VENDITE FERME - La FCA ha chiuso il bilancio finanziario del terzo trimestre 2017 (luglio-settembre) registrando un ultile in crescita rispetto agli stessi mesi del 2016, a fronte però di una leggera flessione del fatturato e di una stabilità nel numero di auto consegnate. L’utile netto (dopo aver pagato le imposte) è aumentato del 50% a 910 milioni di euro, stando ai numeri annunciati oggi, mentre i ricavi sono diminuiti del 2% (a 26,4 miliardi) e le consegne non hanno subito variazioni: erano 1.123.000 l’anno scorso, sono rimaste 1.123.000 anche a settembre 2017. Alla luce di questi numeri l’azienda conferma gli obiettivi di inizio anno, quando immaginava per il 2017 un fatturato fra 115 miliardi e 120 miliardi di euro e un utile netto di circa 3 miliardi.
L’AMERICA FA DA TRAINO - Le consegne della FCA nel mondo sono rimaste stazionarie a settembre 2017 nonostante il tonfo delle vendite in Canada, Messico e Nord America, dove l’azienda è passata dalle 627.000 unità di settembre 2016 alle 592.000 di quest’anno. In questo scenario pesano il ritiro dal mercato di alcuni modelli e il cambio della strategia che prevede di diminuire le vendite alle flotte aziendali e aumentare le vendite ai privati, che sono più remunerative perché implicano meno sconti. Le auto consegnate, però, generano margini di guadagno superiori: la FCA dichiara una media dell’8% contro il 7,6% di settembre 2016. Il Nord America si conferma l’area di gran lunga più redditizia per la FCA, assai più dell’Europa, dove a settembre 2017 il margine di guadagno medio per auto venduta è stato del 2,6% (seppur in aumento dal 2,1% dell’anno scorso).