi soltanto 2 prodotti reali (senza nemmeno una SW o una coupé der la Giulia ...). Ma i molti rinvii e ripensamenti, la svendita di pedine strategiche (e non solo per FCA, ma per l'Italia) come Magneti Marelli (tra l'altro per pagare dividendi, non prodotti e quale strategie ...) fa intravedere tutto un altro volto, con sicurezza no un partner che vuole fare. La FCA ormai da molti anni va col freno affondato per prodotti, innovazione ed attualità di gamma. I tempi che cambiano: la BMW oggi offre più modelli e varianti ed è come un riassunto, che nel 1990 vedeva la BMW nella nicchia per modelli alti di gamma, e oggi giocano il ruolo della Fiat 1990, con differenza, che servono molti segmenti e non solo quelli alti (Mini, Serie 1, 2, Rolls Royce etc). Anche la Fiat poteva scegliere per esempio di alzare la qualità (come ha fatto anche VW o altri come i Coreani), o fare varianti per fare numeri. Ma oggi il campo e più stretto che mail. Ed è questione di tempo, che i fallimenti su marche come Alfa Romeo, Lancia o Autobianchi non siano solo delusioni, ma seri problemi finanziari. La tregua l'hanno trovata con il fallimento di Chrysler, che a sua volta bisognava un alleato. Ma e solo questione di tempo che li si vedrà quello che si vede oggi qui - meglio Chrysler è a terra. E cosa fanno per migliorare? Forse sarebbe una buona cosa, se FCA fosse ceduta a un gruppo automobilistico determinato a ritagliarsi un futuro - proprio con l'aiuto dei marchi della FCA e con un tessuto ancora esistente in Italia, per fare prodotti per l'Europa. Da questo punto di vista possono essere solo i Coreani con zero Stato e zero Storia, ma tanta volontà di fare e lo fanno vedere - oggi più che mai. L'Italia può sognare un altro po di quel passato illustre e fare finta che si può permettere il prodotto straniero, no perché gli serve lavoro, ma per castigare il nazionale. Con queste due premesse hanno affondato il paese gia molto tempo fa. E la FCA sembra ormai come se ballasse sul posto, ma non perché piace ballare, ma perché scotta il suolo sotto i piedi - forse per il mancato lavoro che dovevano fare, come citato nell'informazione aziendale.
Ritratto di news
9 giugno 2019 - 14:42
se fallisce FCA allora non voglio pensare che fine faranno PSA Honda Renault Suzuki ford gm (Ford GM stanno chiudendo stabilimenti in tutto il mondo)ecc....finiscila va'.
Ritratto di Marsalach
10 giugno 2019 - 11:46
1
Qui e li si sente che ora la Stato Italiano dovrebbe entrare in FCA per tutelare gli interessi italiani. Questa idea cosi tanto sbagliata come troppo tardi: Prima perché oggi Fiat Chrysler non è più la Fiat di una volta, piena di trattori, camion, Ferrari, Magneti Marelli, etc. etc. E secondo perché la Stato Italiano non ha nessun centesimo da investire in una speculazione. E terzo perché si vede in Francia come vanno le cose, quanto quelli dello Stato vogliono fare gli industriali. E poi si è visto già in Sicilia come funziona l'aiuto industriale italiano ...
Ritratto di sergioxxyy
10 giugno 2019 - 11:51
Per me c'andrebbe un partner asiatico
Ritratto di MAUROXX
10 giugno 2019 - 12:58
Interessante vedere quanti fini strateghi di operazioni di M&A frequentino questo sito. C’è sempre da imparare.
Ritratto di federico p
11 giugno 2019 - 16:27
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Io sono d'accordo con i Francesi mica sono sciocchi come noi italiani e non hanno permesso di spostare la sede fiscale. Perché qui si parla solo di lavoratori ma nessuno pensa mai a quante tasse ci versava la Fiat che ora versa agli olandesi