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La FCA lancia la vendita online tramite gli e-Shop

di Paolo Alberto Fina
Pubblicato 17 dicembre 2020

Le concessionarie virtuali sono sei, una per marchio: negli e-Shop il cliente può acquistare un’auto e firmare tutti i documenti senza uscire di casa.

La FCA lancia la vendita online tramite gli e-Shop

NUOVE STRADE - Per fare fronte alla chiusura delle concessionarie, rimaste con le serrande abbassate nel lockdown di marzo e aprile, le case automobilistiche hanno iniziato a sperimentare la vendita online, con consegna a domicilio, dei loro veicoli. Da maggio in poi, anche con la fine del periodo d’emergenza, questa formula d’acquisto è stata ulteriormente perfezionata, sulla scia del vero e proprio boom di acquisti via internet. È in quest'ottica che la FCA ha sviluppato i concessionari virtuali e-Shop

UNO PER MARCHIO - Gli e-Shop della FCA sono sei, uno per ogni marchio del gruppo: Abarth, Alfa Romeo, Fiat, Lancia, Jeep e Fiat Professional per i veicoli commerciali. Vi si accede dai siti internet ufficiali, passando poi a una sezione dove scegliere l’auto e le sue eventuali personalizzazioni; terminata questa fase, il cliente deve decidere la modalità con cui pagare il veicolo. Dopo di ché, non resta che effettuare un deposito cauzionale di 500 euro, mediante carta di credito.

TUTTO ONLINE - Il pre-ordine dell’auto viene trasmesso ad un venditore, il quale ricontatta successivamente il cliente e gli sottopone il contratto vero e proprio, da firmare di persona o da remoto. Solo a questo punto i 500 euro di deposito vengono trasformati in anticipo e l’ordine diventa definitivo; e così, al cliente non resta altro da fare che attendere la consegna. 

ANCHE ALL’ESTERO - La formula di acquisto tramite gli e-Shop della FCA è partita dall’Italia, ma il gruppo ha già annunciato di volerla lanciare, da inizio 2021, anche in Francia e Belgio. Successivamente, entro la prima metà del 2021, la piattaforma arriverà in altri Paesi europei. Inoltre, la FCA ha anticipato un futuro miglioramento alla grafica dei suoi autosaloni virtuali, dove sarà possibile vedere una più accurata ricostruzione digitale dell’auto, nonché la possibilità di acquistare anche vetture usate.

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Ritratto di FERRARI F1
17 dicembre 2020 - 17:30
L'obiettivo è molto chiaro: Eliminare i concessionari
Ritratto di desmo3
17 dicembre 2020 - 19:49
6
risparmi sulle provvigioni e non fai trattative/sconti! la ricetta perfetta in pratica
Ritratto di lollob
17 dicembre 2020 - 19:54
Scusi ma lei ha una minima idea della struttura economica su cui si basa lo stato in cui lei vive? Mi spieghi come la chiusura di aziende può portarLe un vantaggio economico.
Ritratto di desmo3
17 dicembre 2020 - 20:00
6
caro genio, io intendo che è la ricetta perfetta per i costruttori, poca spesa e tanta resa... vada a farneticare altrove
Ritratto di lollob
17 dicembre 2020 - 20:01
Le provvigioni mica le paga il costruttore. Cosa va dicendo?
Ritratto di desmo3
17 dicembre 2020 - 20:05
6
il costruttore deve concedere un margine al concessionario, che poi riempie le tasche ai sales manager... cosa cambia nel ragionamento?
Ritratto di lollob
17 dicembre 2020 - 20:09
No, il costruttore non da alcunché ai concessionari. Sono i concessionari, che per definizione stessa della parola, pagano per avere "la concessione di vendere" i veicoli.
Ritratto di desmo3
17 dicembre 2020 - 20:13
6
i listini li fa il costruttore, non il concessionario, quindi indirettamente decide il margine che gli rimane
Ritratto di Quello la
17 dicembre 2020 - 22:33
Caro lollob, se un'auto viene venduta a 100 e di questo 100 devono mangiare in due (concessionario e casa costruttrice), nel momento in cui sparisce il concessionario, la casa incassa tutto il 100. Semplice, no?
Ritratto di Stefano allterrain
17 dicembre 2020 - 18:00
Anche le case automobilistiche stanno cavalcando i nuovi processi di vendita che vedono la chiusura dei punti vendita diffusi di prodotti/servizi, lo hanno fatto per primi le banche, poi le assicurazioni , ecc. La pandemia ha accelerato fortemente questo indirizzo che fa male ai nostalgici dei bei saloni, ed io sono uno di questi, ma l'obiettivo non é quello di far fuori i concessionari, affermazione semplicistica, ma di efficientare i canali di vendita. Tradotto.... vendo magari meno ma con più profitto complessivo grazie allabbattimento dei costi. Ora funziona così piaccia o non piaccia. Tra qualche anno vedremo sempre più spazi commerciali abbandonati, se tutto va bene convertiti in....garage.
Ritratto di marcoveneto
18 dicembre 2020 - 09:49
Secondo me saranno abbandonati e basta...Concordo con il resto.
Ritratto di Claus90
17 dicembre 2020 - 18:08
Ma gli sconti ci saranno ? Probabilmente non potendo contrattare con il venditore della concessionaria lo sconto sarà piu basso online.
Ritratto di Meandro78
17 dicembre 2020 - 20:11
Sconto? Quale sconto? Stile Amazon?
Ritratto di Pintun
17 dicembre 2020 - 18:31
Però io non comprerei mai un'auto senza prima averla vista, esserci salito sopra e magari anche fare un po' di tira e molla sul prezzo con il venditore. Quando si cambia un'auto la cosa che mi piace di più è gironzolare per concessionari a vedere le varie auto che potrebbero interessarmi
Ritratto di ste74
17 dicembre 2020 - 22:43
Quoto alla grande!
Ritratto di Andre_a
18 dicembre 2020 - 22:02
Provarla, secondo me, sarà sempre possibile: o ti rechi in uno dei 4 o 5 mega punti vendita rimasti, o magari te la portano pure a casa. Il tira e molla dei prezzi, invece, l'ho sempre odiato, per fortuna non si fa più con la frutta, spero che in futuro non si farà più neanche con le auto
Ritratto di lovedrive
20 dicembre 2020 - 12:06
io faccio l'opposto e questo da 30 anni. all'inizio a 400 km da casa in italia e negli ultimi 12 anni dall'estero. la maggior parte da concessionarie di plurimarche. una sola volta avuto problemi con il rimborso iva (cauzionale in germania). ma devo anche dire che ho sempre risparmiato dal 20 al 30% del costo auto. mai problemi con la garanzia europea. l'usato chiaramente lo devi vedere prima e attenzione da privati esteri.
Ritratto di Horizon2020
17 dicembre 2020 - 19:07
Geni! Non è la crisi, la cassa, gli stipendi ridotti che non fan comprare auto. È che non si aveva voglia di andare dal concessionario. A saperlo prima
Ritratto di Walkyria1234
17 dicembre 2020 - 19:19
Automobile veramente orribile, a mio parere.
Ritratto di lollob
17 dicembre 2020 - 19:39
Spaventoso! Un piccolo passo verso la chiusura di altre aziende. Questa iniziativa in particolare è irrilevante, ma è segno della tendenza del momento: senza neppure l'intermediazione di un concessionario il guadagno va tutto al produttore-multinazionale. Risultato? Il progressivo impoverimento del ceto medio (che paga le tasse allo stato italiano) ed arricchimento delle multinazionali che, di tasse, non ne pagano!
Ritratto di Meandro78
17 dicembre 2020 - 20:12
Vero. Ma la progressiva eliminazione dei soggetti intermedi è un processo ormai semi-irreversibile dall'avvento di internet.
Ritratto di lollob
17 dicembre 2020 - 20:44
Converrà allora con me che l'irreversibilità di tale processo è una catastrofe: una ristretta elite abbiente continua ad arricchirsi mentre il restante 99.999999% della popolazione si "proletarizza". Se le multinazionali continuano ad arricchirsi grazie al non dover sottostare ad alcuna tassazione si arriverà ad un punto in cui il potere (economico e non) sarà davvero troppo concentrato "in poche mani". In conclusione più Internet e il commercio online avanza, più "noi popolo" rischiamo di essere irrilevanti.
Ritratto di Oxygenerator
18 dicembre 2020 - 14:17
@ lollob Spiace, ma tanti sono i lavori che sono cambiati nel mondo. È la vita. Bisogna non fossilizzarsi su ció che è stato r cambiare. Avessi un concessionario io, lo convertirei in garage munito di stalli con ricariche elettriche e se volete con un occhio di riguardo o in concessione per una determinata marca, alla quale si puó sempre affiancare l’officina per i controlli dedicati. I sistemi, ci sono. Si chiude una porta, si apre un portone, dicevano i miri.
Ritratto di Meandro78
18 dicembre 2020 - 14:31
Troppo rischio di impresa al momento. Quanto dovrebbe costare la ricarica? Se è solo ricarica e non anche ricovero che si fa con chi ha lasciato il mezzo in custodia per troppo tempo? Dovrà pagare una penale? E i costi per l'installazione delle apparecchiature e l'adeguamento dell'impianto elettrico? E se domani il modello di business imponendo ai principali distributori di energia elettrica la posa ovunque di impianti anche fallimento di mercato?
Ritratto di Oxygenerator
18 dicembre 2020 - 15:56
@ lollob e Meandro78 Ma non esiste. Il mondo cambia e con esso cambia il lavoro. Certo che se uno ha fatto tutta la vita l’ortolano, non puó improvvisarsi e aprire una farmacia. Ovviamente per riciclarsi ci vuole l’impegno di chi cerca lavoro e di chi lo offre. Ma se il suddetto 50 enne, invece di fare solo il venditore d’auto, diventa un venditore di servizi per l’auto, magari sempre in concessione per un determinato gruppo, oppure libero, perchè non lo puó fare ??? Vende rifornimento energetico, stalli, e officina. Si specializza per un gruppo o più gruppi. Certo che c’è il rischio d’impresa. C’è sempre. Se no che impresa è ?? D’altronde anche illudersi che per 50 anni non cambi mai niente, anche come concessionario di un paesino, la vedo dura. Insomma, ragazzi, cambiano tante cose. Bisogna smetterla di pensarla all’italiana, cioè, una casa e un impiego per tutta la vita. Non è stato valido neanche per me, che ho 57 anni, figuriamoci per i più giovani. Ma non vi siete accorti che è cambiato il mondo ???? Le banche han 2 dipendenti, rispetto ai 30 degli anni 80. Fai l’80 % delle cose direttamente da casa. I negozietti scompaiono da anni o riescono a galleggiare solo grazie alle capacità dei loro proprietari, se no, diventano catene. La vera differenza la fa la diversificazione. O la specializzazione. Che una grande catena non puó offrire. Il mondo va verso l’elettrico. E su quello bisogna investire le proprie capacità.
Ritratto di lollob
18 dicembre 2020 - 14:47
Per rispondere a Oxygenerator mi limito a citare l'affermazione di Carlo Calenda riguardo ai lavoratori cassaintegrati della Embraco che perdevano il lavoro a causa dislocamento all'estero: "Quando leggevo Alesina e Giavazzi che scrivevano che non è importante salvaguardare i posti di lavoro, ma il lavoro, dicevo 'che fico'. Ora ho capito che sono solo stupidaggini”. “Una delle più grandi stupidaggini che abbiamo raccontato è che non si salvano i posti di lavoro, ma si salva il lavoro. Per cui pensiamo che un operaio di 50 anni che ha passato la vita a fare impianti può andare a lavorare nell’economia delle app. Queste stupidaggini le abbiamo sostenute, io le ho sostenute, per 30 anni. E poi dice che vincono i sovranisti…”. Insomma ahimé la realtà si scontra con la teoria e quindi chi deve evitare di "fossilizzarsi" è lei.
Ritratto di lollob
18 dicembre 2020 - 14:53
Riprendendo il suo esempio, per dimostrare che esso non ha un fondamento applicabile nella realtà basta guardarsi attorno: nessuno lo è riuscito a fare. Io non sono una partita IVA né un venditore d'auto, ma sotto casa mia ho una famiglia che è un organizzato FIAT e che da 50 anni vendono auto nel mio paesino. Se da domani per acquistare una vettute non potessi rivolgermi a loro ma dovrei ordinarla sul sito direttamente dalla casa madre, questi signori non avrebbero sostentamento, perché la sua idea non è realizzabile nella realtà. Che il mondo cambia irrimediabilmente è vero ed, ahimé, i cambiamenti non sono decisi da noi poveracci che siamo qua a scrivere. Tuttavia si deve guardare in faccia la realtà: non possiamo più permettere che multinazionali rubino lavoro alle piccole aziende, perché il rischio di un monopolio anche nel settore della vendita vetture è dietro l'angolo .
Ritratto di Andre_a
18 dicembre 2020 - 22:13
Ragionando così avremmo ancora il maniscalco che ferra i cavalli e quello che la sera accende i lampioni a gas. Salvando i posti di lavoro si ha solo stagnazione, piuttosto si dovrebbe incentivare pesantemente la formazione, e legare ad essa gli ammortizzatori sociali già esistenti.
Ritratto di Neofita
18 dicembre 2020 - 09:39
Ma attenzione che questo vale anche per Amazon, non dimentichiamolo
Ritratto di lollob
18 dicembre 2020 - 10:03
Cosa vale anche per Amazon? Scusi ma non comprendo la sua affermazione riguardo il mio commento. Chiedo venia.
Ritratto di targaflorio59
17 dicembre 2020 - 20:44
I concessionari ed i venditori sono spesso di ostacolo alle vendite. Sono quasi sempre opachi amano scrivere preventivi infarciti di voci misteriose o inventate solo per prendere soldi extra listini. Se un consumatore può scegliere tra vari canali di vendita, è un bene per tutti.
Ritratto di lollob
17 dicembre 2020 - 20:48
I vari canali di vendita già esistono: sono i vari concessionari! Con la vendita solo on-line si rischia una situazione di monopolio e la chiusure delle medie aziende. L'importante e che continuino a persistere diversi canali.
Ritratto di Meandro78
17 dicembre 2020 - 20:51
Mah, si descrive più un improvvisato scappato di casa che un professionista del settore, in questo modo. Sicuramente sulla comunicazione si dovrebbe lavorare di più.
Ritratto di kualalumpur
19 dicembre 2020 - 18:35
Concordo...i concessionari che sono già ora delle aziende macinasoldi hanno unico scopo di confondere le idee alla gente non sanno nulla di quello che vendono ma sono molto abili sui finanziamenti.
Ritratto di stefbule
17 dicembre 2020 - 22:35
12
Chissà se la si guida anche online....
Ritratto di studio75
18 dicembre 2020 - 07:46
5
Vogliamo parlare di chi ha comprato da un concessionario e poi questo è fallito ed ha messo "in fresco" il povero consumatore?. Purtroppo ne ho visti parecchi di questi casi. Direi che l'acquisto da un sito ufficiale eviterebbe, in primo luogo, questo tipo di fregature.
Ritratto di lollob
18 dicembre 2020 - 07:50
Una percentuale praticamente nulla sulla totalità (e nulla del tutto per quanto riguarda i venditori della rete ufficiale). Lo stesso ragionamento di chi dice che i vaccini sono dannosi... Giusto che le multinazionali si arricchiscano a scapito del ceto medio per gente che fa ragionamenti di questo genere...
Ritratto di Oxygenerator
18 dicembre 2020 - 14:27
@ lollob Intanto mi piacerebbe che il costo di un mezzo abbia un prezzo. Che non sia inventato o un’intenzione. Poi a seconda delle mie scelte questo prezzo varia. Punto. Partiamo dal concetto che i modelli base in concessionaria, non ci sono mai. Vanno ordinati e dopo 6 mesi ti portano l’auto. Vorrei anche che il prezzo non cambi da un concessionario all’altro.
Ritratto di lollob
18 dicembre 2020 - 15:00
Lei è pazzo! Vorrebbe una standardizzazione dei prezzi? Quindi non vorrebbe libertà di scelta? Vuole uno scenario tipo URSS, dove deve solo decidere se comprare una Zhigulì bianca o una Zhigulì nera (allo stesso prezzo, deciso dall'autorità statale). Le case automobilistiche avrebbero ancora più potere decisionale sul potere di acquisto del consumatore!
Ritratto di Oxygenerator
18 dicembre 2020 - 17:23
@ lollob Non ho capito, perchè sarei pazzo??? Se compro una casa, questa ha un prezzo. Se compro un mobile, ha il suo prezzo. Se compro un terreno ha il suo prezzo. Se vado in un ristorante ci sono fuori i prezzi del menù. Non si capisce perchè, le auto fan quello che gli pare. L’altro giorno giusto un signore del blog mi faceva notare che il listino e quello che paghi in realtà, son cifre ben diverse. Una 500 prezzata di listino 18.000 € in realtà, in concessionaria ne costa 14.000 €. E allora che il listino sia messo a 14.000 €. Perchè i prezzi non devono essere quelli esposti per tutti e in tutto il territorio ?? Non mi piace contrattare. Io sono un acquirente. Voglio e ho il diritto di sapere quanto costa un bene che sto comprando. Non siamo mica in nord africa che contrattiamo il prezzo, partendo evidentemente da una base aleatoria. Vado da bulgari e compro un orologio e conosco il prezzo. Vai da Tom Ford per un profumo e sai il prezzo. Le auto no. Hanno un listino e poi c’è il prezzo reale. Capite o no, che sta buffonata dello sconto “ perchè lei è un cliente speciale “ oppure, “ solo perchè è lei “ , andava bene negli anni 70/80, ma da allora son passati 40 anni ??? Non esiste !!
Ritratto di lybram
18 dicembre 2020 - 08:40
ottimo.. ormai le auto di serie non son tanto diverse da altri prodotti già acquistabili e configurabili online (vd. ikea). tra l'altro un'offerta online con sconti e promozioni gestite direttamente dalla Casa non ti lascia l'amaro di aver trattato con venditori spesso scortesi e/o poco trasparenti. La distribuzione potrebbe avvenire poi attraverso i service assistenziali. Immaginate ad esempio durante la settimana del blackfriday quante panda farebbero fuori se fossero lanciate online offerte trasparenti CON e SENZA finanziamenti.
Ritratto di lollob
18 dicembre 2020 - 08:42
Ahimé la vendita online sta causando molte problematiche sociali in Italia e nel Mondo. In primo luogo l'impoverimento della classe media ed un aumento di guadagni delle multinazionali, che si liberano "di un peso". Non mi sembra ottimo!
Ritratto di Oxygenerator
18 dicembre 2020 - 14:33
Le concessionarie si convertiranno in fornitori anche di energia e officine con stalli per una determinata marca.
Ritratto di lollob
18 dicembre 2020 - 15:03
Scusi ma i venditori di auto e i fornitori di energia non ci azzeccano granché. Allora tutti i baristi si possono trasformare in installatori di macchinette del caffè. Tanto per sparare a caso.
Ritratto di Oxygenerator
18 dicembre 2020 - 17:32
@ lollob Se con il lavoro che fai, non ci campi, o ti trasformi o muori di fame. Che vogliamo fare ??? Non è che se sei stato un concessionario, per 10/20 anni, sei obbligato ad esserlo per sempre. L’unico obbligo che esiste, se le è cara l’esistenza, è adattarsi al mondo e ai tempi che cambiano, per portare la pagnotta a casa. E la prima cosa da fare è cambiare il modo, in cui vediamo il mondo, e il modo d’interagire con esso. Alcune “ sicurezze “ ( false ) nelle quali ci siamo cullati o adattati, non esistono più. Si fanno e s’imparano cose nuove. Costa fatica. Tanta.
Ritratto di Andre_a
18 dicembre 2020 - 22:20
@lollob: si trasformassero in cosa gli pare, ma l'eliminazione degli intermediari, vuoi tramite grande distribuzione o vendita online ha portato solo vantaggi ai consumatori, quindi da consumatore non vedo perché essere contrario. Torniamo ai vecchi mercati in cui devi trattare per mezz'ora il prezzo di un chilo di patate? Online è facile: questa è la macchina, questi gli accessori, questo il prezzo. Se mi va bene la compro, altrimenti no. Semplice, veloce e trasparente.
Ritratto di lybram
18 dicembre 2020 - 08:45
i detrattori di questo sistema sono stati sicuramente i primi ad abbandonare le botteghe sotto casa per rivolgersi ai centri commerciali dove trovi, confrontabili, più prodotti tutti insieme e maggior scelta.... per poi abbandonare questi ultimi per amazon. RIDICOLI!
Ritratto di lollob
18 dicembre 2020 - 08:46
Non dica sciocchezze. Argomenti, piuttosto.
Ritratto di Andre_a
18 dicembre 2020 - 22:21
Certo, a meno che la bottega sotto casa non offra prodotti di qualità superiore. Cosa c'è di male?
Ritratto di Spock66
18 dicembre 2020 - 09:25
Ma si, certo, facciamo tutto on-line..che bello, tanti sconti, tanta scelta, tutto facile..che ragionamento da lavoratore statale a posto fisso, stile Checco Zalone..ma a voi statali in perenne pigiamone da finto smartwork (ovviamente senza computer, ecchecavolo) non vi viene un barlume di dubbio che quando tutto sarà online magari anche il vostro posticino pezzente sarà magari meno sicuro? O che quando più nessun privato potrà (o vorrà) pagare le tasse che vi mantengono magari arriverà una qualche forma di "troika" a tagliare posti e stipendi anche nel vostro cantuccino ministeriale, comunale, regionale ? O se siete medici della ASL con stipendi sempre superiori ai 100.000 keuro/anno, che "a noi grazie al Covid il posto non ce lo toglie nessuno" non pensate che prima o poi arriveranno magari medici filippini o venezuelani o cubani pagati un terzo ? No? Beh, magari cominciate a ragionarci su, prima di gioire per quanti posti in meno di "parassiti" (secondo voi) ci sono nelle attività produttive..e tanto per mettere le cose in chiaro, queste cose le scrive uno che più tutelato non si può, ma che almeno cerca di porsi qualche domanda che vada un po' al di là del proprio naso..tutto si tiene, tutto torna..ci vuole solo un po' di tempo, tranquilli..
Ritratto di lollob
18 dicembre 2020 - 09:34
Da dipendente statale le confermo che il 99% dei soggetti che lavorano con me non si rende conto della gravità della situazione delle partita IVA, il ceto realmente produttivo del paese. Acquistando su Internet si pensa di risparmiare quando in realtà si sta distruggendo la stessa economia grazie alla quale viviamo. Caspita, acquistando su Internet risparmiate (se risparmiate, perché noto che spesso è solo ideologia), perché queste piattaforme non pagano tasse allo stato italiano, che è il nostro datore di lavoro e il cardine della nostra comunità. Acquistando in un negozio aiuti delle famiglie e dei lavoratori, non solo il signor Bezoff e suo azionariato. Possibile che la gente non riesca a vedere oltre il proprio naso. Ciò che risparmi online lo stai rubando a delle famiglie della tua comunità per mandarlo dritto dritto alla Silicon Valley.
Ritratto di lybram
18 dicembre 2020 - 09:52
ho compreso ormai da tempo che al popolo non si può chiedere di fare ragionamenti di questo tipo. è troppo complicato, troppo lontano dagli orizzonti e dai bisogni del quotidiano. purtroppo mancano anche uno stato ed una classe dirigente preparata che impongano ed incentivino virtuose scelte al loro posto. purtroppo anche io votando 5S ho contribuito al pattume in cui ci troviamo. predicavano competenza, onestà merito. poi nei posti chiave, sileri escluso, hanno piazzato i più stupidi, i più ignoranti, i più venduti. quelli che tra loro avevano serie competenze li hanno lasciati nelle retrovie perché MEDIATICAMENTE non funzionavano o perché sarebbero stati in grado di argomentare dissenso e malcontento sulle posizioni poi assunte dal movimento stesso e dal governo.
Ritratto di Oxygenerator
18 dicembre 2020 - 14:45
@ lollob Magari, lucrarci un po meno, e uno non si sente spinto a saltare il sistema attraverso internet. Io posso anche aiutare la famiglia pincopallo comprando in negozio, ma non mantenendola tutta, compreso la scuola privata dei figlioli. Sono disposta a pagare un po di più, ma non il triplo.
Ritratto di Oxygenerator
18 dicembre 2020 - 14:49
Ahhh io non sono un dipendente statale, ma una partita iva. E per esperienza, si puó variare e diversificare l’offerta fatta al pubblico. Io vado nei negozi sotto casa, perchè mi piacciono, li conosco e sono bravi nel loro lavoro e con prezzi onesti. Quelli che vendono al triplo, mi fregano magari una volta, poi addio.
Ritratto di lollob
18 dicembre 2020 - 15:16
In quale mondo la famiglia del negozietto manda i figli alla scuola privata. I loro figli sono amici dei tuoi. Se tu non acquisti da loro ma da FIAT direttamente, contribuisci ancora di più a mandare nelle vere scuole private i figli degli Elkann. Se proprio vuole evitare di mantenere qualcuno, eviti di mantenere i suoi nemici, non i suoi amici
Ritratto di lybram
18 dicembre 2020 - 09:44
sottoscrivo pienamente il suo intervento...trovandomi nella medesima posizione. infatti solitamente mi scaglio contro i furbi, o coloro che pensano di esserlo. tutto torna indietro.. tutto! ha completamente ragione.
Ritratto di Voltaren
18 dicembre 2020 - 14:20
@Spock66: "Medici della ASL con stipendi sempre superiori ai 100.000 keuro/anno" non è affatto vero e scrivo c u m cognitio causae. Consideri anche che, qualora lo avesse dimenticato, i dipendenti statali pagano le tasse - nel mio caso il 43% (!!!) - che contribuiscono a mantenere l'intero sistema, inclusa la consistente fetta di artigiani, commercianti e liberi professionisti che evade regolarmente il fisco. Frenerei su certe affermazioni (populiste), mentre sullo smart working di certuni mi trova pienamente d'accordo.
Ritratto di lollob
18 dicembre 2020 - 14:32
Se per tasse intende la bolletta della luce o del gas non lo metto in dubbio. Ma in ogni caso gli impiegati pubblici sono comunque a carico dello stato, che sono pagati per le loro prestazioni con lo stipendio. Detto ciò noi statali e come se ci trattenessero una parte di ciò che ci è dovuto direttamente. I soldi che ci arrivano sono già dallo stato. Una partita IVA cede parte dei suoi ricavi allo stato, ma questi ricavi non derivano direttamente dallo stato ma da altri privati. Insomma, noi statali non produciamo ricchezza, non ci è nulla da fare. Sarebbe inutile negare l'evidenza.
Ritratto di Voltaren
18 dicembre 2020 - 16:03
Mi riferisco alle trattenute, pari al 43% dell'importo lordo del mio stipendio e non certo alle bollette.
Ritratto di Oxygenerator
18 dicembre 2020 - 14:41
@ Spock66 Ha dimenticato l’invasione delle cavallette e le inondazioni dei campi. Bisogna cambiare lavoro, o modificarlo per i nuovi modi di esistere di una società. La bottega, che mantiene tutta la famiglia, figli compresi, non funziona più dagli anni 90. Non faccia lei, dei discorsi da dipedente pubblico.
Ritratto di Spock66
18 dicembre 2020 - 15:00
@Oxygenerator, è vero che non si può fermare l'evoluzione, ma regolarla si, ad esempio tassando di più l'uso di sistemi virtuali rispetto a quelli fisici. Anche io compro su Amazon perchè è più comodo e c'è più scelta, ma vorrei che almeno dovessi pagare di più per avere questa "comodità", tanto per dire. Ma il punto di partenza per risolvere un problema è sempre la consapevolezza. Non è facendo spallucce perchè "a me non tocca" che si trovano le soluzioni, ma pretendendo da chi ci governa (di qualunque colore) delle soluzioni eque. Salvare la botteguccia familiare non è la strada, ma neanche l'automatizzazione totale della società. Di sicuro non mi piace il reddito di cittadinanza, che abbruttisce le persone e crea delle distorsioni insensate. Vuoi comprare l'auto online? Ok, lo puoi fare, ma paghi una soprattassa diciamo così di "solidarietà" per mantenere i posti fisici nei concessionari.. altrimenti l'alternativa è quella del 99% di schiavi a 500 euro/mese e 1% di super-ricchi che detengono tutto..non so cosa sia meglio
Ritratto di Oxygenerator
18 dicembre 2020 - 18:03
@ Spock66 Mi scusi, allora secondo il suo ragionamento, quando compro il pane alla lidl, dovrei pagare un piccola sopratassa per il panificio che ha chiuso a causa della lidl ?? Lo stesso quando compro una lampadina ?? Per l’ortolano ?? Per l’elettronica ?? Si rende conto che non è possibile ??? La solidarietà è importante, ma non si puó pagare qualcuno perchè è stato qualcosa. Vi sono alternative che non ricadono sui contribuenti. Usiamo quelle.
Ritratto di lollob
18 dicembre 2020 - 15:12
Scusi, ma quelli che lei chiama "adattarsi alla modernità" è solamente un anullamento della classe media con variazioni che vanno a fare delle grandi multinazionali. Noi in veste di popolo/poracci/nonElkann dobbiamo opporci ai cambiamenti di stile di vita e di economia che ci vengono imposti dall'alto. Perché FCA vende la 500e sul sito per guadagnarci ancora di più, non perché "la società sta cambiando modo di esistere" come dice lei. Al massimo la società è obbligata a cambiare per le decisioni di marketing dei grandi gruppi. Non certo come dice lei.
Ritratto di Oxygenerator
18 dicembre 2020 - 18:08
@ lollob La 500 e non è un obbligo. Puó scegliere altro. Persino l’auto non è un obbligo e nemmeno un diritto. Noi non elkann, dobbiamo opporci ai cambiameti, etc etc. Faccia come me. Non gli compri niente di ció che produce. È l’unico modo che ha, civile, di ribellarsi a ció che non le aggrada.
Ritratto di sergioxxyy
18 dicembre 2020 - 11:08
I concessionari ed i negozi rimarranno sempre. Chi compra online è andato prima a visionare, toccare, magari anche provare cio' che sta comperando.
Ritratto di deutsch
18 dicembre 2020 - 12:50
4
ok comprarsi un cellulare on line ma una macchina la vedo più complesso tra trattative, consegna permuta finanziamento ect. vorrà dire che i concessionari ti faranno pagare il fatto di poter vedere toccare e provare l''auto.
Ritratto di stefbule
18 dicembre 2020 - 12:57
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Certo che comprare una macchina (con quello che costa), senza sedersi dentro per vedere come ci si sta, se è comoda, senza toccare i materiali e controllare le finiture è pura follia. Spock66, Iollob e lybram avete centrato il problema. Purtroppo molta gente non riesce a ragionare a lungo termine.
Ritratto di Oxygenerator
18 dicembre 2020 - 18:14
@ stefbule Quella che lei palpa, non è l’auto che le arriverà. Per vederla e salirci sopra, basta uno showroom di presentazione.
Ritratto di stefbule
19 dicembre 2020 - 02:01
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Oxygenator non spacchiamo il capello in quattro, non penso ce ne sia bisogno. Il mio concetto è (o era a qst punto) chiaro. Anche se non sarà la "tua", capirai cosa ti arriverà, mettiamola così. Lo showroom di presentazione chiamasi concessionario. Aggiungo (a parte) che se si evitasse questo inflazionamento della lingua inglese sarebbe meglio, almeno dove se ne può fare a meno.
Ritratto di Oxygenerator
19 dicembre 2020 - 13:51
@ stefbule. Lo show-room si chiama così, perchè serve a mostrare un prodotto. I concessionari un prodotto lo vendono. È diverso. Quindi uno show-room dove vedere un’auto, o più auto, di una marca, o di più Marche, può essere posto in qualsiasi stabile, o addirittura se lo può far portare sotto casa. Sono auto dimostrative. I concessionari vendono un prodotto, che potrebbe anche non essere esposto, perchè la loro funzione è vendere. Mostrare l’auto, serve solo ad invogliarla a comprare. Un concessionario è stabile. Uno show-room no, può essere tranquillamente spostato. Non vende il prodotto. Lo mostra. La lingua inglese, oltre che a servire, per capire il mondo in cui siamo e ad accedere alle notizie, in pratica alla fonte, senza traduzioni e/o mancanze compiacenti, è utile per esprimere un facile concetto, con una semplice parola. Basta conoscerla.
Ritratto di stefbule
20 dicembre 2020 - 05:15
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Se lo dici tu...io le macchine le vedo e le provo in concessionaria. Lo show room e una perdita di tempo, visto che poi devi andare in concessionaria ad ordinarla. Non so a questo punto se tu hai mai comprato un'auto, ho seri dubbi.
Ritratto di Oxygenerator
20 dicembre 2020 - 11:02
@ stefbule Mi scusi, ma forse ha perso il focus dell’argomento. Si sta parlando della vendita diretta delle auto su internet da parte delle case costruttrici. Quindi non c’è più un concessionario dove andare a vedere e ordinare l’auto. Al suo posto ci saranno gli show room dove vedrà l’auto o quelle che le interessano, e poi su internet comprerà l’automobile, personalizzandola a suo gusto. Purtroppo ho 57 anni, e di auto ne ho comprate tante, ma veramente tante, anche in famiglia. Alcune devo far mente locale per ricordarle. A grandi linee 2 renault, 1 citroen, 1 opel, 3 fiat, 8 audi, 1 lexus, 1 smart, 2 suzuki. Fiat, renault, opel, nell’ordine, le peggiori. Lexus, audi, smart, suzuki nell’ordine le migliori.
Ritratto di stefbule
20 dicembre 2020 - 12:13
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Io spero solo che "il ci saranno" non diventi realtà. Passi ora perché il momento è quello che è. È vero che a volte quando si iniziano gli esperimenti si tramutano poi in quotidianità...
Ritratto di gv83
18 dicembre 2020 - 15:24
E se non mi piace posso fare il reso gratuito?
Ritratto di Andre_a
18 dicembre 2020 - 22:33
Se è stato fatto tutto online, credo di si
Ritratto di Tiki2019
18 dicembre 2020 - 16:54
E Maserati?
Ritratto di marcoalfredo
18 dicembre 2020 - 19:58
il covid, non ha farro altro che accelerare processi già in atto, è avvenuto in moltissimi campi e il settore auto non poteva certo restarne ai margini. La vendita a distanza e la possibilità di scegliere e configurare il proprio prodotto era già in atto, ora subisce una violenta accelerazione che passerà sia dalla modifica del ruolo delle strutture esistenti (concessionarie, saloni) che dalla stessa esistenza. Dipenderà dalla risposta dell'utenza e dal tempo di adattamento alle novità. Sicuramente assolverà al compito di contribuire a ridurre la mobilità e sicuramente a razionalizzare e ridurre i costi. I concessionari si avvieranno a diventare dei corrieri che consegnano la merce a domicilio o quasi. La comparazione dei prodotti e la contrattazione si sposterà gradualmente, ma sempre più consistentemente su internet. Avete presente Miacar e similari?
Ritratto di lybram
20 dicembre 2020 - 09:23
https://www.ilmessaggero.it/blog/milleruote/fca_alla_conquista_d_europa_fiat_e_jeep_ibride_apprezzatissime_in_germania_32_a_novembre-5653138.html Eccellenti le performance della Panda e della 500, nonostante le auto piccole siano state fra le più penalizzate. I modelli ibridi a basse emissioni hanno sfondato soprattutto in Germania dove Fiat Chrysler ha registrato +32% con un picco di quasi il 43% per il marchio Jeep.
Ritratto di Zucchini
20 dicembre 2020 - 11:22
Per essere una fiat è carina...
Ritratto di lovedrive
20 dicembre 2020 - 12:17
beh sul usato ci sono le nuove pubblicità che ti portano la macchina scelta a casa e la puoi restituire fino a 14 giorni. cosi anche il mercato dell'usato cambiera online. vedremo l'evolversi.
Ritratto di lovedrive
20 dicembre 2020 - 12:19
adesso ci sono le pubblicità per le vendite dell'usato online. scegli la macchina da casa, te la consegnano davanti alla porta e puoi restituirla entro 14 giorni. con questo sistema cambierà anche il mercato dell'usato. e poi a dir la verità ci saranno anche un po di frodi online , ma ci sono anche state diverse fregature dal concessionario in passato.