AVVIATO IL DIALOGO - Va verso un accordo il contenzioso tra FCA e i proprietari dei veicoli a gasolio per le emissioni fuori norma. A dichiararlo è un consigliere del tribunale di San Francisco, in California, all’agenzia Reuters secondo il quale gli avvocati del Gruppo automobilistico starebbero dialogando con i rappresentanti dei possessori dei modelli diesel sotto accusa per concordare eventuali risarcimenti. Una diatriba iniziata lo scorso maggio con la causa avviata dal Dipartimento della Giustizia contro Fiat Chrysler Automobiles per non avere dichiarato durante l’omologazione la presenza di dispositivi di controllo delle emissioni installati a bordo. Si tratterebbe dei sistemi che disattivano, o rendono più blandi, i dispositivi di contenimento degli NOx dei motori diesel durante la marcia su strada.
SPIRITO COLLABORATIVO - L’accusa del Dipartimento della Giustizia aveva portato alla denuncia di numerosi proprietari di veicoli fuori norma, in particolare delle Jeep Grand Cherokee e dei pick-up RAM 1500 (foto sopra) con motori a gasolio da 3 litri prodotti dal 2014 al 2016, per un totale di quasi 104.000 le vetture coinvolte. Secondo Ken Feinberg, responsabile della transazione giudiziaria tra proprietari e FCA, le trattative in corso sono iniziate con uno scambio di documenti e con la discussione delle proposte di risarcimento con il Dipartimento di giustizia, il California Air Resources Board e Bosch, fornitore delle centraline delle auto diesel di FCA. La collaborazione tra le parti, ha confermato Feinberg all’agenzia Reuters, potrebbe portare a un’intesa entro marzo, anche se non si conoscono ancora i termini dell’accordo. Di certo il provvedimento esigerà l’aggiornamento dei software di gestione per rendere legali i modelli fuori norma, modifiche tecniche che sono al vaglio delle autorità, ma che dovrebbero essere approvate al massimo entro inizio aprile.