SOLO IN PISTA - Nel giorno in cui Lewis Hamilton si aggiudica il quarto titolo piloti in Formula 1, il circuito del Mugello (Firenze) si tinge di Rosso e ospita le Finali Mondiali 2017, il grande evento a metà fra lo sport e la celebrazione in cui sono previste le gare finali dei campionati organizzati direttamente della Ferrari. Non è un caso che la Rossa abbia mostrato in questa circostanza l’aggiornamento della Ferrari FXX K, la sportiva derivata da un modello stradale (la LaFerrari) che rappresenta il meglio di quanto la Rossa può offrire ai suoi clienti in tema di vetture da pista, non omologate cioè per l’utilizzo su strada pubblica: la Ferrari FXX K Evo va guidata solo in circuito e nel corso di eventi specifici organizzati dal costruttore, che assiste i proprietari delle auto mettendo a disposizione i suoi meccanici.
NUOVI PROFILI - La Ferrari ha migliorato la FXX K Evo con l’obiettivo di renderla ancora più efficace e reattiva in pista, lavorando ad esempio la fibra di carbonio in maniera da tagliare i pesi e modificando l’enorme ala posteriore con la stessa finalità. I tecnici hanno disegnato inoltre nuove appendici aerodinamiche e fatto aumentare la spinta dell’aria verso terra, aspetto fondamentale su una vettura da pista, dove i flussi aerodinamici hanno il compito di mantenerla “inchiodata” all’asfalto nei rettilinei a forte velocità: a 200 km/h vengono generati 640 kg, secondo la Ferrari, e alla velocità massima ben 830 kg, per un miglioramento del 23% rispetto alla Ferrari FXX K. Il “pacchetto” di ali è composto da un nuovo profilo posteriore sdoppiato, che incrementa la spinta a terra dell’alettone mobile, rinnovato per l’occasione in maniera da sfruttare al meglio i vantaggi dell’ala sdoppiata.
L’IMPORTANZA DI FLUSSI - La complessità degli studi che interessano la parte aerodinamica della Ferrari FXX K Evo affiora osservando la struttura di sostegno dell’ala sdoppiata, formata da una coppia di pinne laterali e da una centrale. Quest’ultima ad esempio è disegnata per incrementare la stabilità dell’auto e “ripulire” i flussi d’aria nella zona dei tre generatori di vortici, permettendogli di svolgere in maniera più efficace i loro compiti: estrarre l’aria calda dalla zona del cofano motore (così da raffreddarlo) e far crescere la spinta dell’aria sull’ala posteriore sdoppiata. La Ferrari ha rivisto inoltre la forma dei paraurti, del fondo piatto e delle prese d’aria anteriori nella zona dei freni. Inedite sono anche le tarature delle sospensioni, oltre allo schermo (maggiorato) nel cruscotto e al volante: ora include il manettino per gestire il motore ibrido, composto dal benzina V12 6.3 da 860 CV e da un motore elettrico (190 CV).