TORNA ALLA VITTORIA IRIDATA - Fernando Alonso vince al debutto nel mondiale endurance Wec 2018-19. Con la Toyota TS 050 Hybrid numero 8, il già campione del mondo di Formula 1 ha fatto sua la gara del debutto nel Fia World Endurance Championship insieme ai compagni Buemi e Nakajima con cui si è alternato alla guida nel corso delle sei ore di gara. Per lo spagnolo, che porterà avanti la superstagione del Wec (qui per saperne di più) contestualmente con gli impegni in Formula 1, arriva quindi una vittoria in una competizione iridata: era dal 2013 che non succedeva, per di più su un circuito che non lo aveva mai visto sul gradino più alto del podio.
LA GARA - La vettura di Alonso era la favorita allo start. Le due Toyota TS050 in gara hanno una superiorità tecnica evidente rispetto agli altri prototipi della categoria regina, la LMP1. E la Toyota TS050 ibrida numero 7, guidata da Conway, Kobayashi e Lopez partiva dal pit lane. Dopo aver messo a segno il tempo più veloce in qualifica, la vettura 7 è stata infatti penalizzata per un’infrazione tecnica commessa durante le stesse qualifiche. Nonostante questo, però, quest’altra Toyota in gara è stata artefice di una rimonta incredibile: dopo due ore, era già nello stesso giro della vettura di Alonso e dei compagni di abitacolo. Va anche detto che la gara ha avuto un bel rimescolamento di carte in continuazione grazie a quattro regimi di safety car. Nell’ultima ora, la TS050 numero 7 si è avvicinata al retrotreno della 8, iniziando a insidiarla. Alonso è però riuscito a controllare la situazione e a chiudere da vincitore la sua prima gara nel Wec.
FERRARI PENALIZZATA DAL BOP - Nelle LMGTE Pro, la categoria riservata alle vetture GT dove corrono solo piloti professionisti su vetture di ultima generazione, non sono mancate le emozioni. Anzi: si può dire a pieno titolo che sia la categoria più interessante dal punto di vista dello spettacolo. Peccato, però, che il BOP (Balance of Permormance) imposto dalla direzione del Wec abbia penalizzato parecchio le Ferrari del team AF Corse. Né la 51 con i campioni in carica della GT, Pier Guidi e Calado, né la 71 di Rigon-Bird sono mai riuscite a tenere i tempi delle Ford e delle Porsche. La cosa vale sia per le qualifiche che per la gara. A poco più di un’ora dal termine, la Porsche 911 RSR numero 91 di Bruni e Lietz veleggiava in prima piazza con un distacco piuttosto significativo. Poi, però, sono arrivate una safety car e un degrado eccessivo, non preventivato al muretto, delle gomme. Quando la gara è ripartita per l’ultima frazione, infatti, la Ford di Pla-Johnson-Mucke ha raggiunto la Porsche 91 in un solo giro, superandola di netto poco dopo. La stessa manovra è poi riuscita alla Porsche numero 92 con Christensen alla guida e, nel finale, dalla Ferrari 71 dell’AF Corse grazie a una manovra da manuale di Rigon. Per la Casa di Maranello e il team italiano è così arrivato un podio in una gara pesantemente condizionata dalle regolamentazioni.
LE ALTRE CATEGORIE - Nella LMP2, la categoria dei prototipi meno potenti rispetto alle LMP1, la vittoria è finita tra le mani del leader della classifica di Formula E: Vergne. Insieme a Rusiniv e a Pizzitolla, il francesce ha traghettatto la sua G-Drive Oreca verso la vittoria fin dalle battute iniziali. Nella categoria LMGTE Am, dove corrono vetture Gran Turismo con almeno un anno di tecnologia sulle spalle, la vittoria è andata all’Aston Martin di Della Lana, Lamy e Lauda.