SEGNALI DIVERSI - A fronte di notizie positive provenienti dagli ambienti finanziari (la Borsa che premia i titoli del gruppo) per la FCA non mancano le questioni problematiche. Al calo dell’11% nelle statistiche di vendita sul mercato americano nel mese di agosto (quando mediamente quel mercato è calato dell’1,9%), si accompagnano le iniziative cui la direzione è stata costretta per lo stabilimento di Mirafiori a Torino. Come riporta il quotidiano Sole 24Ore, i programmi relativi ai contratti di solidarietà sono stati modificati prolungando il trattamento di copertura sociale per altri 6 mesi, fino al primo aprile 2018.
NUMERI PREOCCUPANTI - In un contesto in cui il totale degli addetti dell’impianto di Mirafiori è sceso da 3.796 a 3.750 unità, il nuovo periodo di regime di solidarietà che inizierà il 28 settembre interesserà 2.110 addetti, contro i 1.791 del periodo precedente. Ciò significa che la riduzione dell’orario del lavoro passa dal 48% al 59%, mentre il numero dei lavoratori in esubero cresce da 867 a 1.245. E quel che forse preoccupa di più, il nuovo periodo di regime di solidarietà sarebbe l’ultimo possibile. Anche per questo le rappresentanze sindacali hanno rinnovato il loro appello affinché la FCA assegni a Mirafiori la produzione di un ulteriore modello (attualmente nella fabbrica torinese ex-Fiat vengono fabbricate l’Alfa Romeo MiTo e appunto la Maserati Levante).
RITMO PIÙ LENTO - Ma non solo: tra le misure prese c’è anche la previsione di una nuova fase di cassa integrazione che - con un po’ di sorpresa - riguarda gli addetti alla linea che produce la Maserati Levante (foto sopra), il modello suv che sta ottenendo un buon successo e su cui poggia buona parte dei piani di rilancio della fabbrica torinese. Per i lavoratori che realizzano la suv del Tridente ci sarà infatti una settimana di cassa integrazione dal 16 al 20 ottobre. E questo senza escludere ulteriori misure del genere per i periodi successivi. Nei commenti della notizia non manca neanche chi teme il ripetersi di una parabola analoga a quella vissuta dalla fabbrica Maserati di Grugliasco, dove vengono fabbricate la Ghibli e la Quattroporte: dopo un periodo di grande accelerazione della produzione, il ritmo si è affievolito sino a rendere necessario il ripetuto ricorso alla cassa integrazione.
I GRANDI MERCATI - Il Sole 24Ore sottolinea come queste notizie non buone arrivino nonostante gli ultimi dati comunicati dalla Maserati abbiano riferito di risultati molto positivi sia per le consegne che per i ricavi (arrivati rispettivamente a più di 25 mila unità e 2 miliardi di euro). Come sottolineato dallo stesso quotidiano economico, è probabile che le previsioni dei vertici FCA puntassero su risultati più consistenti per le Maserati, soprattutto nel mercato cinese e in quello americano. Nel primo semestre, in Cina l’incremento registrato è stato del 125%, mentre in America si è segnato un incremento del 63%. Va comunque anche detto che negli Stati Uniti la Maserati da gennaio ad agosto ha migliorato le sue vendite del 27% con il forte contributo proprio della Levante: su un totale di 8.884 Maserati vendute da gennaio ad agosto negli Usa, ben 3.442 sono appunto delle Levante (446 nel solo mese di agosto).